Gli indifferenti e Il piacere pdf PDF

Title Gli indifferenti e Il piacere pdf
Author Rebecca Bucci
Course Culture e tecniche della moda
Institution Università di Bologna
Pages 3
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Summary

riassunto libro...


Description

1. GLI INDIFFERENTI di Moravia 1929 (sesso e denaro temi moraviani) Abbiamo una donna seduttrice diversa: Carla, dove i corpi rappresentati sono corpi disarmonici. Infatti Carla ha un seno troppo grande, vestiti sciatti, un guardaroba trascurato. Seduce con questo tipo du ambiguità, inafferabilità. L’autore scrive in un periodo di convalescenza, forse anche precocemente. Siamo nel periodo fascista quindi ci è il problema della censura. Moravia quindi fa un operazione strategica: evita ogni riferimento all’attualità, costruisce un romanzo basato su una famiglia in crisi: Mariagrazia la madre, il padre non c’è, Carla e Michele , i figli molto legati tra di loro tanto da sembrare un incesto. Leo amante della madre, è l’estraneo rispetto alla famiglia, è un amante segreto anche se è da anni che si frequentano. La madre vive nella menzogna. Vuole dimostrare il disfacimento della famiglia borghese. Moravia —> Romanzo della crisi. La menzogna, l’incomunicabilità, alienazione dei personaggi sono tutti temi che coinvolgono i personaggi. Si sentono dissociati dalla realtà.

I PERSONAGGI

- La madre Mariagrazia, donna affascinante in crisi, deve vendere la villa, e il suo amante Leo vuole approfittare della situazione prendendo la villa per pochi denari. La madre vive essenzialmente due drammi:1. l’invecchiamento e quindi la competizione con la figlia Carla. 2. L’invaghimento di Leo per Carla, e incomincia a sedurla, nonostante la madre non ne verrà mai a conoscenza.

- Carla è un personaggio ambiguo, il vero indifferente è Michele. La differenza è che lei è irrequieta e subisce il disagio di vivere nella menzogna e vuole fare un matrimonio di convenienza: vuole vivere nel lusso. Malgrado il disgusto nei confronti di Leo, Carla si concede a Leo, in una maniera squallida in quanto non c’è amore. Lui la vuole possedere come se fosse un trofeo e dall’altra vuole legarsi alla famiglia in modo da diventare il padrone di famiglia. Carla è una conformista cioè cerca il benessere materiale. Importante è la scena del Compleanno di Carla, quando Leo arriva con in regalo, una borsa lussuosa, ed è proprio questo, che la spinge a concedersi a Leo. Dopo il compleanno si assiste ad una scena terribile: Leo fa ubriacare Carla, e accompagnandola fuori si ritrovano soli. Allora Leo tenta di stuprarla, ma nausea di Carla non resiste. E’ una scena cruda, inaudita, manifestazione della nausea non solo perché Carla è ubriaca anzi anche il disgusto che ha nei confronti di Leo. La madre in tutto questo non saprà fino alla fine nulla (e appunto ritorna il tema della menzogna). Il linguaggio molto lucido apparentemente molto semplice, e stile riconoscibile, molto scientifico. Moravia lavora su Carla anche fisicamente, il guardaroba essenziale tutt’altro che elegante, anzi trascurato. La camera da letto è una stanza di una bambine e una donna vissuta: la toilette, la biancheria in disordine, flaconi aperti. Il corpo non è più armonioso, imbruttimento fisionomico.

- Michele è una specie di dandy, piace alle donne, apatico, svogliato, uomo blasé. Vi è un introspezione di se stesso quando girando per la città non guarda l’esterno, ma sente il vuoto che ha dentro. Da una parte è un ragazzo intelligente, ma anche ipersensibile e dall’altra non riesce a reagire/agire, è impotente mentalmente. Concepisce il progetto di uccidere Leo, ma tirando fuori la pistola premendo il grilletto, si accorge di non aver caricato la pistola. Michele viene anche descritto fisicamente, sembra proprio un dandy, con le gambe incrociate, la pipa. Moravia prende un personaggio della letteratura e lo svuota. Può essere definito un Inetto, personaggio novecentesco che non sa più vivere, è consapevole di quello che gli sta succedendo, soffre il dramma, ma non può cambiarlo. Accidioso: vede il male ma non sa curarlo. Indifferenza: nel nostro vocabolario corrente significa non essere interessato ad una cosa , mentre in senso letterario è una forte sensibilità che porta a sentire eccessivamente il senso della crisi. L’indifferenza non è un disinteresse, ma un eccesso di consapevolezza che fa soffrire. Somigliano a degli inetti, incapaci di agire. Michele è quello che più ne soffre. IL PIACERE di Gabriele d’Annunzio 1889

