Riassunto - da Bismark alla crisi del \'29 - Storia contemporanea PDF

Title Riassunto - da Bismark alla crisi del \'29 - Storia contemporanea
Course Storia contemporanea
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Riassunto storia contemporanea: dall'uscita di Bismark alla crisi del '29...


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->1890-> uscita di Bismarck dalla scena. Guglielmo II cambiò rotta rispetto alla strategia bismarkiana e intraprese una politica esterna più aggressiva e imperialistica. Dotò la Germania di una grande flotta navale, che suscitò tensioni con la Gran Bretagna per il controllo dei mari, si inserì nella corsa coloniale e sostenne il progetto pangermanista di una GRANDE GERMANIA che doveva riunire tutte le popolazioni europee di lingua tedesca. ->CRISI IMPERI MULTIETNICI: IMPERO OTTOMANO e AUSTROUNGARICO. 1908-> Impero asburgico, approfittando della crisi che aveva colpito la SUBLIME PORTA, ad annettersi la Bosnia-Erzegovina. L’iniziativa austriaca rese più acute le tensioni presenti nella PENISOLA BALCANICA dove la Servia aspirava a porsi alla guida del nazionalismo Slavo. -> La questione balcanica: I conflitti nazionali dei Balcani costituivano il maggior motivo di tensione dello stato asburgico. Altro motivo di tensione era l’impero Ottomano. Nel 1912 fu la Serbia (insieme alla Grecia, alla Bulgaria e al Montenegro) a dichiarare guerra alla Turchia (prima guerra balcanica). La pace di Londra del 1913 sancì la vittoria della lega balcanica e l’impero Ottomano (turco) dovette cedere la Macedonia alla lega. Sempre nel 1908 la Bulgaria annesse la Rumelia e proclamò l’indipendenza mentre Creta si unì alla Grecia. Nel 1911-1912 fu l’Italia a dichiarare guerra alla Sublime Porta per annettersi Tripolitania e Cirenaica. La Bulgaria, che faceva parte della lega, attaccò la Serbia per garantirsi il controllo delle regioni macedoni (seconda guerra balcanica). La Bulgaria venne sconfitta e la guerra terminò con il TRATTATO DI BUCAREST del 1913 che modificò gli equilibri della penisola. La Serbia, appoggiata dalla Turchia e dalla Romania, uscì ancora vincitrice e rafforzata e divenne sempre più un pericolo per l’impero asburgico. Il disegno bismarckiano si sfaldò quando la Gran Bretagna decise di uscire dal suo splendido isolamento, alleandosi con il Giappone nel 1902 e poi stabilendo con la Francia la cosidetta “ENTENTE CORDIALE”.

Nel 1907 Gran Bretagna e Russia arrivarono ad accordarsi definitivamente sulle rispettive aree d’influenza in Asia. L’Europa era divisa in due blocchi: -TRIPLICE ALLEANZA: Italia, Germania, Austria -TRIPLICE INTESA: Gran Bretagna, Francia, Russia. L’INIZIO DELLA GUERRA: il 28 giugno 1914 un nazionalismo serbo uccise a Sarajevo l’erede al trono dell’impero asburgico (Francesco Ferdinando) . l’accaduto fece inviare dall’Austria un ultimatum alla Serbia e quest’ultima rispose con la mobilitazione dell’esercito. IL 28 LUGLIO AUSTRIA-UNGHERIA DICHIARO’ GUERRA ALLA SERBIA, così da far scattare immediatamente il sistema di alleanza. -la Russia intervenne in difesa della Serbia e due giorni dopo la Germania dichiarò guerra alla Russia dopo averle imposto invano di sospendere i preparativi militari; -la Francia cominciò a mobilitare le proprie truppe e il 3 agosto la Germania le dichiarò guerra. ( la Germania aveva paura di combattere la guerra su due fronti: russo e francese; -la Germania invase anche Belgio e Lussemburgo, che erano rimasti neutrali. Lo fecero per aggirare lo schieramento francese e questo provocò l’entrata della Gran Bretagna in guerra che decise di attaccare la Germania. Da qui a poco l’intero continente si mobilitò: il Giappone si schierò a fianco dell’Intesa, la Turchia entrò in guerra a fianco degli imperi centrali, seguita l’anno dopo dalla Bulgaria. Nel 1916 Portogallo e Bulgaria si schierarono con l’intesa e nel 1917 anche gli Stati Uniti presero parte al conflitto. . L’Italia decise di restare neutrale ritenendo l’invalidità della Triplice alleanza con Germania e Austria in quanto patto di carattere difensivo. ITALIA I motivi principali della neutralità italiana nei primi anni di guerra: a) Il primo di questi motivi è quello riguardante il carattere esclusivamente difensivo della Triplice alleanza; infatti la Germania e l’Austria non vennero attaccate, ma furono loro le “attaccanti”. b) Inoltre l’Italia non era stata consultata riguardo all’ultimatum austriaco alla Serbia, per tanto essa non si sentiva presa in considerazione nella questione.

