Il Disegno-i grandi collezionisti - Fusconi PDF

Title Il Disegno-i grandi collezionisti - Fusconi
Course Storia dell'arte europea: neoclassicismo e romanticismo
Institution Università degli Studi di Udine
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Riassunto di Il Disegno-i grandi collezionisti di Fusconi ...


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IL DISEGNO, I GRANDI COLLEZIONISTI COLLEZIONISTI NELLA FIRENZE MEDICEA DAL QUATTROCENTO AL CINQUECENTO Perché si è cominciato a conservare i disegni? Perché gli altri manufatti erano difficili da reperire. Coloro che collezionavano i disegni erano gli artisti, per studiare le opere dei grandi maestri e i signori, per una questione di prestigio. Probabilmente questo collezionismo è nato a Firenze, dove il disegno si trasformò da semplice espediente di lavoro utilizzato dagli artisti per il conseguimento di risultati stilistici ad un genere artistico vero e proprio, come tecnica espressiva di veloce realizzazione che poteva rispondere all’urgenza creativa con immediatezza (tutto scritto nel libro dell’Arte di Cennino Cennini del 400). Lorenzo il Magnifico e Ghiberti Disegni di proprietà di Lorenzo il Magnifico nel giardino di San Marco avevano lo scopo di aiutare i giovani artisti a perfezionare l’esercizio della copia. Dal testo di Vasari del XVI si apprende che Lorenzo possedeva i disegni dei più importanti maestri del rinascimento e le opere di artisti forestieri. Potenzialità didattiche dei disegni Vasari sostiene che chi non ha queste opere a portata di mano per studiarle, non basterà la natura ad aiutalo, arriverà tardi alla perfezione. Nelle botteghe si conservavano e tramandavano sempre i disegni come materiale di studio e di ispirazione. Raccolta di disegni in area fiorentina Lorenzo Ghiberti (1378-1455), probabilmente il collezionista di fogli trecenteschi (lo afferma Vasari) ma oggi è impossibile ricostruire la sua raccolta. Alcuni fogli sono probabilmente: - Gruppo di figure con San Francesco, probabilmente di Giotto - Progetto di Santa Croce, probabilmente di Taddeo Gaddi o di un suo collaboratore Vasari e altri collezionisti fiorentini Nella prima metà del 500 era consueto tra gli artisti fiorentini raccogliere disegni di altri. Antonio da Sangallo il Giovane (1484-1546) oltre ad essere architetto, probabilmente aveva un’attività da collezionista e forse gli appartenne uno dei disegni più studiati dell’architettura rinascimentale, il progetto in pianta di Bramante per la Basilica di San Pietro in Vaticano, tracciato su pergamena e ora conservato agli Uffizi. Si era venuta a formare una profonda conoscenza dei prodotti grafici tanto che Michelangelo, per non vedere i suoi disegni in mani sbagliate, li distruggeva. Vasari (1511-1574) possedeva una delle collezioni di disegni più straordinarie. Fu uno dei più grandi estimatori di Michelangelo. Pittore, disegnatore e architetto, consapevolezza teorica agguerrita. Autore dell’opera Le Vite, dove ad esempio esprime il concetto di disegno. Libro de’ disegni 8 volumi con raccolte di circa mille disegni, ora smembrati. I disegni erano incorniciati con ornamenti fatti dal Vasari o dagli allievi e il nome dell’autore era scritto alla base. Libri fatti con acquisti e doni. - Autori: da Cimabue a Michelangelo + contemporanei + scuole italiane - Soggetti: disegni di architettura, di figura, di paesaggio, ornamento, tema naturalistico e scientifico, studi per composizioni, studi di dettagli con le più diverse tecniche, dalle più rifinite alle più abbozzate. Nelle sue Vite, Vasari descrive alcuni di questi fogli ed è così possibile ricostruire alcuni frammenti della raccolta. A volte il Vasari non ha esitato, oltre a fare la cornice dei disegni, a ritoccare con propria mano seguendo un concetto di restauro dei tempi Quindi con Vasari inizia un nuovo approccio collezionistico al disegno che si diffonde molto in ambito fiorentino e nella famiglia Medici (Cosimo I possedeva disegni di Michelangelo e libri di Piero di Cosimo; Francesco aveva raccolto fogli di Antonio da Sangallo il vecchio, di Michelangelo e Leonardo). Alcuni però avevano collezioni miste, dove ai disegni si accostavano sculture, oreficerie, ecc. Altri invece avevano collezioni specifiche alla Vasari, come quella di Vincenzo Borghini e quella di Niccolò Gaddi. Nelle Vite, Vasari fece il punto sulla teoria del disegno: paragona le 3 arti dal quale scaturisce un dibattito. Il disegno è il padre delle 3 arti, poiché senza il disegno le arti non sussistono. Per la buona riuscita del disegno, l’esercizio è molto importante sia in bottega che in accademia, e spiega anche le tecniche principali (penna, matita, ecc). Fornisce una classificazione sulle tipologie dei disegni e spiega la loro funzione specifica.

