Shakespeare e il Cinema PDF

Title Shakespeare e il Cinema
Course Teatro moderno e contemporaneo
Institution Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM
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Shakespeare e il cinema È un rapporto molto stretto, molto fecondo e pressoché unico nella storia del cinema: sono tantissimi i grandi autori di teatro e sono tante le opere teatrali da cui il cinema ha attinto per trarne dei film però n non c'è nessun altro che come Shakespeare sia stato riproposto sul grande schermo. Il cinema è un'arte relativamente giovane, nasce nel 1895 e fin da subito il cinema ha trovato ispirazione nelle opere di Shakespeare: già nel 1899 abbiamo un film ispirato a un'opera di Shakespeare Giovanni (un’opera minore). Questo rapporto perdura tutt'ora. Sono diverse le modalità con cui Shakespeare e il cinema si relazionano: o film che sono una trasposizione delle grandi opere teatrali (più o meno fedeli) o film dove non c'è una trasposizione dell'opera, però queste storie vengono riproposte sotto mentite spoglie (es. un film che racconta una storia di amanti sfortunati, di re sanguinari...), con delle eco shakesperiane es. Titanic – eco shakespeariana: storia di un amore disperato, segnato dal destino in cui Jack Dawson sale sul Titanic all'ultimo secondo vincendo a carte il suo biglietto di 3ª classe, per una serie di incroci del destino fortuiti incontra Kate che invece della 1ª à quindi 2 mondi contrapposti che non dovrebbero incontrarsi, ma che il destino fa incontrare: si innamorano all'istante, finisce malissimo (nel caso Titanic muore solo lui ≠ in Romeo e Giulietta) à Romeo e Giulietta è un archetipo o film che non c'entrano nulla con le opere di Shakespeare però se devono citare qualcuno, citano Shakespeare ð Questo accade perché Shakespeare è stato uno dei più grandi autori di teatro in un’epoca (a cavallo tra il 500 e il 600) in cui il teatro era una forma di arte assolutamente popolare: le persone andavano a teatro per divertirsi, vivevano il teatro come se fosse una grande bolgia (non c'era buio né silenzio in sala) Situazione molto chiassosa dove il valore del teatro non era quello altisonante e nobile che conosciamo adesso, ma era una forma di intrattenimento puro e semplice. Shakespeare, essendo grande uomo di teatro, nato come attore (prima che autore) ed essendo anche socio fondatore del Globe, doveva far in modo che il pubblico tornasse a teatro. Aveva modificato l'impostazione delle sue storie: decide di creare personaggi molto realistici, in cui il pubblico poteva riconoscersi à alternanza di buono/cattivo, di alto/basso, di tragedia/commedia è uno degli strumenti che tutt'oggi al cinema vengono utilizzati per catturare e conservare l'attenzione dello spettatore perché cambiando continuamente registro lo spettatore non si annoia mai. à “alternanza di generi”: es. Romeo e Giulietta è una storia d'amore in cui ci sono delle scene horror: le scene della cripta sono horror, la cripta è un archetipo dei film horror e del gotico. Shakespeare è un autore che incarna il proprio tempo attraverso le sue opere: attraverso i suoi testi e i suoi personaggi Shakespeare ci racconta il delicato momento di passaggio tra la fine del 500 e il 600, quindi racconta l'avvento del mondo moderno (che ha delle caratteristiche che sono molto simili al nostro tempo), un momento di travaglio e di mancanza di certezze. Shakespeare al suo tempo riuscì a costruire delle opere moderne che parlavano al suo popolo, ma che affrontavano temi universali che riescono a parlarci ancora oggi però non lo faceva in modo aulico (adatto a pochi). Inizialmente il cinema nasce come fenomeno da baraccone: la gente vi andava per vedere incontri di pugilato, brevi scene amorose, vedute dei paesaggi; il cinema era muto, c'era un accompagnamento sonoro durante la visione e gli spettatori facevano qualunque cosa (≠ non stavano lì come noi in una sala buia a guardare uno spettacolo dall'inizio alla fine)

