Gli accordi di Bretton Woods PDF

Title Gli accordi di Bretton Woods
Course Diritto Privato
Institution Università degli Studi di Firenze
Pages 4
File Size 229.1 KB
File Type PDF
Total Downloads 75
Total Views 130

Summary

diritto pubblico lotito...


Description

ACCORDI BRETTON WOODS La conferenza di Bretton Woods, che si tenne dal 1 al 22 luglio 1944, stabilì regole per le relazioni commerciali e finanziarie tra i principali paesi industrializzati del mondo. Gli accordi di Bretton Woods furono il primo esempio nella storia del mondo di un ordine monetario totalmente concordato, pensato per governare i rapporti monetari fra stati nazionali indipendenti. Mentre ancora non si era spento il secondo conflitto mondiale, si preparò la ricostruzione del capitalismo globale, riunendo 730 delegati provenienti dalle 44 nazioni alleate per la conferenza monetaria e finanziaria delle Nazioni Unite (United Nations Monetary and Financial Conference) al Mount Washington Hotel, nella città di Bretton Woods (New Hampshire). Dopo un acceso dibattito, durato tre settimane, i delegati firmarono gli Accordi di Bretton Woods. Gli accordi erano un sistema di regole e procedure per regolare la politica monetaria internazionale. Le caratteristiche principali di Bretton Woods erano due; la prima, l'obbligo per ogni paese di adottare una politica monetaria tesa a stabilizzare il tasso di cambio ad un valore fisso rispetto al dollaro, che veniva così eletto a valuta principale, consentendo solo delle lievi oscillazioni delle altre valute; la seconda, il compito di equilibrare gli squilibri causati dai pagamenti internazionali, assegnato al Fondo Monetario Internazionale (o FMI). ESSO è UN Istituto specializzato delle Nazioni Unite sorto, insieme con la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (Banca Mondiale), dalla conferenza delle Nazioni Unite tenuta a Bretton Woods nel luglio 1944 ed entrato in funzione il 27 dicembre 1945. Fu creato con l’intento di promuovere la cooperazione monetaria internazionale e la stabilizzazione dei cambi, facilitare l’espansione e la crescita equilibrata del commercio mondiale, aiutare gli Stati membri a correggere temporanei squilibri nelle bilance dei pagamenti. Ha sede a Washington ed è retto da un Consiglio dei governatori (in cui tutti gli Stati membri sono rappresentati) e da un Consiglio di direttori esecutivi o amministratori. E’ una delle principali istituzioni finanziarie internazionali.

I due progetti I progetti presentati furono quelli di Harry Dexter White, delegato USA e quello di John Maynard Keynes, delegato inglese. Venne approvato il piano White. Il progetto di Keynes prevedeva la costituzione di una stanza di compensazione all'interno della quale i paesi membri avrebbero partecipato con quote rapportate al volume del loro commercio internazionale, in base alla media dell'ultimo triennio. La compensazione tra debiti e crediti avveniva tramite una moneta denominata Bancor. Dal piano White venne creato il Fondo Monetario Internazionale, la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo mentre il dollaro statunitense venne praticamente accettato come valuta di riferimento per gli scambi. Gli accordi di Bretton Woods favorirono un sistema liberista, il quale richiede, innanzitutto, un mercato con il minimo delle barriere e la libera circolazione dei capitali privati. Quindi, anche se vi furono delle divergenze sulla sua implementazione, fu chiaramente un accordo per un sistema aperto. La fine degli accordi Fino all'inizio degli anni 70, il sistema fu efficace nel controllare i conflitti (economici) e nel realizzare gli obiettivi comuni degli stati, sempre con le stesse immutate condizioni che l'avevano generato. A causa degli impegni sempre più esigenti, il sistema crollò definitivamente nel 1971, a seguito della decisione degli Stati Uniti di sganciare la propria valuta dall'oro.