COLLEZIONISTI A ROMA: I DISEGNI DEI GRANDI MAETRI E IL DISEGNO COME DOCUMENTO Santacroce, Angeloni, Marino e Bellori Il cardinal Antonio Santacroce collezionista di disegni vicino alla famiglia Barberini. Disegni di autori della scuola italiana del 500.

Francesco Angeloni archeologo, letterato e bibliotecario che raccoglieva nel suo museo ogni sorta di antichità e di arte moderna. Gruppo del Carracci: schizzi a penna e studi di figura a matita nera su carte colorate. Alla sua morte il tutto fu acquistato dal pittore francese Pierre Mignard il quale appose una numerazione a penna che consente di individuarne l’antica appartenenza. Il nucleo più grande oggi si trova al Louvre, gli altri dispersi in tutto il mondo. Gianbattista Marino poeta che raccolse opere d’arte, in particolare disegni. Alla morte i disegni trovarono collocazione nella biblioteca del cardinal Massimi, un altro collezionista; in un secondo momento i disegni confluirono nelle raccolte reali di Windsor. Giovan Pietro Bellori  continuatore di Angeloni, teorico classicista. Ammiratori di Carracci, aveva un piccolo museo con pezzi archeologici, monete, quadri, disegni, tutti dispersi. Tra i più prestigiosi vi era il libro di Carracci dove c’erano li studi autografi di Annibale per Palazzo farnese e il taccuino degli studi di battaglie di Borgognone. Cristina di Svezia Dalla metà del 600, il Bellori venne in contatto con la regina Cristina di Svezia, collezionista di statue, quadri, disegni e libri di grafica. Le raccolte di disegni di studi e schizzi probabilmente non erano tutti originali, ma l’attribuzione non è semplice (Michelangelo, Tiziano, Raffaello, Giulio Romano). Possedeva anche foglio del 300-400. Era interessata anche agli autori contemporanei, spesso comprava i quadri direttamente da loro. Dopo la morte la collezione fu dispersa. Alcune opere furono acquistate dal Papa Alessandro VIII che le lasciò in Vaticano (es. volume di pergamena con illustrazioni di Botticelli per la divina commedia-ora dispersi). Sebastiano Resta Il più noto conoscitore di disegni di Roma tra il 1661 e il 1714. Si specializza nel disegno. Competenza nel campo della grafica. Enormi quantità di fogli passati a lui, raccolti poi in volumi divisi per contenuto. La sua impostazione classica lo portava a valutare in modo prioritario i disegni di Raffaello e della sua scuola, seguiti dal Carracci. Apprezzava ancor di più i disegni del barocco romano come i disegni di Pietro da Cortona, Bernini, Maratta e anche i manieristi come Correggio e anche le scuole veneta, lombarda e bolognese. Volume Galleria Portatile: per gli artisti minori. I fogli appartenuti al Resta vennero dispersi e ora si trovano nei musei di tutto il mondo. Nelle pagine dei suoi volumi c’erano ampie note a margine con attribuzioni, notizie biografiche. ASPETTI DEL COLLEZIONISMO A FIRENZE Nel 600 barocco i fogli disegnati continuano ad attirare l’interesse dei collezionisti. Collezionismo molto diffuso nella corte medicea. Leopoldo de Medici e Filippo Baldinucci Leopoldo era il figlio piccolo di Cosimo II e Maria Maddalena d’Austria, che nel 1667 diventò Papa. Fu consigliere del fratello in campo governativo, svolse anche un’importante funzione scientifica, fu cultore di discipline umanistiche, sostenitore delle arti figurative, intraprese un’attività collezionistica con il quale formò una raccolta eccezionale a livello qualitativo e che comprendeva le opere più disparate, ma con un interesse particolare per i disegni. Leopoldo aveva corrispondenti di fiducia nei principali centri artistici italiani ed europei; a Venezia c’era Paolo del Sera, sostituito alla morte da Marco Boschini (autore della guida in versi “Carta del navegar