Da Baudelaire alla figura del flaneur PDF

Title Da Baudelaire alla figura del flaneur
Author Martina Brun
Course Fondamenti di management  
Institution Università degli Studi di Verona
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Summary

Appunti dalla figura di Baudelaire a quella del flaneur parigino...


Description

Charles Baudelaire Baudelaire è contemporaneo dei lavori di Hausmann, nasce nel 1821 e muore nel 1867, vive quindi da adulto tutta la prima fase del Secondo Impero, non vive gli anni del declino e della contestazione viva di Hausmann (soprattutto per gli aspetti finanziari). Baudelaire è parigino, nasce nel quartier Latin, nella vecchia Parigi della quale sarà il cantore, ha una vita movimentata, da spiantato e spesso squattrinato con una fine solitaria nella malattia. Il padre muore nel 1827 e fu una frattura importante nella sua infanzia, la madre si risposa con un generale, rappresentante dell'autorità con il quale Baudelaire ha un pessimo rapporto, rimane attaccatissimo alla madre ma comunque messo distante dalla famiglia. Entra a far parte di quella Bohème tardo romantica, viaggia, è in rotta con la famiglia, è sostenitore della rivoluzione del 1848 e rimarrà (come molti altri) deluso dall'effimera esperienza della Seconda Repubblica e rimarrà avverso al Secondo Impero, vicino in questo senso, pur rimanedno in patria,, al Vate della generazione romantica Victor Hugo in esilio durante il Secondo Impero (a lui è dedicata la poesia ''Le cygne''). Il ricorso all'alcol, all'ascish, all'oppio, temi molto frequenti all'epoca, era tradizione dei poeti maledetti dell'800 francese (ne resta traccia negli scriiti di Baudelaire sotto il titolo di Paradis artificiel). Una relazione duratura anche se contrasta con l'attrice e ballerina Jeanne Duval (origine haitiana), lascia anch'essa delle tracce nella sua opera. Ebbe una prima crisi cerebrale nel 1862 mentre si trova in un giro di conferenze in Belgio e un'altra lo lascia nell'ultima fase della sua vita afasico, muore in condizioni di marginalità nel 1867. E' il rappresentante di quello che è stato chiamato un romanticismo deluso e offeso; ma gli ideali romatici lasciano una profonda traccia nell'opera di questo autore che segna la transizione fra la prima metà del secolo romantica e una generazione simbolista che, in quanto tale, si affermerà verso la fine del secolo ma che la poesia di Baudelaire già prepara. Nella Poesia di Baudelaire c'è tutto, queste tracce forti dell'idealismo romantico, ma anche il culto della forma che può assumere diverse inflessioni ma ispirata a un culto della perfezione formale del verso, che è caratteristica dell'estetismo della metà del secolo, che prepara anch'esso la generazione simbolista. La poesia di Baudelaire come fondamento della poesia moderna, non tanto perchè viene stravolta la forma ma perchè viene immensamente estesa la materia, l'ispirazione poetica, ovvero ciò di cui la poesia parla. Con Baudelaire la poesia può parlare di tutto, anche degli aspetti più deteriori, bassi e negativi della vita, può trasformarli in bellezza e conferirgli quindi un valore eterno universale, anche ai soggetti e agli argomenti più negativi; a conferire questa eternità universale è il gesto del poeta stesso, il come viene espressa la materia poetica, è questo un mutamento determinante per lo sviluppo della poesia moderna. Vi rientra anche l'interesse, sul quale ci concentramo noi, per Baudelaire per la vita urbana contemporanea, per la città che diventa per la prima volta materia di grande poesia lirica non perchè fosse il primo a parlare della città ma perchè l'intento di Baudelaire non è ne descrittivo ne strattamente polemico, non fa leva sul pittoresco, non è burlesco, non è satirico, la città diventa un'allegoria, per parlare di qualcos'altro anche un'immagine simbolica, un insieme di segni che rappresenta aspetti della condizione umana, in questo senso assume un valore universale e perenne attraverso il gesto stesso del poeta inteso come sublimazione, trasfigurazione universale ed eterna dell'esperienza vissuta, anche della materia urbana. Di questo atteggiamento poetico costituisce un esempio emblematico il rapporto di Baudelaire con il nuovo mezzo di riproduzione del reale che si è imposto proprio nella metà dell'800, la fotografia, riproduzione fedele della realtà a sua volta riproducibile in serie, mutamento editoriale a immagine di una diversa concezione dell'oggetto estetico e quindi, più largamente, dell'opera

