Heinz Kohut - Riassunto Trattato di psicologia della personalità e delle differenze individuali PDF

Title Heinz Kohut - Riassunto Trattato di psicologia della personalità e delle differenze individuali
Author Martina Monti
Course Psicologia dinamica
Institution Università degli Studi dell'Aquila
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RIASSUNTO...


Description

HEINZ KOHUT: Kohut è un autore della scuola psicoanalitica che egli stesso ha profondamente influenzato. Infatti è considerato il fondatore della 'psicologia del Sè'. Egli infatti ha formulato in una teoria il vissuto di coesione,unità e continuità esperito dal soggetto rispetto al suo mondo interno. Con i suoi studi sul narcisismo inoltre ha gettato nuova luce sul processo psicoanalitico in generale. Le teorie di Kohut riflettono il tentativo di integrare in una formulazione metapsicologica coerente il modello strutturale delle pulsioni con il modello delle relazioni oggettuali. Secondo Kohut esiste un fisiologico sviluppo narcisistico della personalità che muove da uno stato originario di grandiosità arcaica e di onnipotenza per incanalarsi in un narcisismo sano e costruttivo sul quale si fondano l'autostima e le sane aspirazioni. Questo narcisismo evoluto è in stretto rapporto con la creatività. Una delle acquisizioni fondamentali del narcisismo maturo è quella della caducità dell'esistenza umana. Anche l'ironia è un'acquisizione del narcisismo maturo. Consiste infatti nella capacità di trovare gli aspetti comici anche in situazioni drammatiche. Kohut quindi ritiene che il Sè nucleare che possediamo fin dalla nascita debba svilupparsi completamente e in un Sè coesivo adulto. Quest'ultimo parteciperà alla soddisfazione dei bisogni di autoaffermazione e dei bisogni sessuali. Un adeguato sviluppo del Sè viene realizzato attraverso il supporto di ciò che Kohut definisce oggetti-Sè empatici. Gli oggetti-Sè sono concetti correlati al Sè arcaico: sono rappresentazioni arcaiche dell'oggetto investito di libido narcisistica e sperimentato come intimamente connesso con il Sè arcaico infantile,dal momento che ancora non è avvenuto un processo di separazione-individuazione. Per Kohut attraverso una serie successiva di adeguate relazioni Sè/ oggetto-Sè si può interiorizzare una stabile struttura del Sè adulto. Le figure parentali rappresentano gli oggetti-Sè arcaici con cui il Sè arcaico del bambino entra in relazione. I genitori pertanto devono svolgere delle vere e proprie funzioni strutturanti che richiedono una naturale capacità di empatia. Nella prospettiva del trattamento invece l'analista deve saturare le eventuali carenze dello sviluppo porgendosi come oggetto-Sè volto a soddisfare i bisogni narcisistici fondamentali. L'autostima,la fiducia in sé stessi,la capacità di affermarsi,radicate in un sano narcisismo, sono fattori indispensabili per rapporti oggettuali maturi. Sono un prerequisito dell'amore e non una loro conseguenza. La psicologia del Sè ha dunque dimostrato in maniera definitiva che un individuo può avere una facciata esteriore di regolari rapporti oggettuali ed essere totalmente privo di un adeguato senso di autostima in via di sviluppo. Kohut dimostra che frammentazioni del Sè,vissute come sensazioni di crollo psicologico di entità più o meno grave,si verificano in ogni situazione che conduce ad un oltraggio dell'autostima, vale a dire ad un'offesa narcisistica. Quando questi attacchi si verificano in una fase precoce dello sviluppo hanno un effetto traumatico nel senso che inficiano la strutturazione del Sè coesivo adulto,privando la personalità di una base stabile di autostima. Kohut ha cosi formulato la sua teoria della personalità e dello sviluppo psichico a partire dall'analisi di certi fenomeni di traslazione e controtraslazione che si verificano nel trattamento analitico di pazienti disturbati nell'area narcisistica della personalità,pazienti che la psicoanalisi ortodossa ha sempre ritenuto inanalizzabili. Si tratta di disturbi molto frequenti che presentano nel corso del trattamento fasi regressive in cui insorgono sintomi che potrebbero apparire in un primo momento come indizi di psicosi ma che un occhio clinico esperto