serpente monetario (o s. valutario) europeo Accordo monetario concluso nel 1972, che istituiva i margini di oscillazione delle monete europee fra di loro entro una fascia del 2,25% complessivo (1,125% sopra e sotto le singole parità), mantenendo contemporaneamente la fascia di oscillazione nei confronti del dollaro USA (detta tunnel), stabilita con l’accordo di Washington del 1971, pari al 4,5%. Nella rappresentazione grafica, la curva delle fluttuazioni delle monete europee formava un serpente che oscillava all’interno di un tunnel (variazioni del dollaro). Questo tentativo, volto ad avviare il processo di unificazione monetaria europea, incontrò numerose difficoltà dovute alla crisi del sistema monetario internazionale e soprattutto al divario nei tassi d’inflazione fra i paesi CEE, e funzionò solo pochi mesi con la totalità delle monete comunitarie. Dal 1979 i rapporti tra le monete della Comunità Europea sono stati regolati dal Sistema monetario europeo e dalla creazione dell’euro (1° gennaio 1999). GATT Il Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio , meglio conosciuto come AGTC o GATT, è un accordo internazionale, firmato il 30 ottobre 1947 a Ginevra, in Svizzera, da 23 paesi, per stabilire le basi per un sistema multilaterale di relazioni commerciali con lo scopo di favorire la liberalizzazione del commercio mondiale. Principi del GATT. - L’accordo riguarda esclusivamente gli scambi internazionali di merci. Il primo articolo esprime il principio della nazione più favorita, secondo il quale le condizioni applicate al paese più favorito (vale a dire quello in cui vigono minori restrizioni) devono estendersi a tutte le nazioni partecipanti (Clausola della nazione più favorita). Nell’accordo, però, non vengono menzionate specificatamente le merci cui il principio dovrebbe essere applicato: gli obblighi assunti dalle parti contraenti si ricavano dagli impegni contenuti nelle liste di concessioni redatte da ogni contraente, nelle quali sono elencati i dazi concordati per ogni prodotto, liste che vengono modificate in occasione di periodici negoziati tariffari multilaterali. All’interno dell’accordo viene inoltre enunciato ed esplicato il principio di non discriminazione, in base al quale ciascuna parte non può applicare dazi più elevati rispetto a quelli previsti nella sua lista di concessioni. Un ulteriore aspetto del principio di non discriminazione riguarda il trattamento delle merci all’interno dello Stato d’importazione: alle merci di origine straniera, importate dietro pagamento del dazio alla frontiera e messe quindi in libera pratica nel territorio dello Stato d’importazione, non devono essere applicate tasse interne superiori a quelle gravanti sulle merci nazionali appartenenti alla stessa categoria merceologica. Organizzazione mondiale del commercio L'Organizzazione mondiale del commercio, abbreviato in OMC (in inglese: World Trade Organization, WTO), è un'organizzazione internazionale creata allo scopo di supervisionare numerosi accordi commerciali tra gli stati membri. Vi aderiscono157 Paesi, e altri 26 paesi stanno negoziando l'adesione all'Organizzazione, comprendendo così oltre il 97% del commercio mondiale di beni e servizi. La sede si trova, dal 1995, presso il Centro William Rappard a Ginevra, Svizzera. L’obiettivo primario è garantire un commercio internazionale fluido, regolare, prevedibile e il più possibile libero dai dazi commerciali. L’OMC gestisce un sistema di regole commerciali globale, e ha la funzione di forum internazionale per la negoziazione degli accordi commerciali. Inoltre si occupa di risolvere le controversie internazionali che sorgono tra i Paesi. Tra i suoi compiti anche il sostegno al commercio nei paesi in via di sviluppo.

