Figure Retoriche finale LINGUISTICA & PERSUASIONE PDF

Title Figure Retoriche finale LINGUISTICA & PERSUASIONE
Author Filippo Giambertone
Course Scienze della Comunicazione
Institution Università degli Studi Roma Tre
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Summary

elenco con tutte o quasi le figure retoriche...


Description

Figure retoriche di significato: Catacresi: un senso figurato che è diventato abituale, un tropo si trasforma in una catacresi semplicemente diventando abituale. es: Le gambe del tavolo.! Metafora: sostituzione di una parola con un’altra il cui senso letterale ha qualche somiglianza con il senso letterale della parola sostituita. La differenza con il paragone non si riduce alla presenza o all’assenza della congiunzione “come”. Quando si fa un paragone si mostrano separatamente affinità e differenze fra due entità che vengono confrontate, mentre in una metafora le due entità vengono fuse in una. ! Metafora d’uso: catacresi, anche detta metafora di denominazione perchè serve a “dare il nome” ad entità che non ne hanno un altro. es: Quel ragazzo è una volpe.! Metafora di invenzione: non hanno un significato univoco, varia in base al contesto. ! es: In Italia la produzione di robot ha allungato decisamente il passo.! Sinestesia: metafora che consiste nel trasferimento di un significato dall’uno all’altro dominio percettivo. es: E’ andato tutto liscio.! Metonimia: consiste nell'usare il nome della causa per quello dell'effetto (es. vivere del proprio lavoro), del contenente per il contenuto ( bere una bottiglia ), della materia per l'oggetto (es. sguainare il ferro), del simbolo per la cosa designata (es. non tradire la bandiera), del luogo di produzione o di origine per la cosa prodotta (es. un fiasco di Chianti ), dell'astratto per il concreto (eludere la sorveglianza).! Sineddoche: si usa figuratamente una parola di significato più ampio o meno ampio di quella propria: per es. una parte per il tutto ( motore per scooter ), il contenente per il contenuto ( bere un bicchiere ), la materia per l'oggetto fatto ( ferro per spada ).! La differenza tra queste due figure è: nella metonimia la contiguità è spaziale, temporale o causale, nella sineddoche la relazione è di maggiore o minore estensione.$ Metalessi: figura retorica molto rara che consiste in un particolare tipo di metonimia in cui il termine proprio è sostituito non con il suo traslato immediato, ma attraverso una o più metafore intermedie. ! es. guadagnarsi il pane con il sudore della fronte. (sudore->fatica->lavoro; eventualmente lavoro remunerato->denaro; e ancora: fronte è sineddoche di “corpo”).! Antonomasia: sostituzione di un nome con un epiteto o una perifrasi atti ad esprimere una caratteristica considerata distintiva dell’individuo, oggetto, fatto, circostanza ecc. di cui si è sostituito il nome.! es. La capitale del cinema (Hollywood).! Antonomasie con valore metaforico: La tigre della Malesia (Sandokan).! Perifrasi: “giro di parole” che sostituisce un unico termine con una definizione o con una parafrasi. es. Colui che tutto muove (Dio); Non udenti (Sordi).!

Figure retoriche di amplificazione: Iperbole: l’esagerazione nell’amplificare o nel ridurre la rappresentazione dei connotati di ciò che si comunica, mantenendo tuttavia col vero una qualche lontana somiglianza. ! es. Non ha un briciolo di cervello; Le ho scritto due righe di risposta; Essere accecato dall’ira.! L’interpretazione di questa figura retorica è data dal contesto.!

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Figure di drammatizzazione del discorso: Apostrofe: consiste nell’interrompere il filo del discorso per rivolgersi direttamente a una persona, anche assente. es. Cantami, o Diva, del Pelide Achille l’ira funesta (Hom., II. 1.1) ! Domanda retorica o dubitatio: Le domande retoriche sono delle domande del tipo sì/no (interrogative totali) – diverse dalle domande aperte (interrogative parziali) – la cui risposta è però scontata. La dubitatio è invece una domanda rivolta a sé stessi, per esprimere, appunto, dubbio, incertezza, esitazione. es. Che fare?; Che dovrei fare?; Che avrei dovuto dire?! Sermocinatio: Consiste anzitutto nel “dare la parola a un altro”. Può realizzarsi anzitutto come discorso diretto libero. Può anche simulare un dialogo (dialogismo) o persino un monologo in cui siano contenute delle interrogative dubitative del parlante. !

