Il negazionismo storia di una menzogna claudio vercelli PDF

Title Il negazionismo storia di una menzogna claudio vercelli
Course Storia Contemporanea
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IL NEGAZIONISMO: UNA DEFINIZIONE IN FORMA DI INTRODUZIONE

COSA È IL NEGAZIONISMO OLOCAUSTICO Il negazionismo olocaustico è un insieme di affermazioni nelle quali si contesta o si nega la realtà del genocidio sistematico degli ebrei perpetrato dai nazisti, e dai loro complici, nel corso della Seconda guerra mondiale. Il negazionismo un fenomeno culturale, politico e giuridico. COSA SOSTENGONO I NEGAZIONISTI I negazionisti ritengono che il Terzo Reich hitleriano non intendesse procedere all’uccisione in massa degli ebrei e che, quindi, questo obiettivo non fosse nei suoi progetti politici e nelle sue motivazioni ideologiche. Vi furono senz’altro dei morti tra gli ebrei europei, ma perché questo rientrava nelle logiche brutali della guerra. I negazionisti mettono in discussione l’”olocaustomania” o la “menzogna olocaustica”. I DATI A PARTIRE DAI QUALI RISCRIVERE LA STORIA 1) Vi furono senz’altro dei morti tra gli ebrei europei, ma perché questo rientrava nelle logiche brutali della guerra. 2) Le camere a gas non sono esistite. 3) Lo sterminio non c’è stati 4) Se lo sterminio è avvenuto, esso ebbe luogo con modalità diverse e proporzioni minori da quelle sostenute dalla storiografia ufficiale. I NEGAZIONISTI SOSTENGONO DI ESSERE DEGLI STORICI REVISIONISTI, NON DEI NEGAZIONISTI I negazionisti pretendono di rileggere criticamente i numerosi studi sullo sterminio ebraico. Ritengono che l’intera storiografia sia viziata da un pregiudizio di fondo, cioè quello di sostenere aprioristicamente l’esistenza dello sterminio, quando in realtà esso non è comprovato. La comunità scientifica contesta l’autoappropriazione del termine “revisionismo”, poiché vede in essa il tentativo di occultare, dietro una parola, un’operazione scientificamente infondata, politicamente indirizzata e moralmente inaccettabile. I negazionisti non accettano di riconoscersi come tali, perché rivendicano il ruolomissione di liberare dalla menzogna la storia, sostenendo di poter portare alla luce le verità celate. Gli storici non considerano i negazionisti come facenti parte della loro comunità, in quanto essi non apportano al dibattito storico alcuna nuova fonte, bensì prediligono la lettura ipercritica e polemica dei materiali già esistenti. I MODI DI AGIRE DEI NEGAZIONISTI 1) Affermare qualcosa senza comprovarlo, ma dichiarandolo una verità indiscutibile. 1

2) Non negare qualcosa che c’è, ma attribuirgli un significato alternativo. IL METODO DEL RIDUZIONISMO Il riduzionismo batte il chiodo sull’inverosimiglianza del numero dei morti nei Lager. Con questa polemica cerca di delegittimare la comune consapevolezza della volontà omicida che stava alla base del Terzo Reich. LE QUATTRO STAGIONI DEL NEGAZIONISMO 1) 1945–1965  FASE NEONAZISTA Il negazionismo è teso ad occultare i crimini del regime hitleriano 2) 1965–1978  FASE ECONOMICISTA Le suggestioni negazioniste della destra radicale sono state inserite in un apparato concettuale di derivazione marxista. 3) 1978–1990  FASE DEL NEGAZIONISMO TECNICO Il negazionismo ha fondato i suoi giudizi di valore sull’analisi e la rilettura polemica delle fonti. 4) 1990–oggi  FASE ISLAMISTA E DEL WEB Il negazionismo è caratterizzato dall’intreccio tra la sua adozione da parte dell’islamismo radicale e la sua capacità di propagazione sul web. L’ACCUSA AGLI STORICI DI ESSERE DEGLI STERMINAZIONISTI I negazionisti hanno bollato come sterminazionista la comunità degli storici, i quali vengono considerati colpevoli di continuare a ripetere una versione ufficiale e di comodo della storia. Gli storici, da canto loro, accusano i negazionisti di non potere essere considerati storici, in quanto negano la concretezza dei fatti per motivi di natura ideologica. IL NEGAZIONISMO E LA TRADIZIONE ANTISEMITA Il sostenere che lo sterminio degli ebrei sia stato un’invenzione per legittimare lo Stato d’Israele, colpevolizzando le nazioni occidentali, si è perfettamente integrato con la tradizione antisemita. L’antisemitismo, infatti, reputa l’ebreo un cospiratore, un finanziere e una persona incline alla menzogna. CONSIDERAZIONI NEGAZIONISTE 1) I negazionisti non negano l’antisemitismo nazista, ma l’esito criminale, che portò all’uccisione indiscriminata di donne e bambini in base all’appartenenza di razza. Dunque, è vero che Hitler e i suoi gerarchi odiavano gli ebrei, ma questo non vuol dire che il regime nazista li perseguitasse. 2) Le leggi razziste di Norimberga del 1935 sono esistite, come sono esiste le pratiche di esclusione dalla vita sociale e la confisca dei beni alle famiglie ebraiche. 3) La “soluzione finale della questione ebraica” non consisteva in una politica di sterminio, ma nella deportazione al di fuori del Reich. Con l’espansione militare delle aree occupate, i tedeschi si trovarono a gestire un numero sempre più crescente di ebrei. Sono stati l’andamento della guerra e i fallimenti bellici a portare al concentramento degli ebrei, prima nei ghetti, poi nei Lager. 4) I campi di concentramento sono esistiti, in quanto facevano parte della politica repressiva contro i nemici. Il concentramento dei civili era una prassi ordinaria, motivata da ragioni militari e di sicurezza. 2

