Il canzoniere di Petrarca - Analisi del testo PDF

Title Il canzoniere di Petrarca - Analisi del testo
Course Esercitazioni di italiano
Institution Universität Bern
Pages 26
File Size 333.8 KB
File Type PDF
Total Downloads 5
Total Views 142

Summary

Appunti del corso tenuto durante il semestre primaverile 2019 riguardante il canzoniere di petrarca. Letteratura italiana...


Description

Vorlesung Literaturwissenschaft

HS 2019

Il canzoniere di Petrarca Lezione I Introduzione alla poesia italiana Le origini della letteratura italiana sono da ricondurre alla lirica dei poeti siciliani. La poesia siciliana, elogiata da Dante nella Vita Nova, è

Petrarchismo: nasce nel ‘400, viene codificato da Bembo nel ‘500. Petrarca viene proposto come modello per chi vuole scrivere, e per questo motivo l’evoluzione della lingua italiana è quasi impercettibile.

protagonista di una restrizione tematica, difatti i poeti siciliani scelgono di poetare prevalentemente l’amore. Per questo motivo si ritiene che la poesia italiana sia poesia d’amore sin dalle origini. Anche Petrarca segue questa tendenza: la sua poesia è però mossa dal desiderio d’amore, che non è mai rappresentato come fonte di felicità e la cui visione è dolorosa. Nella poesia trobadorica, a cui si ispirano i siciliani e che rappresenta la nascita della poesia italiana, la donna era sempre irraggiungibile (per via della differenza di status sociale). Anche Laura rappresenta un oggetto irraggiungibile, in vita perché non ricambia i sentimenti di Petrarca, e in morte perché non è più tangibile. Laura presenta somiglianze con il personaggio di Dafne, dea amata da Apollo (lei fugge per sottrarsi al corteggiamento di lui, e disperata chiede aiuto al padre che la trasforma in alloro). Un’altra figura somigliante a Laura è proprio Beatrice, ma se per Dante l’amore è una fonte di elevazione, per Petrarca è qualcosa di cui liberarsi. Cronologia della vita Arezzo, 20 luglio 1304 – Arquà, 19 luglio 1374

1307: nascita del fratello Gherardo, destinato a diventare un frate certosino. Nel 1312 Francesco e la famiglia si trasferiscono ad Avignone, allora sede del papato (1309-1377). Comincia gli studi con Convenevole da Prato, scrive in latino e probabilmente parlava in francese, e continua

Petrarca descrive la corte di Avignone col nome di Babilonia, vista come il luogo della corruzione.

con gli studi in legge trasferendosi nel 1320 a Montpellier. Interrompe la carriera giuridica e decide di passare un periodo a Bologna (patria di Guinizzelli e Cino da Pistoia). Stando alle sue affermazioni, il 6 aprile del 1327, Venerdì Santo, incontra Laura nella chiesa di Santa Chiara ad Avignone. Pochi anni dopo, nel 1330, comincia il suo servizio presso la famiglia Colonna, che lo accolgono come un figlio (così ci dice). Nel 1336 abbiamo le prime avvisaglie della nascita del Canzoniere: testi lirici sparsi, di cui il tema dominante è quello della conversione. La 1

Vorlesung Literaturwissenschaft

HS 2019

versione che conosciamo noi oggi risale solamente al 1374. In Valchiusa, dove si trasferisce, scrive il De Viris Illustribus (biografie di personaggi illustri, da Romolo a Tito) e l’Africa, ispirato al modello virgiliano (XII libri in esametri). Quest’opera rimarrà però incompiuta. Nonostante la mancanza di opere realmente compiute, nel 1341 riceve l’incoronazione poetica a Roma (rinunciando a quella parigina). Nel frattempo, compone il de Vita solitaria e il De otio religioso, che descrivono l’ideale del poeta umanista. Nel 1348, anno della peste ampiamente descritto anche da Boccaccio, muoiono sia Laura che G. Colonna, le cui morti vengono piante insieme. Nel 1353 si trasferisce definitivamente in Italia, cominciando con un soggiorno a Milano e trasferendosi poi nel 1370 ad Arquà.

Laura è un personaggio inventato? Sebbene la figura letteraria possa essere una costruzione, la sua esistenza è fondamentale nella lettura delle opere petrarchesche.

