Friedrich Froebel PDF

Title Friedrich Froebel
Author Francesca Zanda
Course Storia della pedagogia
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Summary

Appunti e slide e libro "Educazione, scuola e pedagogia nei solchi della storia" integrati...


Description

FROEBEL (1782-1852) Fondatore dei kindergarten. Chiave interpretativa dell’esperienza di Froebel come educatore e pedagogista. Il suo progetto originale è un progetto ampio di educazione dell’umanità, l’uomo nella sua integralità, tutto l’uomo e tutti gli uomini (progetto di educazione che vada bene per tutta l’umanità). Probabilmente un progetto utopico. La via e il mezzo per giungere a questa educazione è la religione cristiana, attraverso essa si può arrivare a educare l’umanità. Tempo del progetto educativo tutta la vita, dalla nascita, tutte le età evolutive fino ad arrivare all’età anziana. Riesce però a realizzare solo due elementi di questo progetto: l’educazione per l’infanzia e la formazione delle maestre e delle educatrici. Il fine è rendere felici i bambini e tutta l’umanità, seguendo questo progetto si crescono bambini in armonia con se stessi, con gli altri, con la natura e con Dio. I bambini in armonia sono bambini in pace e cioè bambini felici. È una felicità perduta, paradisiaca e concreta da vivere direttamente sulla terra. Felicità piena e completa, come nel Giardino dell’Eden, ma sulla terra. In questo modo Dio, uomo e natura sono in armonia, unificati.

VITA Nasce nel 1782 in Turingia (regione della Germania). Orfano di madre a pochi mesi, padre molto severo che si risposa. Affidato durante l’adolescenza a uno zio materno pastore protestante (parentesi di felicità). Nella sua vita non segue un percorso scolastico codificato, ma studia da autodidatta. L’apprendimento è legato al contesto familiare: zio e padre sono pastori protestanti luterani (segue celebrazioni religiose: stile retorico ridondante tipico delle omelie lo si ritrova anche nei suoi testi, così come il pastore vuole coinvolgere l’assemblea, cosi scrive Froebel), i suoi primi testi sono la Bibbia e il Catechismo luterano. L’apprendimento forestale è per Froebel il primo contatto diretto con la natura (elemento fondamentale del suo progetto educativo, i Kindergarten). I suoi studi sembrano apparentemente disordinati (passa da studi umanistici a scientifici), ma in realtà seguono i suoi interessi, unendo cosi intelletto e natura. Nel 1799 segue per un biennio studi filosofici all’Università di Jena (forte il lascito Fichte, incontra personaggi come Schelling, Shiller), studi avviati ma non conclusi. Incontra anche una temperie romantica. Nel 1804 studia architettura a Francoforte, studi avviati ma non conclusi. Formazione da autodidatta attraverso la lettura di filosofi e poeti anche contemporanei che influenzeranno la formazione del suo pensiero pedagogico, tra cui Kant, Schelling, Shiller, Goethe e Krause. Nel 1805 incontra l’esperienza scolastica di Pestalozzi, fino a quel momento non aveva studiato niente di pedagogia o fatto esperienze. Incontro casuale perché un conoscenze gli propone di insegnare in una scuola pestalozziana a Francoforte, studia il metodo pestalozziano, visita Yverdon e gradualmente inizia a sviluppare un proprio pensiero pedagogico. Nel 1810-1812 riprende gli studi universitari a Gottinga e a Berlino, studiano filosofia e scienze (cristallografia). Nel 1813-1814 partecipa da volontario (insieme agli studenti) alla fase finale delle guerre napoleoniche combattendo contro napoleone. Quest’esperienza gli consente di sviluppare un forte patriottismo, un’aspirazione all’unificazione tedesca e sentimenti politici liberali che criticano la presenza di sovrani dispotici, prerivoluzionari e che quindi non ammettono presenza di Costituzione e Parlamento. Per Froebel la forma di stato più opportuna è una forma istituzionale di stato liberale, meglio ancora se repubblicano, dove si possono sviluppare al meglio le esperienze educative. Lavora per cinque anni al Museo di mineralogia di Berlino. Studiando i cristalli, la materia in maniera scientifica fa riflessioni di natura spirituale e metafisiche: come la luce passa attraverso un cristallo, allo stesso modo il divino passa attraverso la natura e l’uomo.

