Dispense Anziani corso OSS PDF

Title Dispense Anziani corso OSS
Author Lucrezia Sparavelli
Course Diritto privato
Institution Università di Pisa
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Oss ...


Description

INTERVENTI SOCIALI RIVOLTI ALLA PERSONA ANZIANA

CORSO OSS 2018-2019 (16 ORE) A.S. Andreazzoli Alice

1

INDICE

INTRODUZIONE   

Alcuni dati Il contesto Toscano Breve accenno alla Delibera regione Toscana N.402/2004 “Azioni per la riqualificazione del processo assistenziale a favore delle persone anziane non autosufficienti ...”

CAPITOLO 1 - LA LEGGE REGIONALE N.66/2008 Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza BREVE ANALISI DEGLI ARTICOLI PIU RILEVANTI

CAPITOLO 2 - IL PROGETTO PER L'ASSISTENZA CONTINUA ALLA PERSONA NON AUTOSUFFICIENTE (ZONA DELLE APUANE) 2.1 2.2 2.3 2.4 2.5

Destinatari degli interventi l percorso: dalla segnalazione all’attivazione dei servizi La valutazione e il PAP Livello di Isogravità e prestazioni corrispondenti Verifiche e rivalutazioni del PAP

CAPITOLO 3 - IL SISTEMA DI PROTEZIONE RIVOLTO ALLA PERSONA ANZIANA: LA RETE DEI SERVIZI 3.1 Servizi domiciliari diretti 3.2 Assistenza domiciliare indiretta 3.3 Servizi semi-residenziali 3.4 Servizi residenziali: le RSA 3.5 Interventi intermedi fra ospedale e territorio: l'ACOT 3.6 L'Amministratore di sostegno

CAPITOLO 4 – ATTIVITA' E COMPETENZE DELL’ O.S.S. IN AREA GERIATRICA (Accordo Ministeriale del 2001 relativo al profilo professionale dell’OSS) 4.1 Le attività dell'operatore socio-sanitario 4.2 Le competenze dell'operatore socio-sanitario 4.3 Competenze relative alle conoscenze richieste

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CAPITOLO 5 - LA COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE ANZIANO La comunicazione con l'anziano affetto da Demenza

CAPITOLO CORRETTA   

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-

ATTEGGIAMENTI

PROFESSIONALI

DI

RELAZIONE

Accettazione Particolarizzazione Confidenzialità

CAPITOLO 7 - IL BURN OUT

*******

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INTRODUZIONE La nostra società nell’ultimo decennio è cambiata ed è connotata in particolare da: •

Aumento dell’aspettativa di vita



Invecchiamento della popolazione



Incremento dello stato di non autosufficienza e dell’incidenza di malattie croniche e degenerative



Aumento della disabilità nelle classi più avanzate di età



Cambiamenti nella famiglia e nei pattern del supporto assistenziale informale (composizione del nucleo familiare, figlio unico, presenza della donna nel lavoro, aumento tassi di divorzio, etc).

AlCUNI DATI (dai Quaderni del Ministero della Salute) L’Italia è fra i Paesi con la più alta percentuale di anziani. In media, tra gli ultra sessantacinquenni, otto anziani su dieci soffrono di una o più patologie croniche caratterizzate da diversi stadi di gravità. Attualmente, la vita media ha raggiunto i 77 anni per gli uomini e gli 83 anni per le donne. Il rapporto dell’ISTAT mostra che, tra la popolazione degli ultrasessantacinquenni, il 40% è affetto da almeno una malattia cronica, il 18% ha limitazioni funzionali nelle attività della vita quotidiana (disabilità), il 68% delle persone con disabilità presenta almeno 3 malattie croniche, l’8% è confinato in casa. Gli ultrasessantacinquenni risultano, quindi, essere i maggiori utilizzatori delle risorse sanitarie, condizione che ha indotto il Servizio Sanitario a un’attenta riflessione circa la necessità di ripensare culturalmente e riconsiderare strutturalmente le prestazioni sanitarie erogabili. Tale cambiamento demografico, unito all’incremento dell'aspettativa di vita, ha comportato, da una parte, la fine di quella visione ospedalocentrica dei servizi sanitari che ha caratterizzato il XX secolo e, dall’altra, ha visto emergere nuove problematiche sanitarie, sociali ed economiche che hanno indotto a ripensare le strategie sanitarie, soprattutto in merito alla gestione della cronicità e alla prevenzione della disabilità.

