principali Simboli economia politica PDF

Title principali Simboli economia politica
Author Matteo Galluccio
Course Economia politica
Institution Università degli Studi di Ferrara
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Summary

Principali simpboli usiati nelle esercitazioni di economia politica...


Description

CULTURA ECONOMICA

volume

C

Giuseppe Bacceli

Elenco dei simboli più comunemente usati in economia politica Simboli matematici simbolo significato

esplicitazione

m

Coefficiente angolare di una retta generica

Misura la pendenza della retta; se ha segno positivo la retta è crescente, se ha segno negativo la retta è decrescente. Il suo valore numerico è dato dal rapporto incrementale ∆y / ∆x. In tale rapporto ∆y = y2 – y 1 e ∆x = x2 – x 1

q

Intercetta di una retta generica

È il valore del piano cartesiano in cui la retta attraversa l’asse verticale (ordinata). È anche chiamato ordinata all’origine

Delta

Variazione di una variabile. Davanti a un altro simbolo indica che il fenomeno rappresentato dal simbolo ha subito una variazione, ovvero un aumento oppure una diminuzione. Se il fenomeno è il lavoro, il simbolo è L per cui una variazione delle ore di lavoro impiegate da un’impresa viene indicata con il simbolo ∆L. Per determinare tale valore occorre sottrarre alle ore di lavoro impiegate nel momento 2 (L2) le ore di lavoro impiegate nel momento 1 (L1) ∆L = L2 – L1

significato

esplicitazione

BP

Curva bilancia dei pagamenti

In macroeconomia indica il luogo geometrico che accoglie tutte le coppie di saggio di interesse (i) e di reddito (Y) che assicurano il pareggio della bilancia dei pagamenti (BP = 0)

C

Consumo

In macroeconomia indica una delle componenti della domanda in un sistema economico. È costituita dalla domanda di beni di consumo effettuata dalle famiglie



Simboli economici simbolo

c

Propensione marginale al consumo

Pendenza della funzione del consumo. Si ottiene dividendo l’incremento del consumo per l’incremento del reddito c = ∆C / ∆Y È un valore compreso tra 0 e 1 0≤c≤1

C'

Costo marginale

È il costo di una unit à aggiuntiva di prodotto. Si ottiene dividendo la variazione del costo per la variazione della quantit à prodotta. Il costo marginale misura la pendenza della funzione di costo totale. Siccome tale pendenza è perfettamente identica a quella del costo variabile, il costo marginale può essere calcolato sulla funzione di costo totale oppure su quella di costo variabile C' = ∆CV / ∆PT = ∆CT / ∆PT

CF

Costo fisso totale

Valore dei costi che non subiscono variazioni al variare della quantità prodotta. Si riscontrano solo nel breve periodo poiché, nel lungo, tutti i costi sono variabili

©

1

CULTURA ECONOMICA volume

C

Giuseppe Bacceli

simbolo

significato

Cme

Costo medio

Misura il costo medio unitario dell’impresa. Si ottiene dividendo il costo totale (fisso + variabile) per la quantit à prodotta CT / PT

CT

Costo totale

Si ottiene sommando i costi variabili totali (CV) ai costi fissi totali (CF). Si tratta di un costo economico e non contabile poiché comprende anche i costi-opportunit à

CV

Costo variabile totale

Insieme dei costi che subiscono variazioni al variare della quantità prodotta

Domanda aggregata

In macroeconomia indica la somma delle componenti della domanda. Se il sistema economico è chiuso rispetto all’estero e senza Stato, DA è costituita dalla somma della domanda di beni di consumo (C) e della domanda di beni di investimento (I). Se si prende in esame anche lo Stato, si aggiunge la spesa pubblica (G) e, se si considera anche l’estero, si aggiunge il saldo della bilancia commerciale (X – M)

