Riassunto esame di storia del cinema libro consigliato il cinema percorsi storici e questioni teoriche PDF

Title Riassunto esame di storia del cinema libro consigliato il cinema percorsi storici e questioni teoriche
Course Estetica della comunicazione
Institution Scuola Normale Superiore di Pisa
Pages 46
File Size 900.4 KB
File Type PDF
Total Downloads 17
Total Views 143

Summary

Download Riassunto esame di storia del cinema libro consigliato il cinema percorsi storici e questioni teoriche PDF


Description

DAL CINEMATOGRAFO AL CINEMA Il fenomeno internazionale • La nascita del cinema viene fatta comunemente risalire alla prima proiezione pubblica a pagamento del Cinématographe Lumière nel 1895. In realtà la presentazione del dispositivo di ripresa che i fratelli Lumière avevano inventato e brevettato è successiva ad altre invenzioni e brevetti. L’avvento del cinematografo è un fenomeno internazionale, non riferibile a una sola persona e neanche a una sola data. • La diffusione di proiezioni collettive, accompagnate da musica e commenti dal vivo, segue una serie di precedenti di visione individuale (ad esempio il kinetoscopio) e avviene in fiere ambulanti e soltanto in seguito in sale deputate (definite nickelodeons). Il cinematografo è legato ad altri spettacoli di intrattenimento e forme culturali (come la magia, il circo, la fotografia, il teatro). Modi di rappresentazione • Molti critici distinguono nettamente le rappresentazioni delle primissime fasi del cinema e quelle successive. • Ad esempio Noël Burch parla di Modo di rappresentazione primitivo (MRP) riguarda i primi anni del cinematografo e non è legato a finalità narrative e un Modo di rappresentazione istituzionale (MRI) che lavora invece sulla linearità del percorso narrativo. • In generale i critici parlano di una prima fase in cui le rappresentazioni sono costruite su attrazioni mostrative e una successiva in cui c’è un’integrazione narrativa. Il primo è in vigore dal 1895 al 1908 e il centro della sua rappresentazione non è l’interesse narrativo, e non c’è continuità. Le inquadrature, sia unipuntuali (unica inquadratura) che pluripuntuali sono autonome, senza un messaggio continuo. L’obiettivo è mostrare i singoli elementi e il loro potere attrattivo. Un esempio è The Kiss prodotto dalla Edison: un bacio in piano ravvicinato, considerato osceno perché ingrandito. Il piano ravvicinato ricorrerà spesso in una serie di film. Progressivamente si definiscono generi ben determinati (gag comica, fantascienza, ecc.) e il racconto di fatti e storie grazie all’integrità narrativa (a partire dal 1908 fino al 1914). Questa fase è intermedia, prima dell’assetto classico del cinema che arriva nella seconda metà del decennio, dove il racconto è l’interesse primario. Per questo scopo si aveva bisogno di raccordi tra inquadrature e una macchina da presa mobile. • Il cinema statunitense e Griffith furono essenziali nella formazione del cinema istituzionale, mentre lo sviluppo di forme di produzione e rappresentazione nuove si deve al cinema europeo e italiano. Un esempio è l’avvento del lungometraggio, prima in Europa e poi in America. Il cinema muto italiano e Cabiria • Il cinematografo si sviluppa in Italia nel 1896. Viene inserito in diverse attrazioni e spettacoli e soltanto dopo come evento autonomo. Dal 1905 si diffondono le sale cinematografiche e nascono società cinematografiche, come L’Alberini&Santoni (che diventerà poi Cines) che nello stesso anno realizza La presa di Roma, considerato il primo film italiano a soggetto. Le varie case cinematografiche si specializzano anche in generi o filoni. La Cines propone al pubblico film con contenuti più colti: i film d’arte, che avevano soggetti storico-letterari. Un ulteriore cambiamento è aumentare la lunghezza del film: nasce il lungometraggio nel 1911. • Cabiria di Giovanni Pastrone: D’Annunzio sponsorizza questo kolossal (film epico e colossale) attribuendosi il merito del film, quando invece ha soltanto firmato le didascalie e suggerito i nomi dei protagonisti. Lo scopo era promozionale. Cabiria è un innovativo racconto storico di avventure in cui ci sono momenti attrazionali autonomi ma anche in relazione all’ambiente, allo spazio. È molto

