romanzi, cuore, storia di una capinera PDF

Title romanzi, cuore, storia di una capinera
Author Anonymous User
Course Letteratura italiana
Institution Università di Pisa
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Summary

riassunti delle caratteristiche dei romanzi, generi, considerazioni, stile della scrittura...


Description

Autore Giovanni Verga Cosa

Storia di una capinera Quando 1870 Caratteristiche Romanzo epistolare scritto da Verga in età giovanile che narra le vicende di una giovane ragazza costretta a farsi suora. I fatti sono narrati in prima persona. Movimento letterario Verismo Lingua Italiano Frase celebre «Siamo degli umili fiorellini avezzi alla dolce tutela della stufa, che l'aria libera uccide»

1Introduzione a Storia di una Capinera Storia di una capinera è un romanzo giovanile di Giovanni Verga. A differenza degli altri romanzi dello scrittore risalenti allo stesso periodo, che presentano come protagonista un giovane artista e le sue avventure sentimentali, qui Verga sceglie di raccontare la storia e i tormenti interiori di una ragazza costretta a farsi monaca. Nel 1993 il regista Franco Zeffirelli ne fece un film.

2Genesi, storia editoriale e titolo Verga scrive Storia di una capinera nel 1869 a Firenze e il romanzo è stato pubblicato per la prima volta a puntate nel 1870 sul «Corriere delle dame» e poi sulla rivista di moda «La Ricamatrice». Il pubblico a cui la rivista si rivolge è prettamente femminile. L’anno successivo, il 1971, l’opera viene pubblicata anche in volume. Il romanzo Storia di una capinera ottenne un grande successo di pubblico grazie al suo carattere romantico e passionale, vicino al gusto del tempo, registrando delle vendite da record. Per quale motivo Verga ha scelto questo titoloLa scelta del titolo è legata a un aneddoto raccontato dallo

stesso Verga nella prefazione del libro. Lo scrittore dice di essersi ispirato a una capinera, un piccolo uccello, che una volta vide chiusa nella sua gabbia, triste e malinconica, che guardava con invidia gli altri uccelletti liberi di volare. Non avendo la forza di volontà di cercare di liberarsi, la capinera si lasciò infine morire di fame e di sete. Lo scrittore associò a questa storia quella della protagonista del suo romanzo.

3Storia di una capinera: trama Maria é costretta a farsi suora ma presto scopre l'amore per NinoMaria, la protagonista di Storia di una

capinera, è costretta a farsi suora a causa della povertà della sua famiglia, che non può permettersi di pagare la dote per farla sposare né di mantenerla. Maria viene così messa in un convento di clausura, dove è destinata a passare il resto della sua vita. Un’epidemia di colera le permette però di vivere per un periodo con la famiglia a Monte Ilice. Qui passa dei momenti felici, scopre le gioie del mondo ed è oppressa dal pensiero di tornare nel convento. In quei giorni conosce Nino, verso il quale scopre di provare un sentimento del tutto nuovo per lei, l’amore. Questo getta Maria in una profonda crisi esistenziale, dal momento che il suo destino è sempre stato quello di essere una suora.

Nino propone alla ragazza di abbandonare il convento e di scappare con lui, ma allo stesso tempo Maria riceve pressioni dalla famiglia affinché completi il percorso di monacazione e la matrigna le proibisce di vedere Nino e la rispedisce in convento. Nel frattempo l’amica Marianna, la destinataria delle lettere di Maria, decide di non tornare in convento, accrescendo ancora di più la depressione della ragazza per quel gesto che lei, come la capinera vista da Verga, non ha il coraggio di compiere. Oltre al suo spirito, anche il suo corpo si ammala sempre di più. Maria è divorata dai sensi di colpa per il desiderio che prova nei confronti di Nino e teme di poter cadere preda della follia. Un ulteriore colpo per Maria sarà la notizia del matrimonio tra Nino e la sorellastra Giuditta. Maria prende i voti e impazzisceL’episodio successivo che viene narrato è la cerimonia con la quale

Maria prende definitivamente i voti, a cui è presente tutta la sua famiglia e dunque anche Nino, in qualità di marito di Giuditta. Lo sconforto si impossessa sempre di più di Maria, che ormai passa le sue giornate sul tetto del convento da dove si vede la casa di Nino e Giuditta. La ragazza ormai in preda alla follia tenta una fuga disperata dal convento, ma viene ripresa dalle altre monache ed esplode in un attacco di follia. Poco dopo Maria muore.

