Appunti economia politica PDF

Title Appunti economia politica
Author Maddalena Spinu
Course economia politica
Institution Università di Pisa
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Appunti economia politica...


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Economia Politica Mario Morroni Lezione del 20/02/2019  Adam Smith: teoria della divisione del lavoro. Teoria più il mercato si amplia, più le aziende si specializzano in determinate produzioni. La divisione del lavoro è collegata all’ampiezza del mercato. Produttività: Quantità del Prodotto/Ore di lavoro. Più aumenta la specializzazione, più aumenta la produttività. Teoria del valore-lavoro.  Ricardo (agente di borsa): amico di Malthus e Say (imprenditore che creò la business school a Parigi, precursore di economia aziendale). Legge di Say: La domanda crea l’offerta. La produzione dei bene crea ricavi (salari, profitti, rendite) che si usa per acquistare beni. Sindacati chiedono aumento salari, se salari aumentano, aumenta anche il prezzo. I prezzi dipendono dal lavoro contenuto per produrre quel determinato bene. I classici guardano nel lungo periodo.  Mill: saggio a favore del genere femminile.  Cournot: matematico.  Marx: teoria dello sfruttamento. Teoria del plusvalore. Plusvalore è la differenza tra ore di lavoro svolte e ore di lavoro pagate; corrisponde quindi alle ore di lavoro non pagate. I classici credevano nelle divisioni in classi.  Jevons, Walras e Menger: corrente del Socialismo. Visione di breve periodo. Domanda e offerta immediata e statica. Prezzi rispecchiano la scarsità. Il salario corrisponde alla produttività marginale dell’ultimo lavoratore.  Marshall: fondatore della scuola di Cambridge.  Pareto: sociologo ed economista. Microeconomica.

 Keyens: fondatore della macroeconomia. Si concentra sulla domanda aggregata. Parte dalla contestazione della legge di Say. “Legge degli sbocchi” per cui l’offerta crea la domanda, offerta crea del reddito che permette di acquistare i prodotti. Egli vedeva la crisi del 1929 e diceva

che l’offerta non crea la domanda perché ci sono dei prodotti non venduti e si chiese come superare la crisi, e scrive un libro in cui afferma la teoria Keinesiana. Roosevelt nel New Deal si basava su Keynes. Keynes era un liberale.

 Schumpeter: fondatore della scuola innovativa. Emigrato ad Harvard. Il profitto proviene da un’innovazione di successo. Macroeconomia si concentra molto su domanda e offerta. Alcuni economisti dopo la crisi del 2008 hanno messo insieme Keyens e Schumpeter e hanno messo insieme la domanda aggregata e l’innovazione.  Sraffa: economista italiano. Riprende Ricardo e dà importanza ai costi di produzione. Critica la teoria microeconomica di Marshall. Ottenne medaglia.  Hayek: premio Nobel (dopo anni 60), fondatore pensiero neoliberista. Conoscenza è differenziata, le persone all’interno del mercato hanno conoscenze differenze, non tutti sono pienamente a conoscenza. Mercato è soluzione, stato è l’ostacolo. Stato deve essere più piccolo possibile, funzione minima. Teoria ripresa di Tatcher. Anti-interventista. Anche quando sembra che fallisca, lo stato farebbe peggio.  J.v. Robinson: Critica al manuale di Marshall e lei elabora la teoria per cui concorrenza imperfetta. Le imprese hanno qualche potere sul mercato. Impresa in cui può decidere il prezzo. Se il prodotto è differenziato, su quel prodotto l’impresa può decidere a proposito di quel determinato prodotto. Keynesiana.  Georgescu-Roegen: Statistico-matematico. Mise in luce tanti aspetti che non tornavano per quanto riguarda il manuale di economia.  Hicks: premio nobel, fa una sintesi tra pensiero keynesiano e il pensiero neoclassico.  Coase: Teoria dei Costi di transazione. Costi legati allo scambio. Pubblicata nel 37, non se n’è accorto nessuno per 30 anni, ripreso alla fine degli anni 60. La scuola di Chicago se ne accorge e lo chiamano a lavorare a Chicago. Inizia ad avere molto influenza e alla fine nel 1991 ottiene il premio Nobel.  Simon: Teoria della razionalità limitata. Scelte fatte dagli individui non sono sempre razionali, anche dal fatto che gli individui non hanno tutte le informazioni.