Allo stesso tempo sente da subito l'esigenza di nobilitarsi, soprattutto dopo i primi anni, perché i primi cineasti si rendono conto che il cinema può essere qualcosa di più, qualcosa di diverso e non soltanto un insieme di spezzoni presi dalla realtà: può diventare un formato per raccontare delle storie con un proprio linguaggio. All'inizio il cinema cerca di nobilitarsi affidandosi al teatro, che nel frattempo a fine 800 era diventato una forma d'arte nobile: c'era il buio in sala e la gente andava a teatro ad assistere a opere molto lunghe, molto scenografiche e aveva quindi un valore agli occhi del pubblico diverso. L’influenza del teatro è evidente: i primi film sono frontali, sembra di guardare uno spettacolo teatrale con gli attori che entrano ed escono passano davanti la macchina da presa, guardano la macchina da presa, come se fossimo davanti a un palcoscenico. In particolare, si rivolgono a Shakespeare perché da sempre è l'autore più riproposto a teatro (lo è tutt'ora), è da sempre considerato un autore pop: un autore che, nonostante abbia scritto opere di altissimo livello, riesce a rendersi accattivante a livello universale. È in grado di parlare dell'uomo moderno e delle sue contraddizioni È l’unico autore in mezzo ai suoi contemporanei che scriveva per immagini es. se ci deve descrivere il trasporto immediato di Romeo nei confronti di Giulietta (la vede e si innamora per un colpo di fulmine), lui visualizza Giulietta come se fosse il sole che sorge a Oriente, questo sole che lo illumina e lo riscalda è un'immagine semplice che ci fa però capire il sentimento di Romeo. es. se ci deve descrivere il suo trasporto fisico nei confronti di Giulietta, Shakespeare lo rende con un'altra immagine: lui che vorrebbe essere il guanto che è sulla mano di Giulietta e che ha e su cui Giulietta è appoggiata cioè per far capire l'esigenza di contatto ð il cinema, un linguaggio di immagini, nel momento in cui ha bisogno di nobilitarsi sceglie opere teatrali basate su immagini, dunque le opere di Shakespeare Shakespeare pur essendo molto poetico ha dato vita veri e propri modi di dire • es. rompere il ghiaccio compare per la prima volta ne “La Bisbetica Domata” (una delle prime opere di Shakespeare) • es. tutto è bene quel che finisce bene è il titolo di un'opera di Shakespeare • es. avere un cuore d'oro per la prima volta compare scritta in un'opera di Shakespeare Quando in un film un regista vuole fare una citazione che (quasi) tutti possano cogliere, cita Shakespeare perché sa che al 90% il suo pubblico capirà di cosa sta parlando es. per raccontare una storia d'amore potente, userò come situazioni quelle di Romeo e Giulietta es. per parlare del senso di colpa, probabilmente un regista citerà in qualche modo l'immagine di Lady Macbeth che continua a lavarsi le mani Shakespeare ha creato tutta una serie di immagini talmente potenti che sono diventate patrimonio collettivo, quindi chiunque in Italia così come in Giappone potenzialmente riconosce Shakespeare. es. Macbeth è un'opera ambientata in Scozia, scritta da un autore inglese (Shakespeare) eppure la più grande trasposizione cinematografica è stata fatta da un regista giapponese: ciò dimostra che i temi trattati da Shakespeare sono veramente universali e senza tempo (amore, passione, sfortuna, ambizione, senso di colpa, gelosia) Sono stati fatti film hollywoodiani ad altissimo budget, con set spettacolari, ma anche film con un budget estremamente ridotto. NB: Queste trasposizioni non sono solo trasposizioni fedeli.

