Il Pubblico Impiego PDF

Title Il Pubblico Impiego
Course Diritto Commerciale
Institution Università degli Studi di Foggia
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Appunti sulle ultime riforme apportate alla disciplina del pubblico impiego ...


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Il Pubblico Impiego Nozioni generali Il pubblico impiego e quel rapporto di lavoro che s’instaura tra privato e lo Stato o altro ente pubblico non economico. Il rapporto di pubblico impiego si configura come:  Volontario: sia per la costituzione sia per la continuazione del rapporto è richiesta non solo la volontà della pubblica amministrazione ma anche la volontà del dipendente;  Strettamente personale;  Bilaterale: infatti, ne derivano diritti e obblighi reciproci per ciascuna delle parti;  Di subordinazione: giacché la prestazione lavorativa e svolta alle dipendenze della pubblica amministrazione da un soggetto in un rapporto istituzionale subordinato con la stessa.

Il sistema delle fonti del pubblico impiego la contrattazione collettiva. Contrattazione nazionale integrativa I rapporti di lavoro di dipendenza presso le amministrazioni pubbliche sono disciplinati dal codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa, fatte salve le diverse disposizioni contenute nel D. lgs. 165/2001. (in ciò consiste, essenzialmente, la contrattualizzazione del lavoro pubblico.) La contrattazione collettiva nazionale determina i diritti e gli obblighi direttamente pertinenti al rapporto di lavoro, e le materie concernenti le relazioni sindacali. La contrattazione collettiva disciplina, In coerenza con il settore privato, la struttura contrattuale, i rapporti tra i diversi livelli e la durata dei contratti collettivi nazionali e integrativi.

I soggetti della contrattazione L’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) ha la rappresentanza legale delle pubbliche amministrazioni, esercita a livello nazionale ogni attività riguardante le relazioni sindacali, alla negoziazione dei contratti collettivi e all’assistenza delle pubbliche amministrazioni ai fini dell’uniforme applicazione dei contratti collettivi. I rappresentanti dei lavoratori, invece, riguardo alla stipulazione di contratti collettivi nazionali, sono le organizzazioni sindacali che abbiano nel comparto una rappresentatività non inferiore al 5%. Alla contrattazione collettiva nazionale partecipano, inoltre, le confederazioni nelle quali sei una

2 figlia delle organizzazioni sindacali come sopra individuate.

Accesso al pubblico impiego e organizzazione degli uffici. Le modalità di accesso ai pubblici uffici La Costituzione prevede espressamente all’art. 97, che agli impieghi pubblici si accede mediante concorso salvo i casi stabiliti dalla legge. Tale norma è diretta ad assicurare imparzialità ed efficienza all’azione amministrativa. L’assunzione presso le pubbliche amministrazioni avviene(art. 35 D.lgs. 165/2001):  Tramite procedure selettive;  Mediante avviamento degli iscritti nelle liste di collocamento, per le qualifiche professionali ai profili per i quali sono richiesti il solo requisito della scuola dell’obbligo. La prova di concorso è stabilita dal bando, ossia l’annuncio ufficiale dell’indizione di un concorso presso una pubblica amministrazione. Questo è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (nella sezione speciale dei concorsi ed esami) oppure nel Bollettino Ufficiale della Regione di appartenenza dell’ente cui si riferiscono i posti di lavoro emessi a concorso. Una volta assunto il dipendente è soggetto a un periodo di prova, se questo termina senza che nessuna delle parti receda, il dipendente s’intende confermato in servizio. 

Requisiti per l’ammissione al pubblico impiego sono:  Cittadinanza italiana o di uno degli Stati appartenenti all’Unione Europea;  Età non inferiore a diciotto anni; idoneità fisica l’impiego;  Godimento di diritti politici;  Titolo di studio: diverso secondo la funzione e figura professionale da ricoprire. Inoltre dall’1 gennaio 2000 i bandi di concorso devono prevedere l’accertamento della conoscenza dell’uso di apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse e di almeno una lingua straniera.

Organizzazione degli uffici: tra macro e micro-organizzazione. - Macro-organizzazione: Le amministrazioni pubbliche definiscono le linee fondamentali di organizzazione degli uffici; individuano quelli di maggiore rilevanza e i modi di conferimento delle titolarità degli stessi; e terminano le reazioni organiche complessive. - Micro-organizzazione: le determinazioni per l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti lavoro sono assunte in via esclusiva degli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro.

3 Rientrano in particolare nell’esercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la gestione delle risorse umane nel rispetto del principio delle pari opportunità.

