Economia Politica all - Appunti completi PDF

Title Economia Politica all - Appunti completi
Course economia politica
Institution Università telematica Universitas Mercatorum di Roma
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ECONOMIA POLITICACAPITOLO 1: IL MERCATOCos’è un’economia di mercatoEconomie centralizzate e decentralizzateEconomia di mercato = definite economie decentralizzate, ai loro antipodi economie centralizzate (economie del blocco sovietico).Definizione di economia centralizzata: in un’economia centralizz...


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ECONOMIA POLITICA CAPITOLO 1: IL MERCATO Cos’è un’economia di mercato Economie centralizzate e decentralizzate Economia di mercato = definite economie decentralizzate, ai loro antipodi economie centralizzate (economie del blocco sovietico). Definizione di economia centralizzata: in un’economia centralizzata, tutte le decisioni vengono prese da un soggetto/organismo, chiamato pianificatore centrale. Il pianificatore centrale decide tutti gli aspetti dell’economia: decide il tipo di produzione, le quantità di produzione. Il pianificatore centrale prende anche delle decisioni di consumo: consegna ad ogni famiglia un paniere di beni e servizi. In una economia decentralizzata, le decisioni economiche sono decentrate: ogni impresa effettua una scelta produttiva e le famiglie operano le proprie scelte di consumo. C’è libertà economica di produzione e consumo/acquisto. Nelle economie centralizzate, come conseguenza dell’esistenza del pianificatore centrale, gli scambi tra chi acquista sono esecuzioni di ordini => non c’è libertà di mercato e tutti sono esecutori di ordini superiori. Nelle economie decentralizzate, gli scambi sono volontari: posso comprare dove e cosa voglio; gli imprenditori possono scegliere a chi vendere le merci. Le decisioni individuali che regolano il mercato obbediscono a calcoli di convenienza individuale: compro una cosa solo se mi conviene, idem per la vendita. La variabile chiave sono i prezzi: compro se mi conviene. I calcoli di convenienza dipendono dai prezzi. Se un prezzo è troppo alto, non tutti i consumatori compreranno il bene. I prezzi vengono decisi in modo automatico e spontaneo sui mercati: le economie decentralizzate possono essere definite anche economie di mercato, perché la variabile sulla quale si basano le decisioni, ovvero i prezzi, si basano sulla decisione spontanea del prezzo. Efficienza ed uguaglianza Pregi e difetti delle due economie Economie centralizzate: inefficienti, perché tendono a produrre sprechi. Spreco in economia = utilizzare delle risorse per produrre qualcosa che non serve => utilizzare male le risorse. Il pianificatore centrale non può sapere i consumatori cosa desiderano veramente => non puoi impartire agli stabilimenti degli ordini di produzione che si incastrano con i desideri dei consumatori. Alcune merci venivano prodotte in eccessiva quantità rispetto ai desideri delle persone, mentre altre merci non bastavano. Le risorse dell’economia (il lavoro, le materie prime, l’energia) vengono utilizzate dagli stabilimenti in maniera errata. Economie decentralizzate: naturalmente efficienti, perché tendono ad annullare gli sprechi  non è possibile che la merce venga prodotta in quantità eccessiva rispetto ai desideri delle persone, perché l’economia viene gestita dal prezzo di mercato. Se il prezzo si abbassa perché c’è una iper produzione, alcune aziende decideranno di produrre meno merce.