Se gli individui perseguono i propri interessi privati, si arriva a un’ottimazione del mercato.  Nash: “Dilemma del prigioniero”. Mancanza di coordinamento e accordi vincolanti provoca difetti del mercato. Ogni persona guarda ai propri interessi anche se agisce con razionalità. La mano invisibile crolla come teorema.

Lezione 3 del 22/02/2019  A.K.Sen: Indiano. Sostiene la libertà di associazione, libera iniziativa economica (capacitazioni) mettere in grado di poter esprimere le proprie libertà. E’ un liberale ma diverso dai neoliberisti.  Williamson: Ha sviluppato l’idea di R. Coase (i costi di transazione) cioè i costi dello scambio, gli effetti che hanno sulle imprese. Premio Nobel nel 2009.  Ostrom: Premio Nobel nel 2009. Famosa per i beni comuni, i quali sono quei beni ai quali tutti hanno libero accesso (non escludibilità o escluditività costosa), ma il loro consumo da parte di un soggetto riduce l’ammontare totale di consumo che può essere fatto da altri soggetti (rivalità, non soggetti a uso o consumo congiunto). Rivalita= il consumo da parte di uno preclude il consumo dello stesso bene da parte di altri. Escludibilità= l’accesso al bene può essere impedito a qualcuno dei potenziali utenti. BENI PRIVATI, COMUNI, DI CLUB E PUBBLICI RIVALITA’ NON RIVALITA’

ESCLUDIBILITA’ PRIVATO CLUB

NON ESCLUDIBILITA’ COMUNE PUBBLICO

Bene privato= privato ed esclusivo. Appartiene esclusivamente a una determinata persona. Club= tipo del cinema, tutti gli iscritti possono vedere i film ma non c’è rivalità ma c’è esclusivibilità in quanto solo gli aderenti possono partecipare. Bene pubblico= non escludibilità e non rivalità.

Beni comuni= non sono esclusi a nessuno ma c’è rivalità perché ciò che prendo io non lo può prendere un altro.  Akerlof: Premio Nobel 2001, teoria dei bidoni: Ha inviato delle teorie a dei giornali che più volte è stata respinta, dopo di chè ha riprovato e la sua teoria è stata pubblicata. Teoria dei bidoni: assimetria informativa, selezione avversa, i due contraenti non hanno le stesse conoscenze, l’esempio delle macchine, uno ha tutte le conoscenze e l’altro (contraente) no. Ci sono dei metodi per ridurre i km. Le macchine di buona qualità spariscono (selezione avversa) dal mercato mentre rimangono quelle in peggior condizioni. Modello microeconomico presuppone conoscenza perfetta di entrambi i contraenti, dal momento invece che uno dei due contraenti non ha una conoscenza perfetta nascono dei problemi.  Lucas: agenti sono perfettamente razionali e non compiono errori già svolti.  Stiglitz, neokeyenesiano Keynes cerca di capire il fenomeno della disoccupazione (1929); parte dall’idea che la legge di say non è vero perché non è l’offerta che crea la domanda. Gli imprenditori in alcune circostanze investono, in altri casi non investono perché temono di non vendere i prodotti, quindi investimenti cadono, avvengono i licenziamenti, la domanda cala e l’offerta è più alta e questo provoca crisi forte.

Mano Invisibile: Adam Smith-> interesse individuale porta al benessere generale. Vantaggi comparati: Inghilterra e Portogallo, scambiano merci, occorre esportare in base al minor svantaggio per la specializzazione. Teoria del valore-lavoro: I beni si scambiano in base alle ore di lavoro necessarie per produrre quel determinato bene. (Scuola classica) Esternalità negative: mercati falliscono perché non si raggiunge l’ottimo paretiano. L’esternalità è un’azione di un soggetto che influenza le azioni (ricavi e costi) di un altro soggetto. Esternalità positive.

Perché esternalità negativa provocano i fallimenti del mercato? Costo di produzione non corrisponde al costo sociale. Marx-> sfruttamento capitalistico; capitalisti hanno mezzi di produzione e lavoratori no, vengono sfruttati. I lavoratori (attraverso la coscienza di classe) dovrebbero espropriare i mezzi di produzione ai capitalisti e svolgere una collettivizzazione (mezzi di produzione comune). Scuola austriaca-> Hayek. Scuola neoschumpeteriana-> i profitti provengono da innovazioni radicali. Attraverso la tecnologia i costi sono stati abbattuti. Scuola keynesiana-> domanda effettiva= investimenti e consumi, quanto le imprese producono e quanto i lavoratori occupano, incrementare investimenti e costumi. Razionalità limitata-> individui non sono perfettamente razionali, perché non hanno tutte le conoscenze necessarie per attivare all’ottimale, si muovono con regole semplificative (euristiche ecc) in base alle circostanze.