c) L’impero austriaco si rifiutava di dare compensi territoriali all’Italia nel caso in cui l’Austria fosse uscita rafforzata nell’area balcanica d) Altro motivo non trascurabile è che in Italia serpeggiavano sentimenti antiaustriaci. L’Italia fra neutralismo e interventismo: All’interno dell’Italia si erano formati due gruppi idealmente contrapposti riguardo l’entrata o meno in guerra: gli interventisti, che erano favorevoli all’entrata in guerra, e i neutralisti, quelli non a favore della guerra:  Il movimento neutralista era composto dai Socialisti moderati, che ritenevano che la guerra fosse estranea agli interessi dell’Italia: seguivano la linea della II internazionale;dai Cattolici, che desideravano non partecipare alla guerra sia per motivi morali che per no schierarsi contro un’altra potenza cattolica come l’Austria; dai Giolittiani, i quali sostenevano che il sistema italiano fosse troppo debole per poter affrontare una guerra e dicevano che l’Italia avrebbe potuto trarre vantaggi con delle operazioni diplomatiche più che con l’entrata in guerra.  Il movimento interventista, invece, era composto dai Socialisti rivoluzionari, come Benito Mussolini, secondo cui la guerra avrebbe aperto le porte alla rivoluzione socialista; dai Nazionalisti, come D’Annunzio, che portavano avanti un’ideologia antidemocratica, antiparlamentare ed espansionistica; dai Socialisti Conservatori, come Sonnino e Salandra (destra) e dai Democratici. Anche il re Vittorio Emanuele III era a favore dell’intervento italiano a favore dell’Intesa proprio per questo che nell’aprile del 1915 il ministro degli esteri Sonnino, a insaputa del parlamento, firmò il PATTO DI LONDRA con Francia, Gran Bretagna e Russia. Il patto sanciva che in caso di vittoria l’italia avrebbe ottenuto Trentino, il Tirolo Meridionale, la Venezia Giulia, l’Istria e una parte della Dalmazia. La volontà di entrare in guerra del re e le imponenti manifestazioni di piazza a favore della guerra finirono per piegare definitivamente il Parlamento così il 20 maggio la Camera approvò i crediti di guerra al governo e il 23 MAGGIO L’ITALIA DICHIARO’ GUERRA ALL’AUSTRIA. Si trattava di una guerra TOTALE, di MASSA e IDEOLOGICA. Sul FRONTE OCCIDENTALE si combatte una guerra di posizione, guerra condotta nelle trincee. Le truppe tedesche dilagarono in francia fino quasi a Parigi, ma i francesi riuscirono a fermare l’avanzata tedesca. Abbandonato dunque

l’ideale di guerra lampo gli eserciti francesi e tedeschi iniziano a scavare TRINCEE. Sul FRONTE ORIENTALE la guerra risultava essere più fluida, si trattava di una guerra di movimento. L’impero russo viene sconfitto dall’esercito tedesco. L’anno successivo i russi furono costretti ad abbandonare la POLONIA e la SERBIA. Anche la Romania venne invasa e conquistata dagli Imperi Centrali. Sul FRONTE DELLA GRAN BRETAGNA. La flotta della Gran Bretagna nel mare del nord cercava di bloccare il traffico di riforniment diretto in Germania. I tedeschi risposero al blocco mediante l’impiego del SOMMERGIBILE, così che iniziò una guerra sottomarina che causò l’affondamento di navi appartenenti a paesi neutrali. Sul FRONTE ITALIANO il conflitto assume il carattere di guerra di logoramento in trincea. La guerra venne combattuta lungo il corso del fiume ISONZO e sulle alture del CARSO. Gli attacchi italiani contro l’Austria, guidati da Cadorna NON ottennero vantaggi territoriali significativi fatta eccezione per la conquista di Gorizia. Anche sul fronte occidentale le battaglia non andarono a buon fine. Le truppe tedesche attaccarono la zona di Verdun con lo scopo di piegare la resistenza francese: tentativo non andò a buon fine. La BATTAGLIA DI VERDUN fu la battaglia più cruenta di tutto il conflitto. Nel 1917 si verificarono due episodi decisivi per le sorti del conflitto. La RIVOLUZIONE BOLSCEVICA, che portò l’uscita dalla guerra della Russia scoppiata nel 1917. La situazione politico-sociale della Russia non era delle migliori; vi erano manifestazioni contro la guerra da parte dei soldati e della popolazione. Nel 1917 scoppiò una rivolta degli operai a Pietrogrado che provocò l’abdicazione dello zar Nicola I. L’ENTRATA DEGLI STATI UNITI in guerra. il presidente Wilson decise di intervenire militarmente superando l’isolamento degli Stati Uniti. I motivi erano: - della ripresa da parte dei tedeschi della guerra sottomarina tedesca; -la necessità di tutelare i capitali finanziari prestati alle potenze dell’intesa; -l’aspirazione ideale a un nuovo ordine iternazionale (DEMOCRAZIA e AUTODETERMINAZIONE dei popoli)- la guerra era vista come indispensabile per salvare la DEMOCRAZIA.

