Grammatica+di+base - libero completo arabo base PDF

Title Grammatica+di+base - libero completo arabo base
Author sara barj
Course Arte medievale
Institution Sapienza - Università di Roma
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Summary

libero completo arabo base...


Description

Corso di lingua araba standard Docente: V. Di Bennardo

(livello base / principiante)

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Corso di Lingua Araba Standard (livello base / principiante) Grammatica Docente: Valentina Di Bennardo

©Valentina Di Bennardo – All rights reserved

Corso di lingua araba standard Docente: V. Di Bennardo

(livello base / principiante)

INDICE

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GRAMMATICA: BREVE INTRODUZIONE ALLA LINGUA ARABA

1) L’ALFABETO IN ARABO: - Nozioni; - Le vocali brevi; - La lettera alif (‫;) ا‬ - Le lettere: bà (‫)ب‬, tà (‫)ت‬, thà (‫ )ث‬e nùn ( ‫;)ن‬ - Le vocali lunghe & le lettere wàw (‫ ) و‬e yà (‫;)ي‬ - Le lettere: dàl (‫)د‬, dhàl (‫)ذ‬, rà (‫)ر‬, zà ( ‫;)ز‬ - Le lettere: sìn (‫ )س‬e shìn (‫;)ش‬ - Le lettere: ḥà (‫)ح‬, khà (‫ )خ‬e gìm ( ‫;)ج‬ - Le lettere: kàf ( ‫)ك‬, làm ( ‫) ل‬, mìm ( ‫)م‬, hà ( ‫;) ه‬ - La làm-alif; - Le lettere: qàf (‫) ق‬, fà (‫)ف‬, ‘ayn ( ‫) ع‬, ghayn (‫;)غ‬ - Le lettere enfatiche: ṣàd (‫)ص‬, ḍàd (‫) ض‬,ṭà(‫)ط‬,ẓà ( ‫;)ظ‬ - Il sukùn; - L’alif maqsùrah e tà marbùṭah; - Il tashdìd e il tanwìn; - La hamzah (o quiescenza); - La maddah (o prolungamento) 2) RADICE E FORMA 3) GLI ARTICOLI: 3.1) 3.2)

La waṣlah; La vocale ausiliaria eufonica.

4) LA DECLINAZIONE: 4.1)

Le parti del discorso e la proposizione nominale & verbale

5) L’INTERROGAZIONE 6) LO STATO COSTRUTTO

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7) I GENERI 8) NUMERI: 8.1) 8.2)

Il plurale; I numerali.

9) AGGETTIVI E PRONOMI PERSONALI 10) AGGETTIVI E PRONOMI DIMOSTRATIVI 11) AGGETTIVI E PRONOMI RELATIVI 12) AGGETTIVI E PRONOMI INTERROGATIVI: 12.1) Altri pronomi o aggettivi pronominali tra i più comuni.

13) NEGAZIONE IN ARABO 14) I VERBI: 14.1) il verbo ‫ ﻛﺎن‬.

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Breve introduzione allo studio della lingua araba L’espressione italiana utilizzata per indicare uno stato di totale incomprensione (“Ma che parli arabo?”), oltre a svolgere la sua vera e propria funzione semantica, è indice di un dato sociale tipicamente occidentale: il pregiudizio secondo cui l’arabo sia un lingua difficile, incomprensibile, roba dell’altro mondo… Tuttavia, accostandosi adeguatamente allo studio di questa lingua, un discente occidentale potrà coglierne più che l’incomprensibilità la complessità in grado, tuttavia, di esercitare un grande fascino vista la ricchezza semantica e culturale di cui l’arabo è frutto. Questa lingua è, infatti, portatrice di un background storico, culturale e religioso ricco, generoso e poco conosciuto (e ahimè apprezzato) in Occidente. Dunque, auguro a tutti un proficuo studio e approfondimento dell’arabo e con esso di questa interessante civiltà!

