Filosofo - Anassimandro PDF

Title Filosofo - Anassimandro
Course Storia della filosofia 4
Institution Università degli Studi di Bergamo
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Filosofo - Anassimandro...


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ANASSIMANDRO Nato a Mileto nel 610 A.C. circa – morto intorno alla metà del VI secolo A.C. Scrive in prosa “Sulla natura”: è il primo testo di filosofia, che però non ci è pervenuto nella sua completezza. Ad Anassimandro viene attribuita la prima carta geografica del mondo allora conosciuto ed anche l’invenzione di un orologio solare. Anassimandro era anche un astronomo: grazie a lui conosciamo ed assistiamo ai solstizi ed agli equinozi oltre all’inclinazione dello zodiaco (12 costellazioni per i 12 mesi dell’anno). Nell’antichità, quando veniva scoperto qualcosa, si cercava di attribuire questa nuova scoperta ad un personaggio già famoso, pubblico, in modo da poter dare maggiore credito e rilevanza alla notizia della scoperta ed alla scoperta stessa. Come Talete, egli cerca di spiegare la pluralità del reale ad un unico principio di fondo che spieghi tutte le realtà, ma al contrario di Talete non pensa che ci sia un unico elemento che è in grado di spiegare tutto: per lui è l’illimitato (Apeiron  privo di limiti, infinito) il principio che spiega la pluralità degli elementi che compongono il reale. In questo processo cambiano più elementi, come distacco ed opposizione dei contrari (secco/umido; caldo/freddo…) che però si scontrano con l’infinito perché è in continuo movimento e quindi continua a cambiare. L’Apeiron (infinito) avvolge l’universo (che secondo Anassimandro è sferico) dove al centro c’è la Terra (immaginata con una forma cilindrica). Le cose che derivano dall’infinito sono finite, proprio perché è presente e si verifica quest’opposizione dei contrari. /\ Simplicio  arriva circa 1000 anni dopo Anassimandro. Per lui il principio che è in grado di spiegare tutto, l’elemento chiave, è l’ingiustizia: secondo l’ingiustizia le cose si limitano reciprocamente (ad esempio, dove c’è una porta non ci può essere un muro, quindi queste due cose si limitano reciprocamente). La pena da pagare è la dissoluzione, ovvero un ritorno dal finito all’infinito. Tutti i processi naturali vengono spiegati da Anassimandro prendendo a modello l’agire dell’essere umano, caratterizzato da giustizia ed ingiustizia: è sì uno scrivere sulla natura, a è anche una scrittura di tipo etico. Il reale va proprio cercato in un contesto etico  giustizia ed ingiustizia. La lettura della realtà è già antropologica, perché si fa riferimento all’uomo ed ai suoi gesti ed alle sue azioni, positive e negative, giuste e sbagliate che siano. Bisogna sempre pensare a come l’uomo agisce per poter leggere e capire la realtà.

WIKIPEDIA Anassimandro - Mileto, 610 a.C. circa / 546 a.C. circa - è stato un filosofo greco antico, presocratico ed il primo cartografo conosciuto della storia. Si conosce poco della sua vita. Uno storico greco dell’epoca sostenne che Anassimandro, nel secondo anno della 58ª Olimpiade (547 a.C.), avrebbe avuto 64 anni e sarebbe morto poco dopo. A lui vengono attribuite diverse opere: Sulla natura, Il giro della terra, Sulle stelle fisse, La sfera ed «alcune altre». Viene indicato come discepolo e parente di Talete e di lui si dice che fu lo scopritore degli equinozi, dei solstizi e degli "orologi"; inoltre sembrerebbe che Anassimandro avesse guidato i Milesi alla fondazione della nuova colonia di Apollonia. La cosmologia di Anassimandro si distingue notevolmente dai suoi predecessori e, al tempo stesso, contribuisce nel processo di “de-mitificazione” dei fenomeni naturali. È il primo a concepire un modello meccanico del mondo: sostiene che la Terra galleggi immobile nello spazio, senza cadere e senza essere appoggiata a nulla.

Se per Talete la Terra è un disco piatto che si regge sull'acqua (come sostenuto anche dalla sua dottrina dell’acqua come principio universale), per Anassimandro la Terra ha la curiosa forma di un disco, o un corto cilindro (come una "pietra di colonna"). Il fatto che Anassimandro abbia compreso che la Terra galleggia libera nello spazio senza cadere e senza bisogno di essere sostenuta da qualcosa è stato indicato da molti come la prima grande rivoluzione cosmologica. Il modello di Anassimandro permette ai corpi celesti di passare sotto la Terra, e apre la via alla grande astronomia greca dei secoli successivi. Per Anassimandro gli astri erano involucri d'aria a forma di ruota, pieni di fuoco, dalle cui aperture fuoriescono le fiamme. Allo stesso modo il Sole «è una sfera ventotto volte maggiore della terra, molto simile alla ruota di un carro, che in una parte, attraverso un'apertura, mostra il fuoco, come attraverso la canna di un flauto» e le eclissi si produrrebbero quando quell'apertura si chiude. Analogamente, anche la Luna «è una sfera diciannove volte la terra, simile a una ruota di carro, la cui circonferenza è incavata e piena di fuoco come il Sole, e come il Sole è posta in una posizione obliqua e munita di sfiatatoio, come la canna di un flauto» la cui otturazione ne provoca l'eclissi. Anche dei fenomeni naturali fornisce interpretazioni: «tutti questi fenomeni sono prodotti dal vento che quando, chiuso in una spessa nuvola, riesce, a causa della sottile leggerezza delle sue parti, a fuoriuscire con violenza, rompendo la nuvola e producendo il fragore del tuono, mentre la dilatazione della massa nera produce il chiarore del lampo». Il vento è una corrente d'aria «provocata dalle particelle più leggere e umide in essa contenute che si muovono ed evaporano sotto l'azione del Sole». Fu Anassimandro il primo ad inventare lo gnomone (asta posta al centro di una meridiana), conficcandolo al centro di un quadrante disegnato nell'agorà di Sparta. Per Anassimandro...


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