IL Principato Adottivo E LA Dinastia Degli Antonini CAP17 PDF

Title IL Principato Adottivo E LA Dinastia Degli Antonini CAP17
Author Antonia Stoico
Course Storia romana
Institution Università degli Studi di Macerata
Pages 3
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capitolo 17...


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IL PRINCIPATO ADOTTIVO E LA DINASTIA DEGLI ANTONINI. CAPITOLO 17 Domiziano fu ucciso nel 96 d.c. da una rivolta capeggiata dal Senato e dalla moglie. Con lui finì la dinastia dei Flavi. I cospiratori che avevano provocato la morte di Domiziano favorirono l'ascesa al trono di Marco cocceio Nerva. Nerva era un Senatore, uno dei più autorevoli, era anziano e in più non aveva figli quindi era perfetto per il Senato. Era un uomo molto mite, molto tollerante ,bloccò qualunque tipo di persecuzione nei confronti dei Cristiani, evitò lo scoppio di una nuova guerra civile garantendosi il sostegno delle Legioni. Nerva adottò Marco Ulpio Traiano che era il più grande generale di quel periodo, che all'epoca governava la Germania Superiore. Da questo momento in poi abbiamo il secondo secolo che è chiamato anche secolo d'oro ed è caratterizzato dagli imperatori adottivi perché non erano figli diretti ma erano adottati perché erano i migliori. Tanto che anche Nerva riuscì ad attuare il principio della selezione del migliore ricorrendo anche egli all’adozione. (FONTE 1. Venne così a crearsi una dinastia fittizia che era legata da un vincolo privato di natura giuridica cioè l'adozione e non da rapporti di stretta consanguineità. si è soliti indicare questa stirpe Imperiale che governò Roma per quasi tutto il secondo secolo dopo Cristo come la dinastia degli Antonini. TRAIANO La famiglia di Traiano apparteneva alla gens Ulpia, di origine Italica, si era trasferita da lungo tempo in Spagna meridionale. Il padre dell'imperatore aveva ricoperto una serie di importanti governatorati provinciali in epoca Flavia. Traiano spesso si era distinto prima di raggiungere il trono, per valore militare, per la sua popolarità tra i soldati e per i suoi successi riportati durante il governo in Germania. La scelta di Nerva quindi risultò lungimirante.Traiano fu il primo Principe di origine provinciale e governò dal 98 al 117 d.c.Subito dopo la morte di Nerva nel 98 d.c., Traiano fu riconosciuto imperatore, si trovava in Germania e nel 100 d.c. raggiunse Roma dove venne accolto in maniera trionfale. Le virtù traiane valsero a creare l'immagine dell'ottimo Principe. Traiano come già aveva fatto Vespasiano, volle consolidare la propria ascesa al potere rifacendosi al modello di Augusto. Tanto che il modello di Augusto fu seguito anche nel campo della politica estera , infatti Traiano riprese con forza l'espansionismo territoriale che i romani avevano abbandonato da circa un secolo. Nel 101 D.C. ebbe inizio una prima spedizione militare nel quadrante balcanico dove fin dall'epoca di Domiziano, era rimasta irrisolta la questione dacica. Traiano riuscì a conquistare la Dacia, il primo Trionfo avvenne nel 102 d.c., ma il re dei Daci ovvero Decebalo non volle arrendersi in maniera definitiva e nel 105 l'esercito Romano salpò da Ancona, definito l'ingresso dell'Italia, e giunto sulla sponda dell'Adriatico, attraversò il Danubio attraverso un ponte creato apposta il ponte Traiano e Decebalo si accorse dell'imminente sua sconfitta e si tolse la vita e questo fu il trionfo di Traiano. L'intera serie di campagne militari che portarono alla conquista della Dacia È descritto nella colonna traiana (FONTE 2 E FONTE3).Grazie alle due campagne daciche, i romani Riuscirono a provincializzare permanentemente un ampia area a nord del Danubio che corrisponde al territorio dell'odierna Romania. Era una regione ricca di oro, nella quale venne attuato un programma di colonizzazione di massa. La profonda romanizzazione a cui andarono incontro questi territori è confermata dalla appartenenza del rumeno al gruppo delle lingue neolatini. (da qui si capisce che durante il II secolo comincia a venire meno l'importanza di Roma perché gli imperatori non erano più romani, in quanto con Traiano si dà inizio agli imperatori provinciali, crebbe molto l'importanza delle province. La parte occidentale dell'impero capeggiata da Roma viveva grazie al bottino di guerra e agli schiavi, dal momento in cui il bottino di guerra e gli schiavi cominciavano a scemare perché Roma non aveva più terre da un militare, questa parte Comincio ad essere sempre meno importante. la parte ricca durante il II secolo divenne la parte orientale e quella che poi sarà l'impero romano d'oriente. durante il II secolo l'impero romano cambia veste, Roma comincia a perdere la sua importanza è l'impero romano blocca la sua espansione e si fanno avanti le province orientali). nello stesso anno in cui si concluse la conquista della Dacia, nel 106 d.c., Roma entrò in possesso anche del regno dei nabatei che si estendeva Tra l'odierna Giordania e la penisola del Sinai. Sul suo territorio venne creata la provincia di Arabia. Traiano mi mise in discussione anche l'equilibrio che da decenni contrassegna va il rapporto con il grande antagonista dei romani in Oriente ovvero il regno