‫َﻣﺒﺮوك‬

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1) L’ALFABETO ARABO Nozioni L’arabo si legge e si scrive da destra a sinistra. Di conseguenza, libri, quaderni, quotidiani e ogni genere di pubblicazione a stampa seguirà la stessa direzione. Inoltre, spesso si pensa erroneamente che l’arabo consti di segni. Non c’è nulla di così sbagliato dal momento che esistono in arabo vere e proprie lettere con suoni e metodi di scrittura diversi dal nostro alfabeto. L’alfabeto arabo consta di 28 consonanti di cui solo tre vengono anche utilizzate per indicare le vocali lunghe. Di fatto, è una lingua da considerare come basata solo su consonanti: le lingue semitiche, infatti, possiedono una tale struttura che da sola è sufficiente per intendere gli scritti. Le maiuscole non esistono e molti dei segni di interpunzione si scrivono come di nostra abitudine (ad eccezione, della virgola (, diventa ،), del punto e virgola (; diventa ‫ )؛‬e del punto interrogativo (? diventa ‫)؟‬. Le lettere dell’alfabeto si legano l’una all’altra da destra e da sinistra, ma sei di esse si legano solamente da destra. Legandosi le lettere cambiano forma, così come indicato nei prossimi paragrafi. Rimandiamo ai file audio per l’ascolto della pronuncia di ciascuna lettera.

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Le vocali brevi

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Secondo alcuni studi, le vocali in arabo furono frutto di un’invenzione successiva conseguente delle imperfezioni diffuse sia a livello di scrittura sia a livello orale. Vennero, dunque, inseriti degli ulteriori segni per indicare i suoni vocalici e correggere tali deficienze linguistiche. Di fatto, in arabo esistono solo tre vocali brevi1: a- i – u. Vengono scritte sopra o sotto il corpo della lettera. -

Vocale “a” (in arabo, fatḥah): breve linea posta sopra il corpo della lettera

-

Vocale “i” (in arabo, kasrah): breve linea posta sotto il corpo della lettera

-

Vocale “u” (in arabo, ḍammah): con un segno specifico sopra il corpo della lettera

Ecco come si scrivono le vocali:

Vocale “a” (in arabo, fatḥah)

Vocale “i” (in arabo, kasrah)

Vocale “u” (in arabo, ḍammah)

La lettera alif Prima lettera dell’alfabeto, l’alif si lega solo da destra ed è spesso utilizzata per formare la vocale lunga “a”.

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Per suono breve, intendiamo una breve emissione della voce. ©Valentina Di Bennardo – All rights reserved

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Ecco come si presenta a livello di scrittura

Lettera

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Forma isolata Forma iniziale

Forma Media

Forma finale

Alif (‫)ا‬

Le lettere: bà (‫)ب‬, tà (‫)ت‬, thà (‫ )ث‬e nùn ( ‫)ن‬: Dal punto di vista fonetico:

bà (‫)ب‬: corrisponde al suono /b/ tà (‫)ت‬: corrisponde al suono /t/ thà ( ‫)ث‬: corrisponde al suono /th/ inglese nùn ( ‫)ن‬: corrisponde al suono /n/ Dal punto di vista grafico, possono essere legate da destra e da sinistra. Ecco le specifiche: Lettera

Forma isolata

Forma iniziale

Forma Media

Forma finale

bà (‫) ب‬

tà (‫) ت‬

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In sintesi

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thà (‫)ث‬

nùn ( ‫) ن‬

Le vocali lunghe Le vocali lunghe vengono prodotte prolungando il suono delle vocali-a, -i, -u. Di conseguenza, esistono vocali lunghe solo delle sopraindicate vocali (le uniche in arabo). Vocale lunga

Come si presenta

À

Ì

Ù

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Esempio

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Dell’alif abbiamo già parlato. Conosciamo la wàw (‫ )و‬e la yà (‫)ي‬. Oltre a formare le vocali lunghe, hanno una vita autonoma essendo delle vere e proprie consonanti.