La critica delle varianti Nel 1363, Boccaccio trascrive il canzoniere nella forma chiamata Chigi, e nel 1373 lo stesso Petrarca lo riscrive dedicandolo a Pandolfo Malatesta. Un’altra forma conosciuta è la forma Corregio. Contini ritiene indispensabile andare a vedere le forme precedenti di una data opera (un esempio di opera con numerose varianti è l’Orlando furioso), mentre Croce ritiene che l’opera debba essere considerata solo nel suo hic et nunc, nella sua forma finale. La conversione di Petrarca Petrarca ci fornisce la data precisa della sua conversione, ossia il 1344, all’età di 40 anni (sebbene le opere riguardanti questa conversione risalgano a quando l’autore aveva 50 anni). Alla stessa età afferma di aver abbandonato ogni pratica sessuale e amore per le donne: questo dato è fittizio, fattore costante nelle sue narrazioni autobiografiche. Uno dei fattori più importanti che portano l’autore a questa conversione e che è estremamente importante per quanto riguarda il Canzoniere è dato dalla peste degli anni 1347-1353. La popolazione si decima e diventa un terzo rispetto a prima, instaurando un contesto di morte e paura. Due grandi ispiratori di pensiero dell’autore sono Seneca e Agostino (che parla della mutatio vitae).

Lezione II Il Secretum

2

Vorlesung Literaturwissenschaft

HS 2019

Quest’opera dovrebbe rappresentare una sorta di diario segreto dell’autore – che non prevedeva venisse pubblicato – nel quale Petrarca racconta il suo periodo di difficoltà. Si tratta di un dialogo tra Agostino e Francesco: il tema principale è la mutatio vitae. Tramite quest’opera siamo in grado di arrivare alla data in cui Petrarca si innamora di Laura, il 6 aprile del 1327: se da allora sono trascorsi 16 anni, il narratore si trova nel 1324-43. Nel dialogo Francesco rappresenta il peccatore che deve raggiungere il dominio di sé, mentre Agostino è il suo confessore. Agostino accusa Petrarca di peccare di accidia (pigrizia dello spirito, verso Dio, una disperazione senza speranza di uscita), oggi interpretabile come un profondo stato depressivo. Francesco non comprende quali motivi lo portano a questo stato, ma nonostante questo prova comunque una leggera sensazione di godimento. Agostino gli dice che per arrivare alle motivazioni del suo stato, deve riflettere sulla meditatio mortis, e Petrarca decide di ascoltare i suggerimenti per riconoscere un’analogia tra la sua situazione e quella del suo interlocutore. Secondo Agostino lo spirito è imbrigliato da due catene, l’amore e il desiderio di fama, dalle quali si deve liberare. F. cerca di difendersi ricorrendo allo Stil Novo, dicendo che il suo amore è nobilitante e non ha nulla di colpevole, ma Agostino ribatte dicendo che l’amore per Laura gli ha impedito di elevarsi e di essere migliore, avendo spostato l’amore dal Creatore alla creatura. Inoltre, impegnandosi sulle opere, non si concentra su di sé e sulla meditazione, perciò continua dicendo di abbandonare le opere che gli avrebbero dovuto portare la fama, ossia quelle latino. La conclusione del Secretum è ambigua, in quanto Petrarca fa una promessa ma la rinvia ad un altro momento. Le Familiares Le lettere familiari sono 350, organizzare in 24 libri seguendo il modello ciceroniano. La lettera dedicataria è dedicata a Socrate, soprannome di un amico conosciuto ad Avingone. La raccolta di queste lettere rappresenta un lavoro impegnativo, poiché non furono pensate nel loro insieme e con un senso orientato; il loro scopo è quello di mostrare gli errori passati e la maturità raggiunta dopo il percorso di redenzione affrontato nel Canzoniere. Questa raccolta permette di guardare dall’alto i frammenti sparsi e di avere una visione complessiva del passato per riguadagnare il dominio di sé stesso.