1917 FRONTE ORIENTALE

La smobilitazione della Russia permise agli eserciti di Germania e Austria di destinare rinforzi contro le linee italiane, che furono sfondate il 24 OTTOBRE a CAPORETTO. L’esercito italiano si ritirò nel Piave, tuttavie e truppe italiane guidate da Diaz riuscirono a opporre resistenza lungo il corso del Piave impedendo all’esercito nemico di avanzare fino alla Pianura Padana. FRONTE OCCIDENTALE Gli eserciti tedeschi cercarono di lanciare un’offensiva nel tentativo di sfondare le linee avversarie prima dell’arrivo del contingente americano. Spintisi fino alla Marna e in prossimità di Parigi i tedeschi furono costretti a indietreggiare. Ad agosto iniziarono ad arrivare in Europa i rinforzi americani. -le TRUPPE ITALIANE riuscirono a sfondare le difese austriache, avanzando fino a TRENTO e TRIESTE, costringendo l’AUSTRIA-UNGHERIA all’ARMISTIZIO, che venne firmato il 4 novembre 1918, -in GERMANIA scoppiarono numerose rivolte che indussero Guglielmo II a lasciare il paese; -IMPERO OTTOMANO e BULGARIA si arresero. La guerra si concluse definitivamente il 18 novembre 1918 quando in Francia il governo provvisorio tedesco firmò il duro armistizio imposto dai vincitori. La Germania doveva consegnare la flotta e l’armamento pesante, ritirare le truppe oltre il Reno, annullare trattati con Russia e Romania e restituire i prigionieri di guerra.

RUSSIA: le due RIVOLUZIONI Il 30 luglio 1914 lo Zar Nicola II firmò l’ordine di mobilitazione dell’esercito. La maggior parte delle forze politiche della Duma votarono i decreti di guerra sostenendo di dimenticare i conflitti interni in nome della causa nazionale. Tra le opposizioni si collocavano: PLECHANOV, fondatore del PARTITO SOCIALDEMOCRATICO e KERENSKY, SOCIALRIVOLUZIONARIO. Rottura definitiva si ebbe nel 1917, quando lo Zar di fronte alle manifestazioni e agli scioperi decise di far intervenire l’esercito. Le truppe si rifiutarono di utilizzare le armi e si unirono agli operai in sciopero contro il regime. Era chiaro che le manifestazioni contro il regime si stavano trasformando in una RIVOLUZIONE. Alcuni deputati della Duma diedero vita a un comitato dal quale sarebbe scaturito il