d'arte come riproducibile, collezionabile, mercificabile.. Se il progetto di Baudelaire era quello di fare della materia urbana moderna l'argomento per un'arte moderna, universale e unica, è chiaro che questa concezione del gesto artistico dell'operare del poeta si distanzia dalla restituzione fedele della realtà in immagini con la percezione dell'epoca della fotografia. Questo ci porta a un nesso per partire con il discorso su Baudelaire con il ricorso alla fotografia che aveva voluto Hausmann in concomitanza con l'inizio del progetto urbanistico di rinnovamento della città, prima (degradato) e poi per testimoniarne gli sviluppi, dopo (borghese, moderno, rinnovato) facendo ricorso al fotografo Jean Mavile (fotografie schede). Fotografia dunque come testimonianza inconfutabile di uno stato di cose, oggettiva e precisa, come una riproduzione della realtà a sua volte riproducibilie. In questo senso Mavile è il precoce protagonista di quel mutamento che abbiamo potuto documentare attraverso il pensiero e gli scritti di W Benjamin. W. Benjamin commentatore di Baudelaire e in particolare di Baudelaire poeta della città di Parigi, della modernità urbana anche nei suoi aspetti piu deteriori. Pargi, per Baudelaire, diventa una sorta di fantasmagoria angosciante, è il posto della alienazione del poeta rispetto a ciò che sta accadendo (modernizzazione..). Tema della nostalgia della vecchia città di Parigi che sta scomparendo a causa di un rinnovamento voluto dall'imperatore, ispirato a una funzionalita modernista e a un'estetica classica e antica, fare di Parigi la nuova Roma. Tema che ritroveremo trattato in Le cyge di Parigi che è una falsa Roma e la nuova Parigi viene ricostruita sulla vecchia Parigi, quella autentica nello spirito del poeta. Mavile (fotografo ufficiale dei lavori) in qualche modo è come un emblema involontario di tutte quelle implicazioni socio economiche, artistiche e culturali che Benjamin metteva in luce rispetto ai lavori di Hausmann ovvero l'avvento della borghesia industriale commerciale, della cultura di massa e la perdita dell'unicità, autorevolezza dell'opera d'arte nell'epoca in cui l'opera d'arte può essere riprodotta e mercificata. Parigi capitale del XX secolo, l'opera d'arte nell'epoca dela sua riproducibilità tecnica sono due scritti di W Benjamin (1935-1939) da leggere. SCHEDA Fotografie di Baudelaire (si è fatto fotografare), due esempi dei fotgrafi più famosi dell'epoca, Nadar e Crajat. Baudelaire contestava l'assimilazione della fotografia all'arte, pur non rigettandola in toto, non la concepiva come un'opera darte e si inseriva in un dibattito che a quell'epoca cominciava a profilarsi, l'epoca è la prima parte del Secondo Impero (anni 50 dell'800) e a quest'epoca risale uno scritto (moodle) tratto dal Salon de 1859. Salon Il Salon era una annuale esposizione di arte accademica dell'attualità artistica e quindi dava luogo ad una serie di commenti da parte di critici e letterati fra cui Baudelaire che ne ha commentati molti ad iniziare dal 1845. Appartenente a questo anno 1859 in pieno Secondo Impero, solo un anno dopo l'annessione e la ristrutturazione anche amministrativa della città. L'articolo si chiama ''Le public moderne et a photographie'' ed è interessante come la prima parte dell'argomentazione verta proprio sul pubblico e sul successo di pubblico, sulla fallacia del mito del successo di pubblico che viene associato da Baudelaire al mito del progresso della società ma anche delle tecniche, compresa la fotorafia, entrambe viste da Baudelaire come un trionfo di una cultura e mentalità di tipo materialista e commerciale che confonde il bello con il vero e questo è ciò che la fotografia fa. Alcuni passi particolarmente emblematici di questo discorso fatto da Baudelaire, un discorso fondalmentalmente polemico e che va nella direzione del commento storico di W Benjamin dimostrando la sensibilita del poeta marginale, non riconsciuto dal pubblico dell'epoca, rispetto a questa frenesia modernista che imbestialisce (dice Baudelaire).