5) I campi di sterminio, il cui obiettivo era quello di uccidere i deportati nel più breve tempo possibile, non sono esistiti. A tal proposito, mettono in discussione: - La natura tecnologica: il ricorso alle camere a gas e ai forni crematori. - La dimensione quantitativa: 6 milioni di morti. - L’intenzionalità e la progettualità 6) Le camere a gas erano utilizzate per la disinfezione degli abiti. 7) I forni crematori venivano utilizzati per liberarsi dei cadaveri, inevitabilmente numerosi a causa delle difficili condizioni in cui si trovavano i campi di concentramento nei tempi di guerra. 8) Gli ebrei morti nei Lager e nei ghetti ammontano ad un totale compreso tra i 200 mila e i 3 milioni. 9) Gli ebrei furono imprigionati nei campi di concentramento, non in quelli di sterminio. Subirono violenze e vessazioni, ma non furono fatti oggetti di una politica di sterminio, perché i nazisti non intendevano assassinarli sistematicamente. 10) Le cause delle morti nei campi di concentramento furono l’inedia (astensione dal cibo) e le malattie. Queste ultime furono causate dalla distruzione, operata dagli alleati, delle linee di rifornimento e di distribuzione tedesche. 11) Le fucilazioni, le impiccagioni e il ricorso alle camere a gas, ma solo in chiave sperimentale, non costituiscono la ragione alla maggior parte delle morti. 12) Gli ebrei costituivano una comunità nemica per la Germania (la loro ostilità era dichiarata), e come tali furono trattati nei tempi di guerra. COME I NEGAZIONISTI SOSTENGONO LE LORO CONSIDERAZIONI 1) I resoconti sulla Shoah sono un falso. Inizialmente, sono stati creati dagli Alleati, che erano in lotta con la Germania; poi, sono stati acquisiti e diffusi dagli ebrei per facilitare la creazione di un proprio Stato sulle terre palestinesi. 2) Le documentazione sullo sterminio sono state fabbricate ad arte. 3) Le testimonianze dei sopravvissuti sono inaccettabili, perché piene di incongruenze. 4) Le confessioni dei prigionieri di guerra nazisti sono state estorte con la violenza, sotto la tortura e la minaccia di pena di morte. L’EVIDENZA DOCUMENTARIA DEL GENOCIDIO DEGLI EBREI 1) DOCUMENTI SCRITTI Benché i carnefici, prima della fine della guerra, abbiano tentato di distruggere i documenti, in modo tale da non lasciare traccia del loro operato, i materiali a noi disponibili sono numerosissimi. 2) TESTIMONIANZE A VOCE Numerosissime sono anche le testimonianze dei sopravvissuti, delle guardie naziste, dei capi nazisti, dei leader nazisti, delle popolazioni vicine ai Lager, dei parenti e dei corrispondenti. 3) REPERTI FOTOGRAFICI DEGLI ALLEATI E DEI TEDESCHI REPORTAGE MILITARI TEDESCHI FOTOGRAFIE SCATTATE DI NASCOSTO DAI DEPORTATI FOTOGRAFIE SCATTATE DALLA POPOLAZIONE LOCALE 3