Il meccanismo che veicola questo effetto è il prezzo: ancora una volta il prezzo è decisivo all’interno di questa economia. Esempio DVD e VHS: quando vengono introdotti i DVD sul mercato, tecnologia più efficiente della precedente, i lettori di VHS piano piano sono spariti perché i consumatori non hanno più comprato questo tipo di merce, il loro prezzo si è abbassato così tanto che per i produttori di VHS è diventato controproducente produrli. Contro dell’economia centralizzate: possono garantire un benessere individuale uniforme, possono garantire un tenore di consumo uniforme tra le diverse famiglie di consumatori  la ricchezza viene spalmata in maniera uniforme sulla popolazione. Contro dell’economia decentralizzata: non c’è una equa distribuzione del benessere, perché dipende dal guadagno del singolo individuo (redditi). Più uno guadagna, più uno spende ed ha un benessere elevato. Nelle economie di mercato, ci sono persone più abbienti di altre che possono usufruire di più beni e servizi. Anche in questo tipo di economia si potrebbe avere una tendenza all’uniformità, attraverso la redistribuzione: si preleva dalle tasche delle persone più ricche per darlo ai più poveri. Operazioni fatte dai prelievi fiscali. Nonostante i prelievi fiscali, non è possibile avere una uniformità. La diversità del tenore di vita è una caratteristica ineliminabile delle economie di mercato. Complessità e modelli Le decisioni di consumo non sono tutte uguali, sono complesse. Decisione di consumo = decidere di comprarsi un gelato durante una passeggiata o comprarsi un’auto nuova. Anche le decisioni di produzione sono diverse: il gelataio può decidere quali gusti fare o se produrre un tipo di auto conveniente da produrre. Anche i mercati hanno caratteristiche diverse e complesse. Gli economisti semplificano, guardando oltre la complessità. Gli economisti sono convinti che, nonostante la loro diversità, tutti i mercati e tutte le decisioni presentano delle caratteristiche comuni. Tutti i mercati funzionano grazie al meccanismo della domanda e dell’offerta: caratteristica comune dei mercati. Tutte le decisioni funzionano grazie al confronto tra costi e benefici: caratteristica comune delle decisioni. Cosa accomunano le decisioni e i mercati? Le caratteristiche comuni favoriscono un approccio positivo. Viene presentato un modello astratto ed efficiente per raccontare la realtà. Domanda ed offerta Domanda Esempio il mercato del pane di una città. Quali sono le variabili che determinano la quantità di pane richiesta in una certa citta? 1. 2. 3. 4.

Il prezzo: a seconda del prezzo avremo una certa richiesta Il reddito dei consumatori: il reddito dei consumatori incide sulla richiesta Il prezzo dei beni collegati: un bene collegato al pane è la pasta, perché simile. I gusti dei consumatori: con l’andamento del tempo, si può avere un aumento o una riduzione di consumo di un certo bene 5. Il numero dei consumatori

La variante economica principale è il prezzo, così importante che gli economisti hanno elaborato una LEGGE DELLA DOMANDA. LEGGE DELLA DOMANDA: a parità di altre condizioni, la quantità richiesta di un certo bene si abbassa se il prezzo aumenta. La legge della domanda viene rappresentata da una curva decrescente: quando il prezzo è alto, il consumo del bene è minore; se si abbassa il prezzo, aumenta la quantità. La curva decrescente deve essere disegnata tenendo in considerazione tutte le variabili della domanda. Se una delle variabili cambia, la curva di domanda si può spostare o a destra o a sinistra a seconda dei casi. Spostamenti di domanda Cosa succede alla domanda se il numero di consumatori aumenta? Per ogni livello del prezzo del pane, dopo che sono entrati i nuovi consumatori, la richiesta di pane è cresciuta => la curva si sposta verso destra. La curva di domanda si sposta verso destra anche quando aumenta il reddito dei consumatori (più reddito, più possibilità di comprare il pane), quando il prezzo dei beni collegati aumenta (se aumenta il prezzo della pasta, aumenta la richiesta di pane) e quando la preferenza verso il pane aumenta (se esce uno studio in cui viene detto che il pane è miracoloso, aumenterà la domanda di pane). La curva di domanda si sposta verso sinistra se il numero di consumatori si riduce, se il reddito dei consumatori si riduce, se la pasta diventa più conveniente e se la preferenza verso il pane diminuisce. Lungo una curva di domanda, le variabili diverse dal prezzo sono congelate. Quando una (o più) di queste variabili varia, la curva di domanda si sposta verso destra o verso sinistra a seconda della variazione. Per movimenti lungo la curva si intendono le variazioni di prezzo. Per movimenti della curva si intende lo sposamento verso destra o sinistra causata dalla variazione delle variabili diverse dal prezzo. Offerta Quali sono le variabili che determinano l’offerta (esempio del pane): 1. Il prezzo: se il prezzo di vendita è troppo basso, non c’è convenienza a produrre il pane 2. Il prezzo degli input (fattori della produzione): a parità di prezzo, più costose sono le risorse per produrre il pane (farina, energia, acqua …) minore sarà la quantità di pane prodotta perché non conviene 3. La tecnologia (conoscenze tecnico scientifiche che consentono di trasformare gli inputs) per produrre il pane Anche nell’offerta, il prezzo è la variabile chiave. LEGGE DELL’OFFERTA: a parità di altre condizioni, la quantità di pane prodotta ed offerta aumenta se il prezzo aumenta. Se il prezzo del pane sale, è più conveniente produrre pane => la quantità di pane prodotta aumenta. La Curva di offerta è una curva crescente (classica linea retta nell’asse cartesiano). Se cresce il prezzo, la curva cresce (ovviamente, se le altre variabili rimangono fisse).