Nel 1816 torna a Turinga per occuparsi dell’educazione di tre nipoti rimasti orfani. Nello stesso anno vi è la prima esperienza educativa, fonda una scuola elementare e un ginnasio. Le sue esperienze durano poco tempo perché non era in grado di gestire la scuola dal punto di vista amministrativo. Poi nel 1817 apre a Keilhau (in Turinga) l’Istituto Universale Tedesco di Educazione (sembra una contraddizione “universale-tedesca” che Froebel spiega dicendo che lui si rivolge ai tedeschi perché lui è tedesco e pensa all’educazione del suo popolo, ma secondo lui la nazione tedesca può diventare un esempio educativo anche per le altre nazioni. Non c’è una supremazia nazionale nell’intento, ma un maggiore livello di acquisizione di principi educativi in Germania perché vive e si occupa li). Posizione patriottico-nazionalitaria (analoga a Mazzini, fondatore della Giovine Italia e Giovine Europa). Educare il popolo tedesco per educare l’umanità. Patriottismo con un fondamento religioso cristiano (analogo a Manzoni e Rosmini). Affianco a lui gruppo di collaboratori (tra cui la sua prima moglie). Le attività educative (che falliscano o no) sono segnate da una riflessione pedagogica. Tra il 1818-1839 si trova tra la Germania e la Svizzera. Tra il 1831 e 1836 fonda tre istituti in Svizzera dove incontrerà l’ostilità del clero cattolico perché la religiosità di Froebel sta diventando una religiosità sempre più acritica (ciò lo ritroviamo in altri autori che sono molto religiosi, ma molto criticati dal clero: l’abate Ferrante Aporti, Maria Montessori). Scrive nel 1836 “Il nuovo anno 1836 richiede un rinnovamento della vita” dopo il fallimento e la chiusura delle sue scuole, riflessione di auto-analisi: 1) I regimi di libertà possono favorire l’educazione: l’ambiente liberale, soprattutto quello repubblicano, favorisce l’educazione, il contesto più favorevole per lo sviluppo dell’educazione e della formazione è quello liberale, dove vi è un’opinione pubblica libera e cosciente (rappresentata dai giornali); 2) Necessità di iniziare l’educazione il più presto possibile, fin dalla più tenera età, dai primissimi giorni di vita. La responsabilità è sia genitoriale, sia di chi educa i bambini nella fascia 0-3. In questa fascia è importante non solo l’accudimento, ma anche un approccio educativo; 3) Insostituibile l’animo femminile nel processo educativo: la donna può portare qualcosa di più in ambito educativo e può essere un modello per la figura maschile (osservazione della donna durante l’educazione per poi prenderla a modello). Utopia mistico-pedagogia di Frobel: educazione universale del genere umano. Froebel punta a un progetto educativo valido per tutta l’umanità, per tutti i luoghi e per tutti i tempi (utopia pedagogica). Attraverso l’educazione si arriva a unificare Dio, la natura e l’uomo, eliminare i contrasti arrivando all’armonia, che produce la felicità. Gesù come primo modello di unificazione tra Dio e uomo (è vero Dio e vero uomo). Utopia religiosa cristiana: applicazione della “unione completa di vita” per ottenere il regno di Dio sulla terra. Religiosità molto intima che prescinde dall’esistenza di sacerdoti ecc. Nel 1837-1851 ritorna in Germania e nel 1840 istituzione del Kindergarten (giardino d’infanzia) con cui vuole dare un modello di educazione che evoca alla ricreazione del Giardino dell’Eden sulla terra (visto come luogo della concordia, armonia, felicità, amore). Educazione di un’infanzia felice per una società felice. Kindergarten proposto da Frobel come itinerario verso Dio, dove il bambino può sperimentare i principi della concordia, armonia, felicità, amore. Apre anche dei corsi per le educatrici giardiniere: come il giardiniere cura i germogli che gli sono affidati, così l’educatrice deve accudire, proteggere, avvicinarsi con grandissima attenzione e rispetto al germoglio vitale che è il bambino, percepito come l’elemento più vicino Dio, percepito come elemento sacro. Questi corsi per le educatrici giardiniere non diverranno delle vere istituzioni (lo saranno dopo la sua morte). Tra il 1847 e il 1851 vi è una diffusione dei primi Kindergarten in Germania e in Inghilterra, diffusione che si arresterà per l’ostilità del clero.