Dal punto di vista fonetico: wàw (‫)و‬: corrisponde alla nostra /u/ yà (‫)ي‬: corrisponde alla nostra / i /

Ecco come si scrivono: Lettera

Forma isolata

Forma iniziale

Forma Media

wàw (‫)و‬:

Forma finale

In sintesi

La lettera si lega solo da destra

yà (‫)ي‬:

Le lettere: dàl (‫)د‬, dhàl (‫)ذ‬, rà (‫)ر‬, zà (‫)ز‬ Dal punto di vista fonetico: dàl ( ‫)د‬: corrisponde alla nostra /d/ dhàl ( ‫)ذ‬: corrisponde alla /dh/ rà ( ‫)ر‬: corrisponde alla nostra /r / zà (‫)ز‬: corrisponde alla nostra /z /

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Dal punto di vista grafico, possono essere legate solo da destra. Ecco le specifiche: Lettera

Forma isolata

Forma iniziale

Forma Media Forma finale

In sintesi

dàl (‫) د‬

La lettera si lega solo da destra

dhàl ( ‫)ذ‬

La lettera si lega solo da destra

rà (‫) ر‬

La lettera si lega solo da destra

zà (‫)ز‬

La lettera si lega solo da destra

Le lettere: sìn (‫ ) س‬e shìn (‫) ش‬ Dal punto di vista fonetico:

sìn ( ‫)س‬: corrisponde al suono /s/ shìn (‫) ش‬: corrisponde al suono /sci/ Dal punto di vista grafico, possono essere legate da destra e da sinistra. Ecco le specifiche:

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Lettera

Forma isolata

Forma iniziale

Forma Media

Forma finale

In sintesi

sìn ( ‫) س‬

shìn (‫) ش‬

Le lettere: ḥà (‫)ح‬, khà (‫ )خ‬e gìm ( ‫)ج‬ Dal punto di vista fonetico:

ḥà (‫) ح‬: corrisponde al suono fortemente aspirato della /h/ khà (‫)خ‬: corrisponde al suono della jota spagnola gìm ( ‫)ج‬: corrisponde alla /g/ dolce Dal punto di vista grafico, possono essere legate da destra e da sinistra. Ecco le specifiche:

Lettera

Forma isolata

Forma iniziale

Forma Media

ḥà (‫) ح‬

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Forma finale

In sintesi

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khà (‫) خ‬

gìm (‫) ج‬

Le lettere: kàf ( ‫)ك‬, làm (‫) ل‬, mìm ( ‫)م‬, hà ( ‫)ه‬: Dal punto di vista fonetico:

kàf ( ‫)ك‬: corrisponde alla /c/ di “cane” làm (‫) ل‬: corrisponde alla /l/ mìm ( ‫) م‬: corrisponde alla /m/ hà ( ‫) ه‬: corrisponde alla /h/ inglese Dal punto di vista grafico, possono essere legate da destra e da sinistra. Ecco le specifiche: Lettera

Forma isolata

Forma iniziale

Forma Media

Forma finale

kàf ( ‫) ك‬

làm (‫) ل‬

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mìm ( ‫)م‬

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hà ( ‫) ه‬

La làm-alif Quando una alif incontra una làm è possibile scrivere le lettere in due modi:

-

‫ﻻ‬

Poiché l’alif non si unisce a sinistra, neanche la làm – alif si legherà nello stesso versante, né scende sotto il rigo.

Le lettere: qàf (‫)ق‬, fà (‫)ف‬, ‘ayn (‫)ع‬, ghayn (‫)غ‬ Dal punto di vista fonetico:

qàf (‫)ق‬: corrisponde a un suono gutturale fà (‫)ف‬: corrisponde alla /f/ ‘ayn (‫) ع‬: corrisponde a una faringale sonora ghayn ( ‫)غ‬: si avvicina molto alla /r/ francese Dal punto di vista grafico, possono essere legate da destra e da sinistra. Ecco le specifiche: Lettera

Forma isolata

Forma iniziale

Forma Media

Forma finale

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In sintesi

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qàf (‫) ق‬

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fà (‫)ف‬

‘ayn (‫)ع‬

ghayn (‫) غ‬

Le lettere enfatiche: ṣàd (‫) ص‬, ḍàd (‫)ض‬,ṭà( ‫)ط‬, ẓà (‫)ظ‬: Dal punto di vista fonetico:

ṣàd (‫)ص‬: corrisponde al suono enfatico della /s/ ḍàd (‫)ض‬: corrisponde al suono enfatico della /d/ ṭà( ‫)ط‬: corrisponde al suono enfatico della /t/ ẓà (‫)ظ‬: corrisponde al suono enfatico della /z/ Dal punto di vista grafico, possono essere legate da destra e da sinistra. Ecco le specifiche:

