“Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” di Gauguin PDF

Title “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” di Gauguin
Author Giulia Rossano
Course Arte - 5 anno
Institution Liceo (Italia)
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Summary

Documento e appunto sull'opera “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” di Gauguin...


Description

“Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” di Gauguin

DESCRIZONE Il pittore dipinge il quadro in Polinesia, dopo avere abbandonato Parigi per allontanarsi dalla società borghese, dalle sue regole e costrizioni. Sceglie questo posto alla ricerca artistica di nuovi stimoli visivi e mentali, nuovi colori che riuscissero ad abbracciare la pura energia vitale, la vibrazione della vita che tanto ricercava nei suoi dipinti. Nel 1848 quando arriva trova, oltre che una natura rigogliosa e intatta, anche un’umanità primordiale e felice, che vive a stretto contatto con la natura. Il grande quadro di Gauguin rappresenta il suo testamento spirituale per le generazioni future. L’opera va letta da destra verso sinistra ed è popolata da diverse figure simboliche. L’opera va letta da destra verso sinistra ed è popolata da diverse figure simboliche. In basso a destra c’è un bambino che sembra guardare in un punto imprecisato e lontano attorniato da tre figure femminili giovani che sembrano fare poco caso a lui. Indica la nascita, realizza in pittura le origini dell’uomo, rappresentando il primo quesito mosso dal pittore. Al

centro si notano altre figure femminili e poi l’unica figura maschile del quadro. Un giovane nella pienezza della vita intento ad afferrare un frutto, simbolo della pienezza della gioventù e delle sue possibilità. Incarna il “chi siamo”, l’essenza dell’essere, delle sue potenzialità, nel pieno della vita e a metà tra i due termini di nascita e morti. Le due donne sembrano immerse in una discussione fitta, forse sono due filosofe. Sullo sfondo si coglie l’immagine di un idolo di colore blu, la dea Hina, avvolta in una luce diafana. Questa divinità sarà presente anche in altre opere del pittore francese, in particolare si ricorda uno dei suoi quadri più importanti “La luna e la terra”. Qui il rimando è ad un antico mito polinesiano in cui la dea della luna chiede Tefatou – il genio che animava la terra – di dare agli uomini l’immortalità. Proseguendo con “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” di Gauguin, si scorge verso destra una giovane donna che guarda in direzione dell’ultimo personaggio in chiusura del quadro. È una donna anziana di colore scuro e spento, prossima alla morte. Sembra straziata nel riflettere sul senso della vita e sui rimpianti. Lei rappresenta la meta finale, il “dove andiamo”, una destinazione fatale a cui nessuno può fuggire. La condizione umana dalla nascita alla morte è inserita in una natura suggestiva rappresentata con colori vividi che vanno dal verde, al marrone all’azzurro.

LO STILE I corpi sono dipinti senza l’uso del chiaroscuro e le forme sono evidenziate da una solida ed elegante linea di contorno. Le pennellate sono sovrapposte sulla tela a formare campiture uniformi dalle minime variazioni di toni. Solo sui i corpi dei personaggi si coglie ancora un accenno di debole ombreggiatura. Il paesaggio, la vegetazione le montagne sembrano costruiti con semplici campiture ad incastro. Lo stile felice e gioioso dei primi dipinti tahitiani ha lasciato il posto ad atmosfere cupe e intellettuali.

IL COLORE E L’ILLUMINAZIONE L’impianto cromatico del dipinto è diverso dai primi lavori tahitiani dalle atmosfere luminose. Dominano il paesaggio infatti i verdi, i blu e i viola scuri e poco saturi. Gli incarnati sono invece caldi, bruni e ocra e contrastano con rapporti di luminosità con il paesaggio. A volte creano contrasti di complementarità con i blu dello sfondo. La figura più luminosa è il giovane in piedi al centro. Non si tratta però di una vera e propria illuminazione ambientale. I colori infatti creano la struttura dell’immagine utilizzando un linguaggio volutamente primitivo della distribuzione cromatica. Sono così i contrasti a costruire le figure e le relazioni tra di esse. Questo uso arbitrario e antinaturalista del colore ispirerà le ricerche dei pittori Fauves....


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