I TRE Totalitarismi A Confronto PDF

Title I TRE Totalitarismi A Confronto
Course Storia
Institution Università degli Studi di Milano
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Riassunto scorrevole e completo...


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I TRE TOTALITARISMI A CONFRONTO: I tre totalitarismi si formarono in 3 nazioni diverse. Il fascismo nacque in Italia nel 1919 conquistando il potere nel 1922 fino al 1943 con a capo Benito Mussolini. Il nazismo era rappresentato politicamente dal Partito nazionalsocialista dei lavoratori, fondato nel 1920 da Hitler. L'ideologia nazionalsocialista si basava sull'idea della superiorità della razza ariana e su un radicale nazionalismo capace di guardare agli interessi delle masse promuovendo una riduzione degli squilibri sociali. Aspetto che lo rese un esempio di totalitarismo, era l'organizzazione del movimento attorno alla figura del Führer, il capo supremo. Hitler riuscí ad ottenere pieni poteri il 23 marzo 1933 dal Parlamento che si privò della propria funzione, delegando al governo il potere legislativo. Solo 94 deputati socialdemocratici votarono contro, tutti gli altri si piegarono alla volontà del Fruher dando vita alla sua dittatura. Infine, il termine stalinismo indica la politica di Stalin nel periodo in cui fu a capo dell'URSS (Unione delle Repubbliche Sovietiche Socialiste), dal 1924 al 1953.

A base dei tre totalitarismi ci sono dei fattori scatenanti che hanno permesso ai dittatori di ottenere il pieno potere. Per quanto riguarda l'italia la situazione era critica dato il malcontento generale per la vittoria mutilata della grande guerra, ovvero la sottrazione dei territori che l'italia avrebbe dovuto ottenere nella Conferenza di Parigi. Anche la crisi economica e sociale aggravò la situazione. In Germania ció che favorì l'ascesa di Hitler fu soprattutto la sconfitta della grande guerra, in seguito alla quale la Germania venne messa in ginocchio e ridicolizzata dai vincitori con il trattato di Versailles. Nonostante la proclamazione della Repubblica di Weimar nel 1919 il popolo tedesco era disastrato dalla fame, dalla disoccupazione e dall'inflazione in continua crescita. I disordini che si formarono a causa dell’instabilità della repubblica permisero ad Hitler, nel 1933, di acquisire pieni poteri. Nel 1929 in Russia inizia l'era stalinista. L'idea di portare il comunismo in Russia, iniziata da Lenin, prosegue con Stalin attraverso alcuni passaggi fondamentali: l'industrializzazione accelerata, l'eliminazione dei kulaki e la collettivizzazione forzata dell'agricoltura. Invece di proseguire con la cancellazione definitiva dello Stato, Stalin portò avanti la sua tesi per la quale serviva ancora una dittatura del proletariato. Attuò così la sua politica del terrore, rafforzando lo Stato contro quelli che lui definiva "nemici del popolo". In questo contesto la Russia Staliniana si trasformò in breve tempo in uno Stato totalitario a tutti gli effetti. Il totalitarismo rappresenta la negazione più radicale della libertà e, mosso dalla volontà di far scomparire ogni forma di pluralismo reale e legale, non si limita ad ottenere obbedienza, ma ricerca il consenso delle masse, ponendo le sue radici nelle parti più profonde della società. L'ideologia totalitaria considera gli esseri umani non più come persone ma come strumenti e mezzi per realizzare un grande progetto politico, motivo per il quale le dottrine totalitarie potrebbero essere considerate anti-umanistiche. A tale proposito, l'obiettivo dello Stalinismo era l'annientamento dell'individuo, l'uomo non ha più un suo pensiero ma è il Partito, che non può sbagliare, che lo guida verso il futuro. In Germania, invece Himmler, che era il capo delle SS e della Gestapo chiede ad ogni SS il sacrificio totale della personalità nel compimento del dovere verso la nazione e la patria,