Figure di brevitas: Elissi: quando manca una parola, spesso il verbo (spesso nei titoli). es. Mario è andato a scuola per due anni, Maria per cinque.! Preterezione: consiste nel dare rilievo a un concetto o a un referente affermando di non volerne parlare o che è inutile parlarne in maniera distesa. es. Non ti dico che ha fatto oggi Gian Luca…! Percutio: pensare molte cose in un tempo breve. es. Veni, Vidi, Vici. ! Reticenza: interruzione del discorso prima di una cosa che non si vuole dire.!

Figure di accumulazione: Climax o Anticlimax: amplificazione o, al contrario, a un’attenuazione progressiva delle idee comunicate.! Endiadi: consiste nell’espressione di un concetto unitario o nell’identificazione di un referente unico attraverso due designazioni coordinate. es. La notte e il buio = la notte buia; Nella strada e nella polvere = nella strada polverosa.! Epiteto: aggettivo, nome o locuzione in funzione di qualificazione di un nome.! es. Achille piè veloce. (Senza il nome a cui si riferisce non è un epiteto).! A fini di aggiunzione – o di esplicazione – la costruzione del discorso può presentare: ! parentesi e incisi, digressioni ed esempi.! —————— !

Figure retoriche legate allo scambio di funzioni: ! Enallage: consiste nello scambio funzionale di una categoria lessicale o parte del discorso con un’altra.! es. Respira vivo, Chi vespa mangia le mele! Ipallage: consiste un caso particolare di enallage che consiste nell’attribuzione di un aggettivo a un nome diverso da quello a cui dovrebbe semanticamente esser legato.! es. Ma io deluse a voi le palme tendo (Foscolo, In morte a fratello Giovanni).! Zeugma: consiste di norma nel legare un termine a due o più elementi che richiederebbero due termini diversi, ad esempio un verbo a due o più argomenti che richiederebbero ciascuno un verbo specifico. es. Parlar e lagrimar vedrai insieme.!

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Sillepsi: consiste nel far concordare due o più elementi secondo un senso logico e non sintattico (=concordanza a senso). es. ci sono una serie di cose di cui vorrei parlarti.!

Figure retoriche di ripetizione: Anafora: consiste nella ripetizione di una parola o di un gruppo di parole all’inizio di un segmento, ad esempio ad inizio verso. es. Per me si va nella città dolente, Per me si va nell’etterno dolor.! Epifora (o Epistrofe): consiste nella ripetizione di una parola o di un gruppo di parole alla fine di un segmento, ad esempio alla fine di un verso. es. Di Piazza Grande, nel ciel più grande. Simploche (Anafora+Epifora): consiste nella ripetizione di una parola o di un gruppo di parole all’inizio di un segmento e di un’altra parola o gruppo di parole alla fine.! Schema: /X…Y/X…Y/! es. una pace forte e senza cedimenti, una pace virile e senza debolezza.! Epanadadiplosi: consiste nella ripetizione di una stessa parola all’inizio e alla fine di uno stesso segmento.! Schema: /X…X/! es. Piace alla gente che piace! Desueto è un termine desueto.! Epanalessi: consiste nella ripetizione di una stessa parola o di un gruppo di parole di seguito, all’inizio, all’interno e alla fine di un segmento.! Schemi: /XX…//…XX…//…XX/! es. Piano piano, buono buono.! Il contatto tra i due elementi può essere interrotto da una sola parola sennò-> EPANADIPLOSI! Anadiplosi: consiste nella ripetizione di una stessa parola alla fine di un segmento e all’inizio di quello successivo. Può avere una funzione di ripresa del Topic.! Schema: /…X/X…/! es. Il Natale quando arriva, arriva! Diafora: consiste in ripetizioni in cui la parola assume delle sfumature diverse nelle due occorrenze; in questa maniera, si evita la tautologia, che comporterebbe una violazione della massima di quantità. Gli elementi ripetuti possono rispondere a vari schemi.! es. La guerra è guerra.!