riconduce facilmente a problematiche narcisistiche della personalità. Si tratta di disturbi specifici nell'area del Sè e degli oggetti-Sè che sono ancora intimamente connessi con il Sè arcaico,non essendo separati da esso. A differenza dei soggetti psicotici i pazienti con disturbo narcisistico del Sè hanno raggiunto un Sè coesivo e quindi non sono minacciati dalla possibilità di una disintegrazione psicotica. Lo studio dei disturbi narcisistici della personalità è stato utilizzato da Kohut anche per analizzare i disturbi psicotici. Mentre negli stati psicotici veri e propri si verificano l'abbandono cronico delle configurazioni narcisistiche coesive e la loro sostituzione con i deliri di grandezza,nei disturbi narcisistici avvengono soltanto oscillazioni minori e temporanee verso una frammentazione parziale. Kohut inoltre non esclude che nell'organizzazione psichica della personalità subentrino dei fattori innati ereditari che possono produrre la tendenza alla coesione o alla frammentazione del Sè. Attraverso lo studio del narcisismo e dei disturbi narcisistici Kohut ha contribuito all'esemplificazione dell'introspezione e dell'empatia quali aspetti fondamentali del campo psicologico analista-paziente. Egli ha dimostrato come l'utilizzazione dell'empatia da parte dell'analista permetta al paziente di compensare le sue distruttive esperienza relazionali con le figure parentali,consentendo la riparazione della personalità nella sua struttura nucleare,il Sè,e risanando quindi i difetti di autostima. Il transfert della creatività: Kohut considera la creatività come un'acquisizione del Sè coesivo adulto. Essa rappresenta una delle forme evolute del narcisismo. Kohut inoltre apporta numerose prove riguardo l'idissolubile legame tra la creatività e il narcisismo. Una prova dell'intrinseca qualità narcisistica della creazione la troviamo nel rapporto tra il creatore e la sua opera. L'opera assume per l'artista la stessa funzione che hanno per il bambino gli oggetti-Sè. Il prodotto artistico è vissuto generalmente come un'estensione del Sè. La creatività è considerata come la più autentica dimensione della vita che trasforma il reale secondo le capacità e le esigenze personali. Ciascuno secondo le proprie possibilità deve sentirsi impegnato a dar vita a qualcosa di nuovo poiché solo in questo modo si risponde alla vita. Se manchiamo di sviluppare la nostra dimensione creativa e quindi se manchiamo di adempiere ai nostri bisogni narcisistici,ci troveremo in una situazione psicologica in cui il benessere proviene esclusivamente dall'esterno.

Il concetto del Sè: Nelle sue teorie Kohut parte da una precisazione fondamentale: ossia il concetto del Sè differenziato da quello dell'Io. L'Io infatti viene definito come istanza dell'apparato psichico e quindi sua componente,mentre il Sè è un contenuto dell'apparato mentale,investito di energia pulsionale e persistente nel tempo. La rappresentazione del Sè è il naturale corredo della rappresentazione dell'oggetto e rispecchia la condizione affettiva,le potenzialità,le aspirazioni,le capacità e i limiti del nostro essere corporeo e mentale. Tuttavia Kohut rimane ambiguo per quanto riguarda la definizione del Sè e la sua relazione con il concetto di Io. A quanto pare il Sè è un elemento base dell'apparato psichico. Il Sè coesivo adulto è il centro organizzatore delle abilità e delle aspirazioni della persona,promotore e realizzatore delle sue attività. Quando questo centro viene a mancare parzialmente o del tutto (frammentazione del Sè) le pulsioni occuperanno il centro del palcoscenico psicologico,completamente autonome. Kohut attribuisce al Sè funzioni che nella teoria psicoanalitica erano attribuite alle tre istanze psichiche pertanto il Sè non è più una rappresentazione ma di un agente attivo della personalità. Kohut specifica tre elementi costitutivi dell'esperienza del Sè: un senso di iniziativa; un sentimento di coesione nello spazio e di continuità nel tempo ed un senso di forza e vitalità. Anche in questa formulazione ponendo al centro della sua concezione della vita psichica il narcisismo,egli tenta comunque di conservare il tradizionale sistema metapsicologico della teoria