Lettera

Forma isolata

Forma iniziale

Forma Media

Forma finale

ṣàd ( ‫) ص‬

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ḍàd ( ‫)ض‬

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ṭà( ‫)ط‬

ẓà (‫)ظ‬

Il sukùn (o quiescenza) Quando una consonante non è seguita da vocale, viene scritto il segno di

◌ْ . Nessuna parola può

iniziare con il segno di sukùn. Esempi:

ُ‫ ِﺑ ْﻨﺖ‬, si legge “bintu” (ragazza, figlia) - ‫دَ ْو ﻟﺔ‬, si legge “dawlah” (stato, nazione)

L’alif maqṣùrah e tà marbùṭah A fine parola, dopo la fatḥah, è possibile trovare una yà senza punti; si tratta dell’alif maqṣùrah che si presenta così

‫ى‬. Equivale a un’alif di prolungazione. Di conseguenza, la parola ‫ِﺳﻮى‬

si leggerà

siwà. Se la hà ha due punti diacritici e si trova a fine parola ci troviamo di fronte alla tà marbùṭah. Si

tratta di una tà ma con gli apici intrecciati (ecco il significato di marbùṭah). Si pronuncia proprio come la tà e viene solitamente utilizzata per la formazione del femminile nei nomi e negli aggettivi (cfr. Cap.7). La forma isolata è

‫ة‬, mentre quella a fine parola è

. Esempio:

‫ َﺟﺪﯾﺪة‬si legge jadìdah. Come è evidente da questo esempio, la consonante che precede la tà marbùṭah acquisisce la

fatḥah; nella trascrizione in caratteri occidentali, invece, viene solitamente indicata con –ah.

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Il tashdìd e il tanwìn

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Sulle consonanti che devono essere pronunciate doppie si usa inserire il tashdìd, ovvero,

◌ّ

(la

parola in arabo significa rafforzamento). Nel caso di fatḥah e ḍammah, i segni vocali vanno posizionati sopra il tashdìd stesso. Nel caso della kasrah, invece, questo segno vocali verrà posizionato sotto il copro di lettera mentre sulla parte superiore della stessa verrà regolarmente posizionato il segno di tashdìd. Lo stesso dicasi per il tanwìn di cui a breve si parlerà. Esempi:

‫ َردﱠ‬si legge “radda” – ‫َﺑ ﱡﺮ‬

si legge “barru” –

ِ ّ‫ َر ب‬si legge “rabbi”

In fine parola si possono trovare i segni vocali doppi; questo è, invece, il tanwìn detto anche nunazione:

◌ً ◌ٍ ◌ٌ

(si legge rispettivamente, da destra verso sinistra, –un, -in, – an). Indica

l’articolo indeterminativo nei tre casi, nominativo, obliquo, accusativo (cfr. __________)

ٍ si pronuncia “qalamin” ٌ ‫ﻗ َﻠ َﻢ‬, si pronuncia “qalamun” (una penna, caso nominativo) – ‫ﻗﻠﻢ‬ (una penna, caso obliquo)- ً ‫ ﻗﻠﻤﺎ‬si pronuncia “qalaman” (una penna, caso accusativo).

Esempi:

Come è evidente dagli esempi nel caso di tanwìn con fatḥah è necessario un sostegno grafico, l’alif. Questa regola è sempre valida eccezione fatta nel caso di parola terminante con tà marbùṭah e

dopo un’hamzah supportata da un’alif o seguita dalla stessa (cfr. ____) accettando così solo il tanwìn con fatḥah senza sostegno. Esempi:

ً ‫ َﺟﺮﯾﺪة‬, jarìdatan (un giornale, caso accusativo).

L’hamzah Gli arabi con il segno ‫ ء‬indicano la hamzah, ovvero, il colpo di glottide, l’irrompere subitaneo dell’aria trattenuta precedentemente in gola. La hamzah si presenta: a) b) -

Da sola, sul rigo (‫;)ء‬ Su un sostegno: Sopra o sotto la lettera alif (‫;)أ إ‬ Sopra la lettera wàw (‫;)ؤ‬

-

Sopra la lettera yà (

)

All’inizio di parola la hamzah viene sempre scritta con un’alif. Traslitterata l’hamzah si scrive /’/.

