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riassunto più lezione...

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3.3. Fröbel e l’educazione infantile Friedrich Wilhelm August Fröbel (1782-1852) Orfano di madre fin dai primi mesi di età e poco curato dal padre cresce isolato in se stesso. Legge le opere di Pestalozzi e va a Yverdon. Nel 1840 fonda i Kindergarten, i giardini generali d’infanzia tedeschi. Queste istituzioni verranno successivamente messe al Bando dall’autorità che accuseranno i kindergarten di sensibilizzare politicamente i bambini contro il governo Nell’opera “l’educazione dell’uomo” (1826), Fröbel presenta i concetti fondamentali che stanno alla base del kindergarten: FATTORI DI CARATTERE AUTOBIOGRAFICO: la sensibilità “vicina a quella materna”, la dolorosa esperienza infantile. Fattori di carattere culturale-> il clima romantico in cui viene rivalutata la figura del bambino come “modello per l’uomo”; l’importanza degli anni dell’infanzia dal punto di vista educativo, l’ncidenza di alcuni autori come Comenio e Krause e Pestalozzi. 

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Scopo dell’educazione: armonia con la natura e unione con Dio-> L’educazione deve guidare l’uomo alla conoscenza di se stesso, all’armonia con la natura e all’unione con Dio. In questa prospettiva si colloca anche il compito affidato all’istruzione scolastica: far conoscere allo studente l’intima vita delle cose e di lui stesso, di insegnargli a conoscere i rapporti interni delle cose fra di loro; e l’obiettivo principale dell’insegnamento : far conoscere l’unità di tutte le cose che si basano, sussistono e vivono in Dio, per poter più tardi nella vita vivere e agire in conformità di questa conoscenza. Attività interiore e costrizione esteriore-> L’uomo fatto a imagine di Dio, è anche lui attivo, creatore. Non arriva a collocarsi nella posizione di Rousseau: riconoscendo che la natura, nell’uomo, mostra raramente lo stato di purezza originario, nell’azione trovano un loro equilibrio l’attività interiore dell’educando e la costrizione esteriore da parte dell’educatore. LA sottomissione a un “terzo elemento” ovvero alla legge eterna, costituisce sia per entrambi una condizione essenziale perché l’intervento educativo sia veramente efficace.

Già nella scelta del nome vengono messi in risalto due aspetti caratteristici della nuova istituzione: 

La libera e spontanea crescita (fiorire)-> dei bambini nell’ambiente sereno del gioco e del contatto con la natura;

 La presenza dell’educatore (giardiniera)-> capace di guidare i piccoli nel loro sviluppo mediante l’uso intelligente di doni e occupazioni. Il GIOCO-> il grado più alto di sviluppo del bambino. Nella concezione Fröbeliana il gioco non è “un ozio , non è un semplice trastullo, non è una delle attività del bambino, ma ha grave serietà e profondo significato”. È l’attività del bambino che si configura come spontanea e con un chiaro significato spirituale. In esso si esprime la natura attiva del bambino: I giochi di questa età sono I germi di tutta la vita futura. Accoglie la corrente filosofica dell'idealismo: far coincidere Dio con la natura, anzi Dio è dentro la natura (IMMANENTISMO): L’attività principale di Dio è la creazione , e le leggi matematiche e scientifiche governano questa creazione; L’attività dell’uomo è il lavoro; L’attività del bambino è il gioco Utilizza I doni perche fa riferimento ai gradi di conoscenza: 1° grado: Minerali, cristalli: forme GEOMETRICHE. 2° grado: Natura organica: MATEMATICA. 3° grado: Uomo. I DONI-> palla, sfera, cubo, cilindrosingificato simbolico-matematico: Educare significa far conoscere/esplicitare il divino che è in noi. Sono concepiti come strumenti di gioco, e mezzi di espressione dell’interiorità del bambino e di scoperta delle leggi naturali. Rispondono alle esigenze del bambino di agire e di esprimere il suo mondo interiore attraverso l’attività e il contatto con la natura. Guidano i fanciulli alla comprensione dei diversi caratteri della realtà: uno/molteplice; forma; colore; uguaglianza/diversità ecc. L’intuizione, secondo Fröbel, di questi aspetti della realtà costituisce la chiave con cui il bambino riesce ad acquisire una graduale visione del mondo, cogliendo l’Unità cioè Dio. Aveva abbozzato la “legge della sfericità” secondo cui la sfera è la forma primordiale dei corpi e allo stesso tempo simbolo di tutta l’umanità. Questa legge trova applicazione pratica nel primo dono: Primo dono: una palla elastica che simboleggiava l’infinito alla quale si collegano poesie e canzone. Si può insegnare al bimbo l’unità e la pluralità e le proprietà fondamenti dei corpi . Il bambino esercita il braccio, l’occhio, le dita, la mano.  Secondo dono: una sfera, un cubo ed un cilindro -> il bambino riconosce I contrasti e impara a coinciliarli: superficie curva della sfera VS superficie piana del cubo; instabilità e movimento nella sfera VS immobilità e riposo nel cubo; la sfera rappresenta l’unità VS il cubo la pluralità.

 Terzo dono: il cubo viene diviso-> in 8 cubettiIl bambino acquisisce il rapporto tra le parti e il tutto Il quarto dono: cubo diviso in otto mattoncini. Quinto dono: cubo diviso in 27 cubetti . Sesto dono: cubo diviso in 27 mattoncini Attraverso questi doni viene soddisfatta la tendenza del bambino a rompere gli oggetti per vedere come sono fatti dentro. In sintesi, l’uso dei “doni” ha tre funzioni: costruzione di forme di conoscenza o didattiche; costruzione di forme di vita o architettoniche ; costruzione di forme estetiche. LE OCCUPAZIONI-> accompagnano i diversi doni. Comprendono lavori di taglio, di piegatura, di collage, di modellaggio, oltre che a lavori in legno e il giardinaggio. La prima occupazione si esercita per far apprendere ai bambini come si passa dal punto alla linea, e la seconda invece, come si passa dalla linea alla superficie. Tavole illustrative, poesie, modelli di conversazioni e di esercizi rendono più facile il compito delle maestre giardiniere....