Lezione del 6 marzo 2019 Pil indica la crescita, tutto ciò che passa dal mercato. MBE – MISURA DEL BENESSERE COLLETTIVO – Le voci di consumo e investimento tengono conto del tempo libero, dell’attività produttive svolte in casa. Sono sottratte le spese in armamenti e le esternalità negative dovute all’urbanizzazione e inquinamento. IPA – INDICATORE DI PROGRESSO AUTENTICO – analogie con la MBE. L’IPA tiene anche conto della disuguaglianza nella distribuzione dei redditi (utilità marginale decrescente del reddito). Inoltre si considerano i costi di trasporto, i costi dell’inquinamento e della criminalità, le tensioni sociali e gli incidenti stradali. IMPRONTA ECOLOGICA – misura il livello di utilizzo in termini di quantità di terra bio-riproduttiva e superficie marina necessaria a fornire i prodotti e servizi consumati.

HAPPY PLANET INDEX (New Economics Foundation) - Il livello di benessere misurato in termini di qualità della vita è diviso per il consumo di risorse (misure di efficienza). BES – INDICE DI BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE (ISTAT)- Tiene conto della salute, delle relazioni sociali, dell’ambiente e del patrimonio culturale. FIL – FELICITA' INTERNA LORDA (REGNO DI BHUTAN) - aspetti non economici del progresso in sintonia con la visione buddhista. Nuove voci: benessere psicologico, salute, istruzione, uso del tempo, diversità culturale, buon governo, vitalità.

Contro il riduzionismo nella Misurazione del valore: i nuovi domini ISTAT del benessere equo e sostenibile            

Ambiente Salute Benessere Economico Istruzione e formazione Lavoro e conciliazione dei tempi di vita Relazioni sociali Sicurezza Benessere soggettivo Paesaggio e patrimonio culturale Ricerca e innovazione Qualità dei servizi Politica e istituzioni

Capitolo 19 Principi di Economia Politica PIL REALE E PIL NOMINALE-> deflattore del Pil-> inflazione indica variazione dei prezzi. Cap 8 Silvano 1) Il PIL non può crescere in maniera infinita in un pianeta finito. 2) Il livello del PIL non riflette l’effettivo livello di benessere e di felicità di persone. 3) Il PIL non è solo la somma dei bene, è anche la somma dei mali (inquinamenti, spese per incidenti stradali, ecc).

4) La crescita del PIL comporta una riduzione della salute e del benessere soggettivo. 5) La decrescita serena implica il passaggio. Max 1) Il PIL accresce la possibilità di scelta dell’individuo e quindi il grado di libertà. “Nella vita ci sono un mucchio di cose più importanti del denaro ma contano un sacco i soldi.” 2) Se è vero che nei paesi sviluppati un aumento del PIL non accresce la felicità delle persone, non p vero l’inverso. La caduta del PIL rende la gente felice. AGATA 1) Nuovi indici, come quello di benessere o di sviluppo umano. 2) Le politiche economiche devono perseguire l’obiettivi posti da indicatori diversi rispetto al PIL (aspettative di vita, livello di disoccupazione, livello di istruzione).

Lezione del 20 marzo 2019 La teoria quantitativa (2)  La teoria quantitativa della moneta afferma che: M/P= L(Y,r)  Se prezzi e salari sono flessibili e mantengono così il prodotto reale sempre a livello del prodotto potenziale (Y costante)  Allora qualsiasi aumento di M provocherà un uguale aumento percentuale in P  Ma se i prezzi ed i salari non sono flessibili allora questo legame viene meno.  Aumenta sia M che P senza che il prodotto aumenti (Y). Massimo livello del prodotto (PIL POTENZIALE). Se c’è inflazione, succede che se c’è inflazione del 10%, il debito diminuisce in termini reali, come debitore si avvantaggia dell’inflazione (ne beneficia). Debitore ne beneficia mentre il creditore ci rimette perché ottiene un credito che è minore della somma iniziale.