psicoanalitica vicino alla teoria del Sè. Assume infatti la metapsicologia del Sè come riferimento per lo sviluppo del narcisismo mentre la metapsicologia psicoanalitica rimane il referente per la psicologia e la psicopatologia delle relazioni oggettuali,le nevrosi transferali e per i conflitti intrapsichici. A partire da questo concetto Kohut annuncia che la vita umana può essere interpretata da due prospettive diverse: la ricerca del piacere e la realizzazione del Sè. Il concetto di 'uomo colpevole' esprime la tensione e lo sforzo dell'essere umano verso il soddisfacimento delle pulsioni,superando il conflitto intrapsichico. Il concetto di 'uomo tragico' indica uno slancio vitale che va oltre il principio di piacere e verso la realizzazione del Sè nucleare. La sua visione pessimistica non rimanda tuttavia ad una tragicità strutturale della vita umana. In Kohut il fallimento e la morte come perdita del Sè sono possibilità reali ma l'aspirazione fondamentale umana è verso la vita e la creatività. La psicoterapia: Se è vero che la psiche si struttura attraverso i rapporti sarà pur vero che essa guarisca attraverso questi. Se il danno è stato causato da una relazione inadeguata sarà una relazione nuova a ripararlo. Il fattore terapeutico dell'analisi è la relazione che vi è alla base. Nei casi in cui esiste una psicopatologia del Sè si determina l'attivazione di una situazione transferale narcisistica specifica durante l'analisi,relativa al punto di fissazione delle relazioni narcisistiche dello sviluppo. Si avrà quindi un 'transfert speculare',nelle sue diverse configurazioni,che prevede il bisogno narcisistico di relazione con l'oggetto-Sè riflettente. Parimenti si può avere anche un 'transfert idealizzante' che vede il bisogno narcisistico di una relazione con un oggetto-Sè che offra l'oppoortunità di un'idealizzazione. Entrambe le modalità di transfert riattivano due aspetti del Sè arcaico. L'analista dunque si pone come oggetto-Sè empatico che consente la riparazione del Sè danneggiato da figure parentali traumaticamente desintonizzate. Inoltre Kohut giunse ad individuare una terza forma di relazione narcisistica Sè-oggetto-Sè. Si tratta del 'transfert gemellare' che si appoggia su un oggetto narcisistico spesso al di fuori dell'ambito parentale,con cui si ha molta affinità (amico,partner). Infatti Kohut sottolinea la necessità umana di sentirsi simile ad un altro. Le caratteristiche narcisistiche del transfert possono essere abbandonate quando il paziente ha ripercorso le fasi evolutive impedite dall'insuccesso delle relazioni primarie,ricevendo dall'oggetto-Sè compensatorio quelle gratificazioni narcisistiche di cui è stato privato in età infantile. Gli inevitabili fallimenti empatici dell'analista nell'assolvere sue funzioni di oggetto-Sè consentono l'integrazione del Sè grandioso primitivo nell'Io realtà,e al contempo consolidano il Sè dando ai suoi contenuti arcaici uno statuto evoluto,un'autostima corroborata da una realistica ambizione verso ideali e valori propri. Il paziente che si separerà dall'oggetto-Sè idealizzato si sentirà impotente e vuoto. Kohut infatti giunse a sostenere che nessuno potrà mai superare la dipendenza da un oggetto narcisistico esterno. Perciò lo strumento principale della guarigione è l'empatia,ossia un potente vincolo emotivo tra le persone capace di liberare forze vitali e di motivare quindi all'esistenza. Kohut ha quindi fondato la sua prassi terapeutica sulla gratificazione compensatoria dei bisogni narcisistici offesi nell'infanzia del paziente,impostando l'atteggiamento analitico sui valori della costanza,dell'affidabilità e del rispetto della peculiare identità del soggetto,che deve essere lasciato libero secondo il proprio programma nucleare. Inoltre Kohut sostine che nell'ambito della situazione analitica non vanno inseriti due valori fondamentali dell'etica occidentale,ossia l'imperativo di conoscere sé stessi e l'ideale dell'indipendenza. Questi valori infatti se introdotti nella prassi psicoanalitica diventano distruttivi per il progetto di crescita del paziente,perchè trasformano l'analisi in un sistema morale che non tiene conto dei bisogni reali del paziente.

