Funzione e struttura del bilancio PDF

Title Funzione e struttura del bilancio
Author Letizia Torelli
Course Economia Politica
Institution Liceo (Italia)
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Riassunto unità 1 - modulo 3...


Description

Unità 1 | Modulo 3

Funzione e struttura del bilancio Economia politica

1. Le funzioni del bilancio Il bilancio dello Stato espone, in un unico prospetto contabile annuale, le entrate e le spese dell’Amministrazione state relative ad un determinato periodo di tempo. Gli stanziamenti di entrata e di spesa danno un quadro omogeneo degli interventi della Pubblica amministrazione per conseguire gli obiettivi di finanza pubblica. Sotto il profilo amministrativo la funzione essenziale del bilancio è quella di un documento contabile che permette di conoscere la situazione attuale e di regolare l’attività futura. Il bilancio assume anche una funzione di garanzia per i cittadini nei confronti dello Stato, il quale, nell’esercizio del suo potere di imposizione è costretto a rispettare le voci e le cifre esposte in un documento pubblico. Assume una funzione politica nel rapporto tra Governo e Parlamento in quanto il Governo nel determinare le voci di bilancio rende noti anche i fini che intende realizzare e i mezzi con cui provvedervi. Il Parlamento invece nell’approvare il bilancio, condivide il programma del Governo manifestandogli fiducia. Il bilancio è anche uno strumento di politica economica poiché è possibile orientare gli interventi pubblici verso obiettivi precisi e coordinarli in modo razionale.

2. La normativa sul bilancio Nel nostro ordinamento la normativa costituzionale in materia di conti pubblici è stata riformata dalla legge costituzionale del 20 aprile 2011, numero 1, che ha modificato li articoli già vigenti: •

Articolo 81: contiene i principi fondamentali sull’equilibrio del bilancio dello Stato o Lo Stato è obbligato ad assicurare l’equilibrio tra entrate e spese. Pareggiare il bilancio è un obiettivo di medio termine, mentre l’obiettivo di ogni breve periodo è quello di migliorare il disavanzo pubblico. o

Il ricorso all’indebitamento è previsto soltanto per ridurre gli effetti negativi delle recessioni o per far fronte

o

Ogni legge che importa nuovi o maggiori oneri deve provvedere ai mezzi per farvi fronte. Viene in questo

o

legge, non può essere modificato tanto facilmente. Il Parlamento approva il bilancio di previsione e il rendiconto, che devono essere presentati dal Governo ogni

a crisi finanziarie. modo limitato il potere del legislatore dopo che il bilancio è stato approvato. Infatti, essendo il bilancio una

anno. Con ciò si ribadisce il principio del controllo politico e quello dell’annualità del bilancio. o • •

L’esercizio provvisorio del bilancio è ammesso solo se autorizzato con legge e per periodi non superiori a quattro mesi.

Articoli 97 e 119: estendono il principio dell’equilibrio a tutte le Amministrazioni pubbliche Articolo 117: riserva allo Stato la competenza legislativa ai fini dell’armonizzazione dei bilanci degli enti pubblici con il bilancio dello Stato.



Articolo 75: non prevede l’abrogazione della legge di bilancio tramite referendum.



Articolo 100: attribuisce alla Corte dei conti il controllo dell’esecuzione del bilancio.

Dal 2015 sono state emanate le leggi per l’armonizzazione dei bilanci che devono essere redatti secondo regole comuni, e la legge per l’analisi economica e finanziaria delle voci di bilancio. Inizialmente infatti, veniva effettuata solo l’analisi finanziaria.

3. I caratteri del bilancio L’attività della Pubblica amministrazione si svolge in modo continuo, ma viene suddivisa in periodi della durata di un anno. L’anno finanziario è un periodo di dodici mesi durante il quale si svolge la gestione finanziaria della Pubblica amministrazione. In Italia esso coincide con l’anno solare. Nelle norme sulla contabilità pubblica il termine “bilancio” indica il bilancio di previsione, mentre per il bilancio consuntivo viene usato il termine “rendiconto”. Il bilancio di previsione registra le entrate e le spese relative al periodo che sta per iniziare. Esso evidenzia le scelte economiche del Governo, vincola l’attività dell’Amministrazione pubblica e agevola la programmazione degli interventi nell’economia. Il rendiconto espone i risultati della gestione del periodo appena trascorso e consente una valutazione dell’attività svolta. Indica in quale misura gli obiettivi pubblici sono stati attuati e costituisce una valida base per programmare gli interventi futuri. La gestione finanziaria delle entrate e delle spese si svolge in due fasi: •

Fase iniziale: accertamento delle entrate e riconoscimento di un’obbligazione da pagare (impegno)



Fase conclusiva: riscossione delle entrate e pagamento della spesa

Può accadere che alla fine dell’anno vi siano operazioni in corso. In tal caso, le entrate accertate ma non riscosse costituiscono i residui attivi (crediti) mentre le spese impegnate ma non pagate costituiscono i residui passivi (debiti). Il bilancio viene redatto sia con il criterio della competenza (fase iniziale), considerando le entrate e le spese di competenza del periodo, sia con quello di cassa (fase conclusiva), che mette in evidenza l’effettivo movimento dei flussi di denaro. Il bilancio può essere annuale o pluriennale (minimo tre anni). Quello pluriennale viene aggiornato annualmente per scorrimento, in quanto le sue previsioni ogni anno vengono adeguate all’andamento dell’economia.