così tutti coloro che militano sotto il potere del regime totalitario, devono essere pronti a sacrificare loro stessi in nome di una causa più grande, ovvero il Reich. In Italia, Mussolini era convinto che non si poteva conquistare e conservare un impero, se la nazione non aveva una fortissima consapevolezza della propria perfezione e della propria grandezza ed è proprio per questo che bisognava costruire l’uomo nuovo fascista, l’uomo nuovo doveva essere virile, atletico, pronto al sacrificio per la patria ma soprattutto doveva essere in grado di imporsi agli altri popoli proprio perchè era sicuro della sua superiorità. Un altro elemento comune ai 3 regimi totalitari è la violenza. In Italia l'esaltazione della forza e della violenza rimane una costante del fascismo. Nel 1919 ha inizio il fenomeno dello squadrismo, in virtù del quale le camicie nere cominciano a compiere spedizioni punitive contro le organizzazioni socialiste e popolari. Nonostante le richieste di reprimere la violenza da parte delle opposizioni, Mussolini creò la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale legalizzando lo squadrismo e trasformandolo in forza armata del regime. In Russia tra il 1937 e il 1939 le cosiddette “purghe staliniane" rappresentavano l'incarnazione della politica del terrore. Vennero fucilati o uccisi marescialli dell'URSS, decine di migliaia di professionisti, tecnici e intellettuali, nessuno veniva risparmiato. Chi non veniva giustiziato era deportato nei campi di lavoro detti gulag, che è una sigla che significa amministrazione centrale statale dei campi di rieducazione e lavoro. Nei gulag si registrarono quasi 2 milioni di morti. In Germania, invece Hitler utilizzando la Gestapo epurò nell'amministrazione pubblica e nella società gli elementi ritenuti "nemici dello stato". Proprio come in Russia gli oppositori che non venivano giustiziati venivano rinchiusi in campi di concentramento, i lager controllati dalle SS (Schutzstaffel - squadre di protezione). Hitler propose una società fondata sullo sfruttamento, senza Ebrei e con gli Slavi ridotti in schiavitù. Una società in cui non ci fosse dissenso politico, senza criminali, malati di mente, persone con la sindrome di down, omosessuali e zingari. Questi soggetti furono chiusi nei campi di concentramento, considerati uno strumento per "ripulire" il popolo tedesco. Infatti nel 1933, poche settimane dopo l’ascesa di Hitler al potere, fu istituito il campo di concentramento Dachau. Tra i regimi totalitari esistono totalitarismi perfetti e totalitarismi imperfetti. Sia il nazismo che lo stalinismo erano dei totalitarismi perfetti dato che il partito riuscì ad ottenere un ruolo centrale e i due dittatori un carattere autoritario e pieni poteri (sia esecutivo che legislativo). Inoltre, in Russia, la chiesa aveva perso potere ed era stata vittima della confisca dei suoi beni e della successiva distruzione. Al contrario, il fascismo di Mussolini viene definito un totalitarismo imperfetto perché il dittatore non ottenne il controllo assoluto ne della monarchia ne della chiesa. Nel primo caso, non avendo sostituito la monarchia, l’esercito rispondeva ancora al re Vittorio Emanuele III, al quale, per altro, spettava il compito di firmare le leggi. Per quanto riguarda la chiesa, essendo la popolazione italiana cattolica, aveva ancora un forte impatto.

In conclusione, i regimi totalitari avevano un obiettivo finale ben preciso.

Il fascismo come obiettivo finale aveva "un'italia più grande", un’Italia che doveva avere il predominio su alcuni territori europei ritenuti Italiani, un suo prestigio internazionale(come Roma nell’antichità) e un impero coloniale. Lo scopo del nazismo, invece, era quello di creare un dominio imperialistico a livello mondiale. In aggiunta, voleva che tutte le razze inferiori a quella ariana fossero eliminate o schiavizzate. Obiettivo in parte raggiunto mediante la soluzione finale che prevedeva l'eliminazione di tutti gli ebrei europei con il gas o la fucilazione. Infine, lo stalinismo come fine aveva quello di trasformare la Russia in una potenza economica internazionale e quello di attuare una rivoluzione mondiale del proletariato sotto la guida dell'Unione Sovietica in base al principio del "socialismo in un solo paese". Da qui risulta che, una volta ottenuta la vittoria della rivoluzione proletaria in altri paesi, per consolidare il socialismo nel primo paese socialista ovvero l’unione sovietica, i nuovi paesi socialisti avranno a loro volta bisogno di ottenere la vittoria definitiva del socialismo attraverso la rivoluzione proletaria in altri paesi, in questo modo è possibile procedere fino alla rivoluzione mondiale e questo era l’obiettivo di Stalin....


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