4La forma epistolare Storia di una capinera è un romanzo epistolare. Si tratta di un tipo di romanzo molto diffuso nel 700 e nell’800. Gli esempi più importanti sono: 

I romanzi Pamela e Clarissa dello scrittore inglese Samuel Richardson.



Giulia o la nuova Eloisa di Jean-Jacques Rousseau.



I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe.



Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo.

Questa forma di narrativa presuppone una focalizzazione interna, in cui ognuno dei personaggi che scrive lettere esprime il proprio punto di vista e le proprie conoscenze sulla vicenda. Non c’è insomma un narratore esterno che ci racconta le cose da fuori, ma la scrittura è affidata direttamente ai protagonisti, il cui punto di vista è espresso di volta in volta attraverso ciò che essi scrivono. In questo modo le lettere vengono a creare una sorta di dialogo tra i personaggi. Il libro è un romanzo epistolare in forma di monologoNel caso di Storia di una capinera ci troviamo però

di fronte a un romanzo epistolare in forma di monologo, vale a dire che tutte le lettere sono scritte dalla protagonista, che affida alla carta le confessioni della sua anima. Altro elemento molto importante è che il narratore sia una donna, Verga si cala dunque all’interno di un’ottica femminile. La destinataria delle lettere è l’amica Marianna, interlocutrice muta, anche lei educanda del convento ma che, a differenza di Maria, avrà il coraggio di scegliere la vita. Tra gli altri personaggi menzionati in Storia di una capinera ci sono quelli della famiglia di Maria: il padre, la sua seconda moglie (la madre era morta), la sorellastra Giuditta e il fratellastro Gigi.

5Le fonti di ispirazione per Storia di una capinera Il romanzo Storia di una capinera presenta diverse fonti di ispirazione, ognuna delle quali ci permette di scoprire differenti livelli di lettura. Vediamo più da vicino quali sono.

5.1Ricordi autobiografici Verga utilizza delle proprie esperienze personaliUn primo livello di lettura ci riporta alle esperienze della vita dello scrittore e un episodio in particolare è interessante: la zia di Verga era suora in un convento nei pressi di Catania e, da ragazzo, lo scrittore insieme ad altri parenti si rifugiarono lì per sfuggire a un’epidemia (come nel romanzo). Qui conobbe una giovane educanda che egli ricorda come il suo primo amore. A questo si lega l’esperienza della madre dello scrittore: anche lei fu educanda presso un convento prima di sposarsi.

5.2Problema sociale Verga denuncia la pratica diffusa delle monacazioni forzateNegli anni in cui Verga compone Storia di una

capinera, la società italiana iniziava ad affrontare il problema delle monacazioni forzate, una pratica diffusa che molti scrittori e intellettuali iniziarono a denunciare. Tra di essi c’è Verga che, attraverso questo romanzo, si schiera dalla parte di queste ragazze dimostrando già quell’attenzione verso gli umili e i vinti che svilupperà nella sua narrativa successiva.

5.3Fonti letterarie Nell’800 le monache, i loro tormenti e la pratica delle monacazioni forzate diventano argomento di molte opere letterarie. Citeremo qui solo i due romanzi più importanti insieme a Storia di una capinera: 

La religiosa di Diderot, storia di una ragazza che, come Maria, viene costretta dalla famiglia a farsi suora ma che cerca più volte di fuggire alla vita del convento.



L’episodio della monaca di Monza ne I promessi sposi di Manzoni, in cui si raccontano, o almeno si lasciano immaginare, le avventure galanti e libertine di suor Gertrude. Manzoni si ispirò per l’episodio a una storia vera, uno scandalo scoppiato nel ‘600 a Milano.