4. I principi del bilancio Il bilancio deve corrispondere, oltre che al principio costituzionale dell’equilibrio tra entrate e spese, anche ad altri principi che garantiscono la correttezza e la trasparenza delle informazioni.

• •

Annualità: l’approvazione annuale garantisce un controllo frequente del Parlamento sull’azione del Governo. Universalità: tutte le operazioni di entrata e uscita finanziaria devono risultare in bilancio. La gestione fuori bilancio è consentita solo in casi eccezionali ma deve essere comunque approvata con una legge ed ha una durata limitata.



Integrità: le entrate e le spese devono essere iscritte in bilancio per l’intero ammontare, tendo conto anche dei residui.



Unità: le entrate devono costituire un unico fondo per far fronte a ogni genere di spesa (sono vietati i “tributi per scopo”).



Specificazione: entrate e spese devono essere determinate analiticamente per “unità di voto”, al fine di impedire che le somme approvate siano utilizzate per fini diversi da quelli previsti.

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Veridicità: le valutazioni effettuate devono rappresentare fedelmente la realtà, non possono quindi essere sopravvalutate le entrate o sottovalutate le spese.



Pubblicità: il bilancio deve essere reso conoscibile attraverso la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e sul sito web della Pubblica amministrazione.

5. La struttura del bilancio Le voci del bilancio sono esposte analiticamente e classificate in modo sistematico secondo criteri stabiliti dalla legge. Le unità di voto parlamentare sono le tipologie di entrata e i programmi di spesa. Le tipologia di entrata e i programmi di spesa sono a loro volta classificati secondo criteri stabiliti dall’articolo 25 della legge numero 196 del 2009. Le entrate dello Stato sono ripartite in: •

Titoli, a seconda che siano di natura tributaria, extratributaria o che provengono dall’alienazione di beni patrimoniali, dell’ammortamento di essi e dalla riscossione dei crediti o dall’accensione dei prestiti;



Entrate ricorrenti e non ricorrenti, a seconda che si riferiscano a proventi previsti “a regime” o una tantum;

• •

Tipologie, indicano i diversi tipi di proventi (Irpef, Iva, redditi da capitale, ecc.); Categorie, secondo la natura dei cespiti (imposte sul reddito e sul patrimonio, sui consumi, sulla produzione, ecc.);



Unità elementari di bilancio (unità gestionali).

Le spese dello Stato sono ripartite in: •

Missioni, rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici da realizzare con la spesa pubblica (ordine pubblico, difesa del territorio, ecc.);



Programmi, rappresentano le concrete attività amministrative mediante le quali vengono realizzate le finalità definite nelle missioni. Essi costituiscono le unità di voto sottoposte all’approvazione del Parlamento e per questo sono vincolati alla gestione della spesa a cui sono destinati;



Titoli, a seconda che siano correnti, in conto capitale o per il rimborso dei prestiti;



Spese inderogabili e rimodulazioni, a seconda che siano oneri stabiliti dalla legge (come gli interessi passivi) o da fattori legislativi che determinano il limite massimo delle somme da stanziare



Unità elementari di bilancio, a loro volta suddivise in capitoli (dal 2017 è stata introdotta la ripartizione in azioni, in via sperimentale, che andrà a sostituire i capitoli).

Ai fini dell’analisi economico-funzionale, infine, le spese sono aggregate in categorie, secondo il loro contenuto economico, e in classi, in base alle funzioni di governo cui la spesa è destinata (difesa, ordine pubblico, protezione dell’ambiente, ecc.).

6. I risultati differenziali Il risultato differenziale è costituito dalla somma algebrica tra le entrate e le spese esposte in bilancio. Oltre al saldo totale, vengono rilevati anche saldi parziali che permettono di valutare in modo più analitico la situazione delle finanze statali. Vengono così individuati quattro risultati differenziali: •

Risparmio pubblico: è il saldo tra il totale delle entrate correnti e quello delle spese correnti. Se attivo, indica che il totale delle entrate ha coperto tutto il totale delle spese e dà luogo a un risparmio destinato a pagare il debito pubblico o agli investimenti.



Saldo netto da finanziare: è il saldo tra il totale delle entrate finali e quello delle spese finali. A seconda che sia negativo o positivo, rappresenta il disavanzo o l’avanzo di bilancio in senso proprio, senza tenere conto dei prestiti



Indebitamento netto: è il saldo tra le entrate e le spese finali con l’esclusione di tutte le voci che si riferiscono a

pubblici. operazioni di finanziamento (riscossione crediti) •

Ricorso al mercato: è il saldo tra il totale delle spese e quello delle entrate finali. Se negativo indica che il disavanzo deve essere coperto mediante prestiti pubblici. Il totale di quest’ultimo corrisponderà quindi alla quarta voce di entrata, ovvero l’accensione di prestiti.

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