DA

e

Efficienza marginale del capitale

esplicitazione

Se indichiamo con V il costo attuale dell’investimento, con PF1 il profitto atteso al primo anno (ottenuto come differenza fra i ricavi totali attesi per quell’anno e i costi totali previsti per quella data), con PF2 il profitto atteso al secondo anno e così via, fino ad arrivare a PFn che indica il profitto atteso all’anno n, si può calcolare il valore del saggio di sconto che, applicato ai flussi futuri dei rendimenti PF1, PF2 ecc., li rende uguali al costo attuale dell’investimento. Tale saggio di sconto costituisce l’efficienza marginale del capitale. In simboli PF1 PF2 PFn V= + + ............ + (1 + e)n (1 + e) (1 + e)2 In questa equazione, l’unica incognita è e, giacché l’imprenditore può stimare sia il costo attuale dell’investimento (V) che il flusso futuro dei rendimenti (PF). L’imprenditore effettua quegli investimenti per i quali e ≥ i. Ne deriva che, a parit à di aspettative, all’aumentare del saggio d’interesse sempre meno progetti di investimento convengono Misura la reazione dei consumatori al variare del prezzo. È ottenuta in questo modo

εp =

∆QD ∆QD / QD . p = QD ∆p ∆p / p

εp

Elasticità della domanda al prezzo

G

Spesa pubblica

I

Indifferenza (teoria del consumo)

Si utilizza per paragonare panieri diversi tra loro. x I y significa che il paniere x è indifferente per il consumatore rispetto al paniere y

i

Saggio di interesse

Interesse pagato per ottenere la disponibilit à di un capitale monetario di 100 euro per un anno. Misura il costo-opportunit à della liquidit à, ossia a quanto bisogna rinunciare per avere la disponibilit à della moneta anzichè acquistare titoli

I

Investimenti

È una delle componenti della domanda in un sistema economico. È costituita dalla domanda di beni strumentali effettuata dalle imprese per conservare il capitale esistente o per aumentarne l’entità

IS

Curva investimenti-risparmio

In macroeconomia indica il luogo geometrico che accoglie tutte le coppie di saggio di interesse (i) e reddito (Y) che assicurano l’uguaglianza ex-ante tra risparmi (S) e investimenti (I)

Giacché il suo valore è sempre negativo, viene presa in valore assoluto. Se è minore di 1 la domanda si definisce rigida o anelastica; se è maggiore di 1 la domanda si dice elastica Somma di denaro utilizzata dallo Stato per assolvere i propri compiti. La spesa pubblica può riguardare l’acquisto di beni e servizi oppure i trasferimenti. Questi ultimi sono erogazioni di denaro cui non corrispondono controprestazioni (sussidi di disoccupazione ecc.)

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2

CULTURA ECONOMICA volume

simbolo

C

Giuseppe Bacceli

significato

esplicitazione

K

Capitale

Fattore della produzione costituito dalle ore-macchina. Misura la quantità di capitale impiegata dall’impresa per effettuare la produzione

L

Lavoro

Fattore della produzione costituito dalle ore di lavoro o giornate-lavoro. Misura la quantità di lavoro impiegata dall’impresa per effettuare la produzione

L*

Piena occupazione

Situazione in cui nel sistema economico trovano occupazione tutti i lavoratori che sono disposti a lavorare al salario corrente

LD

Domanda di lavoro

Quantità di ore-lavoro o di lavoratori domandata dalle imprese

LM

Curva offerta di moneta/domanda di moneta

In macroeconomia indica il luogo geometrico che accoglie tutte le coppie di saggio di interesse (i) e reddito (Y) che assicurano l’equilibrio nel mercato monetario

LO

Offerta di lavoro

Quantità di ore-lavoro o di lavoratori offerta dalle famiglie

MD

Domanda di moneta

Quantità di moneta richiesta dagli operatori economici per le transazioni, per precauzione e per fini speculativi. Dipende in modo diretto dal reddito (Y) e in modo inverso dal saggio di interesse (i)

MO

Offerta di moneta

Somma della moneta circolante e della moneta bancaria regolata dalla banca centrale attraverso la manovra della base monetaria (circolante + riserve)

P

Preferenza (teoria del consumo)