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Il cambiamento ha comportato, inoltre, il passaggio a una visione olistica: il passaggio dalla cura della malattia al prendersi carico della persona nella sua interezza. La persona anziana non è da considerare solo una persona da assistere, ma una persona con proprie esigenze, le cui peculiarità derivano dall’interazione dell’organismo con l’ambiente e con le esperienze vissute nel corso degli anni. Lo stato funzionale dell’individuo non coincide con le sue patologie, ma è il frutto dell’interazione tra queste, con altri fattori quali condizioni economiche, sociali (isolamento e povertà), ambientali (MODELLO BIO PSICO SOCIALE). Il Sistema Sociosanitario viene pertanto chiamato a rispondere in maniera adeguata a questi mutamenti, considerando che l’invecchiamento non è una malattia, non è prevedibile, né curabile, pertanto vi può essere un invecchiamento normale, così come un invecchiamento patologico (associato appunto alla presenza di più problematiche). Con il paziente anziano si rende necessario il superamento del tradizionale approccio medico, concentrandosi su una valutazione multidimensionale centrata sulla persona, che consideri la totalità e la complessità del paziente, valutandone lo stato cognitivo, la funzione fisica, il tono dell’umore e le condizioni socioeconomiche. L’impegno che vede coinvolto il Sistema Sanitario riguarda, oltre la cura, anche gli interventi di prevenzione primaria nei confronti delle malattie cronico-degenerative che possono ritardare gli effetti negativi dell’invecchiamento e il decadimento funzionale, favorendo ciò che viene descritto come invecchiamento attivo. L’elaborazione di specifici percorsi assistenziali e terapeutici adeguati, controllati e validati, consente di individuare l’anziano fragile, per migliorare la qualità della vita, ridurre la disabilità fisica, cognitiva e comportamentale e, al tempo stesso, diminuire i ricoveri impropri, con una conseguente riduzione della spesa sociosanitaria. Il nuovo approccio nei confronti della cura dell’anziano e la flessibilità degli strumenti di valutazione consentono di affrontare il concetto di continuità delle cure, che prevede la possibilità di seguire il paziente anche in luoghi di cura diversi, nella direzione di un’assistenza continuativa che, basandosi su un’adeguata integrazione funzionale tra le componenti sanitarie ospedaliere e territoriali e tra i servizi sociali, assicuri la continuità assistenziale e la predisposizione di percorsi assistenziali e riabilitativi personalizzati appropriati, in grado di fornire quelle risposte flessibili e differenziate delle quali le persone anziane hanno bisogno.

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Compatibilmente con le condizioni sanitarie, sociali e abitative della persona anziana, l’impegno del SSN è volto all’incremento delle cure domiciliari per mantenere l’anziano al proprio domicilio, privilegiando, ove possibile, le cure domiciliari all’istituzionalizzazione.

IL CONTESTO TOSCANO Per quanto riguarda l’indice di vecchiaia la Toscana ha raggiunto valori fra i più elevati al mondo. I dati di mortalità evidenziano come le malattie croniche siano la principale causa di morte in Toscana. Il Piano Integrato Sociale Regionale, riconosce la non autosufficienza quale problematica di particolare complessità per le caratteristiche di perdita di autonomia e di continua evoluzione che lo connota: indica quale obiettivo generale, il carattere universalistico dell’assistenza alla persona non autosufficiente, riconoscendo il diritto alla garanzia della prestazione socio sanitaria appropriata, coniugando il principio della valutazione del bisogno assistenziale con quello della presa in carico della persona per mezzo di progetti personalizzati e integrati (sistema integrato dei servizi socio-sanitari per la persona non autosufficiente).

