I sovrani illuminati e il riformismo settecentesco (11) PDF

Title I sovrani illuminati e il riformismo settecentesco (11)
Author LORETO FRANCESCA
Course Storia Moderna E Contemporanea
Institution Università degli Studi dell'Insubria
Pages 2
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Summary

Trattiamo delle riforme del 1700 e della presenza dei sovrani illuminati....


Description

I sovrani illuminati e il riformismo settecentesco Nella seconda del ‘700 molti sovrani, sulla scia del pensiero illuminista, effettuano una serie di riforme che interessano vari settori all’interno dei propri stati. Solitamente sono sovrani che hanno relazioni dirette con gli illuministi francesi. L’obbiettivo di queste riforme è il bene e la felicità del popolo. L’attività riformatrice dei sovrani illuminati trova applicazione nell’ambito del diritto e delle istituzioni. Vede la codificazione di leggi e la pubblicazioni di codici, civili e penali, prima di allora assenti. Cambiano anche i rapporti tra Stato e Chiesa, a favore dello Stato. Dunque sarà lo Stato ad esercitare la propria autorità sulla Chiesa. Questo tipo di politica prende il nome di giurisdizionalismo. Dal punto di vista delle istituzioni vi è l’istituzione di scuole elementari, al fine di aumentare l’alfabetizzazione. Sono scuole fondate e controllare dallo Stato. Si comincia così a togliere il monopolio dell’istruzione alla Chiesa. E le viene tolto anche il monopolio delle funzioni assistenziali. Si registra anche il tentativo di dare unità allo Stato anche dal punto di vista amministrativo, che si ottiene centralizzando l’amministrazione dello stato. Altro campo è il quello del fisco e delle finanze. Uno degli aspetti più importanti è l’introduzione dei catasti, cioè la mappatura scientifica delle proprietà con lo scopo di creare una tassazione più giusta. Da questo momento anche la nobiltà e il clero cominciano a pagare la tassa. In questo progetto rientra anche la riscossione delle tasse, che prima era affidata a terzi, ora invece sarà lo stato ad effettuarla. Altro ambito è il campo dell’agricoltura e dell’economia, con l’abolizioni di molti privilegi di cui godevano la nobiltà e il clero. Per quanto riguarda l’economia viene meno la politica protezionistica, che caratterizzava il secolo precedente, soprattutto con Luigi XIV e il ‘600 inglese con Cromwell con l’Atto di Navigazione contro l’Olanda. Gli anni principali in cui diversi sovrani illuminati danno avvio a queste riforme sono gli anni che vanno dal 1750 al 1770. Abbiamo:  Austria  Maria Teresa  Milano  Verri, Beccaria e “Il Caffè”, periodico che promuove queste idee  Prussia  Federico II  Russia  Caterina II  Toscana  Pietro Leopoldo  Piemonte  Amedeo II  Napoli  Bernardo Tanucci Austria Maria Teresa sale al trono dopo la morte di Carlo VI. Attua una serie di riforme con l’aiuto del proprio braccio destro, il cancelliere von Kauniz. Le riforme erano di carattere amministrativo e consistevano:  Unificazioni amministrativa dei territori austriaci  Introduzione del catasto, al fine di imporre una tassazione equa  L’istruzione primaria diventa obbligatoria  Viene diminuito i potere del clero (riforma perfezionata dal figlio Giuseppe II) Giuseppe II sarà correggente insieme alla madre, ma negli ultimi anni prenderà le redini del potere continuando l’attività riformatrice di Maria Teresa. Vengono introdotti dei codici: il Codice Civile, il Codice Penale e il Codice di Procedura Penale. I principi espressi in questi codici affermano che tutti i sudditi sono uguali davanti alla legge, indipendentemente dalla classe di appartenenza; viene eliminata la tortura; viene ridotta i casi in cui può esserci la pena di morte; infine la pena deve essere proporzionale alla colpa. Un altro aspetto è quello del matrimonio, che diventa un vero e proprio contratto civile. Sulla base del principio dell’uguaglianza si decide che Maschi e Femmine abbiano gli stesso diritti nella successione.

