Economia r - Appunti - PDF

Title Economia r - Appunti -
Course Economia Degli Intermediari Finanziari
Institution Università telematica e-Campus
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economia finanziaria r.a...


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LA FRONTIERA DELLE POSSIBILITA’ PRODUTTIVE 20. Si descriva la Frontiera delle possibilità produttive e le determinanti dei suoi spostamenti. La fronera delle possibilità produve rappresenta l’insieme delle combinazioni di due beni ottenuti con il pieno impiego dei fattori produttivi disponibili. Essa viene convenzionalmente sviluppata attraverso una rappresentazione grafica sugli assi cartesiani considerando: •Due beni .............................. A e B •Due fattori produttivi .......... Lavoro (L) e Capitale (K). Dove sugli assi si indicano i due beni (BENE A sulle ascisse e BENE B sulle ordinate), mentre la diversa allocazione tra i due fattori produttivi, permette altrettanti diverse combinazioni dei due beni. Per cui sul punto 1 si ha il massimo ulizzo dei faori produvi per la produzione del bene B, sul punto 2 si ha il massimo ulizzo dei faori produvi per la produzione del bene A, mentre sul punto 3 c’è una combinazione di utilizzo dei fattori produttivi verso entrambe i beni A e B. Importante infine soolineare che l’inclinazione di questa funzione si chiama Saggio Marginale di Trasformazione (MRT) che esprime la quantà del bene B a cui si è dispos a rinunciare per produrre un’unità aggiunva del bene A. MRT =

∆Q(B) / ∆Q(A)

Il Saggio Marginale di Trasformazione rappresenta il “costo opportunità”, ovvero il valore della migliore alternava sacrificata (ΔQ(B)) per compiere una scelta (ΔQ(A)). Il criterio del costo opportunità è molto importante perché rappresenta il criterio fondamentale con cui i soggetti economici effettuano una scelta che orienta il comportamento dei soggetti che determinano la domanda e l’offerta di mercato. Con la fronera delle possibilità produve, si può introdurre il conceo di efficienza e scarsità. L’efficienza implica l’impiego omale di tu i faori produvi senza alcuno spreco. La scarsità evidenzia la mancanza di faori produvi. Tali due situazioni sono rappresentabili graficamente, come sotto:

Il punto 1 identifica una combinazione che si trova sulla FPP, ovvero ottenuta con l’impiego di tutti i fattori produttivi disponibili di cui se ne garantisce il pieno impiego. Per questo motivo tutte le combinazioni sulla FPP sono considerate efficienti e raggiungibili. Il punto 2 identifica una combinazione che si trova sotto la FPP, ovvero ottenuta con l’impiego di una parte dei fattori produttivi disponibili di cui se ne garantisce un parziale impiego. Per questo motivo tutte le combinazioni sotto la FPP sono considerate inefficienti e raggiungibili. Il punto 3 idenfica una combinazione che si trova sopra la FPP, ovvero oenibile impiegando più faori produvi di quelli disponibili. Per questo motivo tutte le combinazioni sopra la FPP sono considerate non raggiungibili La fronera delle possibilità produve non è stabile nel tempo ma può spostarsi in seguito a differenti cause, riassumibili sostanzialmente in: 1.Variazione del livello di specializzazione 2.Variazione nella disponibilità di faori produttivi Nel caso 1 gioca un ruolo fondamentale la tecnologia, Infa, nuove invenzioni forniscono la possibilità di produrre di più a parità di dotazioni di fattori produttivi (spostando la FPP verso destra). Viceversa quando le nuove invenzioni diventano di uso comune, le maggiori possibilità produttive vengono meno (spostando la FPP verso sinistra). Nel caso 2 avviene un cambiamento nella dotazione dei fattori produttivi, in termini di lavoro o capitale. Il lavoro può variare in seguito ad un incremento o un decremento della dimensione della popolazione spostando, rispettivamente, la FPP verso destra o verso sinistra. I capitali possono cambiare in seguito a variazioni dei tassi di interesse che, aumentando, attirano investimenti dall’estero (spostando la FFP verso destra), mentre se si riducono causano la fuga del risparmio nazionale (spostando la FPP verso sinistra). Lezione 3 – DOMANDA (relazione negativa inclinazione a dx) E OFFERTA (relazione positiva inclinazione a sx) 27. Si rappresenti graficamente e si descriva la funzione di offerta. Quali variabili incidono sulla sua posizione? La funzione di offerta rappresenta il rapporto tra il prezzo offerto dall’impresa e la q.tà di bene o servizio offerto. La relazione tra ques due faori è POSITIVA. Ne consegue che la variazione di prezzo e q.tà sono