importante la profondità e la tridimensionalità, data dall’uso del carrello. Questo film fornisce un modello stilistico e narrativo per il cinema americano. Le ricerche dei paesi nordici • Il Nord Europa è un’area produttiva del cinema di inizio secolo. In Danimarca nasce nel 1906 la Nordisk Film, casa di produzione che esporta film in tutto il mondo e che si specializza in trame poliziesche e melodrammi. Entra in crisi dopo la Prima guerra mondiale, e l’unico autore che continua a lavorarci è Carl Theodor Dreyer. • In Svezia il cinema si sviluppa un po’ dopo, verso la metà degli anni Dieci con Victor Sjöström e Mauritz Stiller. • Sjöström era inizialmente un attore teatrale, che passa poi al cinema. Il suo primo film, Il giardiniere, è censurato in Svezia a causa di una scena di suicidio. Inizialmente intraprende la strada del realismo, che poi abbandona per intraprendere quella del racconto fantastico. Il carretto fantasma è la storia di un uomo violento e alcolizzato (interpretato dallo stesso regista) che è costretto a diventare uno spettro dopo la morte e cerca di redimersi. Il film apre al regista le porte di Hollywood. • Stiller è regista di opere dal tono solenne, epico. Una di queste è La leggenda di Gösta Berling, un melodramma barocco e avventuroso. A differenza del primo regista, non troverà a Hollywood la strada per il successo. David W. Griffith • Il regista è noto come padre del cinema. In un articolo del New York Dramatic Mirror pubblica un annuncio autopromozionale in cui rivendica di aver fondato la tecnica moderna. Si attribuisce molte intenzioni, non tutte riconducibili a lui, come le figure ingrandite in primo piano, le inquadrature a distanza, la suspense ecc. Il suo scopo però non è rivendicare una proprietà di tipo legale, ma artistica: una authorship in riferimento ai singoli film. Questo da al regista una funzione precisa, prima invece era un ruolo vago. • Il ruolo del regista necessita una funzione di supervisione e di organizzazione del lavoro. Ne consegue spesso una divisione dei compiti, simile al modo di produzione hollywoodiano. • L’importanza di Griffith riguarda soprattutto la nuova concezione stilistica e narrativa: Nel film The Adventures of Dollie il regista dà a ogni singola inquadratura un senso solo se in relazione a quella precedente e successiva. Ognuna di queste 13 inquadrature è ripresa da un’angolazione diversa. Griffith stabilisce quindi la continuità dell’azione. • Nel periodo in cui lavora alla Biograph produce moltissimi film e si interessa alla costruzione di azioni parallele. Nel film The Lonely Villa la suspense è generata da due azioni contemporanee: i ladri cercano di entrare in una casa, il protagonista cerca di tornare in tempo per salvare moglie e figlia nella casa. Questa tecnica sarà poi detta montaggio alternato. Il film Enoch Arden segna il passaggio dai film a un rullo a quelli a due rulli. Griffith sviluppa un’attenta composizione formale dell’inquadratura e i personaggi sono sempre più messi a fuoco. Il primo piano porta gli attori a cambiare in loro modo di recitazione teatrale. Oltre ad aumentare la durata aumenta anche la componente spettacolare: molto diffusi i film western o dedicati alla guerra civile americana: ad esempio The Massacre ha come tema un massacro dei bianchi a un villaggio di nativi americani e la successiva vendetta indiana. • Griffith non è un innovatore isolato nel cinema americano: ricordiamo anche Allan Dwan che collaborerà con lui nel progetto Nascita di una nazione e Cecil B. DeMille che nel film The Squaw Man inaugura la tradizione di girare nella zona allora semidesertica di Hollywood.