LA BISBETICA DOMATA È una commedia scritta tra il 1590-1594 che ha come protagonista una ragazza, Caterina, che è una bisbetica (ragazza che non vuole sposarsi) e viene descritta da Shakespeare come se fosse una simpatica, tant'è vero che crea un gioco di parole sul diminutivo del nome Catherin, Cate, e cat (=> kitty-Kate) e costruisce una serie di modi di dire e di fraintendimenti. Caterina è la primogenita, la trama ha uno scarto nel momento in cui all'inizio dell'opera si sposa sua sorella cioè la secondogenita: all'epoca il fatto che una primogenita non si sposasse era un dramma, soprattutto se si sposava la 2ª e non la 1ª (per tutta una questione di doti). Nel momento in cui la sorella si sposa, Caterina è in qualche modo obbligata dal padre a sposarsi; rifiuta fino a che non arriva Petruccio, che ha altre motivazioni (economiche) per sposare Caterina e che trova il modo per domare questa bisbetica: la conquista con la gentilezza (formula entrata nel parlato quotidiano: uccidere con gentilezza, kill with kindness). Inizialmente l'aspirante marito della bisbetica accetta il suo modo violento di porsi fino a riuscire a conquistarla; dal momento in cui si sposano il marito porta via la moglie, lei non è più proprietà del padre, diventa proprietà del marito, che la porta in un castello in una landa desolata e la sottopone a una serie di torture fisiche (non la picchia, ma non la fa mangiare o dormire ad esempio, fingendo che alla base vi siano motivazioni valide, che lui lo faccia per il suo bene) e psicologiche al fine di domare il suo animo. In conclusione dell'opera la bisbetica appare domata. È una storia apparentemente semplice e banale, però Shakespeare è ai suoi esordi quindi decide di partire con una commedia che vuole far ridere senza mettere chissà quali temi sul tavolo, ma una serie di letture moderne considerano quest’opera come un’allegoria di quello che è il mondo del potere, inteso come dittatura, tirannia, d’imporsi. ≠ All'epoca di Shakespeare, era normale che le donne dovessero subire e sottostare al volere del marito. ð un'altra qualità di Shakespeare è la capacità di lasciare aperti degli spiragli a tantissime interpretazioni, anche molto moderne che superano le intenzioni dell’autore stesso, tanto che nelle versioni cinematografiche La Bisbetica Domata non viene più percepita come domata, ma come bisbetica che finge di essere domata per poter poi imporsi in un secondo momento: è un gioco psicologico quello che mette in atto Shakespeare. La Bisbetica Domata non vanta tante trasposizioni, tra di esse troviamo • The taming of the shrew del 1929, una delle primissime opere sonore al cinema, di Sam Taylor • La Bisbetica Domata (italiana) del 1967 di Franco Zeffirelli ð 2 trasposizioni abbastanza fedeli: • sono ambientate nell'epoca prevista da Shakespeare • i personaggi si chiamano come previsto nell’opera di Shakespeare • la trama è quella scritta da Shakespeare *immagini* Caterina appare con una frusta con cui scaccia i suoi pretendenti una tipica scenografia da film mutuo con un’impostazione frontale di taglio, palesemente fittizia, c’è una scala sospesa nel nulla in cima alla quale c'è Caterina che ha appena finito di distruggere tutto il mobilio nella stanza alle sue spalle perché non vuole incontrare i mariti, in mano ha la frusta ð l'iconografia di Caterina mostra sempre la sua aggressività Anche in Franco Zeffirelli la prima volta che appare Caterina, lei sta urlando dalla finestra da cui ha appena lanciato una serie di mobili, di cassetti, di stoviglie e quant'altro. Al primo incontro Caterina e il suo aspirante marito litigano, addirittura Caterina cade dal tetto su cui si era messa per sfuggire a questo pretendente.