Piante organiche, dotazioni e ruoli.  Il ruolo organico indica il numero complessivo dei posti caratterizzati da stabilità.  La dotazione organica è definita come l’insieme dei posti assegnati a ciascun ruolo.  La pianta organica invece è il numero dei dipendenti che visti nella loro articolata suddivisione gerarchica, effettivamente ricopre stabilmente a tempo indeterminato i posti previsti in dotazione. Il personale che non è titolare di un posto nella pianta organica ed è finito non di ruolo ed è in genere assunto per esigenze temporanee per compiti contingenti. Per rispondere a esigenze di carattere esclusivamente temporaneo ed eccezionale, le pubbliche amministrazioni possono avvalersi delle medesime forme contrattuali, flessibili, di assunzione previste dal codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell’impresa. Ricordiamo tra questi: contratto di lavoro a tempo determinato, lavoro accessorio, contratti di formazione e lavoro, l’apprendistato. In oltre sono ammissibili nei rapporti di lavoro con le pubbliche amministrazioni anche: il part-time ed il telelavoro; (previsti da specifiche discipline)

Il legislatore inoltre contempla la possibilità, per le amministrazioni, di conferire incarichi individuali esterni a soggetti non facenti parte del personale in servizio, per esigenze per le quali non è possibile fare ricorso al personale interno.

La dirigenza pubblica. È necessario, innanzitutto, fare una distinzione tra attività d’indirizzo politico e attività di gestione amministrativa questa costituisce il punto di partenza fondamentale per condurre un’analisi sulla dirigenza pubblica.  L’indirizzo politico è il principio unificatore dell’azione dei pubblici poteri. Si sostanzia nell’individuazione, da parte gli organizzi di governo, delle scelte e dei programmi.  Tali scelte/programmi verranno poi concretizzati mediante l’esplicazione dell’attività di gestione amministrativa, di spettanza della burocrazia, ossia della dirigenza degli apparati pubblici.

Attribuzioni e responsabilità Le riforme dagli anni 90 in poi hanno progressivamente delineato il ruolo della figura dirigenziale come soggetto dotato di una propria autonomia decisionale e, di conseguenza, di precise forme di responsabilità.

4 Il dirigente, infatti, assume la responsabilità riguardo all’adozione degli atti e provvedimenti amministrativi a lui dovuti, compresi tutti gli atti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno, la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa. (L’autonomia decisionale del dirigente si esplicita in: autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, organizzazione delle risorse strumentali e di controllo). La riforma Brunetta in primo luogo mostra il dirigente quale vero e proprio datore di lavoro pubblico, responsabile della gestione delle risorse umane, della qualità e quantità delle prestazioni svolte dai dipendenti. Inoltre i dirigenti sono tenuti anche a compiere la valutazione del personale assegnato ai loro uffici, al fine non solo di progressione economica tra le aree, ma anche della corresponsione d’indennità e premi incentivanti.

Accesso alla dirigenza In ogni amministrazione è istituito un ruolo dei dirigenti, articolato in due fasce dirigenziali: la prima fascia e la seconda. L’accesso alla qualifica di dirigente di seconda fascia nelle amministrazioni statali avviene per concorso diretto nelle singole amministrazioni oppure per corsoconcorso selettivo di formazione bandito dalla scuola superiore della pubblica amministrazione. L’accesso alla prima fascia dirigenziale, invece, avviene, per il 50% dei posti, per titoli ed esami indetto dalle singole amministrazioni.

Incarichi dirigenziali. A ogni dirigente spetta un incarico. Con il provvedimento di conferimento (dell’incarico) sono individuati l’oggetto dell’incarico e gli obiettivi da conseguire, con riferimento alle priorità, ai piani ai programmi definiti dall’organo di vertice nei propri atti d’indirizzo. La durata dell’incarico può essere inferiore a tre anni se coincide con il conseguimento del limite di età per il collocamento a riposo dell’interessato. Gli incarichi sono rinnovabili.

Doveri del pubblico dipendente e il codice di comportamento I doveri del dipendente possono essere raggruppati in due ampie tipologie. La prima è di stampo puramente pubblicistico riconducibile al dovere di fedeltà alla Repubblica, ai principi d’imparzialità e buon andamento. L’altra tipologia si richiama invece ai doveri di diligenza, obbedienza e fedeltà. (sanciti anche per il rapporto di lavoro privato) Tra i principali doveri: Quello di esclusività: il dipendente pubblico infatti non può svolgere attività

5 commerciali, imprenditoriali, industriali, artigianali professionali in costanza di rapporto di lavoro. In altre parole il pubblico impiegato è tenuto a riservare tutta la sua attività lavorativa all’amministrazione. Inoltre è stabilito un nuovo codice di comportamento dei pubblici dipendenti: esso definisce i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti a osservare. Esso è presentato al dipendente all’atto dell’assunzione.