4) CAMPI DI LAVORO, DI CONCENTRAMENTO E DI STERMINIO È stato svolto una lavoro archeologico sulle installazioni rimaste nei campi. 5) CALO DEMOGRAFICO Confrontando i dati disponibili prima e dopo la guerra, si nota la scomparsa di milioni di persone. L’AMBIENTE NEGAZIONISTA Anche se il negazionismo si presenta come politicamente neutro, riguarda per lo più personalità identificabili con: 1) Destra radicale (neofascista e neonazista) 2) Estrema sinistra 3) Mondo arabo-musulmano Il collante dei negazionisti è l’antisemitismo. LE ACCUSE MOSSE DAI NEGAZIONISTI AGLI EBREI 1) I negazionisti sostengono che la Shoah sia un mito utilizzato dagli ebrei per manipolare la memoria del passato , quindi, per garantirsi un potere egemonico sul mondo. 2) Gli ebrei si sarebbero adoperati in tale intento a partire dagli anni della guerra, presagendo i benefici economici e politici che avrebbero potuto ricavare da questa menzogna, facendo leva sul senso di colpa del mondo occidentale. 3) Molti negazionisti, inoltre, accusano gli ebrei di essere stati i responsabili dello scatenamento della Seconda guerra mondiale. LA FUNZIONALITÀ DELLE ACCUSE MOSSE DAI NEGAZIONISTI CONTRO GLI EBREI 1) Giustificazione del comportamento nazista nei confronti degli ebrei. 2) Attenuazione delle possibili colpe della condotta tedesca. 3) Laddove possibile capovolgono i ruoli: la vittima della guerra è stata la Germania, gli ebrei, invece, devono essere considerati i carnefici. 4) La storiografia ufficiale, dunque, è accusata di svolgere un ruolo di propaganda a sostegno del nuovo ordine mondiale, seguito alla sconfitta tedesca, dal quale è nato lo Stato d’Israele. IL METODO NEGAZIONISTA 1) Ricorso esasperato ad un metodo ipercritico: 2) Omissione di dati significativi 3) Enfatizzazione di dati irrilevanti 4) Utilizzo della menzogna 5) Occultare e minimizzare dati e fonti che contraddicono i postulati negazionisti 6) Ossessione tecnicista 7) Capziosità lessicale COSA È IL METODO IPERCRITICO Il metodo ipercritico consiste nell’assumere alcuni fatti, esatti ma insignificanti e isolati dal contesto nel quale si sono verificati, per giungere ad una generalizzazione. Se una testimonianza risulta essere imprecisa e lacunosa, si arriva alla conclusione che tutte le testimonianze sono inattendibili e menzognere. ESEMPIO DI APPLICAZIONE DEL METODO IPERCRITICO Un esempio di applicazione del metodo ipercritico è quello legato all’autenticità del “Diario” di Anne Franck. 4

Dal momento che alcune pagine contengono delle frasi scritte con la penna a sfera, uno strumento diffusosi dopo la fine della guerra, si è concluso che l’intero testo fosse un falso. In realtà, è fatto risaputo che il padre dell’autrice avesse inserito delle correzioni personali dopo la sua morte. ESEMPIO DI OSSESSIONE TECNICISTA Alcuni negazionisti sostengono che le porte di alcune camere a gas fossero troppo deboli per resistere alla pressione della massa di individui rinchiusi. A sostegno di questa tesi, i negazionisti presentano alcune foto, che, tuttavia, riguardano locali in cui non si è praticato lo sterminio di esseri umani. COSA È LA CAPZIOSITÀ LESSICALE Interpretazione alterata di certe parole, che vengono stravolte nel loro senso, affinché dicano ciò che le si vuol fare dire, indipendentemente dal contesto in cui sono state scritte o pronunciate. LOGICA DELLA COSTRUZIONE NEGAZIONISTA Il negazionismo si basa sui seguenti passaggi logici: 1) Spostare l’onere della verifica sugli avversari, chiedendo prove specifiche che dovrebbero testimoniare la veridicità di quanto affermato. In assenza di tali riscontri, ciò che viene sostenuto è da ritenersi falso, inattendibile o infondato. Nel caso in cui le prove richieste fossero prodotte, verrebbero comunque considerate lacunose, insufficienti o manipolati. 2) Argomentare poco o nulla propria posizione e attaccare i punti deboli e gli errori altrui. 3) Generalizzare l’imputazione dell’errore, secondo il principio “falsa una cosa, falso tutto”. In questo modo si attribuisce all’avversario una sequenza di sbagli a partire da una singola incongruenza. 4) Decontestualizzare le affermazioni avversarie, privandole dei rapporti e dei nessi che fanno sì che le singole fonti abbiano un senso. 5) Trasformare una singola critica in una disamina sulla validità dell’intero impianto storiografico e del suo oggetto di studio. 6) Focalizzarsi su ciò che non è noto ed ignorare ciò che lo è; per farlo, si selezionano le fonti conformi e si tralasciano quelle che non supportano le proprie tesi. 7) Istituire un nesso di equivalenza morale tra lo sterminio, delitti diversi (come il bombardamento) e fatti distinti (internamento degli americani giapponesi nei campi statunitensi durante la guerra). Questo approccio falsamente comparativo e comprensivo ha l’obiettivo di chiamare in causa gli Alleati e l’Unione Sovietica, attribuendogli le stesse o superiori responsabilità rispetto a quelle tedesche. 8) Adottare la tattica dello zig-zag: alternare l’enfatizzazione e lo sminuimento. 9) Recuperare la teoria del complotto: i tedeschi non sono accusabili né di intenzione, né di pianificazione, né di realizzazione del genocidio; anzi, esiste un progetto sionista volto a diffamare la Germania, in modo tale da trarre lucro dal suo senso di colpa. 10) Associare il silenzio e le omissioni dei responsabili dello sterminio alla sua inesistenza.

