Gli indifferenti di Alberto Moravia PDF

Title Gli indifferenti di Alberto Moravia
Author Carolina Bernardoni
Course Letteratura Italiana
Institution Università degli Studi di Torino
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Summary

Descrizone, analisi del testo "Gli indifferenti" di Moravia...


Description

Gli indifferenti di Alberto Moravia Carla, la giovane figlia di Mariagrazia Ardengo, è insidiata da Leo Merumeci, amante della madre, il quale mira ad impadronirsi del patrimonio di famiglia. Merumeci è facilitato nel suo proposito dalla particolare situazione in cui si trova la ragazza, desiderosa di uscire da un’esistenza mediocre: tenta l’approccio una prima volta nel salotto della villa, ma ne è impedito a causa dell’arrivo della madre di lei, gelosa di ogni gesto e atteggiamento dell’amante, assolutamente ignara della situazione. Leo, dopo tanti tentativi, invita Carla a casa sua. Questi consumano momenti molto forti che lasciano la ragazza in una depressione ancor più dolente. Il tradimento di Leo è scoperto da Lisa, amica di famiglia degli Ardengo, innamorata respinta di Michele, fratello di Carla e vecchio amore di Leo, contro la quale si rivolge ogni gelosia di Mariagrazia. Lisa rivela a Michele il nuovo imbroglio amoroso di Leo: il giovane, incline a una vita fondata più sui sogni e le fantasticherie, che su un’effettiva partecipazione al corso degli eventi concreti dell’esistenza, tenta di ribellarsi a questa assurda novità, affrontando ripetutamente Leo Merumeci fino a tentare di ucciderlo. Ma questo suo tentativo non si conclude. Il romanzo si chiude con l’entrata di Carla nella vita borghese, culminante nel matrimonio con Leo, con il rifiuto rassegnato di Michele e il pieno successo di Merumeci. Osservazioni: Per i due giovani fratelli, Carla e Michele, l’indifferenza è una malattia, una situazione da cui venir fuori mentre per i tre adulti ( Leo, Mariagrazia e Lisa) invece, ne sono tristemente e inconsciamente presi. Essi si sono completamente immedesimati nella loro maschera. Per loro vi è solo uno squallido mondo senza passioni, con al centro solo l’interesse. Tempo e Luogo : La vicenda è ambientata negli anni del fascismo italiano e si svolge in un arco di tempo di circa quarantotto ore, svolgendosi quasi interamente in luoghi borghesi: la villa Ardengo, la casa di Leo, la casa di Lisa, il salone dove si recano a ballare... che di capitolo in capitolo si succedono e ritornano esattamente al centro del dramma. Tecnica Narrativa: Il narratore è onnisciente, perché conosce i pensieri dei personaggi. Vi è una focalizzazione interna, in quanto il narratore assume via via il punto di vista dei suoi personaggi principali. Moravia lascia raccontare gli avvenimenti dai propri personaggi, li fa dialogare. Il pensiero e le parole vanno assieme in questo romanzo: ogni frase pronunciata è seguita dalla rivelazione di ciò che quella persona avrebbe voluto dire veramente. Ogni azione è inevitabilmente programmata e calcolata prima di essere messa in pratica. È un romanzo psicologico, che si sviluppa quasi interamente nella mente dei personaggi. Personaggi principali Carla: avverte che il vecchio mondo puro e intatto dell’infanzia è ormai sepolto nella sua anima come una cosa lontana e intoccabile. Un nuovo atteggiamento occorre per affrontare l’incerta dimensione del vivere quotidiano: in questo momento un atto di violenza è necessario a rompere le abitudini meschine di una vita piena di noia e tuttavia le sembra «di recitare una parte falsa e ridicola». La ragazza resiste a Leo e alle sue profferte interessate per un senso di vergogna, combattuta tra il desiderio di «rovinare tutto» e un senso di paura per le conseguenze di quella violenza sconosciuta. Nonostante ciò, le sembra che questa «avventura familiare» sia il solo epilogo degno di inaugurare la sua nuova esistenza, una frattura che rompa e laceri per sempre il vecchio mondo, fatto di immobilità, dominato da una meschina fatalità, pieno di atti e di gesti ripetuti fino alla nausea, in cui le stesse parole, i discorsi e le scene di gelosia tra la madre e Leo appaiono angosciosi, previsti in anticipo, già esperimentati nella loro falsità in mille modi e occasioni diverse. Caratteristiche fisiche: giovane ragazza dai lunghi capelli bruni e un corpo florido. Caratteristiche comportamentali: calma e gentile; molto equilibrata. Caratteristiche psicologiche: ossessionata dal pensiero di avere una vita nuova, di cambiare. Vive nella noia e nel disgusto per le abitudini. Ruolo: personaggio principale. Michele: si trova nella stessa condizione psicologica, oscillante tra una vanità falsa e l’indifferenza, in cui sembra al contrario lasciarsi andare, senza combattere. Michele reagisce, a volte. Sembra che