Diritti del lavoratore pubblico I diritti del lavoratore pubblico possono essere distinti in: patrimoniali e non patrimoniali.  Fra i diritti patrimoniali il più importante è quella la retribuzione. La retribuzione si articola in genere in: o un trattamento fondamentale comprensivo delle voci al carattere fisso e continuativo o un trattamento accessorio, costituito da emolumenti eventuali ed occasionali (la definizione di trattamenti accessori è definita dai contratti collettivi)  Tra i diritti non patrimoniali occorre citare: o Il diritto all’ufficio, inteso come diritto alla permanenza nel rapporto di lavoro; o Il diritto allo svolgimento delle mansioni, il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto; *. o Il diritto alla progressione, relativa ai passaggi interni dei dipendenti pubblici sia fra nuove aree funzionali sia all’interno della stessa area. Ricordiamo che le progressioni si distinguono in economiche, laddove esse si rendano concrete in scatti da una posizione economica all’altra nell’ambito della medesima area funzionale; e di carriera, nel caso siano scatti di posizione economica da un’area contrattuale a quella superiore.

o Il diritto al riposo, il lavoratore ha diritto ad avere ferie e ad astenersi per motivi particolari o in caso di malattia; (noi dopo l’orale) o Il diritto alla riservatezza, il rispetto di particolari condizioni per il trattamento da parte di soggetti pubblici di dati sensibili; o Il diritto alle pari opportunità

*La mansione è il contenuto specifico dell’obbligazione lavorativa. La relativa disciplina è recata nel D. lgs.165/2001: Il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o alle mansioni equivalenti ovvero a quelle corrispondenti alla qualifica superiore che abbia successivamente acquisito per effetto di procedure selettive. Per obiettivi di servizio il lavoratore può essere adibito a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore: -nel caso di mancanza di un posto in organico: per non più di sei mesi prorogabili fino a dodici; -nel caso di sostituzione di un altro dipendente assente: per la durata dell ’assenza, con esclusione dell’assenza per ferie. (l’assente mantiene il diritto alla conservazione del posto) I tali casi (di sostituzione), il lavoratore ha diritto al trattamento previsto per la qualifica superiore,

6 per il periodo di effettiva prestazione.

La responsabilità dell’impiegato per l’inosservanza di norme giuridiche La responsabilità dell’impiegato per l’inosservanza di norme giuridiche può essere:  Penale, quando la trasgressione ai doveri di ufficio da parte l’impiegato assume il carattere della violazione dell’ordine giuridico generale e si concretizza nella figura del reato.  Civile, quando dalla trasgressione dei doveri d’ufficio ne deriva un danno per l’ente pubblico (c.d. Responsabilità patrimoniale), la relativa sanzione consiste nell’obbligo di risarcire il danno.  Amministrativa, quando l’inosservanza dolosa o colposa di obblighi di servizio comporti un danno patrimoniale all’amministrazione. (non chiedetemi la differenza tra resp. Civile e Amm. Perché non l’ho capita nemmeno io) Data, la diversa causa, le tre forme di responsabilità possono agire congiuntamente nei riguardi della stessa persona, ancorché unica sia la trasgressione da questa commessa.

La responsabilità disciplinare La responsabilità disciplinare deriva dalla violazione dei doveri inerenti al rapporto d’impiego da parte del dipendente. L’attuale disciplina (anche a seguito della riforma Brunetta) dispone la definizione di un catalogo d’infrazioni particolarmente gravi assoggettati al licenziamento. Ferma la disciplina in tema di licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo, si applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento in caso di:  Falsa attestazione della presenza in servizio;  Giustificazione dell’assenza tramite certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia;  Assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi, superiore a tre nell’arco di un biennio o comunque per più di sette giorni nel corso degli ultimi 10 anni ovvero mancata ripresa del servizio, in caso di assenza ingiustificata, entro il termine fissato dall’amministrazione;  Ingiustificato rifiuto del trasferimento;  Falsità documentali o dichiarative commesse ai fini o in occasione dell’istallazione del rapporto di lavoro ovvero di progressioni di carriera;  Reiterazione nell’ambiente di lavoro di gravi condotte aggressive o moleste o minacciose o ingiuriose o comunque lesive dell’onore e della dignità personale altrui;  Condanna penale definitiva, riguardo alla quale è prevista l’interdizione perpetua dai pubblici uffici;  Scarso rendimento per almeno un biennio. Ricordiamo inoltre la nuova normativa di contrasto ai cosiddetti furbetti del cartellino. Questa

7 intende punire in maniera immediata la falsa attestazione della presenza accertata in flagranza oppure attraverso strumenti di videosorveglianza o registrazione delle presenze: è con riferimento a tali condotte che andrà ad applicarsi la sospensione cautelare del servizio (immediata e comunque entro quarantott’ore), senza preventiva audizione del lavoratore. Se poi la sospensione sarà confermata in sede di procedimento disciplinare, allora ciò potrà comportare licenziamento del dipendente ritenuto colpevole .