In caso di deflazione, valore reale di una certa cifra aumenta; potere di acquisto aumenta di una determinata somma. Tipo con 10milioni ci posso più acquistare più cose. Indicizzazione dei salari-> scala mobile, aumento dei salari in base a un aumento della vita per difendere il potere di acquisto. L’illusione monetaria  I soggetti economici soffrono di illusione monetaria quando confondono valori nominali con valori reali.  Il benessere dei soggetti dipende dalle variabili reali e non da quelle monetarie.  Se tutte le variabili nominali (prezzi e reddito) crescessero allo stesso tasso il reddito reale sarebbe lo stesso. L’iperinflazione  Situazioni in cui l’inflazione raggiunge livelli particolarmente elevati.  In questi periodi vi è una “fuga dalla moneta” -> La gente trattiene la minore quantità possibile di moneta  La necessità di stampare moneta a causa di deficit di bilancio può essere una causa che contribuisce ad innescare e alimentare questa situazione. ->Una lunga inflazione è accompagnata da crescite dell’offerta di moneta. Inflazione e deflazione si stabiliscono in sistemi capitalistici in cui i prezzi sono fissati dagli agenti economici. C’è un conflitto distributivo. La curva di Philips Il prof A Phillips dimostrò una precisa relazione statistica tra l’inflazione e disoccupazione in Inghilterra. La curva di Phillips mostra che ad un maggior tasso di inflazione si accompagna un minor tasso di disoccupazione. Essa suggerisce l’esistenza di un trade-off inflazione-disoccupazione. Trade-off -> se aumenta una variabile, diminuisce l’altra. Domanda di lavoro è bassa. Inflazione da costi 1) Shock esogeno (aumento del prezzo delle materie prime o di alcuni input);

2) Scarsità dell’offerta di alcune materie prime; 3) Aumento dei prezzi di alcuni beni o servizi (tipo sindacati); 4) Aumenti salariali. I costi dell’inflazione  Un adeguamento ad una inflazione prevista  Le istituzioni adattano all’inflazione: -tassi di interesse nominali -le aliquote fiscali -i trasferimenti; non vi è illusione monetaria  Rimangono comunque alcuni costi: -il costo delle suole -> la gente economizza sulla quantità di moneta trattenuta -i costi dei menù -> le imprese devono variare i listini  Variazione dei prezzi relativi

Lezione del 29 marzo aprile 2019 Tasso di cambio reale è quello che indica la competitività di un paese che si ottiene= PREZZO IN EURO DEI BENI EUROPEI/ PREZZI IN $ DEI BENI STATUNITENSI X TASSO DI CAMBIO NOMINALE. I criteri di Maastricht  Tasso di inflazione - Non più di 1.5 punti percentuali superiori rispetto alla media dei 3 paesi più virtuosi (inflazione più bassa) dell’Unione  Tasso di interesse Unione monetaria  Area monetaria ottimale

-Insieme di paesi che stanno meglio con un’unica moneta con diverse valute nazionali  Tre condizioni essenziali (Mundell) -Paesi che scambiano molto tra loro -Paesi con simili economie e strutture industriali -Flessibilità nel mercato del lavoro

Domanda e offerta aggregata

Politiche anticicliche Le politiche anticicliche hanno lo scopo di ridurre l’intensità delle fluttuazioni economiche e di stabilizzare i tassi di crescita dell’occupazione, del PIL e dei prezzi. Durante una recessione vengono attuate misure di politica economica espansiva volte a spostare verso destra la curva della domanda di lavoro, in modo da alleviare la crisi aumentando il livello dell’attività economica (PIL). In modo analogo, la politica restrittiva ha lo scopo di far rallentare la crescita quando l’economica tende a surriscaldarsi. Esistono due categorie di politiche anticicliche. 1 La politica monetaria anticiclica: viene attuata dalla banca centrale, che fa leva sulle riserve bancarie e sui tassi di interesse. 2 La politica fiscale anticiclica: viene attuata dai poteri esecutivo e legislativo, che intervengono sulla spesa pubblica e sul prelievo fiscale.

Lezione del 5 aprile Distribuzione del reddito (U.S. Effective Corporate Tax Rate 1947-2011). Guadagni sono andati alle imprese e non ai lavoratori (ai quali il salario reale è rimasto invariato). 2008-> Impoverimento dei poveri e arricchimento dei ricchi. Aumentato tantissimo l’indebitamento....


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