Liz Taylor e Richard Burton - protagonisti di questo film - erano veramente sposati e davano scandalo sui giornali perché litigavano molto spesso a favore di macchina da presa: i litigi tra i due all'epoca facevano veramente notizia, la loro era una storia d'amore molto passionale, erano famosi per i diamanti, per i viaggi e per questi litigi che facevano di fronte ai giornalisti (alcuni sostengono che lo facessero anche per farsi pubblicità). Dato che sono universalmente noti per questo loro modo litigioso di esprimere l'amore, nel 1967 Zeffirelli li convoca per metterli nei panni di questi due personaggi shakespeariani che litigano costantemente à è una specie di cortocircuito tra realtà e finzione, che all'epoca ebbe molto successo perché il pubblico accorse in sala per vedere nell'arco di 90 minuti i due divi litigare costantemente ð è una dinamica tipicamente commerciale, quindi S. si presta anche a una cosa del genere *esempi del kill with kindness* 1. Kill with kindness è una dinamica psicologica che tutt'oggi tuttora possiamo mettere in atto: consiste nel trattare qualcuno con gentilezza ma facendogli dei grandi dispetti es. il marito finge di vedere la moglie un po' accaldata, apre la finestra dicendo che lo fa perché lei si rinfreschi ma dalla finestra entra una tempesta di vento; Caterina non si arrabbia perché anche lei sta mettendo in atto una strategia per non essere domata quindi accetta di essere percorsa dal vento ð è un continuo farsi gentilezza e per portare in realtà l'altro fuori di testa 2. L’arrivo di Petruccio che cerca di far ammattire la moglie presentandosi al matrimonio in ritardo e per di più conciato come un giullare, con dei polli infilzato sulla picca e un cappello bizzarro *2 momenti del matrimonio* l'espressione della moglie tutt'altro che felice (la bisbetica oggi si definisce zitella) ð ne La Bisbetica Domata c'è tutto un discorso sul femminile con derive per certi versi anche femministe di cui non possiamo avere la certezza Shakespeare fosse consapevole però, essendo un genio molto sensibile al suo tempo, non possiamo neanche escludere completamente che parte di questa consapevolezza in realtà lui già l’avesse (soprattutto in quanto padre di 2 figlie) La bisbetica tenta comunque di ribellarsi l'ultima volta durante il matrimonio; il sì che pronuncia è tutt’altro che il sì di una sposina remissiva. momento finale: il film e l'opera si concludono con un monologo di Caterina in cui sostiene che la donna debba essere sottomessa al marito, che la donna sia impotente, debba accettare di subire il potere del marito e di rimando debba essere sempre gentile, graziosa, ben disposta, benevolente ecc. ð un monologo talmente eccessivo nel suo essere di parte che ci fa venire il dubbio che Shakespeare abbia voluto calcare talmente tanto la mano per farci arrivare in realtà il messaggio opposto. Ma potrebbe anche essere che a parlare sia la nostra sensibilità moderna che rifiuta un monologo del genere, in cui la donna è ben contenta di essere sottomessa, di subire in tutto e per tutto il potere del marito. Nel 1929 - epoca in cui in teoria le donne erano davvero ancora molto sottomesse al marito - Sam Taylor fa fare a Caterina, al termine del suo monologo, l'occhiolino che suggerisce che quello che lei ha appena finito di dire in realtà è una strategia, è quel kill with kindness che abbiamo visto nel corso del film: fa finta di avere accettato e una volta che Petruccio si fiderà e mollerà gli ormeggi, sarà lei (forse) a prendere il potere.

Però paradossalmente nella versione del 1967 - epoca di grandi fermenti politici e culturali (precede di un anno il 68, quindi la contestazione giovanile, l'emancipazione della donna ecc.) - Zeffirelli adotta una chiave di lettura conservativa, un po' démodé perché la sua Caterina davvero la fine ci appare domata. NB: Nell’opera originale di Shakespeare, l'atteggiamento di Caterina è di progressiva accettazione della subordinazione: all'inizio è descritta come un gatto selvatico che distrugge tutto e lancia oggetti contro i suoi pretendenti, piano piano si lascia piegare: accetta di sposarsi.

Tipologie di trasposizioni Le trasposizioni possono essere più o meno fedeli: ci sono diversi tipi di fedeltà e di infedeltà 1. film molto fedeli alla lettera e allo spirito di Shakespeare 2. film che sono fedeli solo alla lettera, ma non allo spirito 3. film che non sono fedeli alla lettera ma sono molto fedeli allo spirito 4. film che non sono fedeli né alla lettera né allo spirito fedeli alla lettera significa che il film segue scrupolosamente l'opera di partenza (quindi personaggi, ambientazione e dinamiche della trama) però può succedere che un eccesso di fedeltà si traduca in un film inerte, freddo e dunque infedele allo spirito.

