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DINASTIA ANTONINI 138-192 Principato di ANTONINO PIO (138 - 161 d.C.) -

Periodo di pace: la sua politica fu volta ad assicurare pace e stabilità, consolidò il limes, promosse sviluppo delle province e dedicò grande attenzione all’amministrazione dello Stato e in particolare delle finanze.

Principato di MARCO AURELIO (161 – 180 d.C.) -

Prime crisi: iniziarono a profilarsi alcuni problemi che di lì a poco avrebbero portato alla crisi. Il più grande problema era costituito dalla pressione dei barbari e dalle guerre con i Parti. Tutto ciò portò a n importante calo demografico, aggravato da un’epidemia di peste bubbonica. Le guerre misero inoltre fine al benessere economico del II secolo, accrescendo così il malcontento sociale. Principato di COMMODO (180 – 192 d.C.) -

Pace con i barbari: figlio naturale di Marco Aurelio, si torna alla successione dinastica. Si affrettò a concludere a pace con i barbari facendo loro varie concessioni; suscitò perciò l’opposizione del Senato e con l’esercito. Cercò di conquistarsi il consenso popolare con donativi e spettacoli, pretese inoltre onori divini. Cadde vittima dei pretoriani di una congiura di palazzo. Si Termina così il saeculum aureum. In questo periodo aumenta l’importanza dell’esercito. Inoltre molti piccoli proprietari terrieri furono costretti a vendere i loro campi. Stava intanto acquistando importanza la religione cristiana: il rifiuto di partecipare alle cerimonie religiose ufficiali e a tributare un culto all’imperatore era interpretato come un atto di ribellione, tanto che lo Stato romano in alcuni casi, scatenò contro i cristiani feroci persecuzioni.

APULEIO (Madauro, 120-170+ d.C.) -

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DE MAGIA Si tratta dell’autodifesa che Apuleio pronunciò in occasione del processo (nota anche come Apologia) contro l’accusa di magia intentata dai parenti della mogia Pudentilla. È un’orazione giudiziaria, ma spiccatamente epidittica, dove l’autore fa sfoggio delle sue conoscenze nel campo della retorica e della filosofia. FLORIDA Discorsi epidittici. LE METAMORFOSI L’opera è conosciuta anche come Asino d’oro, ma questo titolo non è originale esso è attestato per la prima volta nel De Civiate Dei di Agostino. L’opera si compone di 11 libri in prosa. La trama del “romanzo” presenta numerose analogie con l’operetta greca Lucio o l’asino di Luciano di Samosata. L’autore fa inoltre espresso riferimento alla fabula Milesia con la quale la sua opera è in stretto rapporto. La valenza dell’opera è chiaramente divulgativa, l’intento è, infatti, quello di trattenere piacevolmente il lettore....