Evoluzione forma di governo francese PDF

Title Evoluzione forma di governo francese
Author Federica Cucca
Course Diritto pubblico comparato
Institution Sapienza - Università di Roma
Pages 2
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6. evoluzione costituzionale della forma di governo francese In Francia dal periodo della Rivoluzione Francese ad oggi si sono susseguite 16 diverse costituzioni e diverse forme di governo. Vi sono state cinque fasi repubblicane: la prima dal 1792-99, la seconda dal 1848-51, la terza nasce con le leggi costituzionali del 1875, la quarta con la costituzione del 1946 e la quinta con la costituzione del 1958. Nel periodo della III Repubblica vi è una forma di governo parlamentare di tipo dualistica cioè si afferma un principio di responsabilità del governo nei confronti del Parlamento (principio che si era già affermato nel 1872 in Inghilterra in via di prassi). Vi è un Presidente che è eletto dalle due camere per 7 anni e tutti gli atti del capo dello stato sono soggetti alla controfirma ministeriale per cui i ministri assuumo la responsabilità nei confronti del Parlamento. Il parlamento è bicamerale ed è composto dalla Camera dei deputati (elettiva) e dal Senato (eletto indirettamente dai comuni rurali con la presenza dei senatori a vita che vengono eliminati nel 1884). Il senato è un organo molto conservatore, non può essere sciolto e ogni membro dura in carica per 9 anni ma la formazione è rinnovata per 1/3 ogni 3 anni. Dalla forma parlamentare dualistica si è passati nel tempo a una forma parlamentare monista a prevalenza assembleare. Nel 1877 il presidente Mac Mahon tentò di imporre al parlamento di sua fiducia e questo portò a un’opposizione da parte dell’Assemblea. Mac Mahon reagì sciogliendo la Camera dei deputati con il parere conforme del senato e alle nuove elezioni vinse la maggioranza contraria a Mac Mahon il quale si dimise. A seguito delle nuove elezioni venne eletto il Presidente Grevy il quale dà una nuova lettura alla forma di governo che prende il nome di “Costituzione Grevy” a vantaggio dell’assemblea: il parlamento è espressione della volontà popolare e deve essere il titolare dell’indirizzo politico. Il potere di scioglimento del presidente cade in disuso perché si accentua il carattere assembleare della forma di governo. Inoltre, il presidente si estranea man a mano nella gestione dell’indirizzo politico per cui si basa una fiducia tra governo e parlamento. Il parlamento svolge un ruolo preponderante anche per il modo in cui è organizzato il controllo parlamentare dell’esecutivo grazie a delle commissioni permanenti per cui di affermarono prassi per cui anche senza il voto di sfiducia di può far dimettere il parlamento. Questa impostazione rimarrà anche nella IV repubblica mentre perderà la sua efficacia nella V repubblica (1958-1962). Nel periodo della IV repubblica, nell’ottobre del ’46 a seguito del governo dittatoriale di Vichy, viene approvata una costituzione che dà vita all’introduzione di una forma di governo parlamentare razionalizzata con l’introduzione della disciplina del rapporto fiduciario e dello scioglimento anticipato dell’assemblea per stabilizzare l’esecutivo. I tentativi di razionalizzazione falliscono e la dottrina definisce la IV repubblica come esempio di sproporzione tra fini e mezzi in quanto i mezzi all’interno della costituzione per ottenere questi obiettivi di razionalizzazione non sono adeguati in quanto non c’è un sistema politico omogeneo in grado di sostenere questi obiettivi. Il bicameralismo della IV repubblica inoltre non è paritario e la responsabilità dell’esecutivo è solo nei confronti dell’assemblea nazionale. Il presidente della repubblica è eletto dall’assemblea per 7 anni ma ha poteri molto ridotti: il potere di nomina del Primo Ministro (e su proposta di questo, dei ministri) e il potere di scioglimento delle camere sono molto circoscritti. Le origini della V Repubblica si devono alla crisi che la Francia vive nel 1958 a seguito della guerra d’Algeria e che vede come protagonista della nascita di questa Repubblica il generale De Gaulle. L’assemblea nazionale dà vita ad un governo presieduto da De Gaulle che ottiene pieni poteri e in deroga al procedimento di modifica della costituzione prevista dall’art 46 ne viene prevista una nuova. Il Generale De Gaulle già dal suo discorso di Bayeux aveva chiarito la sua idea di forma di governo: bisognava interrompere la lettura della costituzione data dal Presidente Grevy (assembleare) ed era necessario attribuire un potere più ampio al Presidente della Repubblica. Secondo l’idea di De Gaulle il capo dello stato deve essere eletto dal popolo e deve avere un ruolo centrale nell’individuazione dell’esecutivo. A seguito della proposta di De Gaulle dell’introduzione dell’elezione diretta del Capo dello Stato tramite il referendum del ’62, si passa da una forma di governo parlamentare a prevalenza assembleare a una forma di governo semipresidenziale che vede una forte accentuazione dell’esecutivo e indebolisce il ruolo del parlamento. L’esecutivo viene definito come una diarchia (aquila a due teste) in quanto gestito dal PDR e PM. L’evoluzione della prassi (=Regno Unito) prevede tre scenari differenti: presidenzialismo assoluto: la maggioranza che ha eletto il presidente e

all’interno dell’assemblea nazionale coincidono. Il governo in questo caso procede dal presidente poiché essendoci una coincidenza di maggioranze, non è l’assemblea che si pronuncia sull’elezione del PM ma è il PDR che sceglie chi deve svolgere il ruolo di PM. Nel caso in cui il presidente vemga criticato dai cittadini o dai suoi stessi sostenitori, la responsabilità viene attribuita non al PDR ma al PM (fusibile del sistema) il quale viene fatto dimettere. Il presidenzialismo relativo prevede che la maggioranza che ha portato all’elezione del PDR e dell’assemblea coincidono ma il PDR e ilPM sono espressione di due partiti differenti che fanno parte della stessa coalizione. La coabitazione prevede un’assemblea nazionale dove è presente una maggioranza diversa rispetto a quella che ha portato all’elezione del presidente. Queste fasi si definiscono a presidenza dimezzata poiché il sistema presidenziale ha funzionato con la riduzione dei poteri del PDR il quale interviene soprattutto negli ambiti di dominio riservato (politica estera e di difesa) mentre ha lasciato l’attività esecutiva al governo. Il periodo della coabitazione è avvenuto poiché nella Francia della V Repubblica il capo dello stato era eletto per 7 anni mentre la durata dell’assemblea nazionale era di 5 anni per cui con le nuove elezioni le due maggioranze potevano trovarsi a non coincidere. Nel 2000 è stata quindi introdotta una riforma che ha ridotto il mandato presidenziale dal 7 a 5 anni e ha previsto di anticipare le elezioni del presidente rispetto a quelle dell’assemblea nazionale....


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