Governo PDF

Title Governo
Course Diritto pubblico
Institution Sapienza - Università di Roma
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Description

IL GOVERNO Il governo è un organo costituzionale complesso, formato da: -

presidente del consiglio consiglio dei ministri ministri

Il Governo esercita una quota rilevante dell’attività di indirizzo politico e detiene la funzione esecutiva. Tuttavia, il ruolo del Governo italiano è stato notevolmente condizionato da diversi fattori: -

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decentramento politico a favore di Regioni ed enti locali la tendenza a ridurre il ruolo dello Stato nell’economia con conseguente perdita da parte del Governo di tutti i poteri che derivano dal controllo diretto delle imprese pubbliche integrazione europea, ha privato il Governo di importanti poteri, in particolar modo nell’ambito della politica economica

Il Governo opera in diversi settori dell’indirizzo politico: -

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la politica di bilancio e finanziaria: rientra fra le principali responsabilità del Governo, al quale la legge attribuisce il compito di elaborare i diversi documenti che definiscono il quadro finanziario dello Stato, come il documento di economia e finanza (DEF), disegno di legge di bilancio ecc che dovrà poi presentare al Parlamento per l’approvazione. L’insieme di questi poteri fa capo al ministero dell’economia e delle finanze, il principale centro di elaborazione dell’indirizzo politico e amministrativo la politica estera: stipula dei trattati internazionali, cura nei rapporti con altri stati nell’ambito delle organizzazioni internazionali, come l’ONU la politica europea: riguarda i rapporti con le istituzioni dell’UE la politica militare: riguarda il regime di emergenza bellica, il quale deve essere instaurato attraverso un decreto legge. In questo caso le Camere deliberano lo Stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari; Il capo dello stato dichiara lo stato di guerra deliberato da parlamento e ha il comando delle forze armate. Politica informativa e di sicurezza, riguarda la difesa dello stato democratico e delle istituzioni poste dalla Cost. Essa ricade sotto la responsabilità del PdC, a cui fa capo la direzione dei Servizi segreti. (segreto di stato)

Per quanto riguarda la struttura del Governo, l’art.92.1 si limita a citare gli organi governativi necessari. Nell’esperienza repubblicana si sono affermati poi gli organi governativi non necessari: -

Vice-presidente del Consiglio dei ministri, agisce in caso di assenza o impedimento del Presidente del Consiglio Comitati interministeriali: possono essere istituiti per legge o con decreto legislativo del Presidente del Consiglio con compiti provvisori. ES. IL CIPE I ministri senza portafoglio: i ministri non preposti ad un ministero Sottosegretari di Stato: sono collaboratori del ministro o del PdC

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Viceministri: sono quei sottosegretari cui vengono conferite deleghe relative all’intera area di competenza di una o più strutture dipartimentali Commissari straordinari del Governo: nominati per realizzare specifici obiettivi

Vi sono poi anche gli organi ausiliari, con compiti di controllo, consultazione e iniziativa: -

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Il consiglio nazionale dell’economia e del lavoro-CNEL: i membri sono nominato con d.P.R. e durano in carica 5 anni. Il CNEL ha diversi poteri che riguardano la consulenza nei confronti del Governo e delle camere; l’esercizio dell’iniziativa legislativa in materia economia e sociale Il consiglio di Stato: è organo di consulenza giuridico-amministrativa del Governo ed organo giurisdizionale di appello della giustizia amministrativa. Esso si articola in 7 sezioni La corte dei Conti: esercita un controllo preventivo di legittimità su alcuni atti delle amministrazioni statali, nonché il controllo sulla gestione, introdotto dalla legge, dalle amministrazioni statali, regionali, enti locali; un controllo successivo sulla gestione del bilancio dello Stato; partecipa al controllo sulla gestione finanziaria degli enti cui lo stato contribuisce in via ordinaria; la funzione giurisdizionale in materia di giudizi di responsabilità dei pubblici funzionari, giudizi di conto

Per quanto riguarda la formazione (la disciplina è contenuta negli artt.92.2, 93 e 94), nelle democrazie pluraliste può avvenire secondo modalità diverse riconducibili a due tipi: -

Democrazie mediate: in cui sono i partiti a decidere struttura e programma del Governo Democrazie immediate: in cui è il popolo a decidere il Capo del Governo.

La forma di Governo prevista dalla Cost. italiana esclude che il corpo elettorale possa formalmente scegliere il PdC. -

Il PdR nomina il PdC Il PdR nomina i ministri su proposta del PdC. Nella prassi repubblicana è nata nel corso degli anni una figura non prevista dalla Costituzione, l’Incarico per la formazione del Governo, incarico assegnato al PdC dal PdR affinché il primo fosse nelle condizioni di garantirsi una maggioranza parlamentare e il consenso dei Partiti sulla nomina dei ministri