proporzionali = l’impresa è disposta ad alzare la q.tà prodoo solo a condizione che salga in proporzione il prezzo del bene o servizio prodotto. Viceversa se costretta ad abbassare il prezzo (ad esempio in concorrenza) è altresì incenvata ad abbassare la q.tà prodoe. La funzione dell’offerta è crescente (inclinata a sx). Lezione 2

La principale variabile che incide sulla sua variazione è il prezzo il quale però a parità di altre variabili genererà uno spostamento lungo la funzione di offerta in quanto variando il prezzo varierà di conseguenza la q.tà prodoa. Viceversa le variabili esterne sotto indicate causeranno uno spostamento della funzione di offerta: ad esempio a dx in caso di aumento della tecnologia perché l’impresa potrà produrre di più a parità di ulizzo dei medesimi faori produvi; ovvero a sinistra nel caso in cui vi sia ad esemoio un incremento dei cos dei fauri produvi perché l’impresa dovrà sostenere maggiori cos a parità dei faori produvi impiega e quindi a parità di prezzo sarà costrea a ridurre la q.tà offerta. Le variabili esterne che incidono sulla sua posizione sono:   

Tecnologia Prezzo dei K Regolamentazioni più o meno favorevoli 28. i rappresenti graficamente e si descriva la funzione di domanda. Quali variabili incidono sulla sua posizione? La funzione di domanda rappresenta rapporto tra il prezzo disposto a pagare il consumatore all’impresa e la q.tà di bene o servizio offer da quest’ulma. La relazione tra ques due faori è NEGATIVA. Ne consegue che la variazione di prezzo è q.tà sono inversamente proporzionali = il consumatore è disposto ad alzare la q.tà domandate solo a condizione che si abbassi in proporzione il

prezzo del bene o servizio offerto. Viceversa se costreo a pagare un prezzo maggiore è altresì incenvato (ove il prodoo NON sia necesario ovvero sia sostuibile) ad abbassare la q.tà richiesta. La principale variabile che incide sulla sua variazione è il prezzo il quale però a parità di altre variabili genererà uno spostamento lungo la funzione di domanda in quanto variando il prezzo varierà di conseguenza la q.tà domandata. Viceversa le variabili esterne soo indicate causeranno uno spostamento della funzione di domanda: ad esempio a dx in caso di aumento del reddito del consumatore perché egli avrà maggiori disponibilità monetarie; ovvero a sinistra nel caso in cui vi sia ad esempio un incremento di prezzo di un bene complementare perché in tal caso il consumatore riducendo la q.tà domandata del bene complementare ridurrà di conseguenza la qtà domandata del bene principale. Le variabili esterne che incidono sulla sua posizione sono:    

Preferenze del consumatore Reddito del consumatore Prezzo degli altri beni Fattori ambientali e sociali Lezione 4 – SURPLUS ( tra prezzo di mercato e prezzo di equilibrio) 21. Si rappresenti graficamente il surplus dei consumatori e il surplus dei produttori, dandone una definizione.