dei parti. Traiano in base l'Armenia trasformandola in provincia, creo Mesopotamia, conquisto la capitale partica, Ctesifonte, l’odierna Bagdad. in questo modo sotto Traiano, l'impero romano raggiunse alla sua massima espansione. ADRIANO: IL PRINCIPE VIAGGIATORE Prima della sua partenza per la capitale, Traiano affidò il comando delle legioni orientali a Publio Elio Adriano, generale di origine spagnola. Adriano governò dal 117 al 138 d.c..Adriano alla morte di Traiano fu acclamato dal popolo come nuovo Imperatore. Non è chiara la questione circa la sua adozione, alcuni pensano che Traiano lo abbia adottato sul letto di morte e altri come più probabile, pensano che la vedova di Traiano fosse riuscita a simulare l'adozione da parte del marito tenendo nascosto per qualche giorno il decesso di Traiano. Adriano capì subito che l'impero romano non poteva più conquistare perché era diventato difficile da mantenere la, quindi decise di adottare una politica estera, Opposta a quella sostenuta da Traiano. la rinuncia al espansionismo fu bilanciata dal rapporto di stretta familiarità che egli instaurò con l'intero territorio dello Stato Romano. L'imperatore cominciò ad intraprendere una serie di lunghi viaggi che gli consentirono di conoscere da vicino i problemi di ciascuna delle realtà geografiche che componevano il mosaico del suolo Imperiale. Nel corso degli anni visitò le Gallie, le germanie e la Britannia dove inaugurò i lavori di costruzione del celebre vallo. Visitò poi l'oriente, ma si soffermò in particolar modo ad Atene che amava molto, infatti in numerose città della Grecia promosse un programma edilizio e di valorizzazione urbanistica. Anche in Italia Adriano fu artefice di Restauri e grandi costruzioni. A Roma riedificò e fece ereggere un monumentale mausoleo , l’attuale Castel Sant'Angelo.Celebre fu la villa di Adriano a Tivoli una vera e propria città privata. Una seconda serie di viaggi portò Adriano in Africa e qui fece costruire il fossato dell’Africa. Per quanto riguarda l'amministrazione dello stato, il Principato di Adriano Fu caratterizzato da numerose iniziative migliorative: l'annullamento dei debiti contratti con il fisco, la reintegrazione dei senatori decaduti per carenza dei requisiti patrimoniali, e soprattutto una Cri organizzazione della burocrazia Imperiale. IL PRINCIPATO SILENTE DI ANTONIO PIO (138-161 D.C.) Adriano adottò Antonino che assunse il cognome Pio per la devozione dimostrata a suo padre adottivo. Il sugo Principato duro per molti anni ma non risulta essere caratterizzato da eventi significativi. l'assenza di notizie è giustificata dalla scarsità delle Fonti, l'unico approfondimento monografico è quello costituito dalla vita dell'imperatore contenuta nella storia Augusta che è un'opera ricca di aneddoti che raccoglie le biografie di quasi tutti gli imperatori romani da Adriano alla seconda metà del III secolo dopo Cristo. Antonino continua il governo adottato da Adriano ovvero rinuncio alla politica espansionistica perché anche egli ritenne che fosse stato difficile mantenere un impero così grande e come Adriano preferì consolidare le linee di confine. infatti in Britannia, il Vallo di Adriano fu affiancato Dal Vallo di Antonino. a differenza di Adriano, Antonino trascorse una vita sedentaria a Roma. tra le opere edilizie che Antonino pesce fare in Italia ea Roma si ricordano il monumentale tempio eretto in onore della consorte Faustina Maggiore. prima di morire Adriano ordino Antonino di adottare a sua volta Marco Aurelio nipote di Antonino pezzo e Lucio Vero. Marco Aurelio sposò Faustina Minore ,figlia di Antonino, rinforzando il proprio legame con Antonino. MARCO AURELIO E LUCIO VERO: I PRINCIPI COLLEGHI Alla morte di Antonino Pio, agli inizi del 161 d.c., Impero passò nelle mani di Marco Aurelio e Lucio Vero. I due imperatori si divisero, subito , gli ambiti di intervento. Lucio Vero si spostò in Oriente dove mosse guerra all’impero partico. Ma ci fu un problema in Europa che portò Lucio Vero ad abbandonare le conquiste. Sul fronte danubiano cominciarono a farsi sempre più insisteni i barbari soprattutto quelli provenienti da nord, i Quadi e i Marcomanni che riuscirono a superare le difese. L’incursione avvenne nel 167 d.c. e l’intervento dei due imperatori ne sancì immediatamente la fine. Le truppe romane rientrate dal fronte partico portarono con sè una terribile epidemia , la cosiddetta peste antonina che decimò la popolazione. Nel 169d.c. Lucio Vero morì di ictus e il potere restò nelle sole mani di Marco Aurelio che riuscì a cacciare le tribù germaniche e a spostare la controffensiva