L’attuale WTO affonda le sue radici storiche nel GATT (General Agreement on Tariffs and Trade), nato negli anni successivi alla seconda guerra mondiale allo scopo di risolvere le controversie commerciali in un ambito diplomatico aperto e inclusivo, e non più con la forza delle armi. Nasce quindi il WTO, l’1 gennaio 1995, ereditando tutta la storia del GATT e dando vita a un nuovo percorso storico di stabilità commerciale. Nuove economie, infatti, si affacciano sulla scena mondiale e guadagnano un loro posto nel commercio. Paesi prima considerati in via di sviluppo diventano nuove potenze mondiali (Brasile, Cina, India) i cui scambi commerciali non solo si accrescono ma influiscono prepotentemente sugli equilibri mondiali. Il nuovo ruolo del WTO non copre più solo il commercio dei beni che si spostano tra le nazioni, ma anche la proprietà intellettuale ed i servizi. Questi ultimi nella nostra società sono diventati tanto essenziali, primari, quanto molti beni. SISTEMA MONETARIO EUROPEO Nel marzo 1979 l’entrata in vigore del Sistema monetario europeo rappresentò il primo passo verso la realizzazione di un’unione monetaria (inizialmente prevista per il 1980). Obiettivo dello SME era stabilizzare i tassi di cambio e porre un freno all’inflazione, limitando il margine di fluttuazione di ciascuna moneta a un piccolo scostamento rispetto a un valore di riferimento, chiamato “parità centrale”: qualora questo margine, pari a +/- 2,25%, non fosse stato rispettato, le banche centrali dei rispettivi paesi erano obbligate a intervenire liquidando la valuta più forte e acquistando quella più debole. I governi dei paesi membri si impegnarono inoltre a realizzare interventi adeguati di politica economica per evitare spostamenti prolungati della propria moneta dalla parità centrale. Con il SME venne introdotta anche un’unità monetaria, l’ECU, il cui valore fu definito in base a un paniere di monete ponderato rispetto all’importanza economica di ciascun paese membro. LO SME contribuì sia alla riduzione dell’inflazione, sia all’attenuazione degli effetti della congiuntura economica degli anni Ottanta, caratterizzata da ampie fluttuazioni valutarie. Il sistema dei tassi di cambio, meccanismo principale dello SME, entrò in crisi nel settembre del 1992 in seguito a forti speculazioni attuate sul mercato dei cambi e provocate dagli elevati tassi d’interesse stabiliti dalla banca centrale tedesca dopo la riunificazione delle due Germanie. Italia e Gran Bretagna furono allora costrette a uscire dallo SME (l’Italia vi rientrò nel 1996). Euro Dal 1° gennaio 1999, è la moneta ufficiale degli Stati membri dell’Unione Europea (UE). Il nome, deciso nel corso del Consiglio europeo di Madrid nel 1995, corrisponde alla radice del nome del continente europeo in tutte le lingue dei paesi appartenenti all’Unione. Undici paesi dell’UE (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna) hanno adottato l’euro dal 1° gennaio 1999 (con entrata in circolazione in forma di banconote a partire dal 1° gennaio 2002); a essi si sono aggiunti la Grecia nel 2001, la Slovenia nel 2007, Cipro e Malta nel 2008, la Slovacchia nel 2009, l’Estonia nel 2011, la Lettonia nel 2014 e la Lituania nel 2015. La Gran Bretagna, la Danimarca e la Svezia hanno scelto di non adottare la moneta unica. Disposizioni e regolamenti. - Il Trattato sull’Unione Europea, firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1° novembre 1993, prevedeva l’istituzione di una moneta unica per tutti i paesi aderenti. Esso ha stabilito inoltre i cosiddetti criteri di convergenza, cioè i parametri economici che i paesi devono rispettare per poter passare all’introduzione e all’adozione dell’euro:deficit pubblico pari o inferiore al 3% del PIL; rapporto debito pubblico/PIL inferiore al 60%; tasso di inflazione non superiore dell’1,5% rispetto al tasso medio dei 3 Stati membri a più bassa inflazione; tassi di interesse a lungo termine non superiori del 2% rispetto alla media dei 3 Stati membri a più bassa inflazione; valuta stabile sui mercati per almeno un biennio prima del termine stabilito per l’ingresso nell’unione monetaria....


Similar Free PDFs