Lezione III Rerum Vulgarium Fragmenta 3

Vorlesung Literaturwissenschaft

HS 2019

I Rerum Vulgarium Fragmenta sono un caso eccezionale nella storia letteraria: trasmessi autografi (da Petrarca e da G. Malpaghini), sono 366 testi divisi in due parti. La sua stesura è durata dal 1336/38 al 1374: la prima vera raccolta risale infatti alla prima data, ma Petrarca ci lavora fino alla morte. La prima forma, invece, viene definita come il codice degli Abbozzi (scartofacci, prove e raccolte di testi, quindi non definitiva). In questa forma è presente una postilla di Petrarca che indica il testo 34 come il primo in ordine di disposizione: si evince quindi un’idea di raccolta. Sonetto 34 Invocazione ad Apollo (dio del Sole), in cui il tema centrale è la “donna nostra”, ossia Laura per Petrarca e Dafne (figlia di Peneo) per Apollo; queste due figure sono unificate dalla pianta dell’alloro. Il campo tematico centrale è quindi mitologico: Dafne e Apollo, non solo divinità del Sole, ma anche della Medicina. Un altro parallelismo con Laura riguarda in questo caso il concetto di salvezza, che la accomuna al dio. Il mito di Dafne e Apollo viene raccontato nelle Metamorfosi di Ovidio: il dio si innamora per una vendetta di Amore, armato di frecce. La dea, che non ricambia, si fa trasformare in lauro dal padre. Il Canzoniere viene raccolto e trascritto in diverse forme: la prima è la forma Corregio (1358), di cui non possediamo un manoscritto – sappiamo però che è divisa in due parti. Poi la forma Chigi (1359-63), curata da Boccaccio e la forma Malatesta (66-67), donata in una copia non definita. Infine, abbiamo la redazione vaticana. Il Canzoniere appartiene al genere poetico, ma nonostante questo Petrarca costruisce una storia che riguarda la sua conversione giovanile e la tragedia. Proemio Il proemio dona organicità alla raccolta ed evidenzia il carattere narrativo dell’opera: il Canzoniere possiede dunque una forma di narratività. Contrariamente a quanto usato solitamente, il proemio in questo caso si protrae fino al VI sonetti. Sonetto 1 Aspetti metrici: nel sonetto, i primi otto versi sono chiamati fronte e i successivi sigma. In questo caso lo schema rimico è ABBA (x2) CDE (x2). I caratteri d’esordio di questo sonetto sono la captatio benevolentiae, la richiesta di pietà e perdono da parte dell’autore. L’individuo viene quindi sdoppiato e si percepisce la differenza tra il prima e il dopo. Questa scelta fa pensare al proemio come a un sonetto conclusivo e al racconto come a un

4

Vorlesung Literaturwissenschaft

HS 2019

flashback. Fin da subito riceviamo indicazioni di lettura fondamentali: il genere a cui appartiene, ossia le rime sparse, e l’argomento (suono di sospiri). Nel fronte, Petrarca si indirizza a un uditorio in un unico respiro sintattico. Non vi è però nessun interlocutore diretto e il pubblico è indefinito (voi/chi per prova è una contraddizione) e illimitato per tempo e luogo. Il “Voi” resta sospeso e sembra voler essere limitato a chi ha provato amore, perciò sembra ricollegarsi alla tradizione precedente. Il pubblico indefinito è però un distacco che Petrarca effettua con la tradizione precedente. Petrarca è infatti un intellettuale isolato, cresciuto in Provenza e che non parla nemmeno il volgare come prima lingua. Il volgare che sceglie è raffinato. Il fatto di dire “Ascoltate” è una finzione retorica che porta al tramandare oralmente e indica un rapporto diretto tra chi scrive e chi legge. Non abbiamo neanche un accenno a Laura e il soggetto, IO, parla del suo errore: è guarito in parte. L’amore fa parte delle illusioni terrene che non sono in grado di dare la vera felicità, e distrae dall’amore divino. Parla anche dello stile, vario, con cui parla e ragione. Quello che intende è che attraversa diverse forme metriche e tematiche, costruendo un sistema dove si alternano in maniera precisa. Questo lo fa anche Dante nella Vita Nova, dove invece viene alternata poesia con prosa. L’ideale della raccolta è un ideale stoico dell’uomo che domina sé stesso e tiene il freno. Il sonetto 61 presenta una connessione intratestuale con il primo sonetto (voci sparse), e lo stesso vale per il 161, in cui Petrarca narra del suo cuore, rubato da Laura, e del fatto che è un individuo sparso. Sparso potrebbe essere parafrasato con “frammentato”, e l’essere sparso riguarda un dato esistenziale. Gli altri sonetti proemiali forniscono indicazioni sulla vicenda e sul personaggio: il 2 e 3 narrano quando e come si è innamorato, il 4 dove è nata la donna amata e il 5 come si chiama. Sonetto 2 In questo sonetto si parla della vendetta di Amore ed è quindi evidente il rimando a Ovidio. Il sonetto è arcaico. Inoltre, il fenomeno dell’innamoramento rimanda allo stilnovo e sono presenti rimarchi agostiniani. Questo sonetto rappresenta una forte componente del Canzoniere, ossia il mito dafneo. Come Apollo non riesce ad avere Dafne, Petrarca non riesce ad avere Laura. Sonetto 3 Qua viene narrato il come e il quando, e i rimandi mitologici sono numerosi. Il tempo è un elemento fondamentale nella costruzione dell’insieme e fornisce al lettore un contesto. Il tempo viene costruito dal poeta tramite due date, 6 aprile del 1327 e 6 aprile del 1348. Nella prima parte del Canzoniere è misurato in maniera abbastanza precisa attraverso i testi di anniversario. Petrarca conta il tempo passato dal primo incontro, che viene continuamente commemorato e di conseguenza 5