Si utilizza per paragonare panieri diversi tra loro. x P y significa che il paniere x è preferito dal consumatore rispetto al paniere y

π

Profitto

Si ottiene detraendo dai ricavi totali ottenuti dall’impresa (RT) i costi sostenuti per la produzione (CT). I costi totali sono costituiti, oltre che dai costi contabili, anche dai costiopportunità, ossia i costi dovuti al mancato impiego del capitale e del lavoro dell’imprenditore in attivit à alternative. Il simbolo π denota perciò un profitto ulteriore rispetto a quello normale, essendo quest ’ultimo già computato tra i costi economici. Il massimo profitto, per tutte le imprese, è ottenuto producendo la quantit à per la quale R' = C'. In concorrenza perfetta a questa condizione si aggiunge R' = C' = p, poiché p è costante e coincide con R'. Nelle forme di mercato non perfettamente concorrenziali, invece, il prezzo è superiore al ricavo marginale per cui si verifica che p > R'

p

Prezzo di una unità di prodotto

Somma di denaro che deve essere corrisposta dal consumatore all’impresa per ottenere la disponibilit à di una unit à di bene. Il prodotto di tale prezzo per la quantit à scambiata costituisce la spesa totale per il consumatore, il ricavo totale per l’impresa

pa / pb

Rapporto tra i prezzi unitari di due beni a e b

È la misura del prezzo relativo, ovvero del prezzo di un bene nei termini del prezzo di un altro bene. Nella retta di bilancio del consumatore costituisce la pendenza della retta medesima. Siccome si tratta di un retta decrescente, il segno algebrico di questo rapporto è il meno. La pendenza della retta di bilancio costituisce il saggio al quale i consumatori “sostituiscono” il bene a con il bene b. Esso misura perciò il costo-opportunit à del consumo del bene a. Il costo economico effettivo dell’incremento del consumo del bene a è infatti rappresentato dalla rinuncia all’opportunità del bene b

pD

Prezzo di domanda

Prezzo di una unità di prodotto che sono disposti a pagare, al massimo, i consumatori. È detto anche prezzo di riserva

pO

Prezzo di offerta

Prezzo di una unit à di prodotto a cui sono disposti a vendere, come minimo, i produttori

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CULTURA ECONOMICA volume

simbolo

significato

C

Giuseppe Bacceli

esplicitazione La funzione della produzione rappresenta la massima quantit à di prodotto che l’impresa può ottenere per ogni combinazione dei fattori produttivi. Se si ipotizza che i fattori della produzione siano solo due (K e L), la funzione è la seguente

PT

Produzione totale

PT = f (L, K) Se l’analisi è di lungo periodo, sia K che L vengono considerate variabili. Se, invece, l’analisi è di breve periodo, uno dei fattori viene considerato costante e l’altro è considerato variabile

PT'K

Prodotto marginale del fattore capitale

È il prodotto che l’impresa ottiene impiegando una unit à aggiuntiva di capitale. È dato da ∆PT / ∆K

PT'L

Prodotto marginale del fattore lavoro

È il prodotto che l’impresa ottiene impiegando una unit à aggiuntiva di lavoro. È dato da ∆PT / ∆L e misura, dunque, il coefficiente angolare della retta tangente in ogni punto della funzione del prodotto totale

PTmeL

Prodotto medio del fattore lavoro

Il prodotto medio (PTmeL) è dato da PT / L e misura la pendenza della retta che unisce ogni punto della funzione del prodotto totale con l’origine degli assi

QD

Quantità di un bene domandata da tutti i consumatori del mercato

Somma delle quantit à di un bene domandate da tutti i consumatori operanti in un mercato per ogni prezzo

QO

Quantità di un bene offerta da tutte le imprese del mercato

Somma delle quantità di un bene offerte da tutte le imprese operanti in un mercato per ogni prezzo È il ricavo che l’impresa ottiene vendendo una unit à aggiuntiva del suo prodotto. Si ottiene dividendo la variazione del ricavo totale per la variazione della quantit à venduta R' = ∆RT / ∆PT

R'

