Favola delle api 2 - ehhe PDF

Title Favola delle api 2 - ehhe
Author Daria Mele
Course Filosofia della storia
Institution Università di Bologna
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ehhe...


Description

FAVOLA DELLE API 1 BERNARD MANDEVILLE "LA FAVOLA DELLE API" Nel 1705 Mandeville dà alle stampe una breve favola in versi dal titolo L’alveare scontento, ovvero i bricconi fatti onesti. In essa descrive la vita di una società di api, resa opulenta e prospera dai traffici dei suoi abitanti, ciascuno dei quali si Sforza di soddisfare in ogni modo le proprie passioni, guidato esclusivamente dall’interesse privato. Nonostante la prosperità, favorita dall’arte politica dei governanti, le api non la smettono di alimentarsi, ipocritamente, dei vizi che inevitabilmente vi imperversano. Così Giove, esasperato, decide di intervenire, esaudendo il loro desiderio di moralizzazione. Il risultato è che nella nuova società, in cui regnano la frugalità e la temperanza, le attività e i commerci si bloccano, le api si impoveriscono e rimangono in poche, esponendosi alla conquista da parte dei nemici esterni. La morale della favola con cui Mandeville conclude è chiara nel suo significato: «soltanto gli sciocchi cercano di rendere onesto un grande alveare», in quanto ricchezza e virtù sono incompatibili. Nel 1714 Mandeville raccoglie il poemetto con venti lunghe note e la Ricerca sull’origine della virtù morale in un volume dal titolo Favola delle api, ovvero vizi privati, pubblici benefici. Questa edizione si apre con una Prefazione (ampliata ulteriormente per l’edizione del 1723) in cui il medico di origine olandese spiega al lettore le ragioni per le quali nel 1705 aveva deciso di scrivere quel breve testo in versi. Nel passo che proponiamo Mandeville sintetizza efficacemente il contenuto della favola, presentandosi come un anatomista che analizza la natura umana e non come un moralista che vuole insegnare agli uomini come essere virtuosi contro se stessi. Mandeville è un olandese ed è un merdico, prima di essere un filosofo. Formazione medica è un medico specializzato in malettie nervose. La formazione medica non è un dettaglio nella sua biografia ed è qualcosa che influenza pesantemente anche le sue riflessioni . Ed è infatit nelle sue opere mediche che troviamo la teorizzazione di un metodo di studio basato essenzialmente sull'osservazione. Le sue conclusioni non sono conclusioni che derivano da studi filosofici o storici , ma sono conclusioni alle quali lui arriva osservando gli uomini non nella veste di medico . Questo libro viene scritto di getto, ma senza grandi pretese intellettuali einizialmente circola nelle strade di Londra . Però Mandeville è un uomo assai ambizioso e durante la sua vita cerca successo. Gran parte del successo che lui è riuscito ad ottenere attraverso questo libro, lo ottiene grazie anche al fatto che questo libretto è all'origine di una denuncia che il GRAN JURY del MIDDLESEX nel 1723 fa contro la Favola delle api per gli argomenti immorali e riprorevoli che erano contenuti in questo poemetto. Queste denuncia che arriva nel 1723 ha due effetti : da un lato l'effetto che Mandeville ottiene la fama che cercava, dall'altro lato lo costringe a spiegare quelle teorie , conclusioni che lui aveva un po' gettato così in questo pometto, senza rifletterci. Da quel momento in poi Mandeville è costretto ad argomentare e spiegare le teorie che aveva tirato fuori anche in modo provocatorio.L'idea centrale intorno alla quale ruota questo poemetto di Mandeville --> ruota intorno al ruolo che il desiderio di essere stimati gioca nelle vicende umane.(Mandeville in qualche modo ci consente da un lato di lasciare il mondo mercantilistico e al tempo stesso era un figlio del mercantilismo e al tempo stesso anticipa alcune delle cose che poi verranno dette in modo diverse da Smith e dall'illuminismo scozzese , tanto che per certi storici Mandeville appartiene a quella cultura mercantilistica , per altri non fa altro che anticipare le teorie liberiste. È un po al confine fra il mercantilismo e liberismo). Nasce in Olanda nel 1670 da un importante famiglia di medici e giuristi. Il padre aveva professato la stessa professione di Mandeville e all'età di 35 anni, nel 1705 si trasferisce a Londra per ragioni politiche e nello stesso anno pubblica " LA FAVOLA DELLE API" --> titolo originario è "L'ALVEARE SCONTENTO" --> il sottotilo è "ovvero i furfanti resi onesti " . Si tratta di un piccolo poemetto, 433 versi , inizialmente pubblicato