La passione di Giovanna d’Arco di Dreyer • Tra le molte opere che chiudono idealmente la stagione del muto c’è La passione di Giovanna d’Arco del regista danese Carl Theodor Dreyer. Il film rappresenta una vicenda nota, ma rielaborata. Dreyer limita il dialogo tra Giovanna e i giudici, rende l’ambiente scarno (pareti bianche e spoglie). • Realizza i primi piani scorrevoli: movimento continuo della cinepresa che passa dal primo piano ad un piano medio o generale. È un modo di rendere il piano generale come primo piano, con assenza di profondità e prospettiva. Dreyer schiaccia la terza dimensione. • Grazie al primo piano si sofferma sulle espressioni: quelle impaurite della protagonista e quelle ostili dei giudici. La santa è quasi sempre in primo piano e la centralità della sua inquadratura rimanda ad una centralità morale. Invece i giudici sono ripresi dal basso o decentrati. Le inquadrature di Giovanna sono statiche, il movimento è del volto e degli occhi e trasmette allo spettatore emozione. Invece le inquadrature dei giudici sono dinamiche, costituite da movimenti nervosi. Il film più che storico è considerato un poema visivo. • Il primo piano è qui fondamentale perché non è più legato al solo effetto di attrazione ma ha delle esigenze grammatiche. Attraverso il primo piano emerge l’anima dei personaggi. • La tecnica attoriale è pensata per il cinema e non è influenzata da caratteri teatrali. La nascita del documentario • Tra il 1913 e il 1918, l’esploratore americano Robert J. Flaherty gira con una cinepresa due spedizioni nell’estremo Nord americano. Il tentativo di fare un film fallì, ma il regista ottiene da una compagnia il permesso di realizzarne uno nuovo. • Nasce quindi Nanuk l’eschimese, un film che negli Stati Uniti suscitò diffidenza del pubblico e indifferenza della critica ma avrà successo in Europa. In questo film viene esaltata la natura dei paesaggi ma anche dei gesti, dei riti sociali o culturali. Il regista è osservatore e narratore, e nonostante il genere sia un documentario Flaherty sceglie di seguire una leggera linea narrativa (data ad esempio dalla scelta di un protagonista). • Moana è girato in Polinesia e dedicato ai riti di una comunità indigena. Qui la costruzione romanzata è ancora più accentuata che in Nanuk (c’è un intreccio d’amore). Il film ha meno successo: in Nanuk colpisce la lotta per la sopravvivenza, la sfida continua, mentre Moana sembra essere ambientato in un paradiso terrestre, e non c’è quella stessa tensione. • Il critico Grierson apre un dibattito sul documentario perché oltre che un’opera documentaristica (è infatti il resoconto visivo della vita quotidiana di una giovane polinesiana) la definisce un’opera con grande valore estetico, con una prospettiva pittorica, fotografica ed anche filosofica.

Thomas Alva Edison Oltre ad essere l’inventore del fonografo e simbolo dell’American Dream (quindi del progresso e dell’innovazione, nato povero muore celebre e miliardario) contribuisce alla nascita e allo sviluppo del cinema. Comincia a lavorare con Dickson dal 1888 e dà una prima dimostrazione pubblica del kinetoscopio: un apparecchio dedicato alla riproduzione di immagini. Proiettarono il film Blacksmithing Scene che vede tre fabbri al lavoro. Questo tipo di proiezione era rivolta a un singolo spettatore per volta, che si doveva chinare su una cassa di legno e guardare nel mirino. Nascono diverse sali per i kinetoscopi.