Testo ''Aussi …'' utilizza il verbo sprofondare, un verbo negativo per il progresso che intende come materilaità. La materia, il vivere reale e concreto è visto da Baudelaire come il trionfo della negatività, del caos, dell'incomprensibilità, del vizio, del peccato, della degenerazione, dal quale salva l'aspirazione verso un altrove, verso un ideale, verso una forma di spiritualità che può prendere qualsiasi direzione, le più contrastanti. La materia è direttamente associata alla negatività e il progresso tecnologico che domina la mentalità positivista e industrualista della società borghese dell'epoca incarna questo culto della materia contro il quale la voce del poeta si erge. ''le gout..'' il vero sostituito al bello incarnato dalla fotografia stessa, essa stessa si impone come una manifestazione attraverso la tecnica delle immagini di una industrie moderne che crea l'idolatria di una folla, la massa, la cultura di massa. ''Ainsi.. è questo l'equivoco che Baudelaire denuncia in questo saggio, uno sviluppo tecnico e tecnologco ce darebbe un risultato identico alla realtà cosi come ci circonda, confusa con l'arte assoluta che è invece di un'altra natura. Di fronte a questo culto della tecnica che riproduce il reale e viene presa per bellezza la società si diletta in questo come narciso di fronte alla sua immagine riflessa nell'acqua. La società comtempla la sua triviale immagine sulla lastra di metallo dello sviluppo fopografico. Una critica acerrima di ordine anche politico alla celebrazione della borghesia industrilaista e mercantile che conoce il suo apogeo con il Sccondo Imprero, è una critica etica, filosofica, la materia ha il sopravvento sull'ideale, è una critica estetica attraverso questo contrasto tra fotografica e arte, in particolare con la pittura (è quella a cui Baudelaire pensa). ''L'industrie.. la poesie et le progres cosi inteso quindi un progresso materiale, tecnico ''sont deux....instinctive'' sono nemici.. uno si deve spostare per fare posto all'altro. Nella società contemporanea che marginalizza la poesia ideale, la grande bellezza unica e assoluta dell'idealismo poetico. La poesia viene marginalizzata in favore di una riproduzione pedissequa della realtà, la fotografia ha la meglio sulla pittura (nel discorso di Baudelaire dietro la pittura c'è la poesia. ..multitude'' c'è sempre la visione della massa come un insieme decerbrato in qualche modo. Ad essere contrapposti sono les excatitudes materiales, insiste ella sua argomnetazione su questa distinzione costante che si contrappone all'impalpable e all'immaginaire quindi questa creazione attraverso l'arte di un mondo altro rispetto a quelo che ci circonda. Anche attraverso il rifermimento mitologico di Narciso, Baudelaire critica una società che cerca lo specchio di se stessa per autocelebrarsi, massificata, innamorata di sé e del proprio progresso tecnologico si rifiuta di guardare oltre, altrove, funzione che è quella della grande poesia, immaginare a partire dal reale, astrarsi dal reale verso verità superiori, questo è il lavoro, la funzione dell'immaginazione poetica. ''de jour en jour.. di giorno in giorno l'arte quella vera, quella con l'aura, assoluta, unica, ideale, si prostra davanti un altare della realta estera e le peintre (dietro il pittore il poeta che è del resto lui stesso il pittore della vita moderna e della vita urbana).. devien de plus en lus.. ora per Baudelaire il pittore deve dipingere e il poeta deve scrivere ciò che sogna non ciò che vede, la fotografia esprime ciò che vede. ''c'est un bonheur de rever'' affermazione (verso la fine dell'argomentazione) in corsivo dell'essenza dell'arte , l'immaginazione, l'andare oltre la realtà. Dalla pittura è passato a una definizione in generale, compresa la poetica, l'arte conosce ancora questa felicita, la giora di sognare e di esprimere cio che si prova. Tra le righe la visione di un arte unica, soggettiva, che porta all'ideale, rispetto a una presunta arte massificata, mercificata, industrializzata che è quella rappresentata dalla fotografia, c'è dietro quella aura che l'opera d' arte sta perdendo e della quale parla anche Benjamin, c'è dietro un discorso di matrivve romantica sulla progressiva marginalizzazione durante l'800 della figura del poeta. Sempre maggiore incomprensione di cui l'artista e il poeta sono l'oggetto nella società borghese dominata dal culto della materia.