Spostamento di offerta La curva di offerta si sposta verso destra o verso sinistra se la tecnologia o se gli input cambiano. Se il prezzo di un input aumenta (farina, manodopera), diventa meno conveniente produrre il pane => la curva di offerta si sposta a sinistra. Qualunque sia il prezzo di partenza del pane, se un input rincara si produrrà meno pane, con conseguente spostamento della curva verso sinistra. La curva si sposta verso sinistra anche se si introduce una nuova tecnologia che aumenta i costi di produzione. Esempio: il governo decide che bisogna produrre pane con una tecnologia meno inquinante, di conseguenza il costo della produzione del pane aumenta. La curva di offerta invece si sposta a destra se gli input calano di prezzo o se vengono introdotte nuove tecnologie che abbassano i costi di produzione.

Anche qui, occhio al lessico: movimento lungo la curva: dovuti alla variabile del prezzo movimenti della curva: dovuti alla variazione di input e di tecnologie L’equilibrio di mercato Il prezzo di equilibrio Non c’è equilibrio sul mercato quando c’è o eccesso di offerta (iper produzione rispetto alla richiesta) o un eccesso di domanda (la produzione non soddisfa le richieste dei consumatori). Si verifica un eccesso di domanda quando: il prezzo del bene è troppo basso e i consumatori ne vogliono tanto, troppo rispetto alla produzione. Si verifica un eccesso di offerta quando: il prezzo è troppo alto. Mettendo insieme la curva di domanda D (decrescente) e la curva di offerta S (crescente), si può capire se il mercato è in equilibrio o meno. Gli eccessi di domanda e offerta tendono ad essere riassorbiti = esiste un meccanismo nel mercato che porta ad annullare gli eccessi di offerta e di domanda. Con un eccesso di domanda, il prezzo tende ad aumentare: se il fornaio tutti i giorni finisce il pane alle 11, inizierà a produrne un po’ di più MA sicuramente alzerà leggermente i prezzi per avere un profitto. Se però il prezzo aumenta troppo, la quantità domandata si abbasserà e la produzione aumenterà => L’eccesso di domanda si ridurrà spontaneamente. Altro esempio: i voli aerei nel fine settimana. Se nel fine settimana i voli aerei costassero come nei giorni settimanali (costano di meno), ci sarebbe un eccesso di domanda di voli nel fine settimana => nel weekend le compagnie aeree tendono a far salire i prezzi, per tenere la domanda ad un livello accettabile. Con un eccesso di offerta accade lo stesso, ma al contrario: se i fornai producono troppo pane, inizieranno a produrne meno ed abbasseranno i prezzi per andare incontro alle richieste. Quando c’è un eccesso di produzione, il prezzo tende a calare, andando verso l’equilibrio tra domanda ed offerta. Esempio degli alberghi in bassa stagione: se gli alberghi a settembre costassero come ad agosto, ci sarebbero un sacco di stanze vuote => a settembre i prezzi sono inferiori per riequilibrare il mercato, attraendo più turisti per il mese di settembre.