Il PdR procede poi alle consultazioni anch’esse non previste dal testo costituzionale. Egli incontra i presidenti dei gruppi parlamentari insieme agli esponenti dei partiti più significanti, i segretari dei partiti politici, i Presidenti delle due Camere e gli ex PdR. L’incarico sopraelencato viene conferito oralmente e viene accettato con “riserva” (approvare qualcosa ma riservarsi l'opportunità di effettuare dei controlli successivi per certezze definitive.) Esaurita l’attività dell’incarico e formata la lista dei ministri, il PdR nomina con proprio decreto il PdC e su proposta di questo, i ministri. Dopo la nomina entro un periodo

brevissimo (di norma 1 giorno), i membri del Governo prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica. Nel tempo che intercorre prima di ottenere la fiducia, il Governo può compiere solo atti di ordinaria amministrazione. Entro 10 giorni dalla sua formazione il Governo deve presentarsi alle camere per esporre il programma di governo per ottenere la fiducia (momento a partire dal quale entrerà nella pienezza dei suoi poteri) che può essere accordata e revocata con mozione motivata votata per appello nominale. Per quanto riguarda il funzionamento, l’art. 95 rimanda alla legge sull’ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per una più puntuale disciplina dell’organizzazione e del funzionamento del Governo. Per quanto riguarda la i rapporti con la Pubblica Amministrazione, le regole costituzionali sono fissate dagli artt. 95,97 e 98.

Il Governo si mostra come un soggetto politicamente unitario, responsabile per l’unità di indirizzo politico. Il problema pratico consiste nell’assicurare che il Governo si comporti effettivamente come un organo effettivamente unitario e che i suoi componenti agiscano conformemente ad un unico indirizzo politico. È evidente che quanto più i membri del Governo sono espressione di partiti e gruppi diversi, tanto più si pone il problema di ricondurli sotto un indirizzo unitario. L’esperienza storica dimostra che, per perseguire l’obiettivo dell’unità e dell’omogeneità del Governo, si fa leva sul ruolo e sul potere/influenza dei membri del Governo stesso. L’art. 95 si è limitato a prevedere che: -

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Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del governo e ne è responsabile  PRINCIPIO DELLA DIREZIONE POLITICA MONOCRATICA Il presidente del consiglio mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo del Governo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri  PRINCIPIO DELLA DIREZIONE POLITICA MONOCRATICA I ministri rispondono collegialmente per gli atti del Consiglio dei ministri  PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITA’ POLITICA COLLEGIALE; e individualmente per gli atti dei loro ministeri  PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITA’ POLITICA DI CIASCUN MINISTRO

Quindi, per garantire l’unità e l’omogeneità del Governo, la Cost. fa leva sul principio collegiale e monocratico, i quali hanno lo scopo di contrastare gli eccessi di autonomia dei ministri. Il pericolo da evitare è, infatti, che ciascun ministro operi indipendentemente dagli altri. Tuttavia, non è necessario che questi due principi siano “consacrati” dal testo costituzionale, ma è necessario che vi siano gli strumenti adeguati e le condizioni politiche che rendano effettivamente possibile ai 2 principi di operare. Per quanto riguarda gli strumenti giuridici, dalla Cost. è possibile ricavare: -

il potere del presidente del consiglio di proporre al capo dello stato la lista dei ministri da nominare Il potere di indirizzare direttive politiche e amministrative ai ministri, in attuazione della politica generale del Governo,

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La competenza del consiglio dei ministri a deliberare sulle questioni che riguardano la politica generale del governo, cioè l’indirizzo generale che intende seguire.

Tuttavia, nel caso in cui un ministro assuma comportamenti lesivi dell’unità dell’indirizzo politico, il PdC non sembra disporre di efficaci strumenti con cui porre fine a tali comportamenti, visto che concretamente nessun Presidente ha ritenuto di poter revocare un ministro. Per mantenere l’unità dell’indirizzo politico ed amministrativo del Governo, oltre alle competenze e ai poteri direttamente riconducibili alla Costituzione, ci sono altri strumenti previsti da fonti subordinate alla Cost. Solamente nel 1988 è stata approvata la legge che ha razionalizzato gli strumenti di garanzia dell’unità politica e amministrativa del Governo, seguendo le seguenti direttrici: A. Concentrazione delle decisioni relative alla politica generale del Governo nel Consiglio Dei Ministri. Quest’ultimo delibera in merito a: - Ogni questione relativa all’indirizzo politico del Governo - L’indirizzo generale dell’azione amministrativa - I conflitti di attribuzione tra i ministri - L’iniziativa del PdC di porre la questione di fiducia davanti le camere - I disegni di legge - I decreti legge e decreti legislativi - Gli atti relativi ai rapporti con la chiesa cattolica (art. 8) B. Attribuzione al PdC dei poteri relativi al funzionamento del Consiglio dei Ministri: il PdC convoca il consiglio e ne forma l’ordine del giorno C. Attribuzione al PdC di poteri strumentali rispetto al coordinamento delle attività dei ministri. Egli: - Può sospendere l’adozione di atti da parte dei ministri - Adotta direttive politiche e amministrative in attuazione delle deliberazioni del Consiglio - Adotta le direttive per assicurare l’imparzialità e il buon andamento della P.A. - Concorda con i ministri interessati le pubbliche dichiarazioni che essi intendano rendere e che impegnano la politica generale del Governo...


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