Il surplus dei consumatori rappresenta la differenza tra il prezzo di equilibrio di un bene o servizio e il maggior prezzo più elevato a cui il consumatore stesso sarebbe stato disposto a pagare il bene o servizio offerto. Nel grafico coincide con l’area AEP. Il surplus dei produori rappresenta la differenza tra il prezzo di equilibrio di un bene o servizio e il minor prezzo più basso a cui il produore stesso

sarebbe stato disposto a vendere il bene o servizio offerto. Nel grafico coincide con l’area BEP. 22. Si rappresenti graficamente un eccesso di domanda, dandone una definizione Un eccesso di domanda è una particolare condizione nel libero rapporto che si crea tra domanda e offerta, in cui, solitamente a causa di un prezzo di mercato più basso rispetto al prezzo di equilibrio, il consumatore esprime una domanda di un bene o servizio maggiore rispetto a quanto, in virtù della suddetta condizione di prezzo di mercato inferiore rispetto al prezzo di equilibrio, il produttore sia disposto a offrire. Questa condizione genera solitamente un rialzo del prezzo di mercato che tenderà a riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta fino al raggiungimento del prezzo di equilibrio.

23. Si rappresenti graficamente un eccesso di offerta, dandone una definizione

Un eccesso di offerta è una particolare condizione nel libero rapporto che si crea tra domanda e offerta, in cui, solitamente a causa di un prezzo di mercato più alto rispetto al prezzo di equilibrio, il produttore esprime una offerta di un bene o servizio maggiore rispetto a quanto, in virtù della suddetta condizione di prezzo di mercato maggiore rispetto al prezzo di equilibrio, il consumatore sia disposto a domandare. Questa condizione genera solitamente un ribasso del prezzo di mercato che tenderà a riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta fino al raggiungimento del prezzo di equilibrio.

Lezione 5 – ELASTICITA’ DELLA DOMANDA (variazione della q.tà alla variazione del prezzo) 22. In riferimento all’elasticità della curva di domanda si spieghi la relazione che esiste tra elasticità e ricavi totali; Premesso che l’elasticità della curva di domanda “n” è data dal rapporto che c’è tra la variazione percentuale della quantità di domanda di un bene o servizio e la variazione di un punto percentuale del suo prezzo, esiste una stretta correlazione tra elasticità della domanda e i ricavi totali che l’impresa genera in quanto alla variazione (positiva o negativa) del prezzo del bene o servizio offerto corrisponderà certamente una inversamente proporzionale (positiva o negativa) variazione della sua quantità domandata ma non necessariamente a ciò corrisponderà un altrettanto perfetta e proporzionale variazione della domanda del bene i-esimo. Ciò inevitabilmente genererà una variazione dei ricavi totali del produttore che non resteranno invariati ma potranno variare in positivo o negativo proprio in funzione della maggiore o minore elasticità della domanda del bene o servizio medesimo. 23. In riferimento all’elasticità della curva di domanda: 1. a) Se ne dia una definizione sia in termini algebrici che letterali; 2. b) Si indichino i valori che può assumere; 3. c) Si indichino le variabili da cui dipende. 1. a) L’elasticità della curva di domanda “n” è data dal rapporto che c’è tra la variazione percentuale della quantità di domanda di un bene o servizio e la variazione di un punto percentuale del suo prezzo. Tale relazione è rappresentabile attraverso la seguente equazione: 2. b) sono rappresentabili 5 valori distinti in relazione all’elasticità della domanda: 3. c) L’elasticità della curva di domanda dipende da: 1) sostituibilità del bene o servizio 2) incidenza del prezzo del bene o servizio sul totale reddito del consumatore 3) orizzonte temporale

24. Si descriva il teorema di Barone. Il teorema di Barone, stabilisce che le imposte indirette sono maggiormente distorsive perché determinano un effetto sostituzione, modificando le scelte degli individui mentre le imposte dirette sono meno distorsive perché determinano un effetto reddito che non incide sulle scelte dei soggetti. Lezione 6 – ELASTICITA’ INCROCIATA DELLA DOMANDA (var. q.tà del bene i-esimo alla var. di reddito o di prezzo del bene j-esimo) 17 In riferimento all’elasticità incrociata della domanda al prezzo: a) Se ne dia una definizione sia in termini algebrici che letterali; b) Si classifichino i beni in funzione del valore assunto dall’elasticità; c) Si indichino le variabili da cui dipende a) L’elasticità incrociata della domanda al prezzo esprime il rapporto che c’è tra la variazione percentuale della quantità di domanda di un bene o servizio i-esimo e la variazione di un punto percentuale del prezzo del bene o servizio j-esimo. Tale rapporto è rappresentabile attraverso la seguente equazione: Qi = Bene i-esimo Pj = Bene j-esimo 2. b) i beni in funzione dell’elasticità incrociata della domanda al prezzo possono essere: 3. c) L’elasticità incrociata della domanda al prezzo dipende da: • Prezzo degli altri beni correlati