ROMEO E GIULIETTA Trama in sintesi: storia d’amore folle tra 2 giovani che appartengono a famiglie contrapposte, che si fanno una guerra terribile, che si incontrano, si innamorano all'istante e si sposano in segreto andando contro a tutto e a tutti e che alla fine si uccidono. In Romeo e Giulietta c'è l'amore folle ma c'è anche la volgarità, affidata al personaggio di Mercuzio (amico di Romeo) che ha momenti di bassa volgarità molto beceri (parla di sesso, l'amore carnale) o versione di George Cukor – “Giulietta e Romeo” del 1936 in bianco e nero, che è generalmente fedele a quello che scrive Shakespeare, ma contiene alcune infedeltà: è talmente educato, patinato, soffuso nella gestione di certe cose che diventa freddo e dunque Romeo Giulietta à esclude completamente il lato carnale, erotico e dunque è freddo e non è fedele allo spirito Shakespeariano (che è pieno di pulsioni, di istinti - anche bassi) à ha un’iconografia di Giulietta che sembra Biancaneve o “Romeo e Giulietta” di Franco Zeffirelli nel 1968 fedeltà alla lettera: una trasposizione fedele nella ricostruzione (ambientata a fine 500, a Verona, ci sono delle ricostruzioni perfette dell'ambientazione, dei palazzi dove Romeo e Giulietta si incontrano) e un po’ di fedeltà allo spirito: per la 1ª volta gli attori che interpretano Romeo e Giulietta hanno davvero l'età la prevista da Shakespeare [al cinema e a teatro Romeo e Giulietta quasi mai sono stati interpretati da un quindicenne una tredicenne, di solito si scelgono attori molto più grandi à forma di infedeltà: interpreti che non centrano nulla con le sregolatezze che solo 2 giovanissimi possono fare dal punto di vista amoroso] Non solo, ma mostra i due attori nudi (à perché siamo nel 1968: momento di rivolgimenti sociali, culturali, l'emancipazione dei giovani e delle donne): mostra la conclusione della loro notte d'amore (che fino al 1968 non era mai stata mostrata) à il film venne censurato (nonostante fosse il 1968): la censura era ancora molto tradizionalista

o nel 1996 “Romeo più Giulietta di William Shakespeare” di Baz Luhrmann trasferisce la storia di Romeo e Giulietta dalla Verona del 1500 alla California degli anni 90 à stravolge tutto dal punto di vista dell'ambientazione, dei costumi ecc. Giulietta in calzoncini corti di jeans Romeo con la camicia hawaiana Mercuzio e Tebaldo con la pistola che vanno in giro su delle Cadillac nella spiaggia di Bay Watch di Malibu Nonostante sia molto infedele alla lettera, è una delle versioni in assoluto più fedeli allo spirito Shakespeariano: nonostante opti per una trasposizione geografica e storica completamente infedeli, fa parlare i suoi personaggi con le parole di Shakespeare à questa cosa sembra stridere, sembra qualcosa di strano ma è considerato una delle trasposizioni in assoluto più riuscite dell'opera di William Shakespeare perché Baz Luhrmann è riuscito a cogliere il vero spirito dell'opera ð tema di fondo = incomunicabilità tra i giovani e gli anziani Romeo e Giulietta subiscono le conseguenze di una faida tra famiglie in cui non hanno niente a che vedere: sono gli adulti che si fanno la guerra, i giovani nemmeno conoscono il motivo di questa guerra e vanno oltre, non gli interessa à l'amore supera qualunque cosa Hanno degli aiutanti che appartengono al mondo degli adulti: per Giulietta la sua balia e per Romeo il prete (colui che consiglia ai giovani di sposarsi perché così la lotta tra famiglie cesserà, è colui che una volta che il piano viene sventato e Romeo è costretto a fuggire da Verona gli consiglia di andare a Mantova e di aspettare che le acque si calmino e consiglia a Giulietta - che nel frattempo viene data in sposa a qualcun altro - di prendere un finto veleno). Neanche questi due adulti, però, riescono davvero ad aiutarli perché Romeo e Giulietta sono giovani, mentre la baia, i preti e i genitori sono vecchi à non c'è possibilità di comunicazione (soprattutto all'epoca di Shakespeare) Luhrmann è uno dei pochi a capire questa loro solitudine, tant'è vero che nei film, di solito, la storia finisce con l'arrivo del prete, che prima cerca di salvare Giulietta e di non farle vedere che Romeo è morto, di portarla via ma Giulietta rifiuta, vuole restare lì con Romeo e il prete scappa lasciandola lì da sola. Baz Luhrmann non solo lascia da soli, ma commette un altro atto di infedeltà (che funziona perché coglie lo spirito): Giulietta si sveglia mentre Romeo sta bevendo il veleno. Nell’opera di Shakespeare per Romeo Giulietta è morta e lui muore con la consapevolezza che Giulietta è morta: Luhrmann invece decide di far svegliare Giulietta in temp...


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