Ricavo marginale

Il ricavo marginale misura la pendenza della funzione del ricavo totale. Poiché in concorrenza perfetta quest ’ultima è una retta con pendenza positiva che passa per l’origine degli assi, il ricavo marginale è costante ed è uguale al prezzo. Oltre ad essere uguale al prezzo, in questa forma di mercato R' è anche uguale al ricavo medio (Rme). In concorrenza perfetta si verifica dunque che p = R' = Rme Nelle forme di mercato in cui le imprese hanno un potere di mercato (monopolio, concorrenza monopolistica ecc.), invece, R' e Rme non coincidono: il primo è sempre più piccolo del secondo

Ricavo medio

Si ottiene dividendo il ricavo totale (RT = p . PT) per la quantit à venduta: RT / PT. Misura il ricavo medio unitario dell’impresa

RT

Ricavo totale

Si ottiene moltiplicando la quantit à venduta per il prezzo unitario (QO . p). In concorrenza perfetta p = costante; ne deriva che RT = p . QO è l’equazione di una retta con pendenza positiva che passa per l’origine degli assi. In questo caso, p misura la pendenza della retta e, perciò, coincide con il ricavo medio e il ricavo marginale. Nei mercati imperfetti, invece, p è variabile per cui la funzione non è una retta ma una curva con pendenza positiva decrescente

S

Risparmio

Rme

Parte del reddito (Y) sottratta al consumo (C)

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CULTURA ECONOMICA volume

simbolo

significato

C

Giuseppe Bacceli

esplicitazione Pendenza della funzione del risparmio. Si ottiene dividendo l’incremento del risparmio per l’incremento del reddito s = ∆S / ∆Y

s

Propensione marginale al risparmio

È un valore compreso tra 0 e 1 0≤s≤1 La somma di s e c è uguale a 1 Y=C+S ∆Y / ∆Y = ∆C / ∆Y + ∆S / ∆Y 1=c+s

Saggio marginale di sostituzione

Si ottiene dividendo la variazione della quantità del bene b per la variazione della quantità del bene a: ∆qb / ∆qa. Misura la quantit à di un bene a cui il consumatore è disposto a rinunciare per ottenere un’unità addizionale dell’altro bene e rimanere, comunque, in una condizione di indifferenza. Dal punto di vista matematico, misura la pendenza della curva di indifferenza in un punto. Siccome la funzione è convessa rispetto all’origine degli assi, la pendenza è decrescente e ciò comporta che scendendo lungo la curva di indifferenza il SMS sia decrescente. Ciò significa che maggiore è la quantit à di un bene di cui si dispone, più si è disposti a cederne una parte in cambio di un’unità dell’altro bene

SMST

Saggio marginale di sostituzione tecnica

Si ottiene dividendo la variazione della quantit à di capitale per la variazione della quantità di lavoro: ∆K / ∆L. Questo saggio permette di sapere qual è l’aumento di K necessario per bilanciare una riduzione di L al fine di ottenere la stessa quantit à di output. Dal punto di vista matematico, misura la pendenza dell’isoquanto in un punto

t

Aliquota d’imposta

Le imposte possono essere sul valore o sulle quantit à. Nel primo caso t è la percentuale che deve essere applicata al reddito per determinare il valore dell’imposta da pagare all’erario

T

Gettito delle imposte

Le imposte possono essere dirette o indirette, a seconda che colpiscano in modo immediato o mediato la capacit à contributiva. Per le imposte dirette, T si ottiene moltiplicando il reddito per l’aliquota d’imposta (t)

w

Saggio di salario

SMS

Y

Reddito

Y*

Reddito potenziale

Salario pagato a ogni lavoratore per ogni unità di tempo A livello microeconomico indica il reddito del consumatore, ovvero la remunerazione che egli ha ottenuto per aver ceduto i fattori della produzione in suo possesso alle imprese. A livello macroeconomico indica il reddito nazionale che, dal punto di vista contabile, coincide con il prodotto interno lordo Reddito che si ottiene quando tutti i lavoratori disposti a lavorare sono occupati

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