oltre il Danubio. Le vittorie dell’imperatore vennero immortalate nella seconda colonna detta colonna antonina. Marco Aurelio fu sostenitore dello stoicismo, corrente filosofica tanto da assumergli il nome di imperatore filosofico. scrisse I Ricordi composti durante le guerre marcomanniche. Dal punto di vista della religione fu un ecclettico ,difatti la credenza di matrice stoica fu affiancata dalla fede che l’imperatore prestò a maghi e indovini. Con Marco Aurelio inizia di nuovo la persecuzione locale contro i cristiano. Alla fine del proprio regno associò a se stesso con il rango augusto il figlio Lucio Aurelio Commodo. In questo modo ritorna a prevalere il principio dinastico. COMMODO: IL PRINCIPE GLADIATORE Commodo si trovava a fianco del padre quando questo morì. Poco dopo , il nuovo principe, stipulò un trattato di pace con le popolazioni germaniche che vanificavano gli sforzi compiuti da Marco Aurelio. A Roma , la condotta di Commodo fu vista con avversione dal senato. Furono anni di corruzione, dei costumi, della politica ma anche di negligenza per quei provvedimmenti che avrebbero potuto garantire il benessere della popolazione. Il consenso della plebe venne garantito mediante i giochi circensi a i quali secondo le fonti partecipò lo stesso Commodo. Nel corso di questo principato si susseguirono le congiure di palazzo ordite da Marcia , cugina dell’imperatorore, la quale lo avvelenò e il suo cadavere fu trascinato fuori dalle mura e abbandonato. Il senato emise la cancellazione della memoria di Commodo. (FONTE4,5,6,7)...


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