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11) Chiedere ossessivamente una singola prova, pur sapendo che essa non esiste se non mantenuta all’interno del contesto degli eventi. PRINCIPIO ESSENZIALE AFFINCHÈ UN ARGOMENTAZIONE STORICA POSSA ESSERE VALIDA Per dimostrare un evento, e rendere plausibile il suo ricordo nella memoria collettiva, è necessaria una convergenza di prove, mai un solo indizio.

LO SVILUPPO DEL NEGAZIONISMO AMERICA ORIGINE DEL NEGAZIONISMO OLOCAUSTICO : LA SAGGISTICA DEL NEGAZIONISMO ISOLAZIONISTA IN AMERICA All’origine del negazionismo olocaustico si pone la Prima guerra mondiale. La discussione sulle cause e le responsabilità aveva trovato in alcune figure di intellettuali statunitensi i sostenitori della tesi che il suo scatenamento non fosse da attribuire ai tedeschi. Tra i vari intellettuali ricordiamo: 1) HARRY ELMER BARNES In “La genesi della guerra mondiale” aveva svelato (inventato) un complotto franco-russo alla base della guerra. Barnes metteva in discussione la storiografia che si stava sviluppando intorno allo sterminio degli ebrei, fino ad arrivare a fare proprie molte tesi negazioniste: - Le accuse rivolte alla Germania sono di carattere diffamatorio. - L’invenzione propagandistica dello sterminio aveva lo scopo di ricattare la Germania, imputandole la colpa del conflitto mondiale e del genocidio mai avvenuto. 2) CHARLES AUSTIN BEARD Lo studioso propone: - Rilettura dell’attribuzione delle responsabilità belliche. - Condanna del trattato di pace di Versailles del 1919. Beard contesta l’attribuzione dell’intera colpa della guerra su Berlino e i suoi alleati e i conseguenti elevati oneri, imposti alla Germania, per le riparazioni di guerra. Riteneva inaccettabile l’attribuire ad una sola parte la volontà di arrivare ad un conflitto armato e accusava i francesi, gli inglesi e gli americani di aver omesso di riconoscere le proprie colpe (in particolare, attribuiva una condotta vendicativa alla Francia e all’Inghilterra). Beard, nella sua ricostruzione, teneva in considerazioni una serie di assunti: - Attaccare sistematicamente le motivazioni addotte dal governo per la sua entrata in guerra (o sono false o sono di parte). - Ritenere che le informazioni provenienti da una fonte ufficiale fossero da ritenersi 6