Vorlesung Literaturwissenschaft

HS 2019

diventa il fulcro della raccolta. Questo è il compito del diario, svoltosi in 31 anni. Il numero dei testi, però, rappresenta i giorni di un anno, che inizia con la Pasqua. La morte di Laura coinciderebbe però con il Natale e quindi con la rinascita di Cristo. L’episodio è qua inserito nella religione cristiana. L’amore nasce sotto cattivi auspici e sotto la Passione.

Lezione IV Come già detto, il Canzoniere è diviso in due parti: ante mortem e post mortem. La prima parte contiene molti riferimenti temporali precisi, che ci permettono di seguire un filo rosso, mentre la seconda ne contiene meno. Uno dei pochi riferimenti precisi di questa parte è contenuto nel sonetto 336, in cui Petrarca ci fornisce la data della morte di Laura, ossia il 6 aprile del 1348. Nel 364 riceviamo l’ultima indicazione temporale del Canzoniere: viene detto che l’innamoramento è durato 21 anni e che per 10 anni Petrarca ha pianto la morte di Laura (quindi fino al 1358). Possiamo dire che i 366 testi rappresentino il diario di un anno, in cui la suddivisione tra la prima e la seconda parte (sonetto 265, sebbene l’annuncio della morte di Laura avvenga nel 367) coincide con il Natale secondo il calendario liturgico. La divisione tra rime in vita e in morte non è esatta, ma ciò rimane coerente con il Canzoniere, che non è incentrato su Laura ma sull’animo umano. L’impiego delle forme metriche va in crescendo (nella prima parte vi sono molti sonetti, mentre la seconda inizia e termina con una canzone, una forma più elevata del sonetto). Sonetto 4 In questo sonetto Petrarca inizia parlando della creazione della Terra e dei cieli avvenuta per mano divina, della nascita di Cristo e della rete del peccato: infine vi è la nascita di Laura. Laura nasce in un piccolo borgo, che vien illuminato come se fosse nato un sole (è un parallelismo con la nascita di Gesù a Betlemme che porta luce sul Vecchio Testamento). Si tratta di un altro tentativo di universalizzazione della propria esperienza personale e di un probabile riferimento ad un canto dantesco (San Francesco nel Paradiso). Sonetto 5 È un sonetto densamente retorico, incentrato sulla scrittura e quindi sulla vista, che rimanda alla tradizione medievale. Il nome di Laura vien fatto per la prima volta (tramite la figura retorica dell’acrostico, ovvero la ricostruzione della parola tramite sillabe sparse). La rivelazione del nome

6

Vorlesung Literaturwissenschaft

HS 2019

della donna è un evento importante, in quanto nella tradizione arcaica non accadeva mai, essendo questa spesso sposata. La frammentazione del nome di Laura nel corso del Canzoniere (non viene mai esplicitato da solo e per intero) può essere un rimando alle rime sparse e ai frammenti sparsi dell’animo.

