Introduzione letteratura latina PDF

Title Introduzione letteratura latina
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Course LINEAMENTI DI LETTERATURA LATINA
Institution Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
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LETTERATURA LATINA La nascita della letteratura latina • A differenza della letteratura greca, quella latina ha un’origine ben definita. L’anno con cui la nascita di questa coincide è il 240 a.C. (III secolo)

↓ Il 241 a.C. è l’anno che segna la fine della prima guerra punica. Cartagine viene sconfitta e Roma si afferma come potenza internazionale riuscendo a trattare con le altre potenze del Mediterraneo. A questo proposito, la civiltà latina sente l’esigenza di una cultura all’altezza del nuovo prestigio di Roma. È necessario quindi affiancare l’egemonia politica ad un’attività culturale. • Nel 240 a.C. Livio Andronico produsse un’opera teatrale, il copione in forma scritta di quest’ultima diviene la testimonianza dell’origine della letteratura latina intorno a quello stesso anno. In seguito, a sostenere questo, furono poi anche autorità come Cicerone. Egli stesso nel suo “Brutus” affermò che “Livius primus fabulam docuit”. Livio Andronico era originario della Magna Grecia, vale a dire quella parte di territorio greco assoggettato dai romani; egli quindi aveva probabilmente recepito anche tratti caratteristici della stessa cultura greca.

↓ Per questo motivo, fonti come Porcio Licino, sostenevano che l’opera teatrale di Livio Andronico sancisse la nascita della letteratura latina e che questa, con il suo passo alato, si recò tra il 218 ed il 202 a.C. (seconda guerra punica) presso il selvaggio popolo romano. A questo proposito, la genesi della letteratura latina viene vista come risultato di un’acculturazione greca. Non era solo Porcio Licino a rappresentare i romani come un popolo selvaggio; anche lo stesso Orazio celebrava i latini come rozzi ed incolti, una civiltà che acquisì le arti solo grazie alla Grecia. • La civiltà latina possedeva però una tradizione culturale ancor prima dell’acculturazione greca e della nascita della stessa letteratura.

In principio, il popolo romano era legato ad una tradizione orale piuttosto che scritta, nonostante disponessero dell’alfabeto già da oltre tre secoli. Per questo motivo infatti, parliamo di assenza di letteratura e non di assenza di cultura; la civiltà latina non possedeva alcuna produzione scritta che potesse essere letta e potesse quindi creare “letteratura”. Uno dei motivi per cui i romani erano spesso stati rappresentati come selvaggi era proprio questo: l’alfabeto a loro disposizione era usato in senso elitario, quindi per la vita religiosa (epigrammi funerari lungo le vie dei cimiteri) ed amministrativa e non per comporre letteratura.

↓ La letteratura latina viene catalogata come “traduzione” di quella greca poichè la cultura romana era priva di testi scritti che celebrassero la loro tradizione. I generi trattati dai principali autori latini infatti, si rifacevano a generi già maturi in Grecia come il genere epico (Odissea) ed il genere teatrale. • La fine della letteratura latina per molti può coincidere con la data del crollo dell’impero romano d’occidente (476 d.C.), essa quindi va dal III secolo a.C. al II secolo d.C. • A Roma non esisteva la figura dell’intellettuale, o in particolare del letterato. Nessuno era retribuito per svolgere questa attività. Coloro che si classificavano come intellettuali erano i membri dell’elite dirigente, la letteratura quindi era un aspetto collaterale dell’impegno civile. L’esercizio principale era dirigere la città e l’impero, in maniera marginale veniva coltivata la letteratura. Il ruolo di intellettuale poteva talvolta essere ricoperto anche dai “clientes”, cioè da coloro che si legavano ad un esponente della classe dirigente e venivano da questo mantenuti in cambio di fedeltà (che si traduceva spesso in voti). Esempi di “clientes” sono lo stesso Livio Andronico ed altri autori come Terenzio e Cecilio Stazio (infatti portano il nome dei loro “patrones”). I generi della letteratura latina erano suddivisi tra membri della classe dirigente e clientes. I primi scrivevano di storiografia, letteratura religiosa, trattatistica retorica e letteratura giuridica. I secondi trattavano satira, opere teatrali, epica, poesia, epigrammi, ecc..

↓ La produzione letteraria è espressione dell’elite di governo, dei suoi bisogni e della sua visione del mondo. Il prestigio acquisito da Roma dopo la vittoria delle guerre puniche viene affiancato ad una cultura all’altezza dello stesso potere internazionale raggiunto dalla città.

Il teatro come genere letterario • Il termine “teatro” deriva dal verbo greco che in traduzione esprime il guardare qualcosa in maniera continuata (= “stare a vedere”). L’etimologia del sostantivo “spettacolo” - “spectaculum”, derivato dal verbo latino “spectare” - richiama l’idea di guardare in maniera continuativa una rappresentazione. Non a caso, la parola “dramma” viene tradotta dal greco con “azione”. • Tra i latini il genere teatrale era già esistente, esso diventa letteratura quando le rappresentazioni messe in scena vengono racchiuse in un copione scritto (240 a.C.) Gli spettacoli teatrali vengono considerati letteratura nel momento in cui si verifica il passaggio da una cultura orale ed “agita” ad una cultura scritta e “conservata”.

