1.Kant e il Criticismo - Riassunto basato su appunti di lezione e manuale di Filosofia. PDF

Title 1.Kant e il Criticismo - Riassunto basato su appunti di lezione e manuale di Filosofia.
Author Martina Cufino
Course Storia della filosofia contemporanea
Institution Università degli Studi Gabriele d'Annunzio - Chieti e Pescara
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Riassunto basato su appunti di lezione e manuale di Filosofia....


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Kant e il Criticismo Introduzione Biografia Immanuel Kant nacque nel 1724 a Königsberg , capoluogo della Prussia orientale , da una famiglia scozzese. Educato nel Collegium Fridericianum al pietismo, nel 1740 studia matematica , filosofia e teologia all’Università di Königsberg . Si avvicinò alla fisica newtoniana. -Nel 1755 ottenne la libera docenza presso l’Università di Königsberg dove insegnò varie discipline per quindici anni. Nel 1770 fu nominato professore ordinario di logica e metafisica. Morì nel 1804.

Criticismo (Filosofia Kantiana) Il pensiero di Kant è detto criticismo : contrapponendosi al dogmatismo , accettazione passiva ,si propone di analizzare la conoscenza tramite la critica filosofica . E' un indirizzo di pensiero che consiste nella valutazione delle possibilità , della validità e dei LIMITI DELLA RAGIONE nell'attività: 1) CONOSCITIVA (Critica della ragion pura) 2)NELL'ATTIVIITA' MORALE (Critica della ragion pratica) 3)ATTIVITA' ESTETICA(Critica del giudizio) Il criticismo può essere storicamente contestualizzato come figlio della rivoluzione scientifica e della crisi progressiva delle metafisiche tradizionali . Kant si trovava in questo modo davanti il grande problema di legittimare l’etica, tradizionalmente fondata sulla metafisica  ILLUMINISTA (Illuminismo: Movimento culturale sorto nell'Europa del Settecento, volto a rinnovare la sensibilità intellettuale e morale dell'epoca e a riformare i tradizionali istituti politici e religiosi della società, facendo pieno affidamento sulle capacità critiche e razionali dell'uomo.) OGNI VERITA' E' TRIBUNALE DELLA RAGIONE. OPERE: La filosofia di Kant può essere divisa in 2 fasi: 1-Nella fase precritica(distinta in 2 periodi)  Primo periodo:Kant è interessato alle scienze naturali che hanno come modello di sapere , un modello diverso dalla metafisica tradizionale , scrisse un’opera di metafisica Storia naturale universale e teoria dei cieli ,1755 nella quale Kant formula una teoria relativa alla nascita dell’universo indipendentemente da Laplace. ; Secondo periodo:Kant si allontana dalla metafisica di Hume a seguito della lettura delle sue opere .Propone la necessità di imparare la filosofia e propone una nuova definizione di metafisica concepita come filosofia sui primi fondamenti della nostra conoscenza e non più come scienza dall’essere e di Dio. Scrive “I sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica”(1765) La Dissertazione(1770) affronta i temi ripresi dopo “La critica della ragion pura”(1781) nella quale distingue la conoscenza sensibile e intellettuale. 2)Fase CRITICA: La critica della ragion pura (1781) ;Fondazione della metafisica e dei costumi (1785) ;Critica della ragion pratica (1787); Critica del giudizio (1790) ; Religione nei limiti della sola ragione (1793);Per la pace perpetua (1795) ; Metafisica dei costumi ( 1797)