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BREVE ACCENNO ALLA DELIBERA REG. N.402/2004 “Azioni per la riqualificazione del processo assistenziale a favore delle persone anziane non autosufficienti ...” La Delibera 402/04 è da considerarsi uno dei capisaldi della normativa regionale sulla non autosufficienza, poiché ha creato un percorso di riqualificazione del processo assistenziale per le persone non autosufficienti, al fine di garantire nel modo più appropriato l’assistenza alla persona anziana, assicurando la personalizzazione dell’intervento e la continuità dei percorsi. Un aspetto fondamentale di tale Delibera è quello relativo all’ACCESSO AI SERVIZI: Si prevede che debba essere assicurato dalla Zona/Distretto un percorso di accesso unificato ai servizi in modo da evitare per l’utente, o chi lo rappresenta, difficoltà nella richiesta d’assistenza o attivazioni duplicate d’intervento. Essenziale la distinzione tra : 

problemi esclusivamente sanitari o esclusivamente sociali, per i quali la figura di riferimento è rispettivamente il Medico di Medicina Generale o l’Assistente sociale



problemi inerenti bisogni complessi, derivanti da una condizione di non autosufficienza della persona anziana che richiedono competenze professionali integrate, per i quali l’accoglienza della domanda deve essere assicurata da un’unità multi-professionale che attua la valutazione multidimensionale della persona.

e

Tale distinzione viene meglio rappresentata nel grafico fig.1

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Il sistema di accesso ai servizi può essere così rappresentato: Fig. 1

Zona Distretto Punto Unico di Accesso

Bisogno sociale

Bisogno Sanitario

Bisogno Complesso Socio sanitario

MMG

Prestazione e servizi sanitari

ADI

CENTRO DIURNO

SSP

Unità Valutazione Multidimensionale

ALTRE RISPOSTE

Prestazioni e servizi sociali

RESIDENZA ASSISTITA

RSA

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CAPITOLO 1 . LA LEGGE REGIONALE 66/08 - “Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza” Con la legge regionale 66/08 la regione Toscana ha provveduto a fornire indicazioni normative finalizzate al miglioramento (in termini di risposta al bisogno), e alla standardizzazione (in termini di equità dell’accesso), rivolti alla persona non autosufficiente. BREVE ANALISI DEGLI ARTICOLI PIU RILEVANTI

Art 1 Oggetto e Finalità della legge Con questa legge la Regione Toscana, nell'ambito del sistema integrato di interventi e servizi sociali (Legge 41/2005), istituisce il Fondo per la non autosufficienza, con il quale intende realizzare un insieme di servizi capace di rispondere ai bisogni accertati, per migliorare le condizioni di vita e l’autonomia delle persone non autosufficienti (disabili ed anziane).

Si parla di soggetti non autosufficienti, intendendo coloro che hanno subito una perdita permanente , parziale o totale, dell’autonomia, delle abilità fisiche, sensoriali, cognitive e relazionali, da qualsiasi causa determinata, con conseguente incapacità a compiere gli atti essenziali della vita quotidiana senza l’aiuto rilevante di altre persone. La disabilità può essere fisica o mentale.

Le finalità della legge sono: 

migliorare la qualità, quantità e appropriatezza delle risposte assistenziali



promuovere la prevenzione della non autosufficienza e della fragilità



favorire percorsi assistenziali che realizzano la vita indipendente e la domiciliarità.

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Art 2 Composizione del fondo Il fondo è costituito da risorse provenienti dal fondo sanitario regionale, dal fondo sociale regionale, dal fondo nazionale per le persone non auto, da lasciti e donazioni compatibili con questa finalità sociosanitaria. Il fondo è ripartito tra le zone-distretto dalla giunta regionale. I Comuni concorrono con risorse proprie indicate nei patti interistituzionali

Art 7 Tipologia delle prestazioni Le risorse del fondo sono destinate all’erogazione delle prestazioni previste dal PAP , Piano Assistenza personalizzato (art 12), nell'ambito delle seguenti tipologie:    

interventi domiciliari sociosanitari forniti in maniera diretta interventi in forma indiretta (contributi) inserimenti in strutture semiresidenziali inserimenti in strutture (temporanei, permanenti)