Lezione V Sonetto 6 Il soggetto in questo sonetto è il desiderio di Petrarca per Laura (‘l folle mi’ desio), e viene ripreso nuovamente il mito di Apollo e Daphne. Sonetto 56 Si parla ancora del desiderio amoroso, questa volta definito cieco, ma in ogni caso irrazionale. Petrarca ribadisce quanto questo amore sia frustrato. La sestina è una forma metrica difficile e complessa, perciò è curioso che dopo il sonetto e la canzone sia la forma metrica più presente nel Canzoniere (sono nove in totale). È un tipo di canzone chiusa, composta da stanze di sei versi endecasillabi e un congedo di tre endecasillabi finali. Non ha uno schema rimico, ma viene utilizzata la retrogradatio cruciatae principio secondo il cui le parole finali del verso in una stanza vengono riprese nella stanza successiva in un ordine differente. Perciò il metro è complicato, perché una volta scelte le sei parole rimanti il poeta si trova costretto a dover inserire nel testo il suo racconto dandogli una forma precisa, costretta dal dover seguire i parametri di versi endecasillabi con le stesse parole che ricorrono di stanza in stanza. La sestina era poco usata prima di Petrarca: i predecessori ai quali ha dovuto far riferimento sono Dante e Arnaut Daniel, inventore di questo metro (anche se non usava endecasillabi, come avviene poi nella tradizione italiana). La sestina nasce per esprimere la passione amorosa, ossessiva e paragonata a una gabbia che non lascia scampo all’innamorato, così come la sestina non lascia scampo al poeta. Nella tradizione poetica provenzale della quale Daniel è rappresentante ci sono due correnti: una che insiste sul dolce e una che insiste sull’oscurità. La poesia petrosa è praticata da Dante: le rime sono dedicate a una donna di nome Petra, ossia una donna dura che fa soffrire il poeta non ricambiando il suo amore. Questi aspetti sono descritti nella forma della poesia che è dura e pesante. La coerenza tra forma e contenuto nelle forme metriche

7

Vorlesung Literaturwissenschaft

HS 2019

vale sempre, ma ancora di più per quanto riguarda la sestina. Anche le tradizioni poetico-letterarie hanno grande importanza per la comprensione dei testi, quelli lirici in particolare. Sestina 22 L’innamorato non riposa mai, né di giorno né di notte, al contrario di tutte le altre creature sulla terra (che di giorno o di notte riposano).

Lezione VI Sestina 22 Nelle sestine si oscilla tra la rima identica e la rima equivoca (identico significante ma due significati diversi). Siccome i versi sono tanti e il poeta deve portare avanti il racconto, effettuerà uno slittamento semantico delle parole. Dante descrive una situazione invernale, ma nonostante il freddo la sua passione è sempreverde. La donna amata è invece di petra, di un ghiaccio che non si scioglie nemmeno con l’arrivo della primavera. Il prato è il luogo topico dell’incontro amoroso, ma deve essere protetto (in questo caso dai colli). Segue nuovamente la visione della donna, vestita di verde e dotata di fortissima virtù attrattiva: Dante dice che sarebbe stata capace d far innamorare una pietra e che addirittura è innamorato della sua ombra. Segue la strofa chiamata adynaton, la figura dell’impossibile (qui “i fiumi riorneranno ai colli”). Per riassumere, la sestina dantesca ha come temi il desiderio, Petrarca rimane sulla stessa lunghezza d’onda, con il desiderio. Prima di tutto, osservando le parole in rima, si nota che le parole scelte appartengono a un registro più dolce rispetto a Dante. Petrarca, se si confronta con Dante, lo fa sempre con la dissimulatio (dare ad intendere che stiamo riprendendo un precedente, senza darlo a vedere. Osservando il secondo verso della seconda sestina, si nota che P. riprende la parola ombra, messa in rima da D.; lo stesso vale per “verde”. Nelle prime due sestine, Petrarca contrappone sé stesso al ritmo della natura (mentre Dante contrappone la durezza del suo desiderio a quello della donna che non lo voleva). Questa contrapposizione avviene anche in Dante (Inferno II), in cui D. dialoga con Virgilio e parla di Didone e della Natura. Questo fenomeno è uno dei piaceri fondamentali nella poesia, ossia il riconoscimento della conversazione poetica. Petrarca, dicendo “fermo desio”, fa un salto ancora più antecedente a Dante, riprendendo addirittura Arnaut Daniel. Nell’ultima sestina, Petrarca chiede quello che chiedeva Dante, ossia rimanere solo con la donna amata. Petrarca aggiunge la ripresa del mito dafneo. In questa sesti...


Similar Free PDFs