6Il percorso della capinera: dalla repressione alla follia Appunti

Tema svolto sul confronto tra la Monaca di Monza e la protagonista di "Storia di una capinera"

Maria è la prima dei "vinti" descritti da Verga nelle sue opereIl romanzo è una descrizione dei moti

dell’animo della protagonista. Il percorso di Maria parte dalla paura del peccato, di fronte alla quale la ragazza reagisce con la repressione del desiderio. In questo Maria si differenzia dalla monaca di Monza, che invece cede al desiderio e si abbandona al peccato. Quella di Maria è dunque la storia di una repressione. Possiamo considerare Maria come la prima rappresentante della categoria verghiana dei vinti, di coloro che non riescono a vivere nel mondo e ne vengono annientati, come la capinera di cui parla Verga nella prefazione. La componente psicanalitica nel romanzoCentrale, in Storia di una capinera, è la componente psicanalitica nella descrizione dei conflitti interiori di Maria. La repressione del desiderio può

essere letta come storia di una nevrosi. Al tema del peccato si affianca quello della follia, il desiderio represso viene demonizzato e si trasforma in follia. In particolare c’è una figura nel romanzo che rappresenta la follia, quella della suora matta, Suor Agata, nella quale Maria tende sempre più a identificarsi e della quale finirà per prendere il posto. Una leggenda del convento narra che la cella dei folli, quella di Suor Agata, non possa mai rimanere vuota. Alla morte di Suor Agata corrisponde l’esplosione della follia di Maria, che prima di morire viene rinchiusa proprio nella cella di Suor Agata. Il percorso è ormai completato: Maria autopunendosi e allontanandosi volontariamente dal mondo, dal quale si sente attratta, finisce per demonizzare il suo desiderio. Il risultato, come detto, è la follia e la morte.

7Storia di una capinera: lingua e stile Nel romanzo il discorso coincide con le riflessioni della protagonistaAl fine di descrivere i pensieri che

tormentano la protagonista, il romanzo Storia di una capinera ricorre spesso al discorso dubitativo, fatto di periodi ipotetici e verbi di dubbio. La forma del discorso dominante è il flusso di pensieri, la riflessione, con frequente uso di esclamazioni e interiezioni. Maria si abbandona ai suoi pensieri, come se stesse parlando con sé stessa, e il discorso viene a coincidere con i suoi ragionamenti. La forma epistolare determina un uso molto forte del linguaggio della soggettività. Dal punto di vista del linguaggio Verga usa una lingua letteraria e fiorentineggiante.

Concetti chiave

 Storia di una capinera anticipa alcuni elementi delle opere veriste In particolare i punti di contatto con la successiva produzione verista sono: o La ricerca della soggettività del personaggio, che sfocerà più tardi nella tecnica dell’impersonalità. o L’attenzione verso i vinti.

Gli elementi che invece fanno di quest'opera un caso unico nella produzione dell'autore sono: 

La rielaborazione della forma epistolare.



L’attenzione a temi come il desiderio e la follia.

COMMENTO STORIA DI UNA CAPINERA Questi si innamora dell’ingenuità e della semplicità di Maria, che dopo qualche settimana felice deve confessare a se stessa e a Marianna di essere attratta da Nino. Questa passione e la consapevolezza di essere destinata alla clausura mettono in moto forti sentimenti di colpa, e

inutilmente la ragazza tenta di negare a se stessa il suo segreto desiderio. Questa consapevolezza però le creerà forti tensioni che la porteranno ad ammalarsi e ad isolarsi. Isolamento accentuato dalla matrigna che la esclude da feste e giochi e da ogni occasione di incontri. Il suo unico sfogo sono le lettere a Marianna, sempre più impetuose e disperate, divise tra l’accettazione del proprio destino ed il desiderio di amare e di essere amata. Passato il pericolo del colera, la famiglia Valentini torna a Catania. Poco dopo, anche Maria rientra in convento e dopo un mese inizia il noviziato nonostante non riesca a dimenticare il suo amore per Nino. Nel giro di pochi mesi, riceve la notizia del matrimonio di Nino con la sorellastra Giuditta, successivamente la giovine affronta la cerimonia in cui pronuncia i voti definitivi. Da questo momento in poi la malattia si aggrava sempre di più fino a farla impazzire e a portarla alla morte dopo aver tentato, delirando, di fuggire prima dal convento e poi dalla cella dei matti dove era stata rinchiusa negli ultimi giorni.

