Biografia di Alberto Moravia PDF

Title Biografia di Alberto Moravia
Course Letteratura italiana e letterature europee
Institution Sapienza - Università di Roma
Pages 5
File Size 65.3 KB
File Type PDF
Total Downloads 96
Total Views 170

Summary

Biografia dettagliata e ben fatta di Alberto Moravia...


Description

Viaggi carriera e amore: biografia di Alberto Moravia. Alberto Pincherle nasce a Roma il 28 Novembre del 1907 da padre un'agiata famiglia borghese. Il padre Carlo, ebreo veneziano non praticante, era architetto e pittore. La madre, Teresa Iginia (Gina) De Marsanich, di religione cattolica, era anconetana, con origini dalmate. Conosciuto con il cognome Moravia, preso dalla nonna, Alberto ebbe "una prima infanzia normale benché solitaria". All'età di nove anni mi ammalai di tubercolosi ossea [...]. Questa malattia è stato il fatto più importante della mia vita. Il secondo fatto più importante fu il fascismo. Attribuisco molta importanza alla malattia e al fascismo perché a causa della malattia e del fascismo io ebbi a subire e feci cose che altrimenti non avrei mai subìto né fatto. Ciò che forma il nostro carattere sono le cose che siamo costretti a fare, non quelle che facciamo di nostra volontà. [...] A causa della malattia feci studi brevi e irregolari, spesso interrotti, e riuscii a mala pena a conseguire la licenza ginnasiale, solo mio titolo di studio. In compenso lessi molto in quegli anni di forzata immobilità.

La malattia iniziata nel 1916 lo costringerà, con l'alternarsi di miglioramenti e ricadute, a frequentare in modo irregolare la scuola. Dopo il ricovero al sanatorio Codivilla di Cortina d'Ampezzo, 1924-1925, si trasferirà a Bressanone dove inizia la stesura del Gli Indifferenti. Pur avendo dovuto interrompere gli studi alla licenza ginnasiale (suo unico titolo di studio), il piacere della lettura non lo abbandonò mai. Fra le letture fondamentali vediamo: Dostoevsij, Joyce , Goldoni, Shakespeare, Molière, Mallarmé, Leopardi, i romanzi antichi( Petronio ed Apuleio) e molti altri. Non va dimenticata l'opera di Pirandello dalla quale ricavò parte della sua idea del tragico: "Quando scrivevo Gli indifferenti avevo un'idea del tragico che ricavavo dalla lettura di un po' di teatro pirandelliano. In Il fu Mattia Pascal, nei Sei personaggi, in Così è (se vi pare) trovavo un'eco del mio stesso sentimento di rivolta."

Imparò facilmente il francese ed il tedesco e cominciò sin da subito a scrivere versi in francese e in italiano. Abbiamo dunque un autore di formazione europea che predilesse molto il teatro e la cultura decadente. Nel 1927 pubblica ne "La fiera letteraria" l'articolo C'è una crisi del romanzo? Unico testo

firmato con il nome di Alberto Pincherle. Ricorda lui stesso: «Scrissi un articolo per La Fiera Letteraria intitolato “C’è una crisi del romanzo?”. Lo firmai Alberto Pincherle. Dopo la pubblicazione arrivò la lettera di un professor Alberto Pincherle, cortese ma decisa, che negava di essere l’autore del pezzo e chiedeva un chiarimento. Decisi che da allora in poi mi sarei firmato “Moravia”»