Lumière e Méliès I primi lavori dei fratelli Lumière e quelli di Méliès (artista francese, mago di professione) sono visti come diversi. I primi sono un modello del futuro cinema realista, il secondo è un modello per la fiction e il racconto spettacolare. I Lumière avevano commercializzato il cinématographe, macchina che si occupava di ripresa, stampa dei positivi e proiezione. Dunque gli spettatori sono attratti dall’idea del movimento, dallo scorrere del tempo, dalle scene quotidiane, tanto che ogni cosa diviene attrazione. Méliès si sofferma invece sullo spettacolo, la teatralità, la fantasticheria, tanto che in alcuni film mette in scena illusionismi e numeri di magia uguali ai suoi spettacoli teatrali. Erich von Stroheim Definito “autore maledetto” frequenta la scuola di Griffith e lo ritiene un modello. Da lui riprende l’attenzione al dettaglio, il primo piano, la caratterizzazione dei personaggi femminili, il carattere epico. Ambienta i suoi film nell’alta società europea, i personaggi sono solitamente malvagi e corrotti. Il suo cinema è caratterizzato da un forte realismo e un’osservazione che sfocia nel feticismo. La componente erotica va oltre il limite concesso dal codice di Hollywood. Uno dei suoi capolavori è Femmine folli, un film molto costoso. Ricostruirono il Casino di Montecarlo. La vicenda ruota attorno il ricatto di tre finti nobili per estorcere del denaro alla moglie dell’ambasciatore americano. The Great Train Robbery Uno dei film statunitensi più interessanti dell’inizio 1900 è The Great Train Robbery (Assalto al treno) di Edwin S. Porter. Ispirato a un fatto di cronaca, da un lato raccoglie temi in voga in quel periodo (come l’interesse per il viaggio ferroviario o il mito selvaggio del West) dall’altro inserisce elementi innovativi (il genere dell’inseguimento). Racconta una rapina a un treno e poi la fuga e la cattura dei banditi. Il racconto procede con la descrizione di un’azione alla volta, con singole riprese autonome per un’azione, per poi passare a un’altra, spesso contemporanea. La ripresa che colpisce di più è quella del bandito che in primo piano spara verso l’obiettivo, quindi verso lo spettatore. Il serial Tra i generi del cinema muto degli anni Dieci c’è il serial, un racconto in episodi di genere melodrammatico e avventuroso. Il primo fu prodotto negli Stati Uniti, ed era intitolato What Happened to Mary: racconta di una ragazza giovane ed orfana che deve affrontare situazioni pericolose a New York. Erano dodici episodi, ognuno autonomo, e solo alla fine scopriamo che il patrigno voleva prendere la sua eredità. Si diffonde il genere fino ad arrivare al modello cliffhanger, dove ogni episodio doveva essere concatenato e terminare nel momento in cui l’azione era al culmine (generalmente la protagonista donna si trovava in una situazione di pericolo). Le protagoniste erano le serial queens, eroine coraggiose e indipendenti che riuscivano a cavarsela in ogni situazione.

PERCORSI DELL’AVANGUARDIA Avanguardie • Il sistema delle arti europeo nei primi del Novecento attuava una rivoluzione: ribaltava la cultura tradizionale mettendone in discussione i principi. Il termine avanguardia indica una serie di esperienze artistiche che hanno luogo nelle capitali europee (Mosca, Berlino, Milano…) Lo sfondo storico è quello di un’epoca le quali tensioni sociali sfociano nella Prima guerra mondiale. • C’è una crisi dell’arte mimetica e figurativa. Viene abbandonata l’arte con orientamento “realista” per una nuova arte rivoluzionaria, in cui il ruolo dell’artista era quello di sperimentatore. Nelle arti figurative cadono i canoni estetici basati sull’imitazione dei modelli del passato. • Le avanguardie agiscono su due piani: il primo piano è il linguaggio. Il linguaggio è considerato materia prima dell’espressione, comincia un lavoro sulla grafia, sul colore, sulla tela. L’influenza è quella dell’irrazionalismo. Il secondo piano è quello dell’insufficienza dei singoli mezzi di espressione: pittori, musicisti, fotografi e registi cominciano a condividere progetti comuni, attuando opere d’arti “totali”. • Molti artisti d’avanguardia si interessano quindi al cinema, al concetto di immagine in movimento. Italia • Il poeta Marinetti lancia nel quotidiano francese Le Figaro il primo appello per la creazione di un’arte nuova, ispirata al dinamismo della vita moderna. • Troviamo la stessa esigenza di rinnovamento e lo stesso disprezzo per l’imitazione del passato nel Manifesto dei pittori futuristi. I rapporti tra futurismo e cinema si saldano nel 1916 con il Manifesto della cinematografia futurista. Il futurismo italiano diventa il primo delle avanguardie cinematografiche europee. • Boccioni (futurista) propone una diversa concezione del movimento, detta dinamismo universale. Ogni oggetto ha un moto assoluto (sia in riposo che in movimento, è la potenzialità che ha l’oggetto) e un moto relativo (relativo al suo spostamento in un ambiente). Il dinamismo è l’azione simultanea dei due moti, deve considerare sia l’ambiente che l’oggetto. • Bruno Corra nella Musica cromatica propone col fratello una ricerca di una forma di pittura intesa come arte temporale e non spaziale, basata sull’incontro tra colore e ritmo musicale. Lo scopo è superare la staticità pittorica. • Ginna realizza collaborando con altri futuristi Vita futurista: film con una serie di episodi che contiene scene interpretate dai futuristi stessi. Lo scopo dei fotogrammi è quello di innalzare il ruolo del cinematografo da semplice riproduttore dalla realtà a mezzo di espressione artistico elevato in grado di creare dinamismo e performatività. Francia • La prima tendenza è l’Impressionismo. La poetica impressionista vuole far provare allo spettatore un’esperienza emotiva (punta infatti sulle impressioni, come il movimento pittorico). Questa impressione però deve essere un’allusione o un’evocazione, più che una realtà esposta in modo esplicito. Oltre alla produzione cinematografica l’Impressionismo si impegnerà anche nel dibattito intellettuale sulla fotogenia*. • Gli esponenti del Dadaismo (ad esempio Tristan Tzara) definiscono “dada” uno stato d’animo in risposta allo smarrimento provocato dalla Prima guerra mondiale. Lo strumento privilegiato per esprimersi era lo scandalo e la pura negazione: la rottura di ogni schema e certezza e la provocazione (che si concretizza con Duchamp e i suoi ready-made*). • Il simbolo del Dadaismo cinematografico è Entr’acte (René Claire, proiettato come intervallo all’interno dello spettacolo Relâche di Satie e Picabia) consiste in una creazione avanguardista di gags comiche e grottesche, situazioni assurde, protagonisti artisti del tempo. il significato è quello di superare le barriere tra l’arte e la vita.