1.Critica della Ragion Pura Il problema generale La critica della ragion pura è un’analisi critica dei fondamenti del sapere, che si propone di indagare circa la scienza e la metafisica. Ai tempi di Kant la metafisica aveva perso il ruolo importante che aveva un tempo, penalizzata dalle continue dispute tra i pensatori ed in qualche modo offuscata dai successi della scienza. Anche quest’ultima però era protetta e rinforzata dalla filosofia di Hume , che ne criticò il principio di causalità (Tutti i ragionamenti che riguardano realtà o fatti si fondano sulla relazione di causa ed effetto. La tesi fondamentale di Hume è che la relazione tra causa ed effetto non può essere mai conosciuta a priori, cioè col puro ragionamento, ma soltanto per esperienza : posto un fatto , nessuno può sapere cosa ne conseguirà prima di averlo effettivamente sperimentato, la causalità non esiste è solo una credenza è l'abitudine che crea l'aspettativa) ,risvegliando così Kant dal suo sonno dogmatico e spingendolo ad una ricerca di una nuova legittimazione della scienza. Kant era dunque convinto della necessità di un riesame della struttura e della validità della conoscenza. Il filosofo rifiuta lo scetticismo scientifico di Hume *1 e si limita a condividerne quello riguardo la metafisica, di cui si dichiara un innamorato deluso , poiché nonostante la disposizione naturale che spinge l’uomo ad indagarla non si potrà mai verificarla. [*1 Hume :(Empirista, aveva messo in evidenza la debolezza della sienza contemporanea del 600.Secondo Hume ci sono 2 tipi di verità 1)VERITA' EMPIRICHE :verità scientifiche ,che si scoprono attraverso la conoscenza . 2)LOGICHE RAZIONALI :Verità che si scoprono attraverso la ragione. Entrambe le verità non raggiungono un sapere ultimo e generale in quanto l'esperienza si basa solo sul passato ]

1.1 La critica della ragion pura

(valutazione delle condizioni a priori del pensiero umano ; prima facoltà del pensiero umano )

-I giudizi Kant si pone di superare le difficoltà scettiche individuate dal filosofo Hume attraverso i GUDIZI (Per giudizio si intende, da un punto di vista logico-filosofico, il connettere un predicato con un soggetto) Sulla distinzione tra : 1) GIUDIZI ANALITICI: Giudizi basati sulla logica, il cui predicato non ricorrendo all’esperienza esplicita una caratteristica già contenuta nel soggetto. Giudizi esplicativi, non fecondi e sintetici , cui attraverso l’analisi si arriva alla conclusione; giudizi universali . Sono GIUDIZI A PRIORI (bisogno di logica per pronunciare i giudizi) Sono però giudizi astratti 2) GIUDIZI SINTETICI: Sono Giudizi a posteriori, basandosi sull’esperienza riescono ad aggiungere con il loro predicato qualcosa di nuovo al soggetto, predicato ampliativo, fecondi e sintetici ma mancano di universalità perché riguardano il passato (il mondo empirico). Ci aiutano a conoscere il mondo sintetico I 2 giudizi hanno un limite da cui nasce un altro tipo di giudizio : GIUDIZI SINTETICI A PRIORI (giudizi scientifici , giudizi delle scienze , giudizi secondo cui per Kant sono vere scienze : Matematica, fisica, geometria.) La Scienza, pur derivando in parte dall’esperienza, si fonda su principi universali e immutabili, che sono uguali in tutti gli uomini .Kant li chiama giudizi sintetici a priori, poiché non derivano dall’esperienza ma sono propri della mente di ogni uomo (a priori), ma nonostante ciò sono ampliativi (sintetici). Dimostra la scientificità della matematica e geometria ,superando le interpretazioni precedenti, Kant identifica una scienza fondata sia sull’esperienza, che le garantisce la fecondità della materia, che sui giudizi sintetici a priori, fecondi nella forma e universali e necessari.  Scienza = esperienza + principi sintetici a priori.

[L’accusa che viene rivolto a Hume, nella visione kantiana, è quella di aver confuso i giudizi sintetici derivati dall’esperienza ed il principio di causalità, che è un giudizio sintetico a priori, e che è un concetto innato nell’uomo ed universalmente valido.]

1.2 La Rivoluzione Copernicana [La conoscenza e quindi anche la conoscenza scientifica è sintesi di materia (contenuto della conoscenza) e di forma (Legge che regola la materia) ] Individuati i giudizi sintetici a priori come di fatto fondanti la scienza, a Kant spetta di spiegare da dove derivano se non dall’esperienza. Ovvero di dimostrare se il loro uso sia corrisposto dalla loro legittimità d’uso. Kant distingue due tipi di Conoscenza: 1)CONOSCENZA INTELLETTUALE: Attività relativa alla cosa in se o noumeno ( realtà colta non sensibilmente) oggettiva realtà colta dall’intelletto 2) CONOSCENZA SENSIBILE: Elaborata dai 5 sensi relativa ad un fenomeno(La realtà come appare al soggetto-> soggettiva) Ogni conoscenza è sintesi di materia e forma, ma si sofferma sulla conoscenza sensibile affermando che : -La materia è la molteplicità caotica delle impressioni sensibili che derivano dall’esperienza(sono le sensazioni ) -La forma è la modalità fissa tramite cui la mente umana ordina queste impressioni. (sono Lo SPAZIO e TEMPO  Sono le forme a priori precendenti all’esperienza,non sono proprietà oggettive delle cose ma le modalità con cui si il soggetto coglie sensibilmente le cose ; Consentono di cogliere le realtà