La sintesi teorica del '71: Si distinguono per motivi didattici all'interno della dottrina psicoanalitica due correnti: La prima che deriva direttamente da Freud è quella legata alla concezione pulsionale dello sviluppo e postula l'esistenza dell'istinto di vita e di morte. La seconda denominata 'teoria delle relazioni oggettuali' incentra la sua attenzione sulla dimensione relazionale,ossia la libido non tende principalmente a soddisfarsi quanto piuttosto a cercare di instaurare rapporti con persone reali. L'opera di Kohut tenta di integrare queste due correnti. Questa integrazione è stata compiuta in due tempi. Nel 1971 divise la teoria della libido di Freud in due linee indipendenti,l'amore oggettuale e l'amore di Sè o narcisimo sano. La strutturazione dell'apparato psichico è determinata da processi che avvengono sia all'interno dello sviluppo narcisistico che all'interno dello sviluppo oggettuale. All'interno della linea evolutiva narcisistica Kohut inserisce il modello della relazione oggettuale e apporta le prime modifiche alla teoria pulsionale: il Sè coesivo adulto si struttura all'interno di particolari forme di relazione con le figure parentali che devono svolgere delle specifiche funzioni. In questa prima formulazione lo sviluppo di un Sè coesivo è un prerequisito dell'esperienza edipica. Le dinamiche edipiche comprendono pulsioni sessuali e aggressive primarie e le misure difensive contro di esse. Il modello relazionale e il modello pulsionale sono dunque concepiti in sequenza e si spartiscono due periodi distinti dello sviluppo: la fase pre-edipica della formazione del Sè coesivo(sviluppo narcisistico) e la fase edipica (sviluppo oggettuale). Kohut rimane all'interno della visione della teoria della libido poiché caratterizza il ruolo dei genitori come oggetti-Sè che gratificano bisogni derivati comunque da pulsioni sia pure narcisistiche. Il Sè si sviluppa attraverso una graduale separazione dagli oggetti-Sè e l'interiorizzazione delle funzioni che essi hanno svolto. La fragilità del Sè arcaico esige l'incoraggiante rispecchiamento della madre,della sua accettazione di fronte alle manifestazioni del bambino. Nel corso di uno sviluppo normale si creano due tipi di relazione Sè / Oggetti-Sè:  immagini del Sè grandioso vengono legate a oggetti-Sè rispecchianti.  immagini attenuate del Sè si fondono con oggetti-Sè idealizzati. La prima configurazione rimanda ad una fase evolutiva preedipica . La seconda configurazione rimanda ad una fase evolutiva ancora preedipica. L'idealizzazione è la possibilità alternativa di realizzare il sé nucleare una volta che la sua naturale ambizione sia stata frustrata da un oggetto Sè speculare non empatico e questa opportunità si può manifestare più volte nella vita attraverso l'incontro con un oggetto-Sè adatto. La creazione dell'oggetto-Sè idealizzato e quella del Sè grandioso sono due aspetti della stessa fase evolutiva,ossia si verificano contemporaneamente. Attraverso un processo che Kohut definisce 'interiorizzazione trasmutante'ha origine una struttura psichica permanente,il Sè,costituito da due poli,rappresentati da due modalità di relazione narcsistica. Il nucleo centrale di un Sè sano e coesivo si fonda su entrambi i poli o su uno dei due,dal momento che sono interdipendenti. Inoltre Kohut indica con arco di tensione il gradiente di energia che si genera tra le due polarità del Sè e che fornisce l'energia per l'attività umana dal momento che ogni impresa presuppone degli ideali guida. L'organizzazione della personalità dunque può incentrarsi su una tendenza alla primitiva grandiosità e al primitivo bisogno di esibizionismo del Sè infantile,trasmutato in una sana ambizione e in una salda sicurezza di Sè attraverso l'internalizzazione della funzione parentale riflettente. Oppure può essere incentrata sulla relazione narcisistica idealizzante in cui l'oggetto-sè una volta interiorizzato e depotenziato degli aspetti di grandiosità,orienta verso valori e ideali perseguibili. Queste relazioni hanno dunque una funzione