Figure di ripetizione di suoni: Allitterazione: consiste nella ripetizione di uno stesso fono o di una medesima sillaba in parole vicine, soprattutto all’inizio di parola.! es. fare fuoco e fiamme.! Omoteleuto o Rima: consiste nell’uguaglianza o somiglianza fonica della parte finale di parole che si susseguono nella stessa frase o che chiudono dei segmenti. La rima costituisce un caso particolare di uguaglianza fonica a viene verso.! es. Ava come lava.!

FIGURE RETORICHE DI INDICAZIONE INDIRETTA O ALLUSIONE: Enigma: consiste nell’esprimere un concetto o nel designare un referente in maniera volutamente oscura, avvalendosi anche di altre figure retoriche, ad esempio di allegorie, e metafore.! Presupposizione: Parte del significato di una frase non esplicitamente asserita, ma implicitamente postulata. es. Attualmente la Francia ha un re L’attuale re di Francia è calvo; è stata Giulia che ha telefonato. -> qualcuno ha telefonato. !

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Figure legate all’ordine delle parole: Anastrofe: consiste nell’inversione (metatesi) di due elementi di un sintagma (aggettivo-nome, aggettivo-verbo).! es. Il di lei fratello.! Hysteron Proteron: consiste nell’invertire l’ordine degli elementi di una frase, in modo che la loro successione risulti illogica sul piano temporale.! es. si ruppe una gamba e inciampò nel gradino.! Chiasmo: consiste nella disposizione speculare di gruppi di parole o parole affini.! es. Se dico quello che penso, non resta neanche un amico;! Sono una mer** confesso, se penso a quello che dico.! Iperbato ed Epifrasi: consiste in un sintagma discontinuo. es. Tu sei come una gravida / giovenca; / [...] che, se la lisci, il collo / volge, ove tinge un rosa / tenero la sua carne (Saba, A mia moglie). Se la metatesi di posizione degli elementi del sintagma riguarda una relazione di coordinazione e non subordinativa, si parla di epifrasi (‘aggiunta’). es. Dolce e chiara è la notte e senza vento (Leopardi, La sera del dì di festa).! Topicalizzazioni: Si tratta dell’insieme di strategie in cui lo spostamento dell’ordine delle parole è legato alla distribuzione dell’informazione, e in particolare alla messa in evidenza del Topic. !

Giochi di parole: Metaplasmo: qualsiasi cambiamento fonetico che altera la forma per aggiunzione, cancellazione, metatesi.! Anagramma: consiste nella metatesi di posizione di lettere o sillabe.! es. Gola / Lago! Palindromo: parola, sintagma o frase che rimane identica se letta da sinistra a destra o viceversa. ! es. Otto / ottO.! Parole macedonia: consistono nell’unione dell’inizio e della fine di due parole diverse.! es. Morbistenza.! Acrostico: nome costituito da due o più parole.! es. Radar (radio detection and ranging)! Psg (Paris Saint Germain).! Paranomasia: figura di parola che consiste nell’accostamento di parole di suono affine.! es. Chi non risica non rosica.! Poliptoto: consiste nella ripetizione di seguito o a breve intervallo di un nome in due o più casi diversi o un verbo in forme diverse; gioca sulla flessione.! es. Versare lacrime su lacrime.! Paretimologia: derivazione erronea di una parola da un’altra in base a somiglianza formali, ma in assenza di un’origine comune.! es. Decerebrato / Decelebrato.! Anfibologia: doppio senso basato sull’omonimia.! es. Vestiti per piacere / Per piacere vestiti.! ———————