Nel 1851 gli vengono poste delle accuse (alcune fondate altre no) di filo-liberalismo, accusa fondata perché aveva manifestato atteggiamenti filo-liberalismo, posta dalle autorità statali.la seconda accusa è di ateismo ed è posta dalle autorità ecclesiastiche. Seguiranno decreti di chiusura di Kindergarten. Nel 1852 muore. Nel 1860 viene ritirata la proibizione di apertura dei Kindergarten con la crescita e la diffusione del movimento frobeliano, sostenuto da educatori ebrei, pedagogisti laici e cristiani ortodossi. Ma sarà osteggiato ancora da cristiani intransigenti e integralisti (a Rosmini verranno poste critiche analoghe).

EREDITA’ STORICA DEL FROBELISMO Il pensiero di Froebel si diffonde grazie a una baronessa in Germania. In Italia si diffonde grazie a Adele Della Vida e Adolfo Pick (due personaggi ebrei) alla fine dell’Ottocento mentre si andava diffondendo la pedagogia positivista, che è una cultura materialista, cioè una cultura che toglie ed espunge tutti i riferimenti all’astratto e al metafisico. La diffusione in Italia del frobelismo viene però ostacolata dalla cultura positivista che è una cultura per lo più materialista che espunge dai suoi orizzonti tutti i riferimenti a metafisica, religione. Il modello di educazione proposto da Froebel viene filtrato degli elementi spirituali dalla cultura positivista: sorelle Agazzi nella loro teoria c’è la religione, ma poca spiritualità. Sorelle Agazzi propongono un frobelismo rinnovato: eliminano la matrice spirituale del frobelismo considerate astruserie (anche se tengono molto in considerazione l’educazione religiosa cristiana). Il suo pensiero viene filtrato dalla pedagogia positivista che elimina il fondamento mistico-spirituale del suo progetto pedagogico (valorizzazione simbolico-metafisica delle forme geometriche, il divino nella natura). Eredità storica:  1872 legge austriaca per gli asili infantili;  1880 regolamenti per giardini d’infanzia di Bruxelles;  1914 programmi ministeriali italiani (compare l’educazione infantile): 1914 età giolittiana, età di riforme e per la prima volta si inseriscono elementi prescolari (anche sull’eredità di Froebel).

ROMANTICISMO E PANENTEISMO I fondamenti pedagogici della pedagogia froebeliana sono:  Rousseau come punto di partenza importante che viene però in parte criticato. In particolare critica il fatto che dà poco spazio all’educazione religiosa (dai 18 anni d’educazione di tipo teistico), mentre per Froebel l’educazione religiosa detiene connotati mistici (va al di là delle religioni positive). Di Rousseau acquisisce la concezione antropologica positiva, cioè l’umanità per natura è buona ed è necessario preservare nella crescita questa bontà in un contesto educativo adatto. Altro elemento ripreso da Rousseau è la centralità e l’importanza della natura;  Pestalozzi. Di Pestalozzi acquisisce la grande importanza per l’educazione del popolo e del povero e l’educazione di tipo materno basata sulla sensibilità femminile. Ne critica però il fatto che si impartisca la lettura, la scrittura e si sviluppino le capacità di calcolo in età troppo tenera (per Pestalozzi dai 5 anni, per Froebel fino agli 8 anni non si devono assolutamente dedicare a queste tipo di attività), vede in Pestalozzi un precocissimo scolastico. Questi aspetti si ritrovano nella lettera che Froebel scrive a dei genitori che gli hanno affidato l’educazione dei loro tre figli per informarli dei progressi dei figli (Pagina 67): in un’età infantile (da 0 a 8 anni) non si devono i partire insegnamenti di tipo elementare, ma piuttosto avvicinare il bambino alla materia prima, arte, disegno libero, manipolazione. Froebel riprende gli elementi mistici ed esoterici sia da Jacbob Bohme secondo il quale c’è un rapporto mistico (diretto) con Dio che accantona le gerarchie ecclesiastiche.