Figura dell'albatros che è il poeta e che viene incarcerato nel culto della realtà concreta.. troviamo traccia di questo in due testi nel plico Le vieux saltimbanque et Perte d'aureole In Le vieux saltimbanque, Baudellaire crea un micro racconto, una prosa ricca di effetti poetici; questo è uno dei poemi in prosa (petits poemes en prose) piu descrittivi e narrativi ambientato in una sagra, fiera di citta, in cui c'è la folla in vacanza. Una celebrazione laica e popolare in cui ci sono dei saltimbanchi... questi intrattenitori popolari si ritrovano in questo momento dell'anno in questa sorta di luna park ottocentesco. Il corpo del poema in prosa descrive un saltimbanco vecchio, ormai poco atttivo che rispetto agli intrattenimenti piu innovativi dei suoi concorenti non riesce piu in alcun modo ad attirare l'attenzione dei passanti, dei visitatori in festa e rappresenta in qualche modo la figura marginale, il versante oscuro, tralasciato, di questa solennità laica che celebra la felicità, la gente in vacanaza e il suo intrattenimento. Il narratore, il poeta, lo vede ma non entra in contatto con lui, questo contatto passerebbe attraverso il lasciare una moneta al vecchio saltimbanco chee suscita, e questo è l'essenziale, l'empatia, l'identidicazione del poeta... ''enfin...'' ha questo impulso di lasciare una moneta, non a caso è attraverso il denaro, la mercificazione della prestazione dell'intrattenimento che passa questo contatto che però non ha luogo perchè il poeta è trascinato via dalla folla. ''Et m'en retournant..'' perchè gli ha fatto tanta pena nel senso forte del termine, dolore.. ''...je viens de voir l'immage..'' del vecchio letterato che un tempo era stato ammirato, che aveva intrattenuto, ora solo un vecchio poeta senza amici, senza famiglia.. Il poeta dimenticato, tralasciato, solo, abbandonato, marginalizzato.. Una variante più sorridente e dalla struttura piu teatrale e dialogica (c'è un incontro tra due personaggi anonimi ma che possiamo collocare in un mondo dell'arte e della letteratura) ed è il poeme en prose finale dei Poeme en prose che si intitola Perte d'aureole ed è da questo titolo che viene il termine Aurea che Benjamin utilizza nel saggio ''l'arte nell'epoca della sua riproducibilita tecnica''. Qui il tono è piu burlesco, satirico, da commedia eppure amareggiato ma il tema è lo stesso, quello della marginalizzazione, questa volta non della figura dell'artista stesso ma della sua stessa opera. Al poeta cade l'aureola nel fango della strada, e il letterato in questione se ne fa una ragione pensando che la raccooglierà qualcun altro, qualcuno di questi poetastri con cui la società contemporanea si diletta, un po' come se (rispetto al saggio della fotografia), l'unicità del pittore, la sua aureola, casacasse nel fango della strada e a raccoglierla fosse un fotografo. Tanto ormai rispetto a un gusto del pubblico e in un epoca in cui il progresso materiale ha il sopravvento sulla visione unica e assoluta dell'artista, quell'aureola non vale più niente, tanto vale che cinga la testa di un fotografo che riproduce il reale cosi com'è e offre alla società materalista dell'epoca uno specchio nel quale ammirarsi piuttosto che cingere la testa di un poeta che non è piu ascoltato da nesssuno perchè apre la testa ad un altro mondo ideale. La città è un caos mobile e la morte arriva al galoppo, immagine figurata ma qui si tratta del galoppo dei cavalli delle carrozze.. nel fango del ciottolato il protagonista non ha avuto il coraggio di raccoglier el'aureola.. piuttosto che farsi spaccare le ossa da una carrozza la lascia lì, forse non tutto il male viene per nuocere, questa perdita d'aurela infondo era già iscritta nello statuto attuale del poeta letterato... testo.. qui il tono è piu leggero rispetto al racconto del saltimbanco ma sotto c'è lo stesso venire meno dell' unicità, dell'assolutezza dell'arte … senza pudore qualcuno si metterà sulla testa l'aureola e sarà felice.. riderà, sfocia nel ridicolo, è una commedia amara in contrapposizione con il dramma del vecchio saltimbanco ma dietro c'è lo stesso tema della concezione dell'arte nella società borghese materialista che marginalizza l'arte. E se si è fatto fotografare non è certo alla fotografia che Baudelaire rivolge la sua attenzione nei suoi scritti e nei suoi progetti letterari e artistici,. Grande commentatore della pittura soprattutto del suo tempo, soprattutto Delacroix (grande pittore romantico del suo tempo) ammiratissimo da Baudelaire, ma vicino anche a pittori realisti