strutturante,nel senso che il bambino,in seguito ad una serie di adeguate esperienze di frustrazione del bisogno narcisistico specifico ,disinveste in parte l'oggettoSè,introiettandone caratteristiche e funzioni che vengono organizzate in una struttura stabile della personalità. Infine,l'investimento narcisistico idealizzante dell'imago parentale,avvenuto in fase preedipica,fornisce l'esperienza psichica fondamentale per la costituzione degli aspetti del Super-io nella fase edipica. Insomma le relazioni Sèoggetto- Sè ci consentono di interiorizzare autostima,ambizioni e ideali come strutture permanenti di un narcisismo evoluto,ove queste tre componenti di base di un Sè coesivo,attenuate dei loro aspetti arcaici e ricondotte al principio di realtà,mobiliteranno le attitudini e le capacità preesistenti dell'individuo. La patologia nasce secondo Kohut dall'inadempienza inconsapevole del genitore rispetto al suo ruolo di oggetto-Sè. I disordini del Sè infatti sono dovuti a deficit dell'ambiente psicologico di vita del bambino,che non ha potuto costituire e dissolvere gradualmente le necessarie configurazioni relazionali narcisistiche,reinteriorizzate come strutture sane all'interno del Sè. Quindi l'onnipotenza narcisistica originaria deve trasformarsi nel cosiddetto narcisismo sano,attraverso adeguate relazioni narcisistiche con oggetti sufficientemente empatici. Il bambino grida alla madre i suoi bisogni e questo certamente è necessario alla sua sopravvivenza,ma diviene patologico quando permane fino all'età adulta. Se il narcisismo non viene integrato,disturberà le relazioni sociali,perchè gli altri non verranno considerati come oggetti autonomi ma esisteranno solo in funzione dei propri bisogni. Il narcisismo evoluto si fonda sull'interiorizzazione di funzioni svolte primariamente dagli oggetti esterni,ovvero su una salda autostima e su aspirazioni individuali correlate al principio di realtà. Il concetto dell'autostima non dipende dalle caratteristiche soggettive ma anche dall'atteggiamento dei genitori rispetto alla sua presenza nel mondo. Con la matrazione psicologica le conferme non dovranno più venire dal mondo esterno ma devono essere ben consolidate nella personalità. Il concetto di 'aspirazione',altro polo del narcisismo sano,si fonda sul concetto che l'uomo deve crearsi degli orizzonti esistenziali.

La sintesi teorica del '77: Nella seconda formulazione,quella del 1977,Kohut sferra un attacco decisivo alla teoria delle pulsioni,sostenendo che il dato primario su cui si fonda la vita psichica non è il perseguimento della soddisfazione delle pulsioni ma la ricerca di relazione. Se il bambino viene ferito nei bisogni narcisistici basilari da un oggetto-Sè insensibile subentra un deterioramento dell'attività psichica che porta alla ricerca del piacere e a manifestazioni di rabbia distruttiva ed autodistruttiva. Per Kohut il periodo edipico non deve costituire un'esperienza drammatica,ma una normale fase dello sviluppo, in cui il bambino si confronta con la potenza dei suoi desideri. Questo accade se i genitori sono in grado di sintonizzarsi empaticamente con la situazione interna del bambino e sono in grado di accogliere con gioia la sessualità tipica della fase evolutiva. Questa accettazione da parte dei suoi oggetti-Sè è determinante per garantire un'esperienza edipica non patologizzante. Kohut tuttavia non riuscendo ad abbandonare il modello pulsionale si appellò al principio della complementarietà. In base a questa acquisizione egli sostenne che l'approccio pulsionale e la psicologia del sé si riferiscono a due livelli diversi dell'esperienza umana,l'uno rappresentando il conflitto con le forze istintuali,l'altro la lotta per un Sè integrato e coesivo. Benchè Kohut insitsta ancora sul concetto di complementarietà per coinciliare il modello pulsionale con quello relazionale,nel '77 secglie tuttavia il secondo poiché sostiene che il campo relazionale costituisce l'elemento fondante dell'esperienza umana....


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