Lo spazio:Forma a priori del senso interno , consente di cogliere le realtà interne Il tempo: Forma a priori del senso esterno Queste forme sono a priori rispetto l’esperienza, ed hanno validità universale e necessaria poiché tutti le applicano allo stesso modo. La conoscenza sensibile è inoltre INTUIZIONE SENSIBILE perché è sintesi di intuizioni a posteriori (le sensazioni) e di intuizioni a priori (spazio e tempo). -------------------.-----------------Impostando in questo modo il problema della conoscenza ne consegue necessariamente: -1La rivoluzione copernicana che Kant si vantò di aver operato in filosofia ribaltando i rapporti tra soggetto e oggetto, come Copernico aveva fatto tra spettatore e stelle in astronomia. Non è per Kant la mente a modellarsi sulla realtà – tesi empirista che perde di universalità -, ma la realtà che si modella sulle forme a priori attraverso cui il soggetto la percepisce. -2 È necessario introdurre una distinzione tra il FENOMENO la realtà percepita tramite le forme a priori, e il NOUMENO (la cosa in sé), ovvero la realtà indipendentemente la percezione.

1.3 Partizione della Critica della ragion pura (La critica della ragion pura si articola in 3 parti :1)Estetica trascendentale 2)Analitica trascendentale 3) La dialettica trascendentale )

Kant distingue tre facoltà conoscitive (della ragione) principali: 1) La sensibilità, facoltà con cui gli oggetti ci sono dati intuitivamente attraverso i sensi e tramite le forme a priori di spazio e tempo 2) L’intelletto è la facoltà attraverso cui pensiamo i dati sensibili tramite i concetti puri o le categorie 3) La ragione è la facoltà attraverso cui procedendo oltre l’esperienza cerchiamo di spiegare globalmente la realtà.

Questa ripartizione della facoltà conoscitiva è alla base della divisione della Critica della ragion pura: 1) La dottrina degli elementi, che indaga quali sono gli elementi a priori (puri) della conoscenza. 2) La dottrina del metodo, che consiste nel determinare l’uso possibile degli elementi a priori, ovvero il metodo con cui funziona la conoscenza. La dottrina degli elementi è la parte più estesa della Critica e si ramifica a sua volta in due sezioni: 1) L’estetica trascendentale studia la sensibilità e le sue forme a priori dello spazio e del tempo, mostrando anche come su di esse si fondi la matematica; 2) La logica trascendentale: si divide ancora in analitica trascendentale, che studia l’intelletto e le sue forme a priori ; e dialettica trascendentale, che studia la ragione e le sue tre idee su cui si fonda la metafisica.

ICONCETTO DI TRASCENDENTALE Per Kant trascendentale è equivalente di “a priori” Kant rielabora il concetto di trascendentale(usato nel Medioevo) ,Trascendentale è ogni conoscenza che si occupa del nostro modo di conoscere in quanto possibile a priori . Sono trascendentali non tanto le forme a priori, quanto le discipline filosofiche che li studiano (es. estetica t., analitica t., ecc.). -L’estetica trascendentale: L’estetica trascendentale è la parte della Critica della ragion pura in cui Kant studia la sensibilità e le sue forme a priori. La sensibilità, dice Kant, è recettiva poiché non genera i contenuti ma li accoglie, dalla realtà esterna o da quella interna, per intuizione. La sensibilità però è anche attiva, poiché organizza il materiale delle intuizioni empiriche (sensazioni) tramite lo spazio e il tempo, le forme a priori (intuizioni pure) della sensibilità.

Logica trascendentale Nella seconda parte della dottrina degli elementi, la logica trascendentale, Kant presenta un tipo diverso di scienza del pensiero discorsivo (logica), che ha come oggetto di indagine l’origine, l’estensione e la validità oggettiva, delle conoscenze proprie dell’intelletto (studiato nell’analitica trascendentale) e della ragione (studiata nella dialettica trascendentale).