• Il Surrealismo condivide con il Dadaismo lo spirito ribelle. Il carattere fondamentale è il dettato automatico: dare voce all’ininterrotto flusso psichico. L’automatismo lascia libero l’inconscio di parlare indipendentemente dal senso e dalle convenzioni. L’artista non deve imitare la realtà, non deve negare totalmente, deve ascoltare la parola interiore. Un’altra caratteristica è quella delle libere associazioni: gli oggetti tirati fuori dal loro uso solito e associati tra loro hanno un potere evocativo e onirico (es. pittura surrealista di Dalì). L’avanguardia si ripercuote sul cinema: le storie sono anomale, le narrazioni non lineari e la sessualità è più marcata. • Tra i registi surrealisti ricordiamo Luis Buñuel (che crea nessi visivo-simbolici, ad esempio nel film Un chien andalou accosta nuvola/luna e rasoio/occhio) e Fernand Léger (che nel Ballet mécanique, film privo di trama, omaggia il personaggio Charlot e crea un balletto di oggetti animati e animati che in realtà è un movimento illusorio per spiegare le grandi potenzialità del cinema) Germania • I tratti distintivi dell’avanguardia tedesca sono due: la riaffermazione di una dimensione artigianale del fenomeno cinematografico e il ricorso all’astrazione antifigurativa. • Viking Eggeling ebbe rapporti con il Dadaismo, il Costruttivismo e l’avanguardia astratta. Nel Diagonal Symphonie sperimenta le immagini astratte come l’equivalente di una composizione musicale. Vuole creare una lingua universale dell’arte che possa aoltrepassare il limite statico della pittura, vuole invece che sia dinamica. • Hans Richter invece si avvicina all’Espressionismo pittorico e in seguito al Dadaismo. La sua opera più nota è il Gioco di cappelli, in cui grazie a una serie di trucchi, alcuni oggetti si ribellano contro il loro banale impiego quotidiano. • Walter Ruttman nell’opera Opus cerca di connettere visualità, movimento e astrazione sfruttando modelli musicali. Sceglie il documentarismo sinfonico: immagini (stavolta reali) impiegate come elementi di una sinfonia visiva. • Oskar Fischinger invece lavora nei suoi Wachsexperiment, fogli di cera intagliati e sovrapposti che creano effetti inediti, e Studien, forme geometrico-astratte su fondo nero si muovono al ritmo di musica jazz o classica. • Laszlò Moholy-Nagy unisce l’avanguardia con una vocazione didattica. Pubblica Pittura, fotografia, film, ovvero il primo testo fondamentale della fotografia pubblicato dal Bauhaus, è una riflessione sull’opera d’arte. In particolar modo l’artista studia la luce e nelle sue opere impiega molti giochi di luce. L’avanguardia sovietica • Il cinema sovietico conosce negli anni Venti una fase di sviluppo. A una componente ideologica (cinema come strumento di rivoluzione artistica) si aggiunge uno spiccato interesse per la tecnica del montaggio. • Lev Kulešov è scenografo e regista di Le avvent...


Similar Free PDFs