anonimo .In questo poemetto si racconta la storia di un alveare che come recita il titolo è scontento. È un alveare ricco, dominato dallo sfarzo e dal lusso ma all'interno del quale gli abitati si lamentano per la straordinaria diffusione del vizio e diffusione dell'egoismo. Stanco di questa condizione, queste api chiedono a Giove il favore che la loro società venga convertita alla virtù. Giove stanco di queste lamentale , accontenta l'alvera e dal momento in cui si converte alla virtù , si inverte il suo destino e l'alveare comincia a scivolare verso una situazione economica disastrosa fino a svuotarsi e disgregarsi. La morale che c'è dietro questo poemetto è che come dice Mandeville --> la semplice virtù non può fa vivere le nazioni nello splendore. La morale è che alla base della richezza non c'è la virtù , ma il vizio. Tanto che nelle versioni successive il titolo diventa "LA FAVOLA DELLE API" con sottotilo molto esplicativo "VIZI PRIVATI , PUBBLICHE VIRTU" . Siamo nel 1705, Mandeville ha 35 anni è un medico e si è trasferito dall'Olanda all'Inghilterra--> si è trasferito da un posto che è uno dei principali snodi commerciali del mondo , in un altro posto che si appresta a diventare la capitale economico-finanziaria di tutto il pianeta. Nel 1711, 6 anni più tardi la pubblicazione di questo pometto, Mandeville pubblica un libro importante il cui titolo è "TRATTATO DELLE PASSIONI IPOCONDRIACHE E ISTERICHE" . È un'opera sulla melanconia che però presenta due elementi di grande originalità . In tanto si tratta di un dialogo tra un medico e un paziente ipocondriaco e Mandeville sostiene che per interpretare gli avvenimenti e le azioni degli uomini, bisogna conoscere le passioni e i desideri nascosti di cui spesso manca la consapevolzza e che però costituiscono la vera forza propulsiva delle azioni umane. L'elemento di originalità sta nel fatto che per capire le azioni degli uomini bisogna venire a conoscenza delle passioni e desideri che li animano, i desideri sono spessi nascosti e di cui gli uomini non sono consapevoli e che però costituiscono la vera forza propulsiva del comportamento umano. Nel 1714, 9 anni più tardi dopo aver scritto il pometto ripubblica "l'alvera scontento"e lo intitola "la favola delle api" e al tempo stesso si sente in dovere di spiegare al lettore quello che lui voleva dire in quei versi , scritti un po' per gioco e per provocazione e aggiunge a questa nuova edizione una prefazione, un'introduzione e una piccola opera il cui titolo è "Ricerca sull'origine della virtù morale " in più scrive le 22 note che corredano il libro , che fanno parte del libro. Quello che viene fuori è che L'UOMO è DOMINATO DA PASSIONI . Ed è una concezione palesemente anti razionalistica --> l'uomo non è spiegato in termini razionali ma come animale dominato dalle passioni, animale i cui comportamenti sono il risultato delle sue passioni nascoste e di cui non ha piena consapevolezza. Nel 1714, ci tiene a fare una terza edizione e aggiunge "Alcuni discorsi per dimostrare che le fragilità umane a causa della generazione dell'umanità possono tornare a vantaggio della società civile e si può far tenere al loro posto delle virtù morali : luci e temebre. Nel 1723, esce l'edizione definitiva della Favola delle api , corredata con un saggio sulla carità e di un'indagine sulla natura della società. Mandeville ha affiancato la sua professione di medico a quella di filosofo.

