Sociologia del tempo libero PDF

Title Sociologia del tempo libero
Author Ismaele Noto
Course SOCIOLOGIA DEL TEMPO LIBERO
Institution Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Pages 15
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Summary

Riassunto Noto Ismaele.. Capitolo 1. LEISURE: DEFINIZIONI E PRATICHE 1. Introduzione Il leisure time riproduce importanti aspetti del modo di essere delle permette di conoscere qual la vita degli individui e dunque gli atteggiamenti e i comportamenti diffusi in una determinata Questi aspetti non pos...


Description

Riassunto Noto Ismaele.. Capitolo 1. LEISURE: DEFINIZIONI E PRATICHE 1. Introduzione Il leisure time riproduce importanti aspetti del modo di essere delle società, perché permette di conoscere qual è la vita degli individui e dunque gli atteggiamenti e i comportamenti più diffusi in una determinata società. Questi aspetti non possono essere visti semplicemente come una sommatoria di comportamenti individuali, ma vanno analizzati in termini aggregati. Gli ambiti del tempo del lavoro e del non lavoro si alternano nella vita degli individui. 2. Un interesse scientifico con andamento sinusoidale L’interesse nei confronti della tematica del tempo libero ha un andamento sinusoidale in Italia. Fra le principali ragioni c’è un pregiudizio di fondo, poiché tema considerato effimero e riguardante aspetti non importanti della realtà sociale. L’interesse era piuttosto generato dalla questione sociale: il problema dell’eccesso di tempo libero, che poteva alimentare conflittualità sociale, delinquenza e criminalità. La vacanza è una delle principali forme in cui si diffonde una specifica declinazione del significato di leisure time moderno. Le scelte sono divenute segni di identificazione: la pratica delle vacanze crea un’etica. Ci sono 2 tensioni: da una parte impiegare il tempo libero e dall'altra dichiarare che questa è una scelta personale. Questa attenzione alimenta l'ossessione che ognuno può provare di fronte alla terribile prospettiva di sciupare le proprie vacanze. Come impiegare il leisure-time non è un problema che ha che fare solamente con i desideri, i vincoli e le risorse economiche: è ancora un modo attraverso cui rispondere a bisogni generati dal nostro essere individui sociali che necessitano di riconoscimento. Piuttosto che essere solamente l'altra faccia dell’ impegno lavorativo il leisure-time è diventato un momento in cui si ricerca autenticità, spontaneità e libertà. La condizione di conflitto è fra scelte dettate da bisogni individuali e quelle dettate da vincoli esterni e si appalesa in ragione di un agire di appartenenza. Il nostro leisure marca una distanza sociale: ciò che nel passato aveva per esempio definito il riconoscimento della nuova aristocrazia economica come leisure class 3. Tre accezioni e tante definizioni Il tempo libero non è facilmente classificabile entro confini disciplinari rigidi. Si riferisce a stati d'animo e pratiche, contenitori temporali e spaziali distanti da quello in cui si svolge l'impegno lavorativo. a. Leisure come otium (condizioni di non necessità, una valenza etica che ha assunto un diverso significato sociale in termini ora positivi e ora negativi in ragione della diversa cornice culturale e religiosa entro la quale venivano interpretati). Nello scegliere i modi di impiegare il tempo libero stabilisce non soltanto le regole di uno stile di consumo ma anche un confine rispetto all'attività delle altre classi sociali dalle quale vuole distanziarsi. Non si tratta dunque di pratiche e di un tempo finalizzato alla riflessione filosofica (tipica dell’otium) ma ha un'accezione come pratica possibile solo per chi vive nell’agiatezza, cioè il tempo dell’agiatezza, ovvero uno specifico spazio-temporale della sociabilità di una minima porzione di società composta da pochi individui. Disponibilità di ricchezza e di tempo non lavorativo divengono dunque criteri di distinzione sociale, come attività onorevole distinta cioè svolta dalla leisure class che ne ostenta la pratica e il consumo vistoso di alcuni beni. b. Leisure come tempo liberato dal lavoro. Si istituzionalizza un momento non lavorativo stabilito per legge di durata definita ed uguale per tutti ed assume la connotazione di momento rigenerativo necessario al corpo e allo spirito per poter ritornare a svolgere il lavoro quotidiano con una più forte motivazione. In questa accezione assume una valenza politica: il tempo liberato è dunque un tempo sottratto alla produzione. Le critiche ai consumi del tempo libero parlano di una società alienante in quanto bloccata dalla dicotomia produzione e consumo in cui le pratiche di leisure costituiscono attività di consumo. Le attività di leisure verranno viste come tempo da liberare dal rapporto alienante generato dalle dinamiche di produzione e del sistema di consumo massificato. c. Leisure come tempo finalizzato alla realizzazione di sé. È un tempo dotato di senso individuale il cui valore viene attribuito appunto dall’ individuo (coincide con la crescita della cultura di massa e della centralità di autonomia individuale come capacità di autodeterminazione dell'attore sociale. Pur essendo il leisure time un tempo altro da quello lavorativo può diventare il contenitore di un'altra attività con caratteristiche tipiche della prestazione lavorativa. Questo tempo per sé è il tempo del godimento

