Grande teoria del bello PDF

Title Grande teoria del bello
Course Filosofia dell'Arte
Institution Accademia di Belle Arti di Brera
Pages 2
File Size 71.9 KB
File Type PDF
Total Downloads 67
Total Views 141

Summary

Riassunto estetica GTB...


Description

Estetica lezione III° Ripasso: L’estetica nasce come riflessione sul bello, Platone tra le sue opere scrive un dialogo chiamato “Simposio” che racconta attraverso un linguaggio mitico, tenta di spiegare attraverso Socrate il legame che struttura il senso della bellezza (ossia il legame tra bellezza ed eros). Eros: forte verticale, ascensionale che mette in contatto due mondi, dal basso verso l’alto. Agape: è un amore di tipo orizzontale, che coinvolge gli uomini tra di loro. Eros è un demone. L’amore come una forza generatrice. Dopo aver dato questa definizione, Platone pensa che il bello possa avere una dimensione ideale che sono: esperienza del bello in un corpo, l’esperienza del bello in più corpi, passaggio dalla dimensione corporea a quella psichica, bellezza della professione, bellezza delle scienze e contemplazione della bellezza come idea. Platone definisce l’unicità della bellezza, non è relativa alla capacità nostra di osservare ma è bella in senso assoluto. E le cose belle sono belle in quanto a questa oggettività di bellezza ———————————— La concezione del bello come idea è passata alla storia come una teoria che esprime la grande teoria del bello (GTB): una teoria che nasce nel pensiero classico, Platonico, che tenta di dare una specificazione della bellezza con quattro caratteri fondamentali: •



Carattere quantitativo del bello: Una sorta di armonia matematica dove la bellezza viene definita solo per aspetti di carattere quantitativi ossia legati ai concetti di numero, di disposizione, di simmetria, di armonia. La bellezza è data solo dalla composizione simmetrica delle parti tra di loro: la bellezza è sempre data dalla risultante delle parti fra di loro (da tutto e non dalle parti singole). Per Platone questo ha sinonimo di verità e di bellezza. Carattere oggettivo: il bello è qualcosa in quanto ispirato ai valori della matematica appartiene alle cose: la bellezza è qualcosa che appartiene alle cose (un oggetto o è bello o non lo è).

Tommaso d’Aquino affermerà che una cosa non è bella perché ci piace ma è bella perché è bella (oggettiva al di là di quello che è). •



Carattere metafisico: la bellezza ha sempre una relazione con i principi strutturali della realtà: non è mai effimera o passeggera ma è sempre qualcosa che ha a che fare con dei soliti principi. Per Platone i principi strutturali sono formati dalla realtà, ma possono essere anche ad esempio per Pitagora la matematica. Carattere del bello=buono: Il bello e il buono come unico fondamento e conseguenza.

Platone dedica al rapporto fra amore e bellezza, il dialogo del “Fedro”: Eros è descritto come una “mania” (una sorta di impossessamento), Platone in questo dialogo definisce anche altre forme di mania come quella dei sacerdoti, dei poeti. Tra cui anche la mania dell’eros.

L’estetica però non ha a che fare solo con la teoria del bello ma anche con la dimensione dell’arte: Perché Platone non può essere considerato come iniziatore del filone dell’arte? Perché è qualcosa di Negativo, l’artista nella visione greca è legato alla figura dell’artigiano (colui che utilizzava una tecnica). Nella Repubblica, afferma Boyle: “Egli ne parla mettendola in questione” (critica l’arte in quanto imitazione). Platone critica l’arte sostanzialmente da un punto di vista ontologico (ci allontana dalla realtà). La filosofia dell’arte, con Platone inizia confutando l’oggetto stesso di cui si occupa, un inizio paradossale (critica il suo stesso oggetto) in quanto imitazione dell’imitazione e in quanto corrompile nei confronti dell’anima (illusoria, tragica, fallace). Nella Repubblica Platone critica la cultura greca. Tutto questo nel momento in cui l’arte vuole sostituire la filosofia. L’unica attività, che al tempo non era considerata Arte, era la poesia: chi era poeta non era solamente un artista ma qualcosa di più, qualcosa di superiore in quanto era ispirato da Dio, che parla attraverso di lui. La poesia era molto vicina alla musichè (tradotto: musica), dove quest’ultima era un’attività che veniva svolta dalle Muse (che presiedevano le arti ma in modo particolare la poesia). Il poeta era, per Platone anche più pericoloso dell’artista, in quanto sosteneva di sapere in modo superiore....


Similar Free PDFs