18. Si analizzi la relazione tra la spesa del consumatore e l'elasticità della domanda al prezzo. Premesso che l’elasticità della curva di domanda “n” al prezzo è data dal rapporto che c’è tra la variazione percentuale della quantità di domanda di un bene o servizio e la variazione di un punto percentuale del suo prezzo, le variazioni di prezzo di un bene

incidono sulla spesa che il consumatore sostiene per il suo acquisto in modo differente, a seconda del valore assunto dall’elasticità della domanda. Considerando che la spesa del consumatore è determinata dal prodotto tra prezzo e quantità, è possibile illustrare come varia a seconda dell’elasticità attraverso la seguente tabella: Ne consegue che: • con una domanda elastica se il prezzo del bene diminuisce, ad una minima variazione % in negativo del prezzo ci sarà una più che proporzionale variazione % in positivo della q.tà domandata del bene medesimo, per cui la spesa complessiva per il consumatore salirà. Viceversa accadrà nel caso di un aumento del prezzo del bene dove, ad una minima variazione % del prezzo in positivo ci sarà una più che proporzionale variazione % della domanda in negativo del bene medesimo, quindi in tal caso la spesa complessiva scenderà. • in corrispondenza di una domanda rigida, poiché la variazione del prezzo (in negativo o in positivo) del bene influisce molto marginalmente sulla domanda, alla variazione % in positivo, ci sarà una meno che proporzionale variazione % in negativo della q.tà domandata del prezzo del bene medesimo, per cui la spesa complessiva per il consumatore salirà. Viceversa accadrà nel caso di una diminuzione del prezzo del bene dove ad una minima variazione % del prezzo in negativo ci sarà una meno che proporzionale variazione % della domanda del bene medesimo in negativo per cui la spesa complessiva scenderà. • con una domanda ad elasticità unitaria infine, poiché la variazione % della q.tà domandata del bene è perfettamente coincidente con la variazione % del prezzo del bene medesimo, ad una variazione % in positivo del prezzo ci sarà una proporzionale variazione % in negativo della q.tà domandata e viceversa per cui la spesa complessiva per il consumatore rimarrà sempre costante. 19. In riferimento all’elasticità incrociata della domanda al reddito: a) Se ne dia una definizione sia in termini algebrici che letterali; b) Si classifichino i beni in funzione del valore assunto dall’elasticità; c) Si indichino le variabili da cui dipende.

a) L’elasticità incrociata della domanda al reddito esprime il rapporto che c’è tra la variazione percentuale della quantità di domanda di un bene o servizio i-esimo e la variazione di un punto percentuale del reddito del consumatore. Tale rapporto è rappresentabile attraverso la seguente equazione: Qi = Bene i-esimo Y = Reddito del consumatore b) i beni in funzione dell’elasticità incrociata della domanda al reddito possono essere: Definizione dei beni in funzione dell’elasticità incrociata della domanda al reddito: 1. a) Bene Inferiore: si tratta di beni di scarso valore nominale e scarsa qualità. Sono utilizzati infatti solo con redditi molto bassi e la loro domanda è inversamente proporzionale al reddito. Infatti all’aumentare del reddito la domanda di questi beni cala perché il consumatore sposta la sua scelta su beni di qualità maggiore. Un esempio sono le baracche sostituite dalle case o le patate sostituite dalla carne all’aumento del reddito 2. b) Bene normale: si tratta di beni il cui comportamento è “normale” in relazione alla variazione del reddito = la variazione domanda è direttamente proporzionale alla variazione del reddito 3. c) Bene necessario: si tratta di beni con domanda più o meno rigida, e la cui domanda appunto varia meno che proporzionalmente alla variazione del reddito. Un esempio è la benzina la cui domanda varia poco alla variazione del reddito essendo un bene necessario per il trasporto.