GOVERNO PROVVISORIO,guidato da L’VOV comprendeva progressisti e anche il socialdemocratico Kerensky. Gli insorti diedero vita a dei SOVIET. Lo Zar decise di abdicare, lasciando il trono al fratello che vi rinunciò. Il governo del paese era caratterizzato da DUALISMO di POTERE, quello del governo provvisorio (democrazia parlamentare e favorevole a guerra) e quello dei SOVIET. Tra aprile e maggio si verificò la prima grande crisi che mise in evidenza l’ambiguità di una gestione duale del potere. Mentre i ministri degli esteri erano favorevoli a continuare la guerra i Soviet premevano che la continuazione dell’impegno bellico russo fosse accompagnata dall’appello ai proletari della coalizione austro-tedesca. Il governo tedesco favorì il rientro in Russia di Lenin, il quale sosteneva che i Soviet dovessero chiudere ogni rapporto con il governo provvisorio e diventare gli unici detentori del potere politico-> avviare una rivoluzione per restaurare la DITTATURA DEL PROLETARIATO. Il 3 aprile Lenin presentò queste idee nelle TESI DI APRILE, che ottennero un enorme consenso tra gli operai e i soldati. Si moltiplicavano le manifestazioni contro la guerra, L’VOV si dimesse e venne sostituito da KERENSKY che mise in atto una repressione nei confronti dei confronti dei Bolscevichi. KORNILOV venne considerato l’uomo forte in grado di restaurare il regime zarista e questi tentò un colpo di stato controrivoluzionario che fu sventato grazie alla massiccia mobilitazione dei bolscevichi. Dopo questo fallimento si consolidò la forza di bolscevichi nel paese e nei soviet. Il 25 ottobre si pose fine alla fase del dualismo di potere. SOVIET PIENI POTERI E VENNE INSTAURATA LA REPUBBLCA SOVIETICA. Furono approvati due decreti: -appello per la fine della guerra e la ratifica di una pace senza annessioni e indennità; -avviò di un programma di socializzazione della terra. Venne varato anche un terzo decreto, che istituiva il CONSIGLIO dei COMMISSARI del POPOLO, che doveva assumere temporaneamente i poteri prima della convocazione della assemblea costituente. Al vertice del consiglio vi era LENIN. 12 novemrbre-> ELEZIONI ASSEMBLEA COSTITUENTE, vinsero i socialisti con 430 seggi cosi che Lenin decise di sciogliere l’assemblea in quanto rappresentava il momento più alto delle democrazie liberali-borghesi. Di fronte alla resistenza popolare-> polizia segreta: CEKA, per la lotta contro la controrivoluzione e al sabotaggio. Lenin era convinto che dopo questa prima fase la nascita di una società socialista avrebbe ottenuto un vasto consenso popolare. Lui

sosteneva che lo Stato era lo strumento con cui si sanciva il dominio si una classe sulle altre, una volta avvenuto questo dominio anche lo stato non avrebbe più avuto ragione di esistere. Se si fosse istaurato il SOCIALISMO, la Russia non avrebbe più avuto bisogno degli istituti tipici della democrazia in quanto la gestione del potere era in mano alle masse. Le aspettative dei Bolscevichi si scontrarono con una realtà diversa. Difattil’appello rivolto al proletariato tedesco e austriaco rimase inascoltato da Lenin cosi che decise di firmare una PACE con la GERMANIA nel 1918-> PACE DI BREST LITOVSK -RUSSIA perdeva la POLONIA, FINLDANDIA, E BIELORUSSIA; -cedeva alla Turchia una striscia compresa tra il MAR NERO e MAR CASPIO; -riconoscere indipendenza dell’UCRAINA. GUERRA CIVILE 1918-1920-> bolscevichi vs controrivoluzionari. I bolscevichi imposero il COMUNISMO DI GUERRA-> nazionalizzazione delle terre e industrie, abolizione libero commercio e moneta, razionamento generi alimentari e consumo. = FALLIMENTO!!! VINCONO I BOLSCEVICHI! Ma viene modificato il comunismo di guerra e si parla di NUOVA POLITICA ECONOMICA (NEP). Che cercò di rilanciare iniziativa contadina e rintroducendo l’economia di mercato nelle campagne e delle piccole industrie. =POSITIVA!!! Nelle campagne: KULAKI. 1919-> LENIN-> INTERNAZIONALE COMUNISTA. Nel suo II CONGRESSO furono fissati la struttura e i compiti. I socialisti che volevano entrare a farne parte dovevano cambiare il nome del partito da socialista a comunista, espulsione riformisti e modello bolscevico. TRATTATO DI VERSAILLES Nel 1919 i rappresentati dei paesi vincitori si riunirono a Parigi per disegnare nuovamente la struttura geopolitica dell’Europa. Il proseguimento di obbiettivi da parte delle potenze europee si scontrò con l’intensione di wilson di imporre un nuovo ordine internazionale reso noto nei QUATTORDICI PUNTI DI WILSON(1918): -ABOLIZIONE DIPLOMAZIA SEGRETA; -LIBERTA’ DI NAVIGAZIONE SUI MARI e LIBERO COMMERCI,

-RIDUZIONE ARMAMENTI e APPLICAZIONE PRINCIPIO DI AUTODETERMINAZIONE dei popoli per ridefinire il nuovo assetto geopolitico dell’Europa. Su questa base si sarebbe dovuta garantire l’autonomia di Serbia e Romania, i tedeschi dovevano abbandonare i territori russi occupati e restituire Alzazia e Lorenza alla Francia, SVILUPPO AUTONOMO alle nazionalità sottomesse all’impero turco e austro-ungarico. Wilson durante la conferenza di pace fece istituire la SOCIETA’ delle NAZIONI, un organismo internazionale che riuniva diversi stati sovrani e sarebbe dovuto intervenire in caso di crisi con sanzioni economiche. Il trattato di Versailles firmato il 28 giugno 1919 riguardante la Germania riconosceva la colpa tedesca per la guerra e la Germania fu costretta: -cessioni territoriali, tra di queste doveva restituire Alsazia e Lorena alla Francia; riparazioni di guerra; RIDUZIONE forze militari e consegna flotta navale tedesca alla gran bretagna…