STORIA DI UNA CAPINERA: SIGNIFICATO Maria: nella breve prefazione, Verga descrive l’agonia di una capinera “timida, triste e malaticcia” in gabbia, e paragonandola a Maria, protagonista del romanzo, ne giustifica il titolo. Maria è una giovane novizia che a causa del colera esce dal convento per rifugiarsi presso Monte Ilice con la famiglia e durante questo breve periodo scopre un mondo diverso rispetto a quello che aveva sempre conosciuto, tutto le sembra nuovo e incredibile ed è per questo che spesso i suoi atteggiamenti possono essere considerati infantili: le continue passeggiate nei campi a raccogliere fiori, trascorre il suo tempo ad ascoltare il canto degli uccellini, a prendersi cura del suo piccolo canarino e del suo bellissimo cane, Vigilante. Inoltre scopre l’amore, quello per un uomo che purtroppo però non ha futuro, perché passata l’epidemia dovrà fare ritorno al convento.

CUORE Autore

Edmondo De Amicis

Cosa Libro Cuore Quando 1886 Caratteristiche Romanzo per ragazzi che si proponeva di insegnare ai giovani le virtù civili Dove Torino Movimento Romanzo di formazione Lingua Italiano Frase celebre «Maestro: dopo quello di padre è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altr'uomo»

1Conosciamo l'autore del libro Cuore: Edmondo De Amicis

Libro Cuore e Pinocchio: romanzi di formazioneCon il libro Cuore di Edmondo De Amicis la letteratura

italiana si arricchisce del romanzo di formazione più famoso e funzionale conosciuto, insieme al Pinocchio di Collodi. Dalla sua esperienza come giornalista e scrittore, uomo impegnato in uno dei periodi fra i più complessi della nostra storia, quello del Risorgimento e dell’Italia postunitaria, Edmondo de Amicis ricava la scrittura del romanzo “Cuore”, lettura quasi obbligata (scolasticamente e non) per ogni italiano fino agli anni Cinquanta del Novecento; ai giorni nostri questo romanzo è ancora oggetto di rivisitazioni sul grande e piccolo schermo che ne testimoniano la fondamentale importanza; è impossibile dimenticarlo! Soffermandoci brevemente su questo laborioso autore che, oltre a Cuore, ha scritto dozzine di altre opere e vediamo gli eventi principali che ne caratterizzano la vita. Biografia di Edmondo De Amicis: un inizio da militareEdmondo nasce a Oneglia, nei pressi di Imperia, nel

1846. Frequenta l’Accademia militare di Modena e partecipa alla terza guerra di indipendenza condotta da Italia e Prussia contro l’Austria, paese da cui volevano liberarsi i rispettivi paesi soggetti al suo regno durante quello che, per noi, è il Risorgimento. In De Amicis è presente un profondo interesse per le tematiche socialiAbbandona presto l’esercito e la vita

militare, dopo la pubblicazione e il successo dei Bozzetti di vita militare, per dedicarsi interamente e con grandissima passione alla carriera giornalistica: diventa presto inviato all’estero e da questa esperienza sortiscono numerosi reportage di viaggio e studi sulla condizione degli emigranti, letture indubbiamente istruttive e interessanti per ricostruire una delle questioni socio-economiche più importanti del XX° secolo. Nel 1886 si trova stabilmente a Torino ed è qui che scrive il famoso romanzo di cui ci vogliamo, in questa sede, occupare e che immediatamente riscosse un grandissimo successo di critica e di pubblico. La sua vita privata non gli offre altrettanta fortuna: negli anni Settanta era già morta sua madre e poco dopo la pubblicazione di Cuore muore anche il figlio. Fra il dolore di quest’ultimo evento che determina un allontanamento da Torino, De Amicis continua la sua vita attiva, sempre più interessato alle tematiche sociali e alle contraddizioni che la società contemporanea gli pare manifestare.