A partire dal 1927 cominciò anche la collaborazione con la rivista “900”, fondata nel 1926 da Massimo Bontempelli e Curzio Malaparte con l'intento di sprovincializzare la cultura italiana e di farla conoscere all'Europa. Moravia pubblicò qui le novelle Cortigiana stanca e Delitto al circolo del tennis. Nel 1929, dopo non poche difficoltà, riuscì a pubblicare a sue spese, presso l'editore Alpes il suo primo romanzo,Gli Indifferenti, il quale ottenne un notevole successo. «Portai il romanzo all’editore della rivista “Novecento” e quello disse: non va, non va, è una nebbia di parole. Andai a Milano per incontrare Cesare Giardini, direttore della casa editrice Alpes (presieduta da Arnaldo Mussolini). Restai a Milano ad aspettare che mi desse una risposta, ma niente, per parecchio tempo non mi disse né sì né no. Tornai a Roma, passò ancora qualche mese ed ecco che arriva una lettera di Giardini, entusiasta. “Però – aggiungeva – non è possibile presentare in consiglio d’amministrazione un autore completamente ignoto”. Per pubblicare il libro voleva che versassi cinquemila lire, una cifra notevole. Andai da mio padre e gliele chiesi in prestito. Lui me le diede. Il romanzo uscì nel luglio del 1929. Quando ebbi in mano la prima copia mi vennero le lacrime agli occhi»

Grazie al successo del primo romanzo riuscì ben ad inserirsi nell'ambiente letterario e giornalistico del tempo. Agli inizi degli anni trenta collaborerà infatti con La stampa, la rivista “Oggi”, “La gazzetta del popolo”.Nel 1933 con Pannunzio, fondò la rivista “Caratteri”, di cui uscirono solo quattro volumi. Il secondo romanzo( 1935), Le ambizioni sbagliate, ebbe meno fortuna. «Mi ero messo in testa di scrivere un romanzo di contenuto dostoevskiano con la scrittura di tipo manzoniano: assurdo! Risultato: un lavoro spaventoso di cinque anni, un vero e proprio pensum. Questo pensum contiene tuttavia un personaggio abbastanza riuscito

che si chiama Andreina. Però in complesso è stato un pensum; solo risultato positivo è che mi sono liberato dagli Indifferenti»

In questi anni i rapporti con il regime si fanno sempre più difficili, tra il '35 e il '36 infatti si allontana dall'Italia per recarsi in America, dove terrà delle conferenze presso la Columbia University di New York. Ritornato in Italia scrisse un libro di racconti lunghi intitolato L'Imbroglio, che verrà pubblicato nel 1937. In questi anni per evitare la censura del regime, Moravia sceglie la strada dell'allegoria, dell'apologo, della satira e dell'analogia. Da questa idea di prevenzione nasceranno I sogni del pigro e il romanzo La Mascherata che tuttavia verrà censurato nella seconda edizione. Questo romanzo concentra la sua attenzione su una dittatura sudamericana in realtà specchio del regime fascista. Nel 1941 Moravia sposerà Elsa Morante, nota scrittrice, conosciuta durante la metà degli anni '30. «Si sposarono nel ’41, il 14 aprile, lunedi dell’Angelo. In chiesa. Lui non era credente, ma volle farle piacere».

Visse con la sua donna per un lungo periodo a Capri dove scrisse il celebre romanzo Agostino, apparso con gran successo nel 1944. «Durante una delle stagioni più belle della loro carriera i due scrittori abitarono ad Anacapri, ospiti del sindaco, nella parte alta del paese. In quelle stanze scrissero Agostino e Menzogna e sortilegio. Anche se avevano orari di lavoro diversi, a volte scendevano insieme sulla spiaggia. Al ritorno, risalendo l’interminabile dirupo che portava alla marina, ogni gradino era una tappa della loro via crucis: da una parte un urlo di lei, dall’altra un improperio di lui...».

Dopo gli avvenimenti dell' 8 Settembre 1943 inizia per Moravia un periodo difficile, ricercato dalla polizia fascista fugge da Roma con la moglie e si rifugia a Sant'Agata, nel territorio di Fondi, presso la famiglia Marocco-Mirabella. Da questa particolare esperienza nascerà il romanzo La Ciociara(1957). «Volevamo andare a Napoli, incontro agli americani, ma alla stazione Termini ci spiegarono che a Napoli c’erano gli inglesi. Ci consigliarono di andare a Formia, ma a

Fondi il treno si fermò e scendemmo. Ci mettemmo in cammino, arrivammo alla montagna delle Fate, prendemmo a salire. Ci tiravamo dietro una valigia, l’avevamo riempita con scatolette di sardine, una copia della Bibbia e I fratelli Karamazov in francese che i Rosselli mi avevano regalato quando stavo in ospedale. Cominciò così uno dei periodi più felici della nostra vita».