Art 8 I destinatari I destinatari delle prestazioni a carico del fondo sono i “residenti nel territorio regionale che si trovano  in condizione di non autosufficienza accertato sulla base della valutazione da parte dell’U.V.M. Oppure  riconosciuti disabili in condizione di gravità ai sensi della L. 104/92 (Art 3 comma 3 handicap con connotazione di gravità).” Art 9 e 10 Segnalazione del bisogno La valutazione della non autosufficienza è attivata dall’interessato, da un familiare o da altri soggetti ai quali sono conferite dall’autorità giudiziaria le funzioni di tutore, curatore o amministratore di sostegno, ai presidi (Punti Insieme), istituiti a livello zonale, che assicurano l’accoglienza e l’informazione alla persona che presenta l’istanza e assicurano la risposta dell’UVM appropriata e condivisa con la persona e i familiari entro 30 gg.

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Art 11 L’ Unità Valutativa Multidisciplinare (U.V.M.)*: è l’articolazione operativa della zona-distretto, composta da :    

un medico di distretto, un assistente sociale, un infermiere professionale di volta in volta integrata dalle professionalità sociali e sanitarie ritenute necessarie (geriatra, psichiatra, neurologo)

Il coordinatore dell’UVM è un membro della stessa (di solito il medico di distretto). Le funzioni sono:      

effettuare la valutazione multidimensionale delle condizioni di bisogno; verificare l’esistenza del bisogno per attivare il fondo; definire il PAP; individuare l’indice di gravità del bisogno; condividere il PAP con la persona assistita ed i suoi famigliari verificare periodicamente gli obiettivi del PAP e nel caso procedere alla rivalutazione del bisogno.

Art 12 Il Progetto di Assistenza Personalizzato (PAP) contiene:  gli obiettivi , in termini di mantenimento o miglioramento delle condizioni di salute della persona non auto  e le prestazioni socio-sanitarie da erogare. Esso deve essere condiviso valutando possibili offerte di prestazioni alternative. Art 13 La valutazione multidimensionale della non autosufficienza è finalizzata ad individuare i LIVELLI DI GRAVITA' dell'anziano ed a determinarne le prestazioni da erogare. Essa è effettuata sulla base dei seguenti criteri, delle aree di bisogno, individuati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS, con apposite Scale di valutazione (infermieristiche): < stato di salute funzionale organico: con riferimento alla dipendenza nelle attività di base e strumentali della vita quotidiana, al quadro clinico, al bisogno infermieristico; < condizioni cognitive-comportamentali: con riferimento allo stato mentale, ai disturbi del comportamento e dell’umore;

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< situazione socio-ambientale-relazionale: fa riferimento alla rete assistenziale presente, alla situazione socio-economica, alla condizione abitativa. Diviene fondamentale la valutazione della condizione di non autosufficienza, e dunque l'individuazione del livello di gravità (Isogravità) del bisogno, che va da zero a cinque, (0,1,2,3,4,5) proprio al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per l'accesso al fondo e i vari pacchetti disponibili. Art 14 Modalità di compartecipazione al costo della prestazione Sono previste forme di compartecipazione da parte della persona assistita, secondo livelli differenziati di reddito, definiti in base all'Indicatore ISEE. (Meglio specificate piu avanti)