Frutto grande successo di pubblico. Prima della stesura del Piacere, D’Annunzio era un gran giornalista di moda. Vi è infatti un’anomalia in quanto la moda era considerata un argomento secondario. D fa della moda un mestiere e poi una passione. Il protagonista del piacere, Andrea, rappresenta la vita che vorrebbe vivere D’Annunzio, non lavora, una vita fatta di godimenti, sofisticato ed elegante, un dandy per eccellenza. ESTETISMO è un grande movimento europeo di tipo culturale, artistico. Rappresenta il culto del bello cioè dalla nota frase “Fare della propria vita un’opera d’arte”. Descrive le donne in tutto e per tutto, ma le donne fondamentali sono Elena e Maria. Ma anche Roma è un altro personaggio, in quanto l’artista ha un amore verso questa città. Ma non solo, anche verso Venezia. Il piacere ci prospetta verso un edonismo, cioè la ricerca del godimento, del carpe diem. Siamo nel pieno della Belle Epoque, della Roma elegante, dell’aristocrazia ma allo stesso il crepuscolo di questa. Fonti - Relazioni pericolose - Controcorrente di Huymans Preannuncia altre opere - Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde 1992 - L’eleganza sofisticata di Proust FETICISMO DANNUNZIANO: amore sfrenato per gli oggetti, quindi ritrovare in cose inorganiche un sex appeal. FIGURA ANDREA SPERELLI personaggio malinconico, con presentimenti oltre che essere un dandy. D’Annunzio cita anche Schopenhauer con la sua spiritualità buddhista Verga può essere definito un anticipatore per certi versi di D’Annunzio, un Verga giovane che scriveva ispirandosi al mondo mondano scrisse infatti romanzi come Eva, Tigre reale, Una peccatrice Le due donne di Andrea Sperelli: • Elena Muti: donna fatale, colei che lo lascia e lo fa soffrire, un ossessione per lui. • Maria Ferres: apparentemente è opposta a Elena Muti, casta, spirituale, veste in maniera diversa. IL PIACERE è un romanzo che verte su temi come moda e morte, in quanto ha vene decadenti, tristi, soprattutto nel finale. Titolo straordinario, scritto in 5 mesi, pubblicato nel 1889 (pieno estetismo europeo). Il titolo originario era La porpora e l’ermellino, rosso della porpora è simbolo della passione e amore carnale cioè Elena mentre l’ermellino animale selvatico, con pelliccia rarissima, preziosa e pura cioè Maria. Anche il nome delle protagoniste alludono alle loro caratteristiche Elena di troia che causò la guerra devastante e Maria chiaro riferimento a Maria Vergine della religione cristiana. TEMI CENTRALI 1. Legame con l’attività giornalistica 2. attinge ad una cultura francese 3. Baudelaire grande maestro di D 4. il culto dell’arte e della bellezza 5. dandy anomalo in quanto ama le donne 6. grandi temi moda ed eleganza 7. il bello artificiale 8. sensualità generale della bellezza 9. Roma, che anticipa la Dolce vita di Fellini, una Roma nel suo splendore da un lato ma con segni di decadenza dall’altra. 10. Apoteosi Femme Fatale: Elena Muti Parole chiave de Il Piacere - Bellezza in tutte le sue forme —> Mondo aristocratico