procurato dall'espressione della realizzazione di sé nella spontaneità. È l'espressione di un nuovo bisogno sociale dell'individuo di disporre di sé stesso per sé stesso. Essendo diminuita la necessità di un lavoro prolungato ed essendo diventato meno ampio il controllo da parte delle istituzioni della società, si è quindi liberato un tempo marginale in cui la ragion d’essere e non è più il funzionamento di un'istituzione bensì la realizzazione dell'individuo. Questa è una nuova etica del leisure time che non va intesa come inoperosità che respinge il lavoro e gli obblighi, bensì un nuovo equilibrio tra le esigenze utilitaristiche della società e quelle disinteressate della persona. Kraus ha identificato 6 modi di intendere leisure: 1. Leisure come attività fine a se stessa (le arti, la discussione filosofica o l'apprendimento - significato classico). Scholè indicava apprendimento. Ascholè assenza di leisure. Lo si definiva in modo contrario rispetto a quanto avviene oggi poiché il lavoro era inteso come assenza di leisure. In primo luogo richiama una struttura di classe di tipo aristocratico fondata sulla disponibilità del lavoro di schiavi, in contrapposizione ai molti non aristocratici che devono lavorare e che non possono permettersi attività di leisure. Il leisure era considerato come insieme di attività svolte con calma nella quiete e a fini contemplativi mentre oggi appaiono estremamente dinamiche e attive con obiettivi esterni, piuttosto che interni come previsto dalla visione classica. 2. Leisure come simbolo di appartenenza di classe. La classe emergente si riconosceva con il consumo vistoso anche di tempo libero, inteso come tempo non destinato al lavoro, e con attività molto costose ed esclusive (così come lo è tutt’ora) poiché si è fortemente condizionati dalle risorse economiche e dal capitale culturale. 3. Leisure come tempo non obbligato. Non è sempre possibile dire quale attività sia del tutto libera da impegni o obbligazioni. Inoltre molte attività che non rientrano in quelle lavorative come la socialità in ambienti extra-lavorativi possono avere conseguenze sulla dimensione lavorativa così come leggere libri professionali per diletto. Anzi alcune attività di leisure rischiano di diventare attività di semi-leisure o anti-leisure. 4. Leisure come attività svolte nel tempo libero, quindi occupazioni come riposarsi, divertirsi, arricchirsi e migliorare le proprie competenze. Ci si può rigenerare attraverso il gioco piuttosto che il far niente. 5. Leisure come stato dell'essere segnato dalla libertà. La funzione del leisure è quella di aiutare un individuo ed acquisire soddisfacimento personale e auto arricchimento. Si richiama la concezione olistica dello stile di vita, poiché la vita quotidiana non è vista come bruscamente frammentata fra impegni lavorativi familiari sociali civili e, a parte, il tempo libero, ma sono parti di un tutto che consiste nell'esperienza di ogni giorno in cui gli individui esplorano le loro potenzialità e capacità. 6. Leisure come espressione della spiritualità ad esempio la pausa settimanale per i riti religiosi. Questo significato è fortemente determinato dalla cultura e dalla religione. Nella cultura orientale quale è il confucianesimo ad esempio la vita viene fondata sulla semplicità, sull'armonia e serenità e in questa visione quindi leisur diventa parte della vita e dell'ordine. Karlis riassumendo quanto sostenuto da Kraus individua 3 punti di vista dai quale osservare il concetto di leisure: 1. Residuale: free time - tempo libero da impegni e responsabilità lavorative, obblighi familiari, personali e sociali. Sono ore che rimangono quando si sottraggono quelle lavorative e quelle destinata al sonno. 2. Etico-istituzionale: free time activities - attività svolta volontariamente nel free time che vengono riconosciute come leisure activities i cui tempi e luoghi sono socialmente definiti (solamente alcune e non tutte le attività nelle quali si è impegnati nel free time sono attività di leisure, ovvero quelle esplicitamente volontarie). 3. Ontologico: personal experience and state of being - quindi attività ritenuta soddisfacente dalla persona. Include una percezione di libertà, in assenza di attese o di ricompensa esterna. È una scelta personale, poiché ci si focalizza sul significato soggettivo di leisure. Quindi il leisure viene declinato in chiave individualizzante. Stokowski fornisce 3 accezioni: a) Sentimento di libertà; b) Attività sociale; c) Esclusivamente come “tempo” ed è una distinzione dal resto delle attività svolte nel tempo obbligato. Si distingue quindi ciò che è un obbligo dal suo che è passione.