voglia rompere con la finzione, strappare le maschere a quei volti della sua vita duri, patetici, inespressivi, denudare i propri istinti. La ribellione, però, quando avviene, è tiepida e mite: la noia, l’indifferenza svuotano ogni azione, anche quella più vera come l’attentato alla vita di Leo, che Michele sente quanto mai necessario per ridare un senso alla propria esistenza. Nell’epilogo della drammatica vicenda, prima di uscire di scena, egli rivela la rinuncia della sua volontà: la pistola scarica, un atto mancato, mentre Leo, impaurito, sovrasta per l’ultima volta la sua debole volontà. Caratteristiche fisiche: giovane ragazzo dai capelli bruni. Caratteristiche comportamentali: insicuro, dubbioso, a volte con comportamenti inopportuni e violenti. Caratteristiche psicologiche: turbato dalla falsità e dall’indifferenza che lo circonda. Ruolo: personaggio principale. Carla e Michele invidiano Leo, pur disprezzandolo, ma odio e disprezzo si compenetrano in una forma di amore, che ha lontane origini in un padre mancante, sconosciuto: Carla lo desidera inconsciamente, ma solo come illusoria possibilità di riscatto; Michele lo odia e su di lui tenta un’esercitazione e una prova della sua debole volontà. In Leo, infine, il ragazzo cerca un modello comportamentale che lo scuota e lo tiri fuori dalla sua indifferenza. L’odio di Michele per Leo è tutto fantasticato, trasportato dal piano reale a quello dell’immaginazione: gli atti violenti e il mancato assassinio attestano tutti l’incapacità del giovane a odiarlo realmente. E insieme all’avversione, Michele prova per Leo una segreta ammirazione che si traduce, sul piano dell’azione e della realtà, e rispetto la suo desiderio di un mondo puro e autentico, in un risibile fallimento. Mariagrazia: rappresenta un aspetto della decadenza borghese. La sua è veramente la «commedia» di una società che sta perdendo progressivamente ogni legame con la realtà autentica della vita e si appunta ai gesti, alle parole, agli atteggiamenti più esteriori e insulsi, per salvarsi dal naufragio. Il suo ruolo è quello di chi si accorge di andare alla deriva, di affondare ogni giorno di più, ma non accenna ad alcuna reazione per impedire il fallimento. Ella sogna, invece, soluzioni impossibili, ricchezze e agi come le sole che permettano di sopravvivere. Eccitata da false e ridicole ambizioni, non si accorge del mondo che frana intorno a lei, dell’ira e del disgusto che provoca nei figli con le sue scenate di gelosia, delle intenzioni ambigue di Leo, del suo tradimento con la figlia, delle cadute morali di Michele. Il carattere di Mariagrazia è indice di decadenza, quasi volgare nella sua supponenza di prestigio, di superiorità legata a doppio filo con l’idea del possesso materiale e della ricchezza. Per Mariagrazia Leo è il mondo borghese del decoro sociale, della supremazia dei sentimenti superficiali sulle verità più genuine: è Leo che conta sopra ogni cosa. Caratteristiche fisiche: donna di aspetto curato nonostante l’età. Caratteristiche comportamentali:donna vana e corrotta. Caratteristiche psicologiche: gelosa e possessiva verso l’amante. Ruolo: personaggio secondario. Funzione: cerca di avvantaggiare Carla. Leo: si presenta come la figura più negativa del romanzo, ma che tuttavia ha un suo fascino interno, una sua funzione narrativa ben precisa nell’economia de Gli Indifferenti. Leo Merumeci è un personaggio soggiogato dalla sensualità, dal gusto della predominanza, che tiene avvinti a sé i destini dei «suoi» pupazzi, li fa muovere e agire secondo uno schema preordinato, pronto ad adattarsi a ogni situazione con la furbizia, felice di colpire la propria vittima quando questa gli si inginocchia ai piedi, conquistata dal suo fascino o vinta dalla sua perversità. Egli insidia Carla nello stesso modo subdolo in cui tenta di impossessarsi della villa Ardengo, con la stessa fatalistica pervicacia con cui mira al nuovo approccio con Lisa, con la stessa sottile perfidia con cui abbandona Mariagrazia per una donna più giovane. Quando cerca di sedurre Carla, Leo è cosciente del dramma intimo della giovane. Egli la domina come un perfetto stratega, la stupra lasciarle respiro. Carla è già nella sua rete. Leo ha un solo istinto, un solo impulso per volta, e quello segue fino in fondo, pienamente convinto della sua scelta, integrato mirabilmente alla sua vita borghese e ai suoi istituti. In Leo si sublimano, quindi, l’ipocrisia, la falsa coscienza e la convenzionalità, aspetto saliente che Carla e Michele tentano appunto di rovesciare, anche se con debole convinzione, ma del quale alla fine restano vittime. Caratteristiche fisiche: uomo ben curato.