Il fatto che lui avesse pubblicato per gioco nel 1705 l'alveare scontanto e il fatto che la società e il pubblico di lettori avesse risposto in quella maniera, lo costringono a portare avanti le sue riflessioni. In realtà lui avevano avuto delle semplice intuzioni , non ci aveva pensato più di tanto e infatti le note e i saggi che poi corredano l'alveare scontento sono pagine in cui lui va molto oltre perchè è chiamato a spiegare le sue conclusioni. Quando nel '23 esce la nuova edizione con i due saggi , a Londra il Grand Jury del Middlesex denuncia la favola delle api con l'accusa di --> aver voluto sovvertire ogni religione e governo civile. Da dove viene fuori quest'accusa? Siamo nel 1723, Robert Walpole che è a capo dei Whig è al governo da pochissimo e il partito whig si avvia a costruire una vera e propria oligarghia whig fondata su una politica che fa un grandissimo uso di corruzione . Alcuni storici immaginano che questa denuncia che arriva contro Mandeville sia scaturita dal fatto che gran parte del Grand Jury era composto da Thories e Mandeville aveva voluto sostenere la politica del partito Whig . Nel 1728, il Grand Jury rinnova l'accusa ed è il momento in cui Mandeville comincia a spiegare la sua teoria della natura umana tirando fuori due concetti : da un lato il concetto fondamentale che c'è dietro la favola delle api che è L'AMOR PROPRIO , dall'altro lato tira fuori l'idea che la società è qualcosa che si è trasformata, UNA TEORIA EVOLUTIVA della società che si snoda attraverso 3 punti : la cooperazione fra gli uomini , l'unione fra famiglie per resistere al conflitto fra uomini , terza fase di questo processo evolutivo in cui la società tende a perfezionarsi è l'invenzione della scrittura. (il concetto che gli uomini siano animali perfettibili è un concetto che ritroviamo nell'alveare scontento e lo ritroviamo in Rousseau che è il grande teoria della perfettibilità dell'uomo e del giacobiminismo --> l'idea che la politica serve rendere gli uomini migliori )Due passioni dominanti secondo Mandeville si agitano dietro un uomo : SELF LOVE o amor di sè e il SELF LIKING amor proprio. L'amor di sè non è altro che l'istinto di autoconservazione che ogni uomo ha. L'amore proprio non è altro che l'inclinazione che ogni uomo ha di cercare la stima degli altri e in consenso degli altri . Da un alto abbiamo la passione egoistica che spienge gli uomini a preservarsi dalle minacce dall'esterno , una passione che induce l'uomo ad essere aggressivo . Dall'altro lato abbiamo l'amor proprio che non è altro la passione che porta agli uomini a socializzare perchè cercano la stima degli altri ed è questa la vera passione che sta dietro la favola delle api e la passione dominante. Non soltanto l'amor proprio è la passione che domina l'animo umano ma è causa di due cose : da un lato determina la relazione tra gli uomini , dall'altro lato è alla base della spirito evolutivo della società --> è un virus che tende a trasformare la società e ingabbiarla in questo processo evolutivo. Le sue riflessioni che sono riflessioni filosofiche sono dettate anche dalla sua formazione medica e questo amor proprio ha dei risvolti medici . Due contraltari ci sono accanto all'amor proprio : perchè la perdita dell'amor proprio è causa di quella famosa melanconia e portato alle sue