Stebbins evidenzia la dimensione di assenza di costrizione e dunque il leisure viene definito come attività non coercitiva intrapresa nel tempo libero in cui si esprime ciò che le persone vogliono fare, utilizzando le abilità e risorse che hanno a disposizione. Questa definizione comprende tutte le attività (anche quelle lavorative) che rientrano tra le soddisfacenti e appassionanti. Proprio per questo, però, non consente di distinguere in maniera definitiva tra attività che rientrano allo svago e attività di un impegno istituzionale legato al ruolo sociale. Veal: leisure quale tempo escluso dalle attività svolte per rispondere ai bisogni di sussistenza e alle quali gli individui preferirebbero non partecipare. Giddens: leisure come sfera della vita non occupata in attività lavorativa, nel viaggiare per lavoro o nel dormire. Kaplan: leisure che offre opportunità di ricreazione, di crescita personale, di supporto per aiuto per gli altri leisure. È un’esperienza che esula dal ruolo economico. Il leisure è piacevole sia nell'attesa di realizzarlo sia nel ricordo. Kelly: sono importanti gli aspetti non remunerativi e sull' assenza di aspettative sociali e la non necessarietà. È centrale la possibilità decisionale. Pieper: leisure è un’attitudine mentale e spirituale della mente e una condizione dell'animo del tutto contraria all'idea del lavoro. Leisure implica l’attitudine alla non attività, alla calma interiore al silenzio e all’assenza di impegni. Non significa mutismo o assenza di ogni rumore, ma è un'attitudine contemplativa. 4. Pratiche del leisure Le modalità con cui esso viene svolto nonché sulle pratiche attraverso cui si declina si possono suddividere in 5 aree di interesse: a) interessi fisici: attività sportive, cura del corpo, passeggiate, viaggi per vacanza; b) interessi manuali: quali bricolage, fai da te, giardinaggio; c) interessi estetici: performance artistiche, frequentazione di musei, produzione televisiva e cinematografica; d) interessi intellettuali: lettura, scrittura; e) interessi sociali: partecipazione ad attività associative in genere. Questi interessi inoltre si distinguono tra attività non produttive (attraverso cui si fruisce e si osserva in genere una performance) e attività produttive (attraverso cui si realizza, si scopre, si inventa qualcosa). Ibrahim tenta di fare una sistematizzazione delle forme che assumono i comportamenti di leisure, cercando di comprendere cosa fanno le persone quando hanno tempo libero dal lavoro o dagli obblighi civicofamiliari. Ad intervenire nelle dinamiche delle scelte sono 2 sets interagenti di variabili: ◊ dimensione sociale: modo in cui le diverse culture si costituiscono in gruppi (fattori demografici); ◊ dimensione fisica: la topografia di una società. In questo approccio le attività e le pratiche di leisure sono analizzate attraverso l'incrocio di condizioni ambientali ma anche sociali, economiche e culturali. Uno studio sugli adolescenti propone una classificazione più semplice individuando attività:  leisure acquisitivo;  leisure sociale;  attività time-out. Distinzione delle attività in base ad altre dimensioni:  Sulla base dello spazio o del tempo in cui possono essere svolte: o attività dipendenti o meno dalla location; o stazionarie o mobili; o dipendenti dal fattore tempo (sia come calendario che come durata).  sulla base della loro socialità o individualità  sulla condizione di partecipazione attiva o passiva Il modello di Gunter e Gunter: I. Le attività di leisure istituzionalizzato che si svolgono cioè in ambiente istituzionale (lavoro, famiglia, religione, movimenti sociali) e risultano essere più strutturate sia nel tempo sia nel modalità (livello di strutturazione alto, costrizione);

