Title | Esercizio sulla prefazione de \"La coscienza di Zeno\" di Italo Svevo |
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Course | Letteratura italiana |
Institution | Università Telematica Internazionale UniNettuno |
Pages | 1 |
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Esercitazione di analisi sulla funzione della prefazione nel famoso romanzo d'avanguardia di Svevo....
La prefazione del dottor S. Illustri il significato che questo elemento paratestuale de “La coscienza di Zeno” ricopre per l’intero romanzo. La caratteristica primaria della prefazione è quella di svincolare immediatamente sia il personaggio Zeno sia il suo autore Svevo dal ruolo di redattore, ruolo che appunto appartiene al fantomatico dottore, il quale pubblica per vendetta l’autobiografia che Zeno gli aveva spedito senza però concluderla. Ne deriva che le parole di Zeno non siano dunque rivolte direttamente al lettore, il quale diventa una sorta di voyeur che casualmente ha accesso a degli scritti privati tra un paziente ed il suo dottore; secondo Pouillon1 infatti, il libro può essere considerato “il romanzo di una psicoanalisi”. Un ulteriore effetto è quello di nascondere o comunque rendere meno dirette le analogie (che pur ci sono) tra le vicende di Zeno e quelle che il suo autore Svevo ha realmente vissuto. Un secondo elemento è quello della ambiguità, predominante su tutte le pagine del racconto e subito palesata anche nella prefazione; il dottor S. ci mette in guardia avvisandoci che non tutto quello che leggeremo sarà veritiero, in quanto Zeno gli ha confessato di aver spesso mentito o comunque alterato la realtà nei suoi racconti -“tante verità e bugie ch’egli ha qui accumulato” e comunque anche il medico si dimostra essere poco affidabile e serio, venendo meno al suo segreto professionale quando pubblica gli appunti per vendetta, dato che Zeno aveva interrotto la cura prima di essere guarito senza neanche pagarlo. Tutti questi elementi contribuiscono a disorientare il lettore, il quale sa che dovrà avventurarsi in un sentiero accidentato e contorto, dove la verità non sarà mai scontata e anzi egli sarà chiamato a collaborare con il dottor S. all’interpretazione dei pensieri del paziente Zeno, fuggito dalla sua cura prima di guarire. Dunque la prefazione non rappresenta soltanto un semplice espediente per presentare l’autobiografia ma costituisce lo strumento che l’autore utilizza per definire la sua strategia testuale basata sull’ambiguità. Siamo di fronte a ciò che Giulio Savelli chiama strategia cooperativa del testo2, ossia una strategia che si serve del testo per far fare una determinata esperienza al lettore.
1
Cfr. Jean Pouillon, «La conscience de Zeno: roman d’un psychanalyse », Les temps modernes, n. 106, 1954, vol. X, p. 555-562.
2
Cfr. Giulio Savelli, «Il dottor S. e la storia virtuale di Zeno» Strumenti Critici, a XI n. 1, p. 108...