estreme conseguenze è causa di suicidio. L'interruzione che si verifica negli uomini della ricerca della stima e consenso degli altri, porta gli uomini ad isolarsi , è causa di melanoncia e nella sua forma estrema è causa di suicidio. Quando questo amor proprio si affievolisce , fino quasi a scomparire , visto che l'uomo è il prodotto di queste due grandi passioni e visto che l'amor proprio prevale sul l'amore di sè, nel momento che l'amor proprio svanisce, l'uomo tende a non cercare più il consenso e la stima degli altri e porta al suicidio. Come scrive Mandeville : "l'amor proprio è la madre delle nostre speranze e il fondamento e il fine delle più care aspirazione e la corazza più sicura contro la disperazione." --> Nel momento in cui l'amor proprio svanisce l'uomo è destinato a spegnersi. E qui torniamo al tema che era emerso in Hobbes --> questo amor proprio è frutto della società o in qualche modo gli uomini ce l'hanno in modo immotivato? Come dice Mandeville, l'amor proprio , come tutte le passioni è qualcosa di innato, dunque gli uomini nascono con questo amor proprio ed è un istinto che li domina , ma il suo sviluppo è stato possibile solo successivamente alla nascita della società e del linguaggio. Dunque l'amor proprio è un seme che l'uomo porta con te e man man che il seme produce la sua pianta , l'uomo è indotto a socializzae con gli altri --> è una forza innata ma al tempo stesso è la stessa forza che induce l'uomo a produrre la società. Nel momento in cui gli uomini cercano gli altri uomini per cercare la stima e il loro consenso non fanno altro che dare forma alla società che noi conosciamo. Mandeville è convinto di questa perfettibilità degli uomini e naturalmente il grande salto che Mandeville riesce a fare tirandosi fuori questo amor proprio e l'amor di sè , è quello di aver preso la teoria di Hobbes e averla superata. -->HOBBES pensava che la società non esistesse, che in uno stato di natura ogni uomo era luno di un altro uomo, dunque gli uomini erano destinati ad uccidersi l'un l'altro, se non avessero creato lo stato. Lo stato non era altro che una forma di comunità politica e anche un leviatiano --> un signore più grande e più forte di ogni altro uomo --> quella creatura era l'esito di un patto politico al quale gli uomini si sottomettevano per raggiungere la sicurezza. In quello stato politico , la passione che teneva in piedi la comunità era la PAURA. Così come pensa Hobbes, anche Mandeville è convinto che senza un governo l'uomo è incapace di vivere dentro la società. Diversamente da Hobbes, Mandeville però pensava che la paura non era la sola forza a rendere gli uomini socievoli. Per Hobbes la società era il frutto di quella fuoriuscita dallo stato di natura e l'unico sentimento che induceva gli uomini a stare sottomessi al leviatano era il sentimento della paura. Mandeville, ha letto Hobbes, ha ereditato da Hobbes l'idea che senza uno stato le società non sopravivvono, ha ereditato da Hobbes che l'uomo è agitato da passioni e che una di queste passioni è l'egoismo , ma è convinto che gli uomini sono naturalmente socievoli. La risposta contenuta in questo libretto non è altro che la soluzione al problema di come l'uomo che è un essere egoista è anche un essere

socievole. Al tempo stesso c'è anche un'altra risposta : cioè che secondo Mandeville le società umane non possono essere rette esclusivamente dal sentimento della paura. L'ORGOGLIO che si trova nella nota M : "L'orgoglio è la facoltà naturale per cui ogni mortale che abbia qualche intelligenza si sopravvaluta, e immagina riguardo a se stesso cose migliori di quelle che gli concederebbe un giudice imparziale, perfettamente a conoscenza delle sue qualità e condizioni. Non possediamo nessun'altra qualità più vantaggiosa per la società e altrettanto necessari a renderla ricca e fiorente ; e tuttavia nessuna è più generalmente detestata. " La riflessione di Mandeville è questa : come mai non sono le qualità buone e amabili dell'uomo, ma i suoi attributi cattivi e odiosi , le sue imperfezioni e la mancanza di quelle buone qualità di cui le altre creature sono dotate a costituite le cause prime che rendono l'uomo socievole più degli altri animali. --> qui tira fuori la risposta da una contraddizione. Gli attributi cattivi e odiosi degli uomini fanno si che gli uomini siano esseri socievoli. Parte dalle stessa considerazione da cui era partito Hobbes e da una soluzione esattamente contraria. In questa nota Mandeville sottolinea come la passione dell'orgoglio sia da un lato all'origine della competizione , delle diffidenza e della conflittualità fra gli individui e dall'altro questo stesso orgoglio è il movente della ricerca del confronto con gli altri e soprattutto la radice di tutte le virtù sociali e la causa dello sviluppo della società e della civiltà. La cosa paradossale è che questo stesso orgoglio che è all'origine della competizione, diffidenza e concorrenza e dall'altro lato è all'origine del processo di civilizzazione. Mandeville è convinto che la paura non può essere considerata sufficiente a garantire l'obbedienza. Come fa l'amor proprio ad essere l'agente di questo processo di civilizzazione? Andiamo all'origine della società --> secondo lui ci sono due spece di uomini : i primi sono degli uomini a caccia di godimenti immediati che si muono senza ragionare , le cui azioni non sono altro che l'esito dei loro bisogni primari ; accanto a questi uomini Mandeville immagina degli uomini invece di animo elevato , liberi dall'egoismo , i quali però non hanno altra gioia che manifestare la propria superiorità. Accanto a questi uomini che assomigliano a delle bestie, ci sono degli uomini la cui passione principale è quella di apparire diversi e superiori da tutti gli altri. Essendo più intelligenti, per apparire superiori e diversi dagli altri sono costretti a DOMINARE le loro passioni più vili che li accomunerrebero agli altri uomini . Dal conflitto fra queste due classi di uomini --> una classe di uomini che assomiglia a delle bestie e che asseconda i proprio istinti primari senza frenarsi contro gli uomini che invece controlla le proprie passioni più basse per distinguersi e elevarsi --> VIENE FUORI UN SISTEMA DI VALORI. La società non è altro che il conflitto che si risolve in favore di questi uomini che riescono a controllare le proprie passioni ed elevarsi sopra gli uomini che invece le assecondano. Il confronto fra questi due modelli determina un modello di valori che viene fatto proprio dalla società e proposto come modello dominante. Mandeville parte dall'idea che l'uomo è una creature insicura, la stessa