Continua anche la riforma fiscale, con il perfezionamento del catasto introdotto dalla madre nel 1789, si arriva a dei disordini nei territori austriaci a causa delle proteste sollevate dalla nobiltà, in particolare della nobiltà ungherese e dei Paesi Bassi austriaci. Per quanto riguarda il rapporto tra stato e Chiesa, il clero nazionale viene esautorato in molti aspetti. Questa politica viene anche detta giuseppinismo, poiché partì da Giuseppe II. Viene sottratta l’istruzione alla Chiesa e diventa affare di stato. Tale politica trova espressione anche nell’Editto di Tolleranza, emesso nel 1781, che prevedeva la tolleranza verso ebrei, protestanti e ortodossi. Come conseguenza vi fu l’apertura delle cariche pubbliche anche ai non-cattolici. Si stabilisce inoltre che anche chi è ateo abbia il diritto di avere una degna sepoltura. E si fa anche promotore dell’abolizione della clausura monastica. Giuseppe II abolisce l’uso del latino nella liturgia a favore della lingua nazionale. Lombardia Si ispirerà alle riforme austriache grazie al contributo dei fratelli Verri, Beccaria e del governatore della Lombardia, il conte Karl Joseph Firmian. Prussia Federico II di Prussia introduce delle riforme nel campo della giustizia, infatti viene promossa la stesura di un codice civile che prevedeva l’affermazione dello stato di diritto, l’abolizione della tortura e riduzione della pena di morte con la minore applicazione nei casi. Ancora, come in Austria, l’istruzione primaria diventa obbligatoria e si impone la tolleranza religiosa. L’acquisizione della Slesia permette alla Prussia di sviluppare ed espandere la propria industria, poiché era ricca di giacimenti minerari nel sottosuolo. Russia Caterina II costringe il marito ad abdicare a sua favore e si ipotizza che avesse avuto un ruolo non secondario nell’omicidio del marito. Caterina attua una serie di riforme che richiamano sempre agli stessi principi. Nel campo della politica ecclesiastica, confisca la maggior parte delle proprietà ecclesiastiche e ne incamera i beni per lo stato; e sopprime i conventi. Il membri del clero di fatto divengono dei funzionari di stato, poiché Caterina II assegna loro uno stipendio. Nel campo giudiziario procede con una commissione legislativa, che avrebbe dovuto avere il compito di stendere un nuovo codice, ma questi buoni propositi vengono meno perché la commissione viene sciolta l’anno successivo, nel 1768. Riorganizza l’amministrazione del paese, per renderla più uniforme e nel campo dell’istruzione, la scuola primaria diventa sia obbligatoria che gratuita. Francia Tutte le guerre di Luigi XIV portarono alla banca rotta, nonostante i tentativi di Colbert di risanamento. Con i due successivi sovrani, si tenta di risollevare le finanze. Luigi XV era troppo piccolo per governare. Suo reggente è Filippo d’Orléans, che cerca di risanare il paese dando l’incarico di effettuare una riforma fiscale a John Law, il quale però peggiorò la situazione finanziaria. Quando Luigi XV prende il trono, riesce a migliorare le finanze di Stato. Tuttavia la Guerra dei Sette Anni fa ripiombare nel baratro l’economia francese, che non si risolleverà neanche con Luigi XVI. Egli affida il compito a Jacques Turgot, che attua una serie di provvedimenti che sembrano avvincenti, ma che fanno cadere nella fame il popolo, premessa per i disordini che portano alla rivoluzione francese. Toscana Qui vi è Pietro Leopoldo, duca di Toscana. Le riforme messe in atto in questo territorio ricalcano le riforme del resto d’Europa. Verrà promosso un mercato libero, quindi viene eliminato il protezionismo, e un nuovo Codice Penale, in cui viene abolita la tortura e soprattutto fu il primo stato in Europa ad abolire la pena di morte. Per quanto riguarda i rapporti tra Stato e Chiesa, viene abolito il Sant’Uffizio e la censura diventa prerogativa di Stato, mentre prima era una prerogativa della Chiesa. Quindi vi è una progressiva laicizzazione dello Stato, che verrà compiuta nel XIX secolo....


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