II.

Leisure anomico si inseriscono le categorie di soggetti che possono considerarsi a rischio come giovani in condizione marginale disoccupati pensionati. (livello di strutturazione min, libertà) III. Leisure alienato (livello di strutturazione max) IV. Puro leisure come hobby, vacanze (libertà max) Classificazione delle attività in base alle intenzioni:  Serious leisure: insieme di attività non professionali, non svolte durante il lavoro a fini professionali, ma che danno vita ad una carriera di leisure (come quella degli amatori, dei volontari e degli hobbisti).  Casual leisure: pur rientrando nelle attività di svago non offrono una carriera, ma sono immediatamente gratificanti e piacevoli (andare a prendere un drink, il rilassarsi, l’intrattenimento passivo e attivo e la conversazione)  negli ultimi anni si è inserito un terzo tipo di leisure: project based leisure: attività di breve termine che impegnano la mente, in cui ci si improvvisa cuoco, surfista, occasioni rituali e feste religiose. Il leisure viene anche definito come flusso, flow: uno stato esperienziale positivo su cui il nostro sistema nervoso si è sintonizzato orientandolo verso l'apprezzamento. Se le persone svolgono un'attività divertendosi continuano a farlo proprio in ragione dell’esperienza positiva che traggono da quella stessa attività. Le persone in quella circostanza descrivono azioni e pensieri come spontanee e prive di sforzo come se fossero trasportate dallo scorrere di un fiume. Il flusso è costituito dall’incrociarsi di una sfida di livello elevato e di una competenza di livello altrettanto elevato. La presenza di questa condizione di spontaneità, assenza di controllo e trasporto connota la sfera del leisure. Capitolo 2: ALLE ORIGINI DELL'INDUSTRIALIZZAZIONE DEL LEISURE TIME 1. Introduzione Ci sono 2 tentativi differenti di definizione: una che lo definisce in termini negativi, individuando ciò che non è e dunque l'insieme di quelle attività che residualmente venivano svolte nel tempo che restava rispetto al lavoro e all'impegno familiare; l'altra in termini positivi individuando cosa sia e come sia declinato in termini di preferenze. È importante osservarla come insieme non solo di attività libere “da” ma come attività in cui si è liberi “di” occupare il tempo a propria disposizione. Ci sono 2 precondizioni perché si possa parlare di tempo libero: 1) il calo di controllo sociale sulla maggior parte delle attività 2) la separazione fra luoghi e tempi di lavoro Con l'industrializzazione anche il leisure comincia a diventare un oggetto di mercato ed è così che si sviluppa una vera e propria industria del leisure. L'industria del leisure si può studiare in relazione allo spazio (come l’industria occupa spazi e tempi della vita individuale: la città e in particolare Parigi) e in relazione al tempo (evidenziando come un universo di attività diverrà un sistema economico, facendo della razionalizzazione del tempo una finalità spettacolare: lo sport). 2. Industrializzazione e democratizzazione delle pratiche di leisure: Parigi capitale del XIX secolo L’invenzione del leisure time come tempo dello svago distante da quello regolato da imposizioni, dall’impegno lavorativo o domestico è contemporaneo all’industrializzazione. C’è un'idea di un tempo da destinare alla ricreazione che è contemporanea alla diffusione massiccia del lavoro in fabbrica e soprattutto alla concentrazione urbana. La giornata lavorativa tenderà a ridursi dalle 12 ore alle 8 e i giorni lavorativi dalla settimana da 6 a 5 (in questi cambiamenti sarà fondamentale il contributo del sindacato). Si modificano quindi la qualità e la quantità delle attività svolte nel tempo libero. Fino alla metà del 1800 non era possibile godere di vacanze retribuite. Con i cambiamenti lavorativi vengono previste delle pause durante la giornata lavorativa. La diffusione di un atteggiamento illuministico anche fra i datori di lavoro, i quali cominciarono a rendersi conto che un lavoratore stanco era anche meno efficiente, farà giungere alla conclusione che per mantenere buoni i ritmi di lavoro, è necessario inserire quote più elevate di ricompense, non solo in termini retributivi ma anche di tempo per il riposo. Era necessario quindi modificare i tipi di passatempo e si