Nel 1944, durante l'occupazione tedesca vengono pubblicati i racconti L'Epidemia e il saggio La Speranza, ovvero Cristianesimo e Comunismo. Con l'annuncio della liberazione lo scrittore ritornò a Roma riprendendo una fitta attività letteraria e giornalistica. Nel '47 uscì La Romana, nel '48 La disubbidienza, nel '49 L'amore coniugale e altri racconti, nel 1951 uscì il romanzo Il Conformista. Durante questo periodo di prosperità i suoi romanzi cominciarono ad essere tradotti all'estero e vennero prodotti film tratti proprio dai suoi romanzi e racconti. Nel '52 vinse il premio strega con I Racconti e tutte le sue opere vennero messe all'indice del Sant' Uffizio. Nel 1953 creò con Alberto Carocci, fondatore di “Solaria”, la rivista “Nuovi Argomenti”. Ne divenne il redattore ed ebbe come collaboratore l'amico Pier Paolo Pasolini. Riceverà il premio Marzotto grazie alla pubblicazione nel 1957 di Racconti Romani. Nel 1960 grazie al romanzo La Noia riceverà il premio Viareggio. Separatosi nel 1962 da Elsa Morante andò a vivere con la giovane scrittrice Dacia Maraini. «No, Moravia non ha mai pensato di insegnarmi niente. Forse perché è troppo impaziente, non ha l’animo del maestro... Eppure con l’esempio è riuscito a trasmettermi il suo rapporto di onestà intellettuale con la scrittura. È sempre stato lontano da ogni scambio e traffico losco, da tutto quel sottobosco letterario che sopravvive a forza di favori e false amicizie. Lui è istintivamente alieno da ogni calcolo e cinismo, purtroppo così comuni tra i letterati. Non l’ho mai visto scendere a compromessi. In questo senso lo considero un maestro».

A partire dal '66 Moravia si occupa sempre più di teatro. Con la Maraini ed Enzo Siciliano fonda la “compagnia teatrale del porcospino", esperimento che si interromperà nel 1968 per mancanza di fondi. Dal viaggio in Giappone, Corea e Cina verrà alla luce La rivoluzione culturale in Cina, volume completo delle corrispondenze per il “Corriere della Sera”. Dopo l'uscita del nuovo romanzo Io e lui e la pubblicazione del saggio Poesia e romanzo, nel '72 intraprende dei lunghi viaggi in Africa come corrispondente del Corriere della sera. Tali corrispondenze vennero raccolte in A quale tribù appartieni? In cui viene descritta l'Africa post-coloniale e neo-capitalista sotto un punto di vista di cui gli economisti

di solito non parlano, aspetti più irrazionali ma non per questo meno importanti. Un altro passo importante sarà la pubblicazione del romanzo La vita interiore, che uscirà nel 1978 «…era un enorme groviglio di fili. Così prima ho dovuto fare il gomitolo e poi sfilarlo».

Moravia impiegò sette lunghissimi anni di stesure per dar vita ad una narrazione priva di sterili fronzoli volta ad incorniciare la classe sociale borghese. Dal viaggio ad Hiroshima avranno vita le tre inchieste sul problema della bomba atomica. E proprio sull'incubo di quest'ultima e sul dissidio tra la cultura umanistica e quella scientifica è centrato il romanzo edito nel 1985, L'uomo che guarda. Nel 1983 esce la raccolta di racconti La cosa , dedicata a Carmen Llera, la sua nuova compagna di quarantasette anni più giovane. Il loro matrimonio nel 1986 suscitò un gran clamore. Tra il 1984 ed il 1989 sarà deputato al Parlamento europeo, eletto come indipendente nelle liste del Pci. Morirà il 26 Settembre del 1990 nella sua casa di Roma....


Similar Free PDFs