aprioristicamente sospettose. - Il convincimento che i tedeschi non avessero colpe, ma che costituissero la parte lesa nel conflitto. - Denunciare i discorsi politici come falsi rivolgendosi direttamente al pubblico. Dopo il 1945, coloro che avevano mal digerito l’entrata in guerra dell’America (gli isolazionisti e i neutralisti) fecero sentire la loro diffidenza nei confronti del potere federale, che contrastava lo spirito individualistico americano, e il loro disinteresse nei confronti dell’Europa, in quanto aliena agli interessi nazionali. Ad essere critico è stato anche il “New Deal” di Roosevelt, che veniva considerato un esperimento politico-economico socialista. Beard riteneva che il crollo del totalitarismo nazista avesse consegnato l’Europa nelle mani di Stalin e che, quindi, l’entrata in guerra dell’America, nel 1941, fosse controproducente per gli interessi americani. A parere di Beard, dunque, l’interventismo celava dei calcoli di interesse occulti. 3) CHARLES CALLAN TANSILL Prendiamo in considerazione il suo scritto “Porta sul retro della guerra”. Per Tansill, l’intervento dell’America già nella Prima guerra mondiale aveva frantumato gli equilibri europei, concorrendo a creare le premesse per la successiva ascesa del nazismo in Germania. La Germania, inizialmente, aveva intenzioni egemoniche sull’Europa in accordo con la Polonia; tuttavia, il rifiuto del progetto avrebbe indotto Hitler a modificare i piani e a procedere all’invasione. Inoltre, Roosevelt viene accusato di essere responsabile nell’aver indotto gli europei, e quindi la Germania, a compiere passi azzardati. Dunque, la guerra tedesca sarebbe stata la reazione obbligata all’atteggiamento vessatorio degli Stati Uniti, alle ambiguità occidentali e all’espansionismo sovietico; in tutto ciò, l’ideologia razzista alla base del Terzo Reich veniva omessa. Tansill continuava a mettere l’accento sulle violenze commesse dagli Alleati, cercando di parificare le loro responsabilità a quelle della Germania (in altre parole, in guerra ogni parte compie imprese poco onorevoli); ad esempio, i bombardamenti di Dresda e di Colonia vengono equiparati alle brutalità naziste. 4) FRANCIS PARKER YOCKEY In “Impero: la filosofia della storia e della politica”, descrive un sistema imperiale modellato sul nazismo di Hitler, in cui la democrazia si è estinta, le elezioni non si tengono più e il potere è in mano pubblica, perché le imprese sono divenute di proprietà collettiva. L’impedimento maggiore a questo sistema è l’ebraismo cospiratore. GLI ARGOMENTI REVISIONISTI AMERICANI NON SONO DEL TUTTO GRATUITI Il revisionismo ha messo in evidenza alcuni inconfessati interessi materiali americani, che ruotavano intorno alla partecipazione al conflitto in Europa; in questo modo si andava a contrastare la rappresentazione idealistica offerta dalle classi dirigenti americane al pubblico. I SOSTENITORI DEL REVISIONISMO ISOLAZIONISTA AMERICANO Il revisionismo isolazionista, dunque, sosteneva:  La relativizzazione delle responsabilità tedesche.  Il ribaltamento delle colpe dei vinti sui vincitori.  I vincitori erano colpevoli di non aver inteso che la guerra contro i sovietici era inevitabile, date le loro intenzioni bellicose ed espansionistiche. 7

Il revisionismo isolazionista trovava terreno fertile nel crescente anticomunismo, ma anche in gran parte del pubblico americano; quest’ultimo, infatti, riteneva ingiusta la suddivisione della Germania in quattro aree di controllo, la sua denazificazione ed, infine, le leggi di Norimberga, ritenute ingiuste perché basate su di uno spirito di vendetta e di soggezione nei confronti dei sovietici. RILETTURA AMERICANA DELLA DOCUMENTAZIONE AUDIOVISIVA Il materiale raccolto dai Signal Corps, le unità incaricate dall’esercito statunitense di documentare le condizioni in cui versavano i campi di concentramento mano a mano che venivano liberati, fu fatto oggetto di critiche e polemiche. Alcuni non condividevano il ricorso ad immagini così cruente, altri, addirittura, mettevano in dubbio l’autenticità di ciò che veniva mostrato, sostenendo che i vincitori avevano tutto l’interesse ad enfatizzarle, in modo da rendere più sgradevole il ruolo dei vinti. GERMANIA LA NEGAZIONE DEL CRIMINE È CONSUSTANZIALE AL NAZIONALSOCIALISMO, IN QUANTO IMPRESA POLITICA CRIMINALE Il negazionismo aveva già caratterizzato le azioni delle leadership tedesche. Nel momento in cui dovevano pronunciarsi sul crimine di massa che stavano attuando, ricorrevano ad un gergo di copertura, che occultava e rendeva indecifrabili gli eventi. Gli assassini sono stati i primi a negare la realtà, in quanto consapevoli delle loro responsabilità e della necessità di cancellare le tracce di quanto fatto per portare a compimento il loro progetto (in altre parole, se non fosse rimasta alcuna memoria dei morti...


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