Caratteristiche comportamentali: uomo senza scrupoli, con una vita ridotta ad una serie di imbrogli economici e non solo. Caratteristiche psicologiche: interesse per tutto ciò che è materiale. Ruolo: personaggio secondario. Funzione: svantaggia il personaggio principale. Lisa: amica della famiglia Ardengo, è innamorata del giovane Michele che non la contraccambia. E’ la vecchia amante di Leo il quale in un momento di “bisogno”si reca da lei convinto che ella provi ancora un forte sentimento per lui; ma in realtà non è così. Dopo aver scoperto della storia clandestina tra Leo e la giovane Carla, racconta tutto a Michele. Caratteristiche fisiche: donna bionda, con la pelle chiara, piuttosto in carne. Caratteristiche comportamentali: sognatrice nella maggior parte delle situazioni. Funzione: svantaggia il personaggio principale. Ruolo: personaggio secondario INDIVIDUAZIONE DELLE MACROSEQUENZE Il libro non è diviso in vere e proprie macrosequenze, ma si basa sull’intreccio delle storie dei personaggi, ruotando sempre attorno a tematiche comuni. 1) Relazione segreta di Carla con Leo. 2) Possibile relazione fra Michele e Lisa e ampie riflessioni del ragazzo. 3) Situazione della madre, ignara di ciò che accade intorno a lei e presa dalla gelosia per Leo. INDIVIDUAZIONI DELLE SEQUENZE Compleanno di Carla e incontro con Leo in giardino – Incontri dei due amanti a casa della ragazza – Incontro a casa di Leo durante la notte. Appuntamento fra Lisa e Michele con una scusa della donna – Successivo incontro da Lisa e notizia della relazione riguardante la sorella di Michele. Mariagrazia è gelosa di Lisa, la quale si fa accompagnare a casa da Leo – Mariagrazia cerca un ragazzo adatto alla figlia ignara della relazione di quest’ultima con il suo ex amante. INDIVIDUAZIONE DELLE FUNZIONI Il romanzo ha funzione riflessiva in quanto l’indifferenza che domina fin dall’inizio porta uno dei personaggi a riflettere, rendendosi conto della realtà che lo circonda INDIVIDUAZIONE DELLA TEMATICA PRINCIPALE L’autore mette in risalto come nel mondo borghese tutto sia basato su intrighi, tresche più o meno avventurose. Il romanzo descrive il grigiore, l’indifferenza, ora apatica, ora cinica di quattro personaggi borghesi. Gli Indifferenti, 1929 – Alberto Moravia Alberto Moravia è lo pseudonimo di Alberto Pincherle. Ebreo, soffrì da giovane di tubercolosi ossea che lo rese invalido nella giovinezza e proprio in questo periodo, poco più che ventenne, scrisse “Gli Indifferenti”, capolavoro condensato di tutti i romanzi successivi. E’ uno scrittore che accompagna tutto il 900: inizia a scrivere nel 1929 e continua fino agli anni 80. E’ uno scrittore importante per la riflessione sulla corporeità e il rapporto uomo-donna. E’ inoltre un interessante interprete della femminilità, a tal punto che nei suoi romanzi le protagoniste femminili sono più interessanti di quelle maschili. Usa un linguaggio chiaro e moderno. Il romanzo “L’uomo che guarda” è dedicato al voyeur, colui che prova piacere ad osservare un rapporto sessuale senza essere visto (ma il voyeurismo può anche essere inteso come il romanziere che osserva la realtà da una posizione nascosta); quì il voyeurismo di tipo letterario diventa una poetica del romanzo. In tutta la narrativa di Moravia sono perennemente presenti il tema del sesso e del denaro. Nel 1929 Moravia pubblica il romanzo “Gli Indifferenti”, una grande critica alla famiglia borghese durante il ventennio fascista, che rischia attraverso i suoi temi scabrosi (menzogna-amanti-incesto) la censura; per aggirarla non parla mai di fascismo, ma riesce a rappresentare la crisi della famiglia borghese del periodo addebitando le responsabilità anche al regime in vigore. Il romanzo si intitola “Gli Indifferenti” perché questi personaggi sono consapevoli della menzogna ma incapaci di reagire; la parola indifferenza viene comunemente usata per una persona insensibile a ciò che gli accade, lasciandosi scivolare tutto addosso. Invece gli indifferenti di questo romanzo sono l’opposto, si

