La favola del Piacere PDF

Title La favola del Piacere
Author Bosena Paladino
Course Italiano Terzo Liceo Scientifico
Institution Liceo (Italia)
Pages 1
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è un analisi Analisi del testo...


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Laboratorio

La favola del Piacere Pag.510/512  COMPRENDERE 1. La favola del piacere di Parini riassume le origini della disuguaglianza tra nobili e plebei. Infatti, in origine, come in una mitica età dell’oro, tutti gli uomini erano uguali, in quanto avevano gli stessi desideri e svolgevano le stesse attività per la sopravvivenza. Gli dei, tuttavia, non amando tale uniformità, mandarono sulla Terra il Piacere, una divinità molto bella e seducente. Quelli che furono sedotti dal Piacere divennero i nobili, mentre quelli che non lo furono, restarono condannati a svolgere i lavori più umili e pesanti. 2. Secondo Parini, i primi uomini vivevano in una condizione di uguaglianza prima dell’arrivo del Piacere, perché appagavano solamente i desideri naturali quali la ricerca del cibo, di un riparo e dell’amore. Secondo me quel mondo primitivo aveva in meno sicuramente i problemi legati all’inquinamento e allo sfruttamento della natura, mancava di un sistema di leggi che tutelassero il più deboli, in più invece aveva una sanità morale in quanto vivevano secondo natura e, poiché gli uomini non ceravano il piacere non c’erano vizi e prevaricazioni. L’eccessiva ricerca del benessere e del piacere ha causato anche lo sfruttamento da parte di alcune nazioni potenti di interi continenti come l’Africa, l’America Latina.  ANALIZZARE 3. Il poeta usa i seguenti sinonimi dell’aggettivo “eguale”: a) Medesimo (v.258,262,266,268) b) Stesso (v.261,265) c) Comune (v.269) d) Uniforme (v.272) 4. Il precettore con perfetta simmetria ai versi 263,265 vuole dimostrare la completa identità di bisogni e di azioni che avevano gli antenati dei nobili e quelli della plebe 5. Parini per mettere la distanza tra nobili e plebi usa i seguenti termini: A. Nobili: beati v.298, egregi v.300, signore v.319 B. Plebe: spregiata v.265, mortali v.320, bovi 324, servitù de viltade v.326  CONTESTUALIZZARE 6. Confrontando i primi tre punti del Manifesto della razza del 1938 con la Favola del piacere di Parini trovo un punto di contatto dell’affermazione dell’origine biologica delle razze. Infatti nel documento storico si afferma la realtà oggettiva dell’esistenza delle razze legata a caratteri fisiologici e si afferma la superiorità di alcune razze su altre come di quella Ariana su quella ebraica. Il Parini afferma la differenza tra nobili e plebi è dovuta a capacità organica di percepire il piacere elevata nei primi e nulla nei secondi. L’unica differenza la classe nobiliare di Parini arriva a concepire solo sfruttamento ma non lo sterminio mentre il testo del 1938 autorizzava una politica di persecuzione e di eliminazione, come poi avvenne. 7. I punti di contatto tra la favola di Parini e quella di Fedro sono i seguenti:  Parini: “al bere v.256” “a un rivo stesso v.261”, “convenivano insieme v.263”  Fedro: “spinti dalla sete, erano arrivati allo stesso ruscello” 8. “Vero forse non è” il poeta tiene a precisare che si tratta di un mito ambientato nell’età dell’oro di cui non si ha certezza storica soprattutto in base alle teorie sensistiche e illuministiche dell’autore...


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