- Artificiale —> Il sex appeal dell’inorganico (feticismo) —> Benjamin Walter TRAMA Libro I Palazzo Zuccari, residenza romana di Andrea Sperelli È il 31 dicembre 1886. Andrea Sperelli, giovane aristocratico di origini abruzzesi, aspetta con ansia l'ex amante Elena Muti nella sua casa romana a Palazzo Zuccari. Durante l'attesa torna con la memoria alla scena del loro addio, avvenuto quasi due anni prima. Quando Elena arriva, nell'incontro fra i due si alternano ricordo, ardore e di nuovo allontanamento e dolore. La rievocazione prosegue con il primo incontro tra Sperelli ed Elena, a una cena a casa della marchesa di Ateleta, cugina del protagonista. Subito egli inizia un serrato corteggiamento. Il giorno seguente, i due si incontrano una seconda volta a un'asta di oggetti antichi in via Sistina; quindi, venuto a sapere che Elena è malata, Andrea chiede e ottiene di essere ricevuto da lei, in un'atmosfera erotico-mistica. Comincia così la narrazione dell'idillio che nei mesi successivi unisce i due sullo sfondo della Roma elegante, e dei loro incontri tra gli oggetti d'arte di Palazzo Zuccari, dove il corpo di Elena alimenta le fantasie del giovane esteta. Una sera, tornando a cavallo dall'Aventino, Elena però annuncia la sua imminente partenza, e il loro inevitabile distacco. Dopo l'abbandono, Andrea si immerge in un gioco di continue seduzioni, conquistando una dopo l'altra sette nobildonne; si incapriccia infine di Ippolita. In una giornata di corse di cavalli, Andrea la corteggia assiduamente suscitando la gelosia dell'amante di lei, da cui viene provocato a duello. Nonostante la sua maggiore abilità nella scherma, Andrea subisce una grave ferita. Libro II Ospitato dalla cugina Francesca di Ateleta nella villa di Schifanoja, sul mare di Francavilla in Abruzzo, Andrea esce da una lunga agonia e inizia la convalescenza, in un'unione mistica con la natura e l'arte. Arriva successivamente, ospite a Schifanoja, Maria Ferres con il marito, ministro plenipotenziario del Guatemala (che riparte subito), e la figlia Delfina. Dieci giorni dopo, il 25 settembre, Andrea è sedotto dalla donna «spirituale ed eletta»; la loro amicizia diventa sempre più intensa, finché il giovane dichiara il suo amore a Maria, che però non risponde, facendosi schermo della presenza della figlia. Maria Ferres tiene un diario di quei giorni, dove sono annotati i suoi sentimenti, le sue riflessioni, i turbamenti d'amore per Andrea, da cui non vuole lasciarsi vincere. Attraverso il diario, vengono narrate le successive fasi del corteggiamento, sempre più serrato, finché la donna cede. Tornato il marito, avviene la separazione tra i due innamorati. Libro III Rientrato a Roma, Andrea si rituffa nella vita precedente la convalescenza, tra donne del demimonde e amici indifferenti e superficiali. Irrequieto e pieno di amarezza, egli rincontra Elena Muti. L'attrazione per l'antica amante, nella sua nuova veste di provocatrice, e la fascinazione per Maria, nella sua ingenua purezza e fragilità, si intrecciano nel suo spirito. Tenta così di incontrare Elena nella casa di cui lei ha ripreso possesso, a Palazzo Barberini, ma la presenza del marito lo fa fuggire. Poco dopo, a casa di lei, Andrea assedia Maria Ferres, e la sera dopo i due si incontrano nuovamente a un concerto alla sala dei Filarmonici, dove arriva anche Elena. Questa, una volta partita Maria, invita Andrea ad accompagnarla in carrozza ed Elena lo bacia intensamente. Sperelli dunque riflette su se stesso e si giudica «camaleontico, chimerico, incoerente, inconsistente». Ma ormai è deciso a dare caccia senza tregua a Maria, che lo ama. La donna, dal canto suo, cede sempre più all'amore: a Villa Medici, durante una delle passeggiate con cui il giovane le mostra le bellezze della città, Andrea e Maria si baciano. Libro IV Respinto con durezza da Elena, Sperelli viene a sapere dagli amici della rovina del marito di Maria, sorpreso a barare al gioco. La donna si mostra forte di fronte al dolore di dover partire e separarsi dall'amato, decidendo di rimanergli totalmente fedele. Andrea, al contrario, riesce a nascondere con sempre maggior difficoltà il suo "doppio gioco". Dopo aver visto Elena uscire di casa per andare dal nuovo amante, Andrea torna nel rifugio di Palazzo Zuccari, dove, durante l'ultima notte d'amore con Maria, pronuncia inconsciamente il nome di Elena. Maria, con orrore, lo lascia. Il 20 giugno all'asta dei mobili appartenuti ai Ferres, Sperelli vive con ribrezzo e nausea il senso del «dissolvimento del suo cuore». Rientra nelle stanze dove Maria aveva vissuto, ora vuote e percorse dai facchini; la vicenda si conclude, per Andrea, amaramente, dietro agli scaricatori che trasportano l'armadio da lui comprato all'asta, salendo le scale «di gradino in gradino fin a casa”....


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