Lo svolgimento del rapporto d’impiego. Il rapporto di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione è un rapporto di lunga durata ed è, quindi, destinato a subire nel corso del tempo modificazioni che possono investire sia la pubblica amministrazione sia i contenuti della prestazione lavorativa. Può verificarsi una modificazione del contenuto del diritto patrimoniale (progressione economica) o della prestazione lavorativa (mutamento di mansioni) del dipendente. Possono però verificarsi anche altri cambiamenti del rapporto che implicano la sospensione dell’obbligo della prestazione lavorativa (aspettativa e collocamento in disponibilità).  Aspettativa: l’aspettativa comporta la sospensione dell’obbligo della prestazione lavorativa e, di regola, anche la sospensione dell’obbligo retributivo gravante sul datore di lavoro. L’aspettativa può essere concessa per varie cause, ad esempio: per motivi comprovati personali o di famiglia; per servizio militare; ecc. Ricordiamo, inoltre, alcune ipotesi che implicano un mutamento della sede in cui è svolta la prestazione di lavoro oppure del soggetto che fruisce della prestazione lavorativa:  Il comando: il dipendente è chiamato a prestare temporaneamente servizio presso un’amministrazione statale diversa da quella di appartenenza o presso enti pubblici;  Il distacco: consiste in un trasferimento della sede di servizio presso un ente diverso dalle pubbliche amministrazioni;  Il collocamento fuori ruolo: Può essere disposto per disimpegno di funzioni dello Stato o di altri enti pubblici attinenti agli interessi dell’amministrazione, che lo dispone e che non rientrano nei suoi compiti istituzionali. Anche in questo caso il provvedimento non comporta la modificazione dello stato giuridico del dipendente;  Il temporaneo servizio all’estero: il personale che presta temporaneo servizio all’estero resta, comunque, a tutti gli effetti dipendente dell’amministrazione di appartenenza.  Assenza per malattia: il dipendente assente per malattia ha diritto alla conservazione del posto purché la malattia non superi i diciotto mesi cumulando le assenze degli ultimi tre anni; in casi particolarmente gravi, tale periodo si raddoppia (ma senza retribuzione)

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Mobilità Mobilità individuale. Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti, appartenenti a una qualifica corrispondente in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento, previo assenso dell’amministrazione di appartenenza.

Mobilità c.d. obbligatoria, i dipendenti possono essere trasferiti all’interno della stessa amministrazione o, previo accordo tra le amministrazioni interessate, in altra amministrazione, in sedi collocate nel territorio dello stesso comune ovvero a distanza non superiore a 50 km dalla sede cui sono adibiti.

La mobilità collettiva, invece, riguardo ai casi di eccedenza di personale. Le amministrazioni, di fatto, ogni anno devono verificare l’esistenza di eventuali situazioni di soprannumero o, comunque, eccedenze di personale , sulle esigenze funzionali o alla situazione finanziaria. Se vi è esubero però il dirigente responsabile deve dare un’informativa preventiva alle organizzazioni sindacali. Trascorsi 90 giorni dalla comunicazione ai sindacati l'amministrazione colloca in disponibilità il personale che non sia possibile impiegare diversamente nell'ambito della medesima amministrazione e che non possa essere ricollocato presso altre amministrazioni nell'ambito regionale. La contrattazione collettiva nazionale può, tuttavia, stabilire criteri generali per consentire, la gestione delle eccedenze di personale attraverso il passaggio diretto ad altre amministrazioni al di fuori del territorio regionale. Il personale in disponibilità va scritto in appositi elenchi, secondo l’ordine cronologico di sospensione del relativo rapporto di lavoro ed ha diritto a un’indennità pari all’80% della retribuzione per la durata massima di 24 mesi. Il rapporto di lavoro s’intende definitivamente risolto a tale data.

L’estinzione del rapporto d’impiego Il rapporto di pubblico impiego è soggetto a vicende estintive e di varia natura, che trovano la loro origine nella disciplina pattizia, pubblicistica e privatistica. Disciplina pattizia Cessazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato ha luogo per:  Licenziamento (con o senza preavviso) disciplinare;  Compimento del limite di età;  Dimissioni del dipendente;  Decesso del dipendente;  Superamento del periodo di comporto in caso di malattia. Disciplina pubblicistica Decadenza dell’impiego:  per perdita della cittadinanza italiana;  per avvenuta accettazione di una missione o di un incarico da autorità straniera senza autorizzazione del M...


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