nella stagione del 1857 e anni seguenti come Manet. Baudelaire dedica scritti o immagina di collaborare con artisti che restituiscono nella loro opera, non la riproduzione del reale ma una trasfiguarzione soggettiva. Immagine Questo è uno degli schizzi di un illustratore minore la cui fama deriva dal fatto che Baudelaire si è occupato di lui, è di lui che si tratta nel saggio Le Peintre de la vie moderne scritto negli anni 50 e pubblicato nel 1863. Costantin Guy era un illustratore di professione, un viaggiatore cosmopolita, era l'inviato a Parigi del London illustrated ed era un bozzettista di scene urbane. È anche quello che potrebbe essere chiamato disegnatore di moda, era attento ai vestiti, alle abitudini mondane, un ritrattista non di singole persone ma di scene urbane (nelle carrozze, il bois de boulogne, la grande passeggiata borghese..) bozzetti molto attenti all'acconciatura, ai tessuti, ai ricami.. in qualche modo qualcuno che fissa nell'arte, anche a scopo illustrativo, ma attraverso una visione soggettiva, l'evoluzione della società contemporanea anche nel suo aspetto piu esteriore, anche attraverso la moda; a questo artista è dedicato il saggio Le peintre de la vie moderne. Mentre, Chaque Meryon, un incisore (usaa la tecnica dell'acqua forte a cui Baudelaire maggiormente si interessa), parte da dettagli assolutamente realistci della Parigi dell'800, inserisce elementi soggettivi e visionari, rende in qualche modo fantastico lo spazio urbano reale e come lui (progetto mai realizzato) Baudelaire ipotizza la possibilità di realizzare un'edizione illustrata dei suoi poemi dedicati a Parigi, cioè della sezione Tableaux parisiens della sua raccolta poetica in versi Le fleur du mal. Anche se il progetto non verrà realizzato, il solo fatto che Baudelaire ci pensi, ad associare i propri versi ai tratti incisi da Meryon, è da ricondursi ad un'attrazione profonda per qesto artista a proposito del quale, fin dal Salon 1946, Baudelaire scriveva La vie parisienne è feconda di argomenti poetici e meravigliosi. La realtà pargina e la vita parigina, lo scenario urbano, la popolazione e le sue attività possono diventare un argomento di poesia, argomenti poetici e meravigliosi dove nel meraviglioso c'è questo slancio verso la fantasia e l'immaginazione fantastica. La città è lo scenario della civiltà ed è sia glorioso che doloroso, tutta l'opera di Baudelaire è fondata su contraposizioni, opposti, anche Parigi è il luogo del dolore, della negatività, della sofferenza ma è anche trasfiguarabile in celebrazione, gloria, euforia, attraverso la creatività. Scrive sempre a proposito delle incisioni di Meryon ''ce sont de point de vu ..'' sono dei punti di vista poetici su Parigi come se dal visivo delle incioni Baudelaire sottolineasse il parallelo con la propria poesia che lui stesso paragona alla pittura (tableaux pariens quadri parigini, paragone fra l'arte della poesia e l'arte della pittura). Punti di vista poetici su Parigi ma su quale Parigi? Parigi cosi com'era prima delle demolizioni di Hausmann e tutte le ricostruzioni di rimodernamento urbanisto. Di Meryon quello che attira Baudelaire è la sua concetrazione per la vecchia Paris, sulla sua Parigi, Parigi in via di sparizione, quella che era, quella del suo passato. Nella foto c'è un am...


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