L’equilibrio avviene quando non ci sono variabili che spingono la richiesta e la domanda né verso l’alto né verso il basso. L’intersezione tra la curva di offerta e la curva di domanda è il prezzo di equilibrio. Perché i prezzi variano? Naturalmente i mercati tendono verso il prezzo di equilibrio, anche se vediamo che i prezzi delle merci hanno continue variazioni. Il motivo per cui i prezzi variano è perché le curve di offerta e di domanda si spostano sempre. Se la curva di offerta si sposta verso sinistra (per introduzione di una nuova tecnologia che abbatte la produzione o per abbassamento degli input), aumenta la domanda perché il prezzo di mercato si abbassa => il prezzo di equilibrio tende naturalmente ad abbassarsi. I prezzi variano anche quando si sposta la curva di domanda. Se aumenta il prezzo della pasta (bene sostituto del pane), la domanda di pane aumenta => il prezzo di equilibrio si deve spostare per soddisfare domanda ed offerta. I prezzi variano continuamente perché si spostano a destra e a sinistra sia le curve di domanda che quelle di offerta. L’utilità dei modelli L’esempio utilizzato non vale solo per il mercato del pane, ma si applica a tutti i mercati. I prezzi del petrolio vengono rappresentati tramite grafici, che ci fanno capire le quotazioni del greggio nei vari mesi e nei vari anni. Queste diverse quotazioni sono diverse perché nel tempo il mercato non è stato fermo, ma si è mosso per effetto delle continue variazioni tra domanda ed offerta. Utilizzare un modello basato sugli assi cartesiani permette di analizzare tutti i mercati, perché le logiche che sottendono i mercati sono le stesse. Utilizzando un modello astratto si riescono a spiegare i mercati più disparati: il mercato del pane, quello dei voli aerei, quello del petrolio.

CAPITOLO 2: LE PREFERENZE DEL CONSUMATORE Il problema del consumatore Cos’è il problema del consumatore Ogni consumatore ha a disposizione un certo reddito, che utilizza per acquistare beni e servizi e per risparmiare per acquistare altri beni in futuro. Le decisioni di consumo e risparmio nella realtà si sovrappongono: all’inizio del mese/anno ogni consumatore fa il suo piano risparmio. Però poi accadono imprevisti (dentista/una spesa che doveva essere fatta e che invece non serve). Normalmente si risparmia meno del preventivato. Le decisioni di consumo e risparmio si sovrappongono: il consumatore deve riprogrammare il suo piano risparmio ad ogni evento. =>È difficile analizzare il comportamento del consumatore, perché l’incertezza non permette di fare un’analisi veritiera.  Immaginiamo che non ci sia incertezza. Senza incertezza, il consumatore prende le decisioni in modo sequenziale = prima risparmiava parte del suo reddito e il rimanente lo spendeva; la seconda decisione riguarda il gruzzolo spendibile: si chiede come può distribuire il suo gruzzolo tra i vari beni e servizi acquistabili. Prendiamo in esame la seconda decisione: come distribuire il reddito tra i vari beni e servizi. Ipotesi: il consumatore è un soggetto razionale = i soldi destinati al consumo sono spesi in maniera oculata, non a casaccio => massimizza l’utilità delle sue risorse. Non tutti i consumatori sono soggetti razionali, sono coloro che spendono i propri soldi in stupidaggini. Del consumatore studieremo: 1. Preferenze del consumatore: i suoi gusti e desideri 2. Vincolo di bilancio: cosa può acquistare con i soldi tenuti da parte 3. Decisione: la maniera in cui i soldi è impiegata per avere la massima soddisfazione Preferenze Preferenza = fare una classifica tra più cose e scegliere la migliore per me Le preferenze de consumatori sono preferenze su oggetti chiamati PANIERI DI BENI. Paniere di beni = lista di beni e per ogni bene è associata una quantità. Esistono infiniti panieri perché i gusti dei consumatori sono infiniti e perché ci sono infinite quantità diverse per ogni bene acquistabile. Le preferenze del consumatore sono delle classifiche sui panieri di beni. Il consumatore razionale è guidato dalla logica nell’acquisto di panieri Panieri Esempio: nel mondo esistono solo panini e hamburger (per disegnare il tutto in assi cartesiani). Se le merci fossero più di due, non si potrebbero rappresentare graficamente. *inserire grafici delle slide* Il paniere è un punto nel sistema di assi cartesiani. C’è una corrispondenza biunivoca tra panieri e punti. Il consumatore deve fare una classifica tra panieri per poter acquistare.