pittoresco”). Bologna, Siena, Urbino, Roma, Fiandre. Valutava attentamente la qualità, autenticità, la compiutezza esecutiva e il prezzo. Per acquisire i disegni e sistemarli con ordine, nel 1665 era stato assunto Filippo Baldinucci, il quale, grazie a questo impegno, scrisse le Notizie dei professori del disegno da Cimabue in qua, una cronaca e raccolta delle notizie dei professori del disegno. Quindi la raccolta segue un ordine storica adottata da Vasari, ma reinventato per perfezionarlo (ordine prettamente cronologico). Giulio Mancini, medico di papa Urbano VIII, nelle sue Considerazioni sulla pittura, raccomanda ai collezionisti di disegni di ordinarli con classificazioni dove intervengono criteri meccanicistici come i soggetti, dimensioni o tecniche. COLLEZIONISMO IN FRANCIA E NEI PAESI BASSI Everhard Jabach Everhard Jabach era un banchiere tedesco appassionato collezionista che si dedicò alla raccolta in particolare di disegni. A far parte della sua raccolta c’erano anche dei fogli del manierismo italiano provenienti dal Libro di Vasari. Accrebbe la sua collezione nella vendita delle raccolte di Carlo I d’Inghilterra nel quale riuscì ad assicurarsi 2 tempere di Correggio raffiguranti le Allegorie delle virtù, provenienti da Mantova. A Parigi si assicurò la collezione di disegni italiani dell’abate Besneux de La Noue. Inoltre, riuscì ad acquistare i disegni dei più importanti maestri italiani. Aveva disegni di Ruben, Giulio Romano (per Palazzo Tè), Sebastiano del Piombo.

Divise la collezione in scuole, secondo un metodo di catalogazione moderno. Operò una distinzione tra i disegni di grande dimensione (considerati i più belli) e riquadrati da una cornice dorata e quelli non inventariati (fogli di studi). A causa di una crisi fu costretto a vendere la sua collezione Jan Pieters Zoomer e Lambert Hermansz Ten Kate Rubens aveva conservato nel suo gabinetto disegni, dipinti, miniature, sculture, monete, avori, miniature, ecc. Alcuni disegni paiono ritoccati, lo scopo era quello di restaurarli, conservarli ma anche studiarli. Jan Pieters Zoomer era un incisore su vetro e un direttore di vendite pubbliche di quadri, disegni e stampe ad Amsterdam, collezionava e conosceva bene i disegni. Lambert Hermansz Ten Kate era un letterato, autore di scritti di arte, collezionava disegni di scuole italiane e olandesi. COLLEZIONISTI A VENEZIA Prima metà del 700 Venezia era il centro d’Europa e attirava molta gente per ammirare le bellezze artistiche. Zaccaria Sagredo Apparteneva ad una delle famiglie nobili della città che era già in possesso di un nucleo di dipinti 500-600 e di cospicue risorse economiche e dedicò la vita a commissionare di raccogliere dipinti, disegni, libri, armature, diventando così mecenate. Riunì in volumi i fogli grafici posseduti; il nucleo più grande era costituito dalla collezione del quondam Buonfiglioli di Bologna, acquistata poi dal Sagredo nel 1728; comprendeva: 3 fogli di Raffaello (oggi a Windsor), fogli dei Carracci. L’altro nucleo di disegni della collezione Sagredo era il gruppo di disegni e stampe del pittore Castiglione, disegni che influenzarono la pittura veneziana, in particolare Tiepolo. Oltre a questi due nuclei la collezione Sagredo possedeva studi e disegni di pittori veneti contemporanei come Tiepolo, Piazzetta, Pietro Longhi e Canaletto. Fogli di Raffaello: Fogli preparatori del massacro degli innocenti, Raffaello vari stadi _Foglio di Vienna (albertina), matita rossa studio dei movimenti, boia, madre _Foglio del British struttura spaziale dell’ambiente con quadrati. Corpi michelangioleschi _Foglio di Budapest modello finito, figure abbigliate, architetture Anton Maria Zanetti Rappresentante del mondo