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Altre figure: Epiteto: aggettivo, nome o locuzione in funzione di qualificazione di un nome.! es. Achille piè veloce. (Senza il nome a cui si riferisce non è un epiteto).! A fini di aggiunzione – o di esplicazione – la costruzione del discorso può presentare: ! parentesi e incisi, digressioni ed esempi.! Antifrasi: si ha quando un espressione viene usata per dire l’opposto di ciò che essa significa.! es. “bella giornata!” per dire brutta, pessima.! Enfasi: consiste nell’accentuazione di tono e come invito ad “andare oltre” il significato apparente delle espressioni messe in rilievo per coglierne uno nascosto.! Allusione: consiste in un velato accenno a chi o a ciò che non si vuole nominare apertamente. Non si nomina l’oggetto del discorso, ma gli si fanno riferimenti indiretti, puntando su tratti capaci di caratterizzarlo. ! Litote: detta “ironia di dissimulazione”. Per affermare nego il contrario.$ es. Per “grande” dico non piccolo.! Attenuazione: l’atteggiamento di chi minimizza fatti e circostanze, o ridimensiona apprezzamenti troppo entusiastici.! es. non si vorrà certo credere che…; non mi lamento…! Eufemismo: è il modo di sostituire l’espressione diretta di idee ritenute sgradevoli, o censurate dal “comune senso del pudore”, con espressioni velate, che designino per vie indirette ciò che non si vuole chiamare col suo nome.! Ossimoro: consistente nell'accostare, nella medesima locuzione, parole che esprimono concetti contrari. ! es. lucida pazzia.! Personificazione o Prosopopea: consiste nella personificazione di oggetti inanimati o di astrazioni, come la Patria o la Gloria. È prosopopea anche il dar voce a persone defunte.! es. La sapienza fa il proprio elogio.! Analogia: relazione di affinità o somiglianza tra due o più entità, concrete o astratte, che presentano caratteristiche comuni. es. Le sue mani sono ghiaccioli.! Similitudine: consiste nel confrontare due entità, in una delle quali si individuano proprietà somiglianti o paragonabili a quelle dell’altra, facendo uso di avverbi quali: come, così ecc.! es. «Si sta come$ d'autunno$ sugli alberi$ le foglie».! Allegoria: figura retorica che consiste nell’espressione di un concetto ideale, morale o religioso attraverso un’immagine. ! es. Le tre fiere che rappresentano tre animali che turbano l'animo dell'uomo: la superbia (leone), l'avidità e la cupidigia (lupa), la lussuria (lonza).! Litote: consiste nel negare un enunciato o parte di esso per dar luogo ad un affermazione attenuata.! es. Non mi lamento (con eufemismo).! Don Abbondio (il lettore se n'è già avveduto) non era nato con un cuor di leone.!

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Reticenza o aposiopesi: interruzione del discorso prima di una parola o di una frase che sono giudicate sconvenienti o inopportune.! Antifrasi: si ha quando un espressione viene usata per dire l’opposto di ciò che essa significa.! es. “bella giornata!” per dire brutta, pessima.! Enfasi: consiste nell’accentuazione di tono e come invito ad “andare oltre” il significato apparente delle espressioni messe in rilievo per coglierne uno nascosto.! Allusione: consiste in un velato accenno a chi o a ciò che non si vuole nominare apertamente. Non si nomina l’oggetto del discorso, ma gli si fanno riferimenti indiretti, puntando su tratti capaci di caratterizzarlo. ! Litote: detta “ironia di dissimulazione”. Per affermare nego il contrario.$ es. Per “grande” dico non piccolo.! Attenuazione: l’atteggiamento di chi minimizza fatti e circostanze, o ridimensiona apprezzamenti troppo entusiastici. es. non si vorrà certo credere che…; non mi lamento…! Eufemismo: è il modo di sostituire l’espressione diretta di idee ritenute sgradevoli, o censurate dal “comune senso del pudore”, con espressioni velate, che designino per vie indirette ciò che non si vuole chiamare col suo nome.! Ossimoro: consistente nell'accostare, nella medesima locuzione, parole che esprimono concetti contrari. ! es. lucida pazzia.! Personificazione o Prosopopea: consiste nella personificazione di oggetti inanimati o di astrazioni, come la Patria o la Gloria. È prosopopea anche il dar voce a persone defunte.! es. La sapienza fa il proprio elogio.! Teoria delle implicature (conversazionali): Massima di Quantità: ! Suona il telefono! Fa caldo ! -Sai niente di Carlo? Come sta?$ -Ha fatto un incidente di macchina e ha ammaccato uno sportello. ! Massima di Qualità: ! (in giornata di pioggia):$ Che splendida giornata! = ironia ! Quell’uomo è una volpe! = metafora!

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