Analitica trascendentale (Analizza le condizioni a priori dell’intelletto ,e mostra come anche la Fisica sia in grado di formare i giudizi scentifici)

Secondo Kant sensibilità e intelletto sono entrambi indispensabili alla conoscenza: «senza sensibilità, nessun oggetto ci verrebbe dato e senza intelletto nessun oggetto verrebbe pensato. I pensieri senza contenuto sono vuoti, le intuizioni senza concetti sono cieche» Per spiegare cosa siano i concetti Kant scrive la prima parte dell’Analitica trascendentale: l’Analitica dei concetti. Mentre le intuizioni sono affezioni (cioè passive), i concetti sono funzioni, ovvero operazioni attive che ordinano o unificano diverse rappresentazioni sotto una rappresentazione comune. I concetti possono essere: - empirici, quando sono costituiti da materiale derivante dall’esperienza - puri, se contenuti a priori nell’intelletto, precedenti all’esperienza sensibile , i quali si identificano con le categorie ( leggi del pensiero umano che regolano e ordinano la conoscenza proveniente dai sensi) sono distinte dai concetti empirici, ossia delle rappresentazioni mentali di cui si ha esperienza. A differenza delle categorie aristoteliche, che hanno valore contemporaneamente ontologico e gnoseologico , le categorie kantiane hanno portata esclusivamente gnoseologica, rappresentando unicamente modi di funzionamento dell’intelletto che agiscono quindi unicamente sul fenomeno e non sull’oggetto. Kant parte dalla classificazione dei giudizi , prosegue secondo un principio sistematico, partendo dal presupposto: pensare è giudicare, ci saranno allora tante categorie quante sono le modalità di giudizio: fa corrispondere allora ad ogni tipo di giudizio (identificati secondo la quantità, la qualità, la relazione e la modalità) un tipo di categoria. Successivamente sorge il problema di giustificarne la loro validità ed il loro uso. È il problema che Kant considera il più difficile della Critica e che chiama deduzione trascendentale. Per deduzione non si deve intendere il senso logico-matematico, ma quello giuridico-forense, e Kant allude alla dimostrazione della legittimità di diritto di una pretesa di fatto.

[Kant si pone 3 domande per giustificare la validità e l’uso delle categorie: 1)Quali sono le leggi del pensiero? [Analitica dei concetti] 2) Qual è l’origine delle leggi del pensiero? [Analitica dei concetti] 3) Che rapporto c’è tra le leggi che la nostra mente elabora il mondo dei fenomeni ? [analitica dei principi] -L’io penso E’ ALL’ORIGINE DI TUTTE LE CATEGORIE) Alla prima domanda: La soluzione al problema individuata da Kant è l’io penso (Termine che si riferisce non al pensiero di di un uomo particolare ma alla struttura mentale comune a tutti gli uomini che unisce i dati dell’esperienza) . L’io penso si attua tramite i giudizi, i quali, come sappiamo sono i modi concreti con cui si pensa.I giudizi però si basano sulle categorie. L’io penso è: - E’ SINTETICO ( fondamento della conoscenza , che è sintesi di materia e forma), è UNITA’ perché unisce l’intuizione sensibile attraverso le conoscenze).E’ FINITO perché conosce la realtà ma non la crea. [L’io penso è la coscienza dell’identità umana nella sua attività di sintesi , l’io penso è perciò il fondamento permanente nella conoscenza universale e necessaria che per mezzo dell’uso delle categorie permette l’ordine e la regolarità alla conoscenza]

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Ne deduce che: -L’origine delle logiche è l’io penso (la capacità di pensare)  risposta alla seconda domanda -Le leggi prodotte dall’io penso sono leggi che valgono per il mondo dei fenomeni (realtà percepita tramite le forme a priori)risposta alla terza domanda.