4. d) Bene di lusso: si tratta di beni la cui domanda è molto elastica per cui essa varia in maniera più che proporzionale alla variazione del reddito. Basta infatti un minimo aumento del reddito che la domanda del bene di lusso si incrementa esponenzialmente e viceversa c) L’elasticità incrociata della domanda al reddito dipende da: • Reddito del consumatore – LE SOCIETA’ DI CAPITALI E LE SOCIETA’ DI PERSONE 24. Quali sono le caratteristiche di una società di capitali? L’azienda di produzione, ovvero l’impresa, è una attività economica il cui fine economico è garantire un’adeguata remunerazione ai prestatori di lavoro e ai conferenti di capitale proprio attraverso la produzione di beni e servizi privati, destinati ad essere scambiati nel mercato. Nelle varie tipologie in cui essa si realizza, può essere una società di capitali, le cui caratteristiche peculiari sono: 1) detenere una personalità giuridica identificabile con il capitale economico conferito per la sua creazione, distinta da quella dei soci. 2) i soci rispondono ne confronti dei terzi limitatamente al capitale stesso dell’azienda. 3) la qualità di socio è libera nel senso che può essere ceduta senza che vi sia necessariamente il consenso degli altri soci. 4) vi è una netta distinzione tra potere economico detenuto dagli amministratori (CEO, CDA, etc.) e potere giuridico detenuto dai soci 25. Quali sono le caratteristiche di una società di persone? L’azienda di produzione, ovvero l’impresa, è una attività economica il cui fine economico è garantire un’adeguata remunerazione ai prestatori di lavoro e ai conferenti di capitale proprio attraverso la produzione di beni e servizi privati, destinati ad essere scambiati nel mercato. Nelle varie tipologie in cui essa si realizza, può essere una società di persone, le cui caratteristiche peculiari sono: 1) detenere una personalità giuridica identificabile con quella dei soci

2) i soci rispondono ne confronti dei terzi illimitatamente e in solido con il proprio capitale 3) la qualità di socio non può essere ceduta senza che vi sia il consenso degli altri soci. 4) potere economico e potere giuridico coincidono e sono entrambe detenuti dai soci

Lezione 7 Lezione 8 – LA GOVERNANCE NELLE SOCIETA’ DI CAPITALI 21. Si descrivano gli elementi costitutivi di un'azienda. Per definire correttamente il concetto di azienda è necessario affrontare preventivamente il concetto di istituto, dove per «istituto» si definisce quell’organizzazione che le persone creano in cui si svolgono attività economiche ed extraeconomiche finalizzate nel perseguire il soddisfacimento dei bisogni propri delle persone medesime. Tali «istituti», sono distinti dall’economia aziendale in quattro categorie. • Le famiglie • Le imprese • Lo Stato • Gli istituti no-profit Un ulteriore concetto legato a quello di istituto è l’azienda che può a sua volta essere definita come «un’ organizzazione economica in cui si svolgono sia l’attività di produzione di nuova ricchezza che l’attività di consumo di ricchezza già esistente, per soddisfare i bisogni dei suoi membri» Ad ogni istituto definito dall’economia aziendale corrisponde infatti una tipologia di azienda: • All’istituto famiglia corrisponde l’azienda di consumo o familiare il cui fine economico è il soddisfacimento dei bisogni dei membri della famiglia attraverso l’attività di consumo di beni e

servizi. • All’istituto impresa corrisponde l’azienda di produzione il cui fine economico è garantire un’adeguata remunerazione ai prestatori di lavoro e ai conferenti di capitale proprio attraverso la produzione di beni e servizi privati • All’istituto Stato corrisponde l’azienda pubblica il cui fine economico è la produzione di beni e servizi pubblici destinati alla collettività • All’istituto no-profit corrisponde l’azienda no-profit il cu fine economico è il soddisfacimento dei bisogni degli associati dell’organizzazione attraverso la produzione e il consumo di beni e servizi. Concentrando l’attenzione sull’azienda di produzi...


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