accorgono di tutto ma non sanno reagire, vedono perfettamente il male e il bene ma non sanno costruire la loro vita seguendo quest’ultimo.L’indifferenza di Moravia è un evoluzione dell’ impotenza morale, un’incapacità di costruire attivamente la propria vita, una crisi dell’io. Questi personaggi vedono la falsità ma non sanno cambiare la situazione, e per questo sotto certi aspetti sono molto simili agli inetti di Svevo. “Gli Indifferenti” è un romanzo di crisi profonda che riguarda tutta la società, e che annuncia il 900 come secolo molto complesso. Tutti i grandi scrittori degli anni 20 concordano nel rappresentare questa crisi profonda successiva alla 1° Guerra Mondiale che aveva cambiato il volto dell’Europa lasciando un immenso campo di macerie anche nelle interiorità. In origine Moravia aveva concepito quest'opera come un dramma teatrale ispirandosi a Pirandello (nel romanzo “Sei personaggi in cerca d’autore”, segnale evidente del modello a cui si ispira per la sua scrittura). La trama è essenziale sia nelle vicende che nei personaggi. Si svolge all’interno di una villa borghese, in una famiglia composta da: la madre vedova Maria grazia, i figli Michele e Carla, giovani oziosi che non lavorano. Carla è in età da marito, sta per compiere 24 anni, è una strana bellezza, molto diversa dalla donna fatale. Leo è invece un amico di famiglia e amante della madre, che non ha mai confessato ai figli di lui: tutto è nascosto sotto il velo della menzogna. Leo è un personaggio ambiguo, descritto in maniera sanguigna, lussurioso e falso perché da una parte è l’amante della madre anziana che soffre di questo suo invecchiamento, e dall’altra corteggia la figlia Carla. Fa quindi un doppio gioco: continua svogliatamente ad essere l’amante della madre, ma insidia con un comportamento serrato la figlia, all’insaputa di tutti. Tutti sanno tutto ma in realtà nessuno sa niente, la menzogna che aleggia su tutto il romanzo. Carla sa benissimo che Leo è l’amante della madre, Michele lo capisce e lo odia per questo, tanto da volerlo uccidere. Lisa è lpersonaggio un po’ più esterno ma che fa parte di questo gioco di intrecci e corpi: è stata anche lei l’amante di Leo, è un’amica della madre e diventerà l’amante di Michele. È un romanzo modernissimo perché in realtà la drammaticità accade dentro i personaggi e non nei fatti esterni. I due figli sono i veri indifferenti, ma la crisi vera la troviamo dentro la madre. La famiglia era ricca, nessuno ha bisogno di lavorare, vivono in una villa lussuosa nella metropoli, escono e vanno a serate teatrali, balli, cene feste, vivono una vita di piacere, vanno in auto, hanno pellicce, ma questo sta cambiando: c’è anche una crisi economica (in Moravia è molto importante anche il tema del denaro che si annuncia a partire da questo romanzo). La crisi economica della famiglia si manifesta con la necessità di vendere la villa perché sono pieni di debiti e nessuno lavora. Fino a quel momento li ha aiutati Leo che in realtà punta a comprare la villa per un prezzo irrisorio e ad impossessarsi della figlia. Michele quando scoprirà che Leo è l’amante non solo della madre ma anche della sorella, cardine della menzogna del romanzo, Carla è già amante di Leo anche se è ripugnante e più anziano di lei, tanto che Moravia descrive i loro coinvolgimenti sessuali con una sconvolgente mancanza di calore e di passione, non ha nulla a che fare con l’amore. L’autore per queste pagine ed altre sue opere è stato accusato di pornografia ma non scrive per eccitare il lettore, infatti ci troviamo davanti a una sessualità così squallida e meccanica che è il contrario del desiderio, anzi rende il senso della drammaticità. Carla diventa amante e moglie di Leo per interesse perché vorrebbe cambiare la propria vita, ma di fatto è una donna che non cambia, anzi fa esattamente quello che ha fatto la madre che per vivere nel lusso individua in leo l’uomo ideale per un matrimonio che le da sicurezza economica. Quando Carla compie 24 anni, Leo le regala una borsa costosa, oggetto di desiderio e lusso che fa scattare nella mente di Carla quella molla che la porterà ad essere amante e poi moglie. Tutto fino alla fine si svolge nell’assoluta menzogna: Michele conosce la situazione e ne soffre perché ama la sorella di un amore un po’ morboso-incestuoso, la madre fino all’ultima riga del romanzo è all’insaputa della relazione di Carla e Leo, cercando fino alla fine di trovare un marito alla figlia. Il tema della menzogna, della bugia in cui tutti vivono consapevolmente fino alla fine è il grande segno della decadenza morale di questa famiglia borghese. Le prime pagine sono già sconvolgenti, danno il senso perfetto dell’atmosfera del romanzo che è tutta artificiale, tutte le scene sono vissute all’interno della casa o se fuori di notte, le stanze sono illuminate con della luce elettrica, e fuori ci sono i lampioni. Moravia crea quest’atmosfera cupa, notturna che dà il senso di questa vita vissuta nell’oscurità. Nel CAPITOLO 1 viene presentata la figlia Carla, senza descriverne il corpo o il volto, bensì l’abito, un vestito semplicissimo di lanetta marrone ma molto corto, che inavvertitamente si alza sulla coscia di Carla (particolare visto da voyeur, da un osservatore nascosto che vede qualcosa di sensuale, ma è una sensualità non più legata a qualcosa di seducente in senso tradizionale). Le calze non dovrebbero scendere, ma a lei scendono: è un particolare che indica una femminilità non attenta ai particolari, ma che comunque sedurrà Leo. L’inizio è un’entrata teatrale, il personaggio principale entra in scena che si