Interesse per la condizione delle classi subalterne e attenzione al ruolo degli insegnantiDal 1891 si iscrive al partito socialista e i suoi ultimi scritti sono concentrati sulla condizione delle classi subalterne della società, restando sempre molto attento alla figura del maestro e degli insegnanti anche in queste ultime opere. La sua vita si conclude a Bordighera nel 1908.

Ultimamente gli studiosi tendono a rivalutare molto la figura di De Amicis, fino a qualche decennio fa nota esclusivamente attraverso l’opera principale che mise in ombra tutte le altre oggi di nuovo poste all’attenzione e, magari, oggetto di future edizioni.

2Libro Cuore Libro Cuore: valori e costumi dell'Italia di fine '800I valori trasmessi da questo romanzo ci appaiono oggi

come lontanissimi e non così ammirevoli come potevano sembrare agli occhi dell’autore e del suo primo pubblico. Al di là di questo, i contenuti e i racconti che abbiamo davanti quando leggiamo Cuore assolvono in pieno a quelli che dovrebbero essere gli scopi di un’opera letteraria: si mostra apertamente e chiaramente quale è stato il tempo in cui ha vissuto l’autore, proiettandoci dentro una mentalità e

davanti a dei costumi che, senza opere come questa, sarebbero presto dimenticati o archiviati come mai esistiti (pensiamo che la stessa cosa può succedere anche oggi perché, senza un testo scritto, anche la nostra società e cultura potrebbero essere rapidamente dimenticate come se mai fossimo stati qui). Andiamo a conoscere il romanzo.

3Struttura e trama del libro Cuore Struttura del libro Cuore: il diario di un alunnoIl libro “Cuore” è pensato come il diario di un alunno che

racconta vicende sue, e dei suoi compagni, avvenute durante l’anno scolastico 1881 – 1882 (a quel tempo l’anno scolastico andava da ottobre a luglio) in una scuola di Torino. Questo diario è impostato in modo tale che ad ogni mese corrisponda un capitolo e, infatti, i titoli dei capitoli che troviamo nel testo sono quelli dei mesi che si succedono fino all’estate. Un capitolo per ogni meseA queste vicende si aggiungono quelli noti come i “racconti mensili”, quei

racconti cioè che ogni mese il maestro racconta agli studenti e che hanno per protagonisti studenti italiani provenienti da varie regioni d’Italia. Questi racconti sono una sede molto importante all’interno del romanzo perché il maestro cerca, attraverso i racconti esemplari di ragazzi e ragazzini piccoli con cui i suoi alunni possono facilmente identificarsi, di istruire i suoi studenti secondo quelli che sono gli ideali del suo tempo e che approfondiremo a breve. Le voci narranti del libro CuoreLa voce narrante principale, e cioè quella dell’alunno che tiene questo

diario, è quella del piccolo Enrico Bottini che in quell’anno scolastico stava frequentando la terza elementare. Non troviamo però solamente il racconto scritto dalla sua piccola mano, ma anche lettere e consigli che i genitori del ragazzino inseriscono per commentare, interpretare i suoi racconti, e soprattutto per fornire al piccolo importanti indicazioni e consigli per la sua crescita personale; insieme ai racconti mensili del maestro è in questi punti che meglio si sente la voce dell’autore, De Amicis si inserisce in modo astuto fra le voci di chi insegna (prima il maestro e poi i genitori) e così facendo insegna quanto può anche lui. Il romanzo, che ebbe un immediato successo, termina con il trasferimento del piccolo in un’altra città quando dovrà, con grandissimo rammarico, abbandonare tutti i suoi amici, compagni e maestri per seguire il quarto anno di elementari altrove, al seguito della sua famiglia.

4I personaggi principali Cuore: uno spaccato dell'Italia postunitariaDe Amicis ci offre un sistema di personaggi studiato accuratamente per fornirci uno spaccato quanto più completo possibile della sua Italia postunitaria...


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