diffonderà un'idea di una ricreazione razionale: i lavoratori delle fabbriche furono incoraggiati a praticare passatempi ricreativi edificanti piuttosto che continuare a frequentare da spettatori, praticare giochi violenti o consumare bevande alcoliche. È dunque questo il periodo in cui si modificano le dinamiche della socialità: nascono nuovi luoghi e diventano più frequenti i momenti istituzionali come feste, fiere e veglie domenicali. La città simbolo di cambiamento è Parigi, capitale del XIX secolo, esposizione universale e perenne del loisir. È lì che si concentra il nuovo immaginario collettivo e la nuova organizzazione del tempo pubblico. Le città si amplieranno verso le periferie dando vita a spazi pubblici verdi e parchi. Si affianca anche il processo di “borghesizzazione” della città, che comincia con la nuova distribuzione dei redditi e della crescita dei consumi. Parigi non diventa solo la capitale europea dell'edonismo ed espressione di frivolezza, ma anche il luogo in cui ogni attività assume un valore unico, in relazione al suo essere consacrata al divertimento. Si radica il mito di un “tempo parigino” i cui artefici sono gli uomini di mondo. Vi è una vera e propria rivoluzione dei ritmi in cui si innesta la nascita di una concezione del leisure time come tempo in cui costruire una redditività e un’efficienza monetizzabile a tal punto da generarne un'industria a tutti gli effetti. La razionalizzazione e la regolazione dei tempi e spazi del divertimento fanno parte di quel processo di borghesizzazione. Si esplicita cioè l'immaginario borghese che pur essendo orientato al profitto serve per auto rappresentarsi come classe godereccia della sua ricchezza. Lo svago comincia ad associarsi anche alla dimensione di piacevolezza e come giusto compenso di un meritato lavoro. Questa ansia di redditività genera il bisogno di razionalizzazione anche di momenti liberi, così si inventano pratiche e forme organizzate di un consumo attraverso quali il tempo non venga sprecato. Diventa necessario organizzare il tempo che resta dopo che abbiamo compiuto il nostro dovere. È a causa della razionalizzazione del tempo che porterà a far diventare il XIX secolo il secolo dell'individualizzazione, in cui si inventeranno strumenti individuali. Ad esempio il diario e l'agenda attraverso cui ciascun individuo potrà costruire il proprio cronogramma: in ambito fisico (la cura del corpo, la nutrizione, la convivialità, le passeggiate), in ambito morale (la preghiera, le relazioni familiari), culturale, sociale (fruizione di spettacoli visite). Nell'Inghilterra vittoriana l'obiettivo è quello di educare alla ricreazione razionale intesa in termini compensatori dando ad esso un tempo e uno spazio salvifico che diveniva educativo. La ricreazione cessa di essere il possesso del divertimento libero e, confinata nel tempo, definita nello spazio e regolata nel contenuto, diviene insieme di obbligazioni. La passeggiata ...


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