Le preferenze dei consumatori sono individuali e soggettive => ognuno classificherà i panieri secondo la loro preferenza. La curva di indifferenza Gli assiomi sulle preferenze I gusti dei consumatori sono diversi, tuttavia gli economisti assumono che i gusti di tutti i consumatori hanno dei tratti comuni. 1. ASSIOMA DELLA COMPLETEZZA: se si prendono due panieri, x e y, postuliamo che il consumatore è sempre in grado di dire se un paniere è meglio di un altro  con questo postulato stiamo escludendo l’esistenza di un consumatore che non sa scegliere quale paniere è meglio perché non conosce di cosa sono comporti. I consumatori conoscono il contenuto dei panieri. La classifica del consumatore è completa perché sa classificare tutti i panieri perché ne conosce il contenuto 2. ASSIOMA DELLA TRANSIBILITA’: se un consumatore tra x e y preferisce x, e se tra y e z preferisce y => tra x e z preferisce x. Il consumatore è coerente perché opera una scelta logica. 3. ASSIOMA DI NON SAZIETA’: se prendiamo due panieri, x contenente più beni rispetto ad y, il consumatore sceglierà x. Il consumatore preferisce avere cose in più che in meno. Un paniere contiene più beni rispetto ad un altro sia se contiene più beni, sia quando contiene una quantità maggiore di un bene a parità di quantità degli altri beni. Non sazietà L’assioma della non sazietà ci fornisce alcune indicazioni su come i consumatori operano le loro preferenze. L’assioma della non sazietà non è sufficiente a stabilire se un paniere è meglio di un altro, perché la preferenza è data solo ed esclusivamente dai gusti dei consumatori. *inserire grafici* Per fare una migliore analisi, c’è bisogno di un concetto che ci consente di rappresentare graficamente i gusti: CURVA DI INDIFFERENZA rappresentazione grafica dei gusti del consumatore. Conoscendo le curve di indifferenza, conosceremo i suoi gusti. Curva di indifferenza: curva sulla quale sono posizionati tutti i panieri che danno al consumatore lo stesso livello di soddisfazione. Curva di indifferenza *inserire grafici* Per disegnare una curva di indifferenza, devo chiedere al consumatore quali sono i panieri che gli danno la stessa soddisfazione. Per ogni paniere, posso disegnare un punto nel piano cartesiano, che verranno poi uniti da una riga. Lungo la curva individuata, c’è un’infinità di panieri che per il consumatore sono a pari posto. Conoscendo i gusti del consumatore, posso capire cosa si muove lungo la curva di indifferenza (= a lui va bene) e posso fare un’analisi anche delle cose che rimangono fuori dalla curva di indifferenza. se una cosa si trova a destra della curva di indifferenza, al consumatore va bene. se una cosa si trova alla sinistra della curva di indifferenza, al consumatore non va bene. Il principio di non sazietà non è sufficiente per conoscere la classifica dei panieri, per fare ciò ho bisogno della curva di indifferenza.

I gusti del consumatore Curve di indifferenza I gusti del consumatore, graficamente, sono rappresentato da un insieme di curve di indifferenza. La curva di indifferenza non è unica, ma ne esiste un numero infinito per un dato consumatore. *inserire grafici* Proprietà delle curve di indifferenza Le curve di indifferenza hanno delle proprietà grafiche, proveniente dagli assiomi sulle preferenze del consumatori. Proprietà: 1. Le curve di indifferenza hanno sempre una inclinazione negativa, sono curve in discesa; se una curva è ascendente, non può essere una curva di indifferenza per il principio di non sazietà 2. Le curve di indifferenza dividono il piano in due settori: nella regione che sta sopra la curva di indifferenza sono posizionati tutti i panieri che sono migliori rispetto ai panieri lungo la curva di indifferenza; nella regione sotto la curva di indifferenza sono posizionati tutti i panieri che sono peggiori rispetto ai panieri lungo la curva di indifferenza 3. Due curve di indifferenza non possono intersecarsi: *inserire grafico* se vale il principio di transitività non può valere il principio di non sazietà MA in una curva di indifferenza devono valere entrambi i principi Mappe di indifferenza Per mappa di indifferenza si intendono tutte le infinite curve di indifferenza di un dato consumatore se conosco la mappa di indifferenza di un consumatore, so perfettamente i suoi gust...


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