veneziano del 700, incisore, disegnatore, collezionista. Joseph Smith era il suo nemico maggiore poiché condividevano l’amore per l’arte fantastica, manieristica, visionaria. Colleziona opere dei Maestri del 500 toscano e romano. Eseguiva xilografie a chiaroscuro di disegni del Parmigianino. La raccolta comprendeva disegni del Parmigianino, di Perugino, di Raffaello, di Palma il Giovane, di Sebastiano Ricci. _Perino del Vaga, Studio per assunzione e incoronazione della vergine, British  posseduto da Zanetti che sul retro aveva posto un’iscrizione con l’autore e la collezione. Interesse di Zanetti per il Raffaello degli esordi, quindi preromano, giovane, fiorentino. _Autoritratto di Raffaello e Testa di giovane, Pinturicchio appartenevano a Zanetti Interesse quindi per le origini dell’artista. Joseph Smith Collezionista inglese-italiano, che diventa mecenate e poi console a Venezia. A metà del 700 però, a causa di una crisi, fu costretto a vendere le sue raccolte a Giorgio III d’Inghilterra. Nel campo della grafica si interessò ad artisti contemporanei (Sebastiano Ricci, canaletto...) che raccolse in volumi rilegati e decorati con lo stemma della famiglia. Il volume di disegni di Ricci aveva 211 fogli con disegni preparatori. Inoltre, possedeva una gran collezione di disegni di Canaletto (vedute, capricci, vedute ideali…) raccolti in un volume decorato con frontespizio. Il console aveva acquistato la più importante raccolta grafica esistente a Venezia, cioè la raccolta di disegni appartenuta a Zaccaria Sagredo nel quale erano confluiti la raccolta Buonfiglioli di Bologna e i disegni del Grechetto. In seguito vende i disegni di Raffaello a re Giorgio I. Dal 700 Parigi assunse il ruolo che aveva avuto Roma nel 600, infatti da qui si diffondevano idee filosofiche, letterarie, politiche e artistiche. Si venne a formare un circolo culturale vitale a casa di Pierre Crozat, il più grande raccoglitore di disegni del tempo. Pierre Crozat Impiegò la vita a costituire una delle collezioni più vaste di disegni, quadri, statue e marmi antichi. I disegni erano più di 19000 fogli di grandi maestri italiani di 500-600. Acquistò i fogli che costituivano la seconda scelta della collezione Jabach, tra i quali c’erano i disegni del manierismo italiano. Acquistò anche i 2 volumi di studi di progetti dei Carracci,

preparatori per gli affreschi di palazzo Farnese. Acquistò opere in tutta Italia: Roma, Bologna, Perugia, Verona, Venezia, Urbino. Molti fogli li ebbe in dono da amici pittori. Pierre-Jean Mariette Uno dei maggiori acquirenti della raccolta Crozat, aveva conoscenza in tutta Europa, conoscitore di grafica, amava il Rinascimento e il barocco. Nasce con lui la figura dell’intenditore, che sostituisce quella del collezionista illuminato. Contrariamente a Jabach e Crozart, che avevano acquistato intere collezioni, Mariette sceglieva i suoi pezzi uno ad uno, verificando sempre le attribuzioni, infatti seppe assicurarsi i pezzi migliori della collezione Crozart nel 1741: fogli di Michelangelo, Annibale Carracci. In tutti i disegni annotava il nome dei precedenti proprietari e questo ha permesso di ricostruire parzialmente nuclei di collezioni disperse. Curava anche la presentazione e la conservazione dei disegni: li restaurava, li incollava su un foglio, disegnava la cornice dorata, a lato metteva i cartigli decorati con nastri, fiocchi o targhe dove scriveva l’autore, indicazioni del soggetto e indicazioni sulla provenienza. Nella sua collezione c’erano disegni di sciuola fiamminga, francese e italiana. I secoli più rappresentati erano il 500 e 600, con i protagonisti del rinascimento, manierismo, barocco. Alla morte i fogli furono dispersi in un’asta.