svolge nel salotto di casa, c’è una luce fioca, giallastra. Moravia vuole mettere a fuoco alcuni particolari: illumina le ginocchia di Leo, specie di felino-animale che aspetta nella penombra, lui al buio da solo in casa è qualcosa di sinistro. Nelle case nobili vi era la moda dell’Orientalismo. Si crea un vuoto intorno ai personaggi e si concentra sul senso dell’oggetto inutile; la madre non ha comunicazione con Leo, non sa cosa dire e fa il gesto inutile di toccare l’oggetto orientale. Un grande tema de “gli Indifferenti” è l’incomunicabilità dei personaggi, non sanno confidarsi tra di loro. Moravia è bravissimo ad usare le parole, “attenzione avida”: Leo ha fame della ragazza, queste parole esprimono il desiderio animalesco che Leo ha per Carla. Carla non è bella, ha un corpo disarmonico e non in sintonia ai modelli di bellezza; è un personaggio femminile imbruttito e Moravia insiste su quest’imbruttimento, a sottolineare che è avvenuto un cambiamento: la donna per sedurre non ha più bisogno di certe cose. Leo ha l’atteggiamento di un pervertito, il desiderio dell’uomo è quasi sanguigno e carnale, ma Carla non si turba innanzi al tentativo di Leo di seduzione. Sembra fredda e scostante, ma in realtà dentro di lei ribolle una voglia di cambiamento ma non sa prendere la strada giusta della ribellione come il fratello. Questi personaggi hanno perennemente dentro si sé il senso della maschera, di recitare una parte che non è la loro vita autentica. È un abisso di depravazione: questo uomo che frequenta la casa da tanto tempo è in realtà l’amante della mdare che aspetta di sedurre la figlia. Leo fa il diavolo tentatore nel proporle una vita lussuosa come aveva avuto fino a quel...


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