Da Shelling Frobel riprende il rapporto armonico tra natura e spirito, tra elemento materiale ed elemento sovramateriale. Per FRobel quindi Dio si rivela nell’essere umano, ma anche nella natura come emanazione del divino ed acquisisce quindi anche elementi di un cosmo sensibile che rimandano a un cosmo spirituale, il cosmo materiale (quello che noi tocchiamo) richiama simbolicamente il cosmo spirituale. Krause (filosofo) sostiene una sintesi fra due idee di dio:  Idea teista: il teismo afferma razionalmente l’esistenza di Dio (Dio al di sopra della realtà naturale che è causa creatore di tutto l’esistente);  Idea panteista: idea di un Dio immanente, che sta nella natura. Viene sovrapposta l’idea divina e quella del mondo, sono compenetrate, sono l’una nell’altra. Krause propone una sovrapposizione delle due idee di Dio nel panenteismo: vuole superare la dicotomia tra un Dio fuori dal mondo e un Dio dentro il mondo. Questo filosofo ha molto influenzato Froebel nella sua pedagogia, nella sua idea di materiale didattico nei giardini d’infanzia. Panenteismo come tutto è Dio, tutto è in Dio e contemporaneamente Dio è al di sopra di tutto. C’è un dialogo, una compenetrazione. Per Froebel in tutto agisce Dio che è il fondamento unico della realtà.

UNA NUOVA PEDAGOGIA Queste influenze portano Froebel a rileggere anche Rousseau, una lettura panteistico-cristiana di Rousseau dove gli elementi tipici della pedagogia di Rousseau vengono avvalorati da un’ottica panenteista, questi elementi sono: 1) Il puerocentrismo; 2) La Natura è sempre buona; 3) Il bambino è quasi la voce di Dio: lettura positiva del bambino (bambino come germe vitale); 4) L’educazione del bambino è quel percorso che può guidare all’armonia fra Dio, la Natura e l’uomo. L’educazione deve guidare all’unione con Dio, nell’armonia tra Natura e Spirito.

FINE DELL’EDUCAZIONE Froebel definisce nella sua pedagogia:  La scienza dell’educazione come conoscenza delle leggi universali, delle leggi che governano il mondo, conoscenza delle leggi metafisiche da parte dell’educatore per poi mettere artigianalmente in atto queste conoscenze per consentire lo sviluppo spontaneo dell’educando;  La sapienza dell’educazione, ovvero quelle norme derivanti dalla conoscenza e dalla penetrazione della vita che consentono di riconoscere la propria vocazione (quello a cui l’educando è chiamato). Norme che devono essere interiorizzate passando da una fase atomica (fase di libertà) a una eteromica (l’educatore propone le regole) per arrivare all’autonomia (dove le regole vengono interiorizzate dall'educando);  L’arte dell’educazione: fornire libera attività, il bambino deve essere libero e attivo contemporaneamente, favorire lo sviluppo spontaneo al fine di adempiere il destino dell’educando, l’educatore deve intervenire il meno possibile;  Condure l’essere umano alla sua ultima meta: la vita santa. È un percorso che conduce il bambino a sviluppare se stesso nell’attenzione alle sue potenzialità e nel rispetto dello stesso. L’obbiettivo dell’educazione è aiutare l’educando ad attuare una vita fedele alla sua vocazione.

INFANZIA Per Froebel l’infanzia è:  Momento decisivo della vita umana;

 L’intera esistenza ha radici nell’infanzia. È necessaria una grandissima attenzione da parte dell’educatore secondo Froebel, quindi mai né anticipare (mai proporre attività o contenuti non adatti alla vita psichica, motiva dell’educando) né ritardare (non aspettare o sottovalutare lo sviluppare di attitudini particolari che si presentano nel bambino altrimenti scompaiono);  La serenità dell’adulto dipende dalla sua infanzia: l’intera esistenza ha radici nell’infanzia e per questo bisogna avere per l’infanzia un’attenzione estrema: l’adulto (felice/infelice, attivo/passivo) è conseguenza della sua infanzia ed è conseguenza di metodi positivi o negativi che ha incontrato nell’età infantile.  Educando l’infanzia si possono ridurre i mali della società adulta: Froebel riprende Rousseau nel concetto di, educando l’infanzia, si possono evitare ed eliminare i mali della società, un bambino che viene educato nel modo corretto sarà un bambino felice (anche per la Montessori: umanità pacificata);  Infanzia come gemma dell’albero della vita: l’infanzia come gemma dell’albero della vita quindi va rispettata, difesa, protetta, costudita. La gemma è quella che diventerà fiore quindi è un elemento potenziale e vitale. Così come la gemma può perire o rovinarsi a causa di gelate improvvise in primavera o un caldo eccessivo, cosi l’i infanzia va rispettata, difesa, protetta, costudita altrimenti il bambino perisce o viene rovinato. Se la gemma riceve la giusta quantità di acqua, di sole e non è esposta eccessivamente cresce in modo naturale, così come l’infanzia se accudita, accompagnata, curata, cresce naturalmente. Gli elementi che possono rovinare l’infanzia sono l’impazienza, la velocità, il disprezzo e il fastidio.