COLEZIONISTI IN EUROPA TRA ETA’ NAPOLEONICA E RESTAURAZIONE Nel 700 le più importanti e celebri collezioni europee di disegni erano state disperse. I principali collezionisti del 700 erano francesi, inglesi e pochi italiani, soprattutto in epoca napoleonica. Nel primo 800 i disegni sono valutati per le loro qualità estetiche e sono conservati come testimonianze storiche. Nella seconda metà dell’800 e all’inizio del 900 si imposero figure come lo storico dell’arte, figura che si afferma anche negli Stati Uniti. William Young Ottley e Thomas Lawrence -William era uno storico dell’arte, un collezionista e conoscitore di disegni antichi. Iniziò la collezione grazie all’eredità lasciata dal suo maestro. Il suo soggiorno in Italia fu determinante per incrementare la sua collezione e conoscenza di disegni antichi. Acquistò i disegni a Firenze, Roma, Napoli, Venezia. A Firenze comprò una parte della celeberrima collezione Wicar. Dopodiché andò a Londra dove lavorò come esperto d’arte, mercante e scrittore, arricchendo la sua collezione di disegni. Nel suo gabinetto dominavano i disegni italiani dal 400 al 600, accompagnati da esempi di scuole europee. -Richard Cosway è una delle personalità inglesi più influenti, pittore specializzato in miniature, artista del principe di Galles e collezionista di oggetti antichi. Anche la moglie era una grande collezionista soprattutto di disegni del 500 e 600 italiano. -William Esdaile possedeva una delle collezioni di stampe e disegni più antichi dell’epoca. -Esward Vernon Utterson, letterato e archeologo aveva riunito una biblioteca con raccolta di disegni e incisioni soprattutto di autori inglesi e francesi. -Richard Payne Knight, esperto d’arte classica, autore di saggi, collezionista e conoscitore di dipinti, sculture, oggetti antichi e disegni. Lasciò al museo di Londra circa 110 disegni nel 1824 dei maestri italiani del 500-600, artisti olandesi, fiamminghi e francesi. Amava i disegni non finiti, gli schizzi perché secondo lui rivelavano maggiormente l’intelligenza dell’autore. Thomas Lawrence fu uno dei maggiori ritrattisti del tempo (800), pittore di corte, collezionava disegni antichi, soprattutto di primitivismi italiani. Per lui i disegni erano i primi tentativi di rappresentare il particolare. La collezione era strabiliante per i gruppi di opere degli artisti più importanti. Riuscì anche ad ottenerne parte della collezione dell’amico Ottley. Diventò anche direttore del British museum, durante il quale ordinò le collezioni. GIUSEPPE BOSSI (1777- 1815) Collezionista italiano di disegni. Aveva studiato a Brera, Roma. Diventa segretario dell’accademia di Brera nel 1801 nel quale costruì la pinacoteca a cui assicurò molte opere provenienti da enti ecclesiastici (es sposalizio della vergine di Raffaello). Aveva anche una collezione di monete, dipinti, libri, incisioni. Aveva circa 3000 fogli di disegno conservati in 12 volumi rilegati. Aveva disegni primitivi, di scuola lombarda, bolognese, romana, toscana e ligure del 500 e 600, una posizione centrale occupava l’opera di Leonardo e dei maestri Lombardi. Dedicò a Leonardo uno studio sul cenacolo, era in possesso di 16 autografi dell’artista. aveva il celebre libretto di Raffaello dichiarato da Bossi come un falso. Era interessato anche agli artisti contemporanei. Probabilmente ha iniziato la sua collezione dal primo soggiorno romano, molti disegni italiani furono acquistati da collezioni di illustri italiani a Roma e Napoli. La sua vita è narrata da lui stesso nelle sue Memorie. dopo la sua morte la collezione di disegni venne acquistata dall’abate veneziano Luigi Celotti e in seguito dalle Belle Arti di Venezia....


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