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Qualche esempio:

‫ﻣﺎ ٌء‬

(mà’, acqua) -

‫‘( أَب‬ab, padre) - ‫أ ُ ّم‬

17 (‘umm, madre) -

‫‘( إِﻧﺴﺎن‬insàn, genere umano, uomo)

Quando sono sostegno della hamzah perdono il valore di lettere e non vanno pronunciate. La stessa yà perde i punti diacritici. Esempio:

‫( ِﺑﺌْ ٌﺮ‬bi’run, pozzo).

Se, però, la hamzah sorge all’interno della parola il sostegno dipenderà dal “rapporto di forza” tra le vocali. Per “rapporto di forza” si intende la scala di priorità esistente tra le vocali. La più forte è la yà (e, dunque, la kasrah), seguita dalla wàw (ovvero, la ḍammah). La più debole è l’alif (alias, la fatḥah). Di conseguenza, si scriverà Altro esempio:

‫( َر ِﺋﯿﺲ‬ra’is, capo, presidente): tra fatḥah e kasrah è più forte l’ultima.

‫( ﺳُﺆال‬su’àl, domanda) dove tra la

abbiamo due vocali identiche non sorgono problemi: es.,

ḍammah e l’alif predomina la prima. Se

َ ‫ﻗ َ َﺮ أ‬

(qara’a, leggere).

Se la hamzah è a fine parola sceglie il sostegno secondo la vocale precedente. Esempi:

‫( ﻟُﺆْ ﻟُﺆ‬lu’lu’, perla)- َ ‫( ﻗ َ َﺮ أ‬qara’a, leggere) – ‫ﻗﺎرئ‬ ِ (qàri’, lettore, recitatore del Corano)

Se preceduta da vocali lunghe à e ù, nonché dal dittongo aw, o ancora dopo una consonante con nunazione, l’hamzah va scritta sul rigo. Esempi:

‫( ﺗَﻔﺎ َء َل‬tafà’ala, aspirare)- ‫ﺷ ْﻲء‬ َ (shay’, cosa)

Le parole terminanti con Esempio:

‫ يء‬, al caso accusativo indeterminato, prenderanno la seguente forma:

ً ‫ﺷَﯿﺌﺎ‬, (shay’, cosa)

La maddah (o prolungamento) Un’alif hamzata con fatḥah seguita da un’alif di prolungazione o hamzata ma con sukùn non può essere scritta così ‫ أ ا‬ma così ‫آ‬, apportando una sola alif con il segno della maddah. Si tratta di un’alif posta orizzontalmente sull’altra. Esempi:

‫آﺛﺎر‬ ٌ si pronuncia “àthàrun” (tracce, orme) – ‫ آ ِﺧ ﺮو َن‬si pronuncia “àkhirùna” (gli altri) ©Valentina Di Bennardo – All rights reserved

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Questa tabella riassuntiva è utile per ripassare l’alfabeto e la scrittura di ogni lettera.

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2) RADICE E FORMA

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Come tutte le altre lingue semitiche, l’arabo si basa morfologicamente parlando sul sistema delle radici consonantiche. Così, il dizionario Treccani a riguardo:

Il sistema morfologico si basa sul sistema delle ‘radici’ consonantiche, composte quasi esclusivamente da tre consonanti. Alla radice è connesso il significato fondamentale della parola, che viene poi variamente specificato mediante prefissi, infissi e suffissi, e mediante alternanza vocalica.

Dal punto di vista, dunque, meramente linguistico, l’arabo è una lingua triconsonantica, basata, cioè, su tre consonanti o radici il cui insieme è portatore del significato lessicale generico. Facciamo un esempio. Prendiamo

‫ﻛﺘﺐ‬,

insieme consonantico costituito da

‫ك‬, ‫ ت‬, ‫ب‬

.

2

Quest’insieme consonantico dà l’idea di scrivere; di conseguenza, tutte le parole de...


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