QUESTIONE ARMENA-> Viene così definita la drammatica vicenda di massacri e deportazioni subiti dal popolo armeno che ha portato quest’ultimo alla sua, quasi totale, distruzione in territorio turco. Gli ARMENI erano tra le minoranze etniche dell’Impero Ottomano, molto attivi nel contrastare il centralismo dell’impero turco. Essi furono vittime di una serie di massacri. Fu durante il corso dell Prima guerra mondiale che l’impero ottomano mise in atto uno sterminio contro la popolazione armena. = GENOCIDIO. Si trattò di un progetto di annientamento rivolto contro un NEMICO INTERNO che si pensava ostacolasse l’obbiettivo di turchificazione dell’impero messo in atto dai Giovani Turchi. Alla fine della guerra venne firmato il TRATTATO DI SEVRES nel 10 agosto 1920, che sanciva lo smembramento dell’impero ottomano. Furono gli Inglesi a processare i responsabili dello sterminio degli armeni, ma alla fine il tribunale turco non riconobbe la prova della colpa di Stato e considerò il genocidio come una cospirazione di una minoranza. Gli ARMENI si costituirono in stato nazionale, ma la regione fu occupata dai bolscevichi così che l’Armenia divenne repubblica sovietica. Il trattato ridusse i territori dell’impero ottomano, costretto a subire l’occupazione greca di Smirne e la presenza militare di Francia e Gran Bretagna, il governo del sultano sempre più debole dovette capitolare di fronte ai nazionalisti. I nazionalisti volevano reagire e mettere fine al sistema del sultanato. Essi rigettarono il trattato di Sevres e aprirono le

ostilità contro i Greci. Infine con il TRATTATO DI LOSANNA (1923) si ridefinirono i confini della Turchia attuali. Nell’ottobre del 1923 L’ASSEMBLEA NAZIONALE abolì il SULTANATO e proclamò la REPUBBLICA DI KEMAL, PARTITO REPUBBLICANO. Istaurò un potere semidittatoriale e nel 1924 fu varata una COSTITUZIONE che introduceva il parlamentarismo con suffragio universale maschile. Il nuovo stato era NAZIONALISTA e portò all’emarginazione delle minoranze etniche. Il presidente portò avanti un processo di laicizzazione e occidentalizzazione del paese e abrogò la norma che l’ISLAM era religione di stato, mise fine alla poligamia e istituì il matrimonio civile come obbligatorio, abolì scuole e tribunali islamici, vietò il velo alle donne e nel 1934 riconobbe a loro il diritto di voto. Adottò CODICI GIURIDICI di ispirazione occidentale. In campo economico abolì gli ultimi residui del sistema feudale ancora presente nelle campagne. La giovane repubblica turba fu ammessa nel 1923 nella Società delle Nazioni.

LA GERMANIA DA WEIMAR (1917/1920) A HITLER Nel 1918 era evidente che la GERMANIA aveva perso la guerra, tuttavia il comando militare non volle assumersi la responsabilità della sconfitta e riconsegno alla classe politica la guida del governo. Fu BADEN assunto come cancelliere che si impegnò in questa transizione. Mentre nelle trattative con i vincitori si inserì la condizione proposta dal PRESIDENTE WILSON, che voleva dalla Germania un impegno formale di democratizzazione prima di arrivare all’armistizio. La situazione era critica in quanto Baden si incaricò di comunicare all’imperatore la necessità di lasciare il trono. Poteri più ridotti al cancelliere. Così che GUGLIELMO II abdicò e il trono passò a SCHEIDEMANN e come cancelliere EBERT. Fu questo governo provvisorio a firmare l’armistizio. Ebert di fronte alla situazione cercò di varare degli accordi per garantire stabilità al governo. 1-accordo con esercito-> il quale garantiva fedeltà alla repubblica 2- compromesso tra sindacati della SPD e il presidente degli imprenditori, il contenimento della conflittualità operaia veniva assicurata da garanzie su salari e occupazione

3-accordo con i conservatori, che ottennero in cambio del loro sostegno alla Repubblica la promessa di mantenere in vita le autonomie federali. 19 gen...


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