IL Fegato E IL Pancreas - QUESTI APPUNTI CONSENTONO DI APPROFONDIRE LE CONOSCENZE SU DUE IMPORTANTI ORGANI PDF

Title IL Fegato E IL Pancreas - QUESTI APPUNTI CONSENTONO DI APPROFONDIRE LE CONOSCENZE SU DUE IMPORTANTI ORGANI
Author Maria Antonietta Pilò
Course Anatomia Umana
Institution Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro
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Summary

QUESTI APPUNTI CONSENTONO DI APPROFONDIRE LE CONOSCENZE SU DUE IMPORTANTI ORGANI DEL NOSTRO CORPO, FEGATO E PANCREAS AL FINE DI FACILITARE LO STUDIO ...


Description

APPARATO DIGERENTE: IL FEGATO E IL PANCREAS

Il fegato è un organo particolare dal punto di vista vascolare, abbiamo due vasi che entrano: arteria epatica e vena porta che portano il sangue nell’organo. L’arteria epatica origina dal tripode celiaco e porta sangue ricco di ossigeno, la vena porta si origina dalla confluenza della vena mesenterica superiore e dalla vena splenica e porta sangue ricco di CO2 e di nutrienti assorbiti a livello intestinale. Il sangue arriva al fegato attraverso questi due vasi che sono posizionati nell’ilo epatico. Il lobulo epatico ha la forma di un poligono a 5-6 lati ed è delimitato da setti di natura connettivale. Dove si avvicinano tre lobi fra di loro ed hanno in comune un spigolo, formano lo spazio portobiliare. Nello spazio porto-biliare, si trovano tutte le strutture che si trovano nell’ilo. Queste strutture vascolari entrano nel fegato, si ramificano arteria, vena, vasi linfatici seguendo i setti connettivali e queste strutture le troviamo nello spazio porto-biliare. Tra queste, l’elemento più grande è la vena porta, poi abbiamo l’arteria epatica, il vaso linfatico e il condottino biliare. Alla periferia del lobulo, si forma una specie di manicotto intorno al lobulo, in quanto arteria epatica, vena epatica ecc si ramificano andando ad avvolgere il lobulo. Dall’esterno del lobulo, questi elementi vascolari entrano nel lobulo facendo si che il sangue venoso della vena porta e il sangue arterioso dell’arteria epatica si uniscono. Quindi all’interno del lobulo il sangue circolante è di natura atero-venosa, così i metaboliti provenienti dalla vena porta possono essere metabolizzati dall’ossigeno proveniente dall’arteria epatica. I vasi che troviamo all’interno del lobulo si chiamano sinusoidi epatici e sono dei capillari, in essi circola sangue atero-venoso. I sinusoidi epatici convergono nella vena centro-lobulare. Il sangue nel lobulo entra in contatto con gli epatociti, le cellule del fegato, e avvengono tutti i processi metabolici. Dopo che sono avvenuti i processi metabolici il sangue percorre il lobulo raggiunge la vena centro-lobulare e da qui viene portato gradualmente esce dal fegato. L’epatocita è specializzato nei rapporti a tre, ossia da un lato entra in contatto con i sinusoidi quindi con il sangue, dall’altro lato produce la bile. È specializzato in questo rapporto a tre, perché la bile non deve entrare in contatto con il sangue. L’epatocita quindi ha due poli: polo vascolare con cui entra a contatto con il sangue e il polo biliare attraverso cui produce la bile. Questi due poli devono essere anatomicamente separati. Tuttavia può capitare che la bile si riversi nel sangue e quando succede siamo in una condizione di sofferenza epatica e avremo una condizione di ittero, ossia quando la bile raggiunge il sangue e l’individuo appare grigio. L’ epatocita di fatto è una cellula, presenta il nucleo e diversi organuli in quanto è metabolicamente attiva. Il canale biliare si forma dall’invaginazione delle membrane dell’epatocita che si trovano vicine e formano dei veri e propri canali dove riversa la bile. La bile non va mai in contatto con i sinusoidi sennò entra in contatto con il sangue. Il sinusoide è rivestito da un endotelio che prende il nome di endotelio del capillare. Tutti i vasi sono circondati da endotelio. L’epatocita non è a diretto contatto con l’endotelio del sinusoide, ma vi è uno spazio che prende il nome di spazio di Disse. Lo spazio di Disse è uno spazio in cui l’epatocita e il sinusoide mettono in compartecipazione i loro prodotti, ossia nel sinusoide sta circolando sangue misto ricco di nutrienti e ossigeno che vengono riversati nello spazio di Disse e l’epatocita capta questi elementi e li metabolizza; allo stesso tempo l’epatocita riversa nello spazio di Disse dei prodotti che vengono captati dai sinusoidi andando in circolo. Si realizza, quindi, uno scambio tra sinusoidi ed epatociti che si realizza nello spazio di Disse, che si trova tra epatocita ed endotelio del sinusoide. L’endotelio del sinusoide è di tipo fenestrato che facilita lo scambio di sostanze, quindi anche molecole molto grandi possono passare dal sangue allo spazio di Disse. La lamina basale del sinusoide è poco spessa per facilitare gli scambi. Le cellule di kupffer sono dei macrofagi specializzati si trovano nel sinusoide e hanno la funzione di fagocitare eventuali molecole che non