IL GIOCO Nel progetto di educare l’umanità Froebel realizza in maniera definita l’educazione per l’infanzia e in questa giunge a elaborare una vera e propria pedagogia del gioco in maniera articolata: 1. Non solo dispositivo didattico. Il gioco non è solo dispositivo didattico, ma è un elemento fondamentale nel raggiungimento armonico tra Natura e Spirito. È l’architrave del raggiungimento armonico tra Natura e Spirito. Gioco come elemento concreto di questa grande utopia pedagogica. È questo l’elemento che rende nuovo o originale il frobelismo; 1. Gioco come grado più alto dello sviluppo infantile: quando il bambino gioca, manifesta se stesso nella sua fase più alta di sviluppo. Froebel paragona il giocare del bambino allo svolgere un’attività lavorativa dell’adulto. Il gioco ha lo stesso valore e significato che ha il lavoro nell’adulto. Gioco come attività seriamente impegnata. Parla di gioco-lavoro; 2. Procura gioia, libertà e soddisfazione. Il gioco procura sentimenti molto positivi, appagamenti che costruiscono il sé in profondità, in particolare gioia, libertà e soddisfazione. Nel gioco il bambino è libero (la libertà è un sentimento positivo). Quando si è liberi, soddisfatti e si prova gioia ci si sente in pace quindi si realizza la pace armoniosa che sarà una risorsa nella sua vita da adulto. Nel giro scaturisce un elemento di bene, di buono e di bello nel e per il bambino. Pertanto un bambino che gioca serenamente e lungamente (bambino che non viene interrotto nel gioco) diventerà un adulto attivo e costante (che è padrone di se stesso e delle sue azioni e le porta a termine); 3. Avvicina il bambino alla natura: il gioco avvicinerà il bambino alla natura, la farà ammirare e seguire. Attraverso il gioco il bambino entra in contatto con la natura e la materia e sentirà la presenza di uno spirito superiore nella natura; 4. È libera manifestazione del mondo interiore e consente al bambino di esprimerlo. Il bambino attraverso il gioco porta se stesso e il proprio mondo interiore fuori, esprime la propria interiorità. Modellando e creando, esprime il suo mondo interiore. Attraverso il gioco il bambino porta nel suo intimo le forme esteriori. Il gioco è caratterizzato da un doppio movimento: il bambino giocando, porta fuori di se la propria interiorità, ma contemporaneamente apprende, quindi porta la realtà dentro di se.

I DONI All’interno di questa pedagogia del gioco Froebel propone dei doni che:  Sono materiale didattico strutturato, mentre il froebelismo arriva in Italia senza la consapevolezza da parte degli educatori del progetto educativo che sta dietro.  L’educatrice deve proporre i doni (giochi) instaurando quindi una relazione;  Sia balocco che mezzo educativo. Hanno funzioni diverse: divertimento, appagamento ma anche educativo: in particolare aiutano a strutturare alcune categorie conoscitive importanti che serviranno anche nell’età scolare, educano/istruiscono il bambino in maniera piacevole. L’educando fa sue categorie mentali importanti in maniera indiretta che gli serviranno come fondamento per le conoscenze successive;  Consentono al bambino di essere attivo: è lui che sperimenta, l’adulto ha solo la funzione di offrire il dono (è comunque una componente essenziale perché instaura una relazione calda affettiva ed educativa) che deve essere accompagnata dalla parola e dal canto. Il bambino è cosi spronato all’atti...


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