-Nella conoscenza intellettuale resta da spiegare come le categorie possano essere applicate alla conoscenza sensibile. Questo avviene grazie alla facoltà dell’immaginazione che si attua grazie agli schemi trascendentali (categorie colte nel tempo i fenomeni possono permanere) secondo regole che Kant definisce “Principi dell’intelletto puro” che garantiscono la validità oggettiva dell’esperienza sottratta dalla ‘soggettività della percezione. Le leggi della natura non possono essere mai smentite dall’esperienza in quanto essa è condizionata dalle categorie dell’intelletto e dall’io penso che ne condizionano ogni possibile esperienza. ( AL CONTRARIO PER HUME,CHE L’ESPERIENZA PUO’ SMENTIRE I PRINCIPI DELLA SCIENZA ) La conoscenza umana è per Kant sempre limitata al fenomeno, poiché la cosa in sé, che chiama noumeno, non può essere per definizione oggetto di esperienza possibile. A livello tecnico Kant ha distinto due significati di noumeno: -In senso positivo, è l’oggetto di un’intuizione non sensibile, conoscenza a noi preclusa e possibile solo ad un ipotetico intelletto divino dotato di un’intuizione intellettuale, ovvero un intuito che coincide con la creazione delle cose stesse. - In senso negativo è il concetto di una cosa in sé come di una x inconoscibile, che non potrà mai essere oggetto della nostra intuizione sensibile.

La dialettica trascendentale (la ragione) Se nell’Estetica e nell’Analitica Kant porta a termine la dimostrazione di come sia possibile il sapere scientifico, la sua ricerca non può che proseguire chiedendosi se la metafisica possa costituirsi come scienza nella Dialettica trascendentale. Per rispondere alla domanda se la metafisica possa costituirsi come scienza, analizza le condizioni a priori della conoscenza razionale. Ragione(come pensiero e facoltà): E’ concepita da Kant come facoltà di unificare le regole dell’intelletto attraverso di principi superiori a differenza dell’intelletto : che è la facoltà di unificare i fenomeni attraverso le categorie. Spingendosi oltre l’esperienza, la ragione può produce un falso sapere che è quello della metafisica tradizionale (uomo e Dio) ,di cui l’uomo non ha esperienza e non può avere una conoscenza valida . Questo sapere è definito da Kant DIALETTICA (In senso negativo, termine ripreso da Aristotele per indicare che un sapere illusorio non raggiunge risultati scientifici  Quindi per Kant la metafisica non è una scienza.

Le idee che su cui si fondano le false pretese della Dialettica o della Metafisica sono 3:

1)L’dea di anima

2)L’idea di mondo

3) L’idea di Dio

Sono idee che la nostra ragione produce perché essa cerca di applicare al mondo dei fenomeni le categorie producendo l’attività NOUMENICA dei fenomeni interni. La nostra ragione concepisce una sintesi dei fenomeni ,un oggetto che tiene insieme tutti i fenomeni interni a noi stessi (timore ,odio , ogni sentimento) vengono unificati.

1)PRIMO OGGETTO:Quando la nostra ragione mantiene i fenomeni interni , concepisce l’anima L’anima non è un fenomeno perché: -non è concepita attraverso i sensi - Intorno all’anima non possiamo arrivare ad una certezza (dell’anima stessa) -La nostra ragione non arriva a concepire l’anima Paralogisma Secondo Kant La psicologia razionale è un falso sapere , una parte della metafisica che trova l’oggetto nell’Anima e si fonda sul paralogisma(falso ragionamento che consiste nel considerare l’io penso non come

un’attività ma come una sostanza definita anima)

2) Secondo oggetto della metafisica è l’idea di Mondo(Cosmo) E’ un Noumeno che può percepire il fenomeno ma non è conoscibile. La cosmologia razionale (parte della metafisica) che tratta il MONDO,IL COSMO ,produce delle ANTINOMIE (contrasto di leggi ,idee della ragione ) Secondo Kant la cosmologia produce 4 ANTINONOMIE(2 MATEMATICHE E 2 DINAMICHE) costituite tutte da una tesi e un’antitesi (Le prime 2 Matematiche ,le altre due dinamiche)

3) TERZO OGGETTO prodotto dalla ragione è DIO (Unità noumenica dei fenomeni interni ed esterni), Dio è un’idea che la nostra mente concepisce inevitabilmente, ma che la nostra ragione non riesce a trovare una spiegazione. La Teologia Razionale secondo Kant è un falso sapere (non è scienza, non esiste teoria scientifica su Dio) poiché è fondato dal sul tentativo di dimostrare razionalmente l’esistenza di Dio attraverso 3 prove: 1) Prova ontologica : fondata da Anselmo D’Aosta e Cartesio ,pretende di dimostrare l’esistenza di Dio ,partendo dal presupposto che Dio sia un essere ...


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