↓ Il genere teatrale è importante non solo perché è il primo genere letterario ma anche perché è il primo genere di massa, esso riesce a raggiungere un pubblico vasto ed eterogeneo. A testimoniare il fatto che il teatro fosse un vero e proprio genere di massa sono i prologhi delle opere di Plauto, queste parti introduttive predicate prima di ogni spettacolo avevano lo scopo di spiegare al pubblico come comportarsi durante la rappresentazione. Attraverso i prologhi delle commedie plautine proviamo quindi come il genere teatrale fosse legato alla massa. 

Le rappresentazioni venivano messe in scena durante occasioni speciali – ad esempio festività religiose – ed erano offerte dallo stato. Esse si svolgevano in pieno giorno, con buone condizioni metereologiche e all’aperto (oppure in luoghi che davano la parvenza di un teatro, come i tempi. Non si parla mai di ambienti chiusi com’è abituale per noi oggi). Per questi motivi, il pubblico era spesso rumoroso e poco attento.

N.B. Proprio perché si parla di spettacoli che si svolgevano all’aperto e quindi senza gli spazi specifici che prevede oggi il teatro (platea, palco e quinte), non esisteva una soglia tra palcoscenico e spettatori. A questo proposito, non esiste rottura della quarta parete poiché fisicamente non esistevano nemmeno le altre tre. Le commedie di Plauto si rivolgono infatti direttamente al pubblico. 

Il genere teatrale raggiungeva un pubblico vasto ed eterogeneo, motivo per il quale esso veniva considerato pericoloso. A questo proposito, gli autori dei copioni sono tutti legati – attraverso rapporti di clientela – a membri della classe dirigente. Per raggiungere maggiore controllo su questo genere così pericoloso, le rappresentazioni erano inoltre organizzate dallo stato e questo disponeva di magistrati tenuti a visionare i copioni prima della scena: nascono così i primi episodi di censura. ↓

Per via di questi “meccanismi di sbarramento”, l’autore latino Nevio tentò di utilizzare la scena anche ai fini della polemica politica. Egli pronunciò la formula «libera lingua loquemur ludis liberalibus», ovvero «parleremo con libertà di parola durante i ludi in onore di Libero». N.B. Libero è il nome di una divinità greca, il corrispettivo per i latini è Dioniso (un dio legato al vino e a riti proibiti, è sintomo perciò di qualcosa che inibisce e che permette di lasciarsi andare). Questo dimostra come i romani non sostituivano le divinità dei popoli conquistati con le loro, anzi le accettavano e facevano in modo che entrambe coesistessero. A questo proposito si parla di sincretismo religioso. Con la sua formula Nevio non vuole una semplice rivendicazione di libertà di parola, egli vuole anche suscitare una reazione da parte di chi ascolta. In questo modo, il rumore creato dalle sue parole non solleverà solo polemica politica ma si diffonderà facendo in modo che le sue opere vengano ricordate proprio grazie a quella sentenza provocatoria. ↓ 

La difficoltà di comprensione della lingua latina nasce dal fatto che molto spesso siamo costretti a ricostruire e comprendere opere solo attraverso frammenti che ci pervengono oppure attraverso parole espresse da terzi nei confronti di un autore. Un testo antico ci può quindi giungere in maniera indiretta o diretta – il secondo caso si verifica quando siamo di fronte all’opera originale.

Es. Alla luce di alcuni versi di Nevio in cui l’autore criticava – attraverso una satira velata – la personalità di Scipione, Catone potette espellere un senatore.

Il senatore in questione, proprio come lo Scipione dei versi di Nevio, non potendo essere attaccato sulle imprese che egli aveva compiuto lo era stato sulla sua personalità. Egli venne espulso a causa della sua cattiva condotta, aveva baciato sua moglie alla luce del giorno sotto gli occhi di tutti. 

Le rappresentazioni teatrali si svolgevano durante occasioni pubbliche. Lo stato (identificato come impresario e committente) finanziava i privati (scrittori e capocomici); se lo spettacolo era stato gradito dal pubblico il committente continuava a finanziarlo e ad autorizzare la sua rappresentazione, mettendo così in buona luce l’autore.

I diversi generi teatrali 

I latini avevano ripreso dai greci i loro generi teatrali, tra questi la commedia e la tragedia. Durante la tragedia venivano narrate storie di dei ed eroi tratte dal mito, esse erano alla base della cultura antica. Durante la commedia invece, venivano messe in scena le imprese di persone comuni – le stesse vicende venivano il più delle volte stereotipate. La commedia è legata al riso. Possiamo distinguere due differenti tipi di tragedia, quella cothurnata e quella praetexta. I coturni erano zoccoli usati da attori greci durante le rappresentazioni, questi avevano la funzione di distinguere l’altezza tra i vari personaggi: dei, eroi e mortali. A tal proposito, le cothurnate sono tragedie di ambientazione greca. La toga pretesta era invece l’abito indossato dai magistrati romani, per questo le praetexte sono tragedie di ambientazione latina. La stessa distinzione vale per la commedia: essa può essere palliata o togata. Il pallio era un mantello tipicamente indossato dai greci, le commedie palliate sono quindi di ambientazione greca. La toga invece, era la divisa portata dai romani; a questo proposito l’ambientazione delle commedie togate è latina.

TRAGEDIA

COTHURNATA

COMMEDIA

PRAETEXTA

PALLIATA

TOGATA

 Anche se il teatro greco ha influenzato quello romano, non vuol dire che entrambi abbiano le stesse caratteristiche. A differenza del teatro greco, quello latino non ha divisione in atti.

Inoltre, sono gli stessi attori a cantare e questo sottolinea la mancanza di un coro: per questo motivo il teatro romano è molto più simile alla lirica (esso prevedeva aree liriche accompagnate da recitativi)....


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