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CAPITOLO 2 - IL PROGETTO PER L’ASSISTENZA CONTINUA ALLA PERSONA NON AUTOSUFFICIENTE – Zona delle Apuane Sulla base della legge regionale 66/08, è stato attivato il Progetto per l’assistenza continua alla persona non autosufficiente, che viene adottato quale modus operandi in tema di non autosufficienza. Definisce il percorso e istituisce il luogo dove dal punto di vista operativo, professionale e gestionale si realizza l’integrazione sociosanitaria: il Punto Unico di Accesso (P.U.A.). 2.1 Destinatari degli interventi Persone anziane infra e ultra sessantacinquenni non -autosufficienti che esprimono un bisogno complesso residenti in uno dei comuni della Zona (Carrara – Fosdinovo - Massa – Montignoso). Se un soggetto è residente fuori del territorio di competenza, prima di procedere con l’assegnazione di qualsiasi prestazione, deve contattare l’Ufficio PUA che provvederà a prendere gli opportuni contatti con l’ASL di provenienza. 2.2 Il percorso: dalla segnalazione all’attivazione dei servizi 1. L’accesso al sistema dei servizi è garantito dai Punti Insieme (fig. 1) della Zona distretto delle Apuane, che garantiscono le necessarie informazioni e il supporto alla compilazione della Scheda di segnalazione; 2. L’ufficio PUA riceve dal Punto Insieme la Scheda di segnalazione e la trasmette, in base al territorio in cui vive, all'A.S. Competente di tale zona. 3. L'assistente sociale, di norma attraverso la visita domiciliare con l'infermiera che farà l'isogravità, dà avvio al percorso di valutazione. 4. L'UVM effettua la valutazione, l’assistito/familiari;

definisce

il

PAP

e

lo

condivide

con

5. Al termine di ogni seduta l’UVM raccoglie il PAP nell’apposito fascicolo, allega la documentazione richiesta e lo trasmette al PUA; 6. Il PUA protocolla e sottopone la pratica alla firma del responsabile di Zona per l’autorizzazione; 7. Il PUA, dopo l’autorizzazione, attiva direttamente gli interventi oppure – in base alla tipologia d’intervento – trasmette copia degli atti al referente del Comune competente per l’attivazione.

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ll Punto Insieme (P.I.). Fig 1 E’ il luogo dove il cittadino è accolto, informato e dove può richiedere la valutazione di non autosufficienza (porta di accesso ai servizi).

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Fig 2. Il P.U.A. Al P.U.A. zonale arrivano le segnalazioni da:  i Presidi ospedalieri  i Servizi Sociali territoriali  i Medici di Medicina Generale  i Punti Insieme

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Fondo per la non autosufficienza (anziani) Zona delle Apuane

I PUNTI INSIEME costituiscono la porta di accesso al sistema integrato dei servizi per la non autosufficienza e si caratterizzano per

la loro elevata prossimità

al

cittadino. I PUNTI INSIEME garantiscono l’accoglienza e la raccolta delle segnalazioni del bisogno,

l’orientamento

e

l’informazione

al cittadino,

nonché l’avvio

delle

procedure relative alla presa in carico, che, porterà alla formulazione da parte dell’UVM di una risposta assistenziale appropriata e in grado di soddisfare

il

bisogno espresso dall’utente. L’utente (o una persona di riferimento) si potrà recare ad uno dei PUNTI INSIEME presenti sul territorio della Zona Distretto delle Apuane che ricomprende i Comuni di Massa – Carrara – Montignoso e Fosdinovo.

PUNTII NSI EME –Sediedor ari LUNEDÌ

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

GIOVEDÌ

VENERDÌ

Marina di Carrara Via Firenze 48 orario 9 – 12 tel. 0585 657874

Avenza Via Campo d’Appio 6 orario 9 – 12 tel. 0585 655127

Carrara Centro P.zza Sacco e Vanzetti orario 9 – 12 tel. 0585 657617

Marina di Carrara Via Firenze 48 orario 9 – 12 tel.0585 657874

Avenza Via Campo d’Appio 6 orario 9 – 12 tel. 0585 655127

Massa Centro Via BassaTambura 4 orario 8.30 – 12.30

Massa Centro Via BassaTambura 4 orario 8.30 – 12.30

Massa Centro Via BassaTambura 4 orario 8.30 – 12.30 tel. 0585 493744

Marina di Massa Via delle Pinete 40 orario 9 – 12 tel. 0585 493971

Massa Centro Via BassaTambura 4 orario 8.30 – 12.30

SABATO Fosdinovo Via Roma 1 orario9– 10.30 tel.0187 68812 Caniparola orario 11 – 12.30 tel.0187 675009

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