società è l'esito di questa insicurezza , però quello che lui riesce a fare è salvare da un lato la passione dell'egoismo --> l'uomo è essenzialmente un essere egoista come l'aveva presentato Hobbes, ma risolve il problema di Hobbes spiegando la società non con la paura ma con la socievolezza e l'uomo rimaneva un essere egoista (attento al proprio soddisfacimento personale) ma tale soddisfacimento e la propria realizzazione persona (egoistica) non consisteva nell'uccidere gli altri , dunque l'egoismo non portava ad annientare gli altri simili ma poteva essere soddisfatta questa passione egoista soltanto attraverso il riconoscimento sociale. QUESTO E' IL CUORE DEL RAGIONAMENTO DI MANDEVILLE : lui parte da Hobbes --> l'uomo è essenzialmente un essere insicuro e che ha nel suo animo la passione dell'egoismo , una smania di affermarsi sugli altri però la smania di affermarsi e di prevalere sugli altri non induce ad uccidersi l'un l'altro, ma induce gli uomini a prevalere sugli altri cercando il loro consenso, la loro stima e il loro riconoscimento . Paradossalmente per soddisfare il mio bisogno egoistico , cioè l'amor di sè, l'uomo ha bisogno degli altri , non è indotto ad ucciderli , ma a prevalere su di loro attraverso il loro riconoscimento. Per soddisfare la propria passione egoistica l'uomo è portato ad essere un ESSERE SOCIEVOLE. La società era l'esito del fatto che gli uomini cercassero di soddisfare la passione dell'amor proprio. Quello che riesce a fare Mandeville è che l'uomo non è naturalmente socievole, ma lo è solo perchè è egoista. Così come Machiavelli aveva fatto con la politica, Mandeville fa con l'economia --> la grande operazione che Machiavelli aveva fatto era quella di sganciare la politica dalla morale , fino a Machiavelli non poteva esserci politica se non una politica fatta secondo le leggi della morale, quello che fa Mandeville è che scolla l'economia dallE leggi della morale. Con Mandeville e i Fisiocratici (distanza di pochi decenni) : Fisiocratici --> quello che fa François Quesnay ,che è il principale teorico della fisiocrazia ed uno dei principali artefici dell'enciclopedia, è aver emancipato la sfera economica dalla politica. La politica fino a quel momento aveva stabilito che l'economia doveva essere governa e guidata e qualunque attore economico non dovesse essere lasciato libero di perseguire il proprio interesse, ma il proprio interesse poteva contribuire alla ricchezza nazionale se guidato e condotto per mano da una politica invadente. Quello che fanno i fisiocratici è di aver scollato l'economia dalla politica. I fisiocratici non fanno altro che immaginare un mondo economico che ha le sue leggi e che per...


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