si spostano nello spazio di Disse. La cellule di Ito, si trovano all’esterno e producono la matrice extracellulare che contribuisce all’architettura fisiologica del fegato. Quando le cellule di ito mancano della loro funzione avremo i fenomeni fibrotici del fegato come la cirrosi epatica. La cirrosi epatica è un’alterazione epatica delle cellule di ito che depongono matrice extracellulare determinando fibrosi del fegato che perde la sua funzione a lungo termine. Il fegato produce l’albumina, la proteina più importante del sangue. L’epatocita produce l’albumina e la rilascia nello spazio di Disse e da qui va nel sangue. Man a mano che ci spostiamo dall’interno verso l’esterno il sangue diventa meno ricco di ossigeno e nutrienti perché vengono consumati dall’epatociti, alla fine arriviamo ai vasi vicino alla vena centro-lobulare dove avremo un sangue ricco di CO2 e cataboliti. Alla vena centro lobulare quindi avremo sangue di natura venosa, ricco di CO2 e cataboliti, da qui il sangue raggiunge la vena porta, vena cava inferiore, cuore e ricomincia il ciclo. I colangeli sono piccoli condotti che si trovano all’interno del lobulo in periferia e convergono tra di loro formando strutture più grosse che usciranno dal fegato. Si formano due condotti intra epatici uno nella zona destra e uno nella zona sinistra, che si uniscono a formare il dotto epatico comune , che si trova nell’ilo, quindi sta uscendo, si unirà al dotto cistico formando il coledoco e raggiungendo il duodeno. La bile si forma a livello del polo biliare, si formano dei condotti che non presentano parete propria ma si formano dall’invaginazione di due membrane plasmatiche di due epatociti che si trovano vicini. Ad un certo punto questi condotti si uniscono a formare via via condotti più grossi ,i colangeli, che si trovano alla periferia del lobulo. Questi colangeli convergono in strutture più ampie e li troviamo nello spazio porto biliare, da qui fuoriesce dal fegato attraverso il dotto epatico comune e la bile giunge nel duodeno.

Pancreas è una ghiandola extramurale, si trova fuori il canale digerente ma resta collegata ad esso tramite il dotto escretore. Presenta tre parti: testa, corpo e coda. L’asse è leggermente obliquo dal basso in alto e da destra a sinistra. Nel pancreas coesistono due parti: una parte endocrina, le isole di Langerhans, che producono insulina e glucagone e una parte esocrina che produce il succo pancreatico. Il succo pancreatico è il risultato dell’ attività esocrina ed è formato da due componenti: enzimatica ( lipasi, amilasi, ribonucleasi, proteasi che terminano la digestione) e ioni bicarbonato che tamponano l’acidità gastrica e il Ph ritorna a valori fisiologici, intorno a 6. Sul margine superiore del pancreas decorrono arteria e vena lienale. Posteriormente, con il coledoco, vena porta e cava inferiore, aorta, rene e surrene di sinistra, peduncolo renale destro. Il pancreas da un punto esocrino presenta due dotti escretori: il dotto pancreatico principale o di Wirsung e il dotto accessorio o di Santorini. Il dotto principale parte dalla coda e giunge fino alla testa per sboccare insieme al coledoco nell’ampolla di Vater. Il dotto pancreatico accessorio, si trova nella porzione superiore della testa come ramo del dotto principale e sbocca nella papilla duodenale minore. I succhi pancreatici terminano la digestione dei cibi e tamponano l’acidità del pH e iniziano i processi di assorbimento, essendo completata la digestione. Serve anche la bile, la quale tramite il coledoco si unisce al dotto principale ed entrambi si aprono nel duodeno rilasciando succo pancreatico e bile. La bile ha un’azione emulsionante rispetto ai grassi. Arrivano i grassi, che sono molecole grandi difficilmente attaccabili dagli enzimi, e quindi entra in gioco la bile che presenta una componente idrofila che lega la lipasi e una componente idrofoba che lega il grasso, a questo punto l’enzima e grasso sono vicini e la lipasi può digerire i grassi. Quindi la bile è fondamentale per la digestione dei lipidi. La bile viene prodotta continuamente dal fegato e viene raccolta dalla cistifellea. La cistifellea è un contenitore e può essere asportata chirurgicamente in caso di calcoli alla cistifellea. Lo sfintere di Oddi, si trova a livello dell’orifizio di sbocco del coledoco e del dotto pancreatico nel duodeno, a livello del collo dell’ampolla di Vater, che regola il deflusso della bile e impedisce il reflusso del contenuto duodenale nel coledoco. Quando lo sfintere di Oddi si apre, la

bile e il succo pancreatico vengono riversati nel duodeno, contribuendo alla digestione e innalzando tramite gli ioni bicarbonato il pH dell’ambiente, raggiungendo livelli fisiologici. La papilla maggiore è l’ampolla di Vater che solleva leggermente la parete del duodeno. Microscopicamente il pancreas è un organo parenchimatoso, tutte cellule. Nella parte endocrina non sono presenti dotti escretori perché riversano direttamente nel sangue, nella parte esocrina sono presenti dotti escretori che si uniscono formando condotti più grossi che saranno il condotto pancreatico principale e il dotto accessorio. Il pancreas esocrino è un epitelio ghiandolare tubuloacinoso a secrezione sierosa. La loro secrezione contiene: lipasi, proteinasi, ribonucleasi e amilasi. La secrezione e formazione di questo secreto è sotto controllo di due ormoni.: la secretina e la pancreozimina-colecistochinina. La secretina è responsabile della secrezione di ioni bicarbonato. La colecistochinina-pancreozimina stimola la contrazione della colecisti e il rilascio dello sfintere di Oddi, ma anche il pancreas a secernere gli enzimi digestivi....


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