Letteratura Latina I: schema autori PDF

Title Letteratura Latina I: schema autori
Author Leonardo Rinella
Course Letteratura latina I
Institution Università Cattolica del Sacro Cuore
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Summary

Riassunto schematico completo degli autori di letteratura latina, realizzato con una sintesi dei contenuti del libro e di appunti personali, per il corso di Luigi Galasso, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore....


Description

SCHEMA: LETTERATURA LATINA Fondazione di Roma La leggenda si basa su un raccordo mitologico ereditato e rielaborato. Come racconta Virgilio, Enea, figlio di Venere, fuggì da Troia in fiamme ed esule raggiunse le coste Laziali. Sposò Lavinia, regina dei latini. Ascanio-IULO, figlio di Enea, fondò Albalonga. Il figlio e legittimo erede del re Proca di Albalonga, Numitore, venne spodestato dal fratello Amulio. Divenuto re, Amulio costringe la figlia di Numitore a fare voto di castità e diventare Vestale così da non avere discendenti e generare un possibile pretendente al trono. Il Dio Marte però s’innamorò della fanciulla e la rese madre di due gemelli: Romolo e Remo. Amulio ordinò il loro assassinio per annegamento. Il servo non riuscì ad ucciderli e li abbandonò all’interno di una cesta sulla riva del fiume Tevere, che li porterà nel Lupercale. Vennero allattati da una lupa che aveva perso i cuccioli. I due gemelli vennero trovati dal pastore Faustolo e li crebbe come suoi figli. Fecero ritorno ad Albalonga e rimisero sul trono il Nonno Numitore. Rifiutarono di abitare ad Albalonga perché volevano lasciare il governo al nonno ed ottennero il permesso di fondare una nuova città proprio dov’erano cresciuti. - Romolo voleva chiamarla Roma e fondarla sul Palatino. - Remo voleva chiamarla Remora e fondarla sull’Aventino: Toccava agli dei indicare chi avrebbe regnato. Avvoltoi apparvero ad entrambi. Nacque una discussione, Remo colpito a morte cadde a terra. Livio riporta un’altra versione: Remo avrebbe scavalcato le mura appena costruite e Romolo colmo d’ira l’avrebbe ucciso. La città fu fondata nel 753 a.C. sul colle Palatino da Romolo che divenne primo re di Roma.

SOCIET¿ ROMANA Rigidamente divisa in classe. Umili origini: plebei Nobili origini: patrizi Il termine Plebe entrò in uso in età repubblicana in contrapposizione al patriziato. I patrizi presero il potere nel 509 a.C. quando il re Tarquinio il superbo venne detronizzato e si pose fine alla monarchia. Tarquinio: ultimo re etrusco. I patrizi limitavano ai soli componenti del loro ordine il governo della città tramite l’istituzione del consolato, dicendo di essere discendente dei Patres, i primi senatori, erano i soli che potevano detenere gli auspici degli dei. Nei Comizi centuriati contavano più i voti dei patrizi anche se meno numerosi dei plebei.

- Patrizi avevano tutte le magistrature, i collegi sacerdotali ed il senato. Le leggi furono tramandate oralmente da un pater familias al successore e solo i patrizi ne avevano accesso. L’interpretazione delle leggi era in mano ai patrizi con i Collegi degli Auguri che decretavano i giorni fausti ed infausti. Secessione dell’Aventino: nel 494 a.C. la plebe si ritirò sul colle dell’Aventino, una specie di sciopero di forza lavoro. Fu creata un’assemblea della plebe: il concilia plessi tributa. Potevano emanare decreti ed era guidata da due rappresentanti dell’ordine, i tribuni della plebe che avevano diritto di veto sulle leggi dei magistrati ed avevano inviolabilità personale. 451 a.C. anche la redazione delle leggi delle XII tavole, affisse pubblicamente nel foro.

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I contrasti continuarono per anni, nel 367 a.C. quando Stolone e Sestio promulgarono leggi Liciniae Sextiae che sanciva l’elezione di uno dei due consoli fra l’ordine plebeo.

RELIGIONI Nell’età monarchica, 753-509 a.C. e durante le leggi delle XII tavole: progressivo intreccio fra culti di religioni conquistate e religione degli origini. Non vi era un rapporto spirituale, ma adempimento di alcuni atti di culto. HOMO PIUS: è colui che ha rispetto per il sacro. La pratica religiosa ha molta importanza nella vita sociale. All’inizio ricorre un culto fatto di formule che avevano lo scopo di allontanare gli spiriti maligni: INDIGNITAMENTA. Religione del Do Ut Des: propiziare con atti di culto le forze animate da principi vitali. IV secolo: contatti col mondo etrusco e greco.

- Conquistata una città, il sacerdote Feziale con dei riti invitava gli dei a passare dalla loro parte. Libri Sibillini: libri di origine greca contenente oracoli della Sibilla Cumana, scriveva in esametri i suoi vaticini sibillini. Livio dice che i Libri Sibillini venivano consultati in caso di decisioni importanti ed in caso di eventi minacciosi contro Roma. Le divinità romane avevano due grandi categorie: INDIGITES: dei originari come Silvano, Cerere, Fauno NOVENSIDES: dei stranieri i cui culti furono introdotti successivamente. - di origine Etrusca sono Minerva e Venere - numerose le divinità di origine greca con nome Latino. Numa Pompilio stabilì i collegi sacerdotali più importanti: Flamini, culto di una singola divinità Vestali, custodivano il fuoco sacro della dea del focolare Auguri guardavano gli auspici col volo degli uccelli, Aruspici chiarivano la volontà divina con le viscere degli animali.

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Pontefici: deriva da Pontem Facere, fu uno di loro a fare il Ponte Sublicio per celebrare i culti sacri in entrambe le sponde del Tevere. - Funzione politica, erano giuristi che codificavano ed interpretavano le leggi. - Redigevano Annales, cronaca di eventi con date. - Fasti erano calendari che indicano giorni fasti e nefasti durante i quali non si doveva svolgere alcuna attività.

PERIODIZZAZIONE ETÀ MONARCHICA 753 a.C. - 509 a.C

ETÀ REPUBBLICANA 509 a.C. - 31 o 27 a.C.

ETÀ IMPERIALE 31 o 27 a.C. - 476 d.C.

ALTOREPUBBLICANA dal 509 al 367 a.C. ETÀ MEDIOREPUBBLICANA dal 367 al 133 a.C. ETÀ TARDOREPUBBLICANA dal 133 al 31 o 27 a.C

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LETTERATURA: ORIGINI Tra la fondazione e la prima rappresentazione di un dramma in lingua latina passano quasi 500 anni: - 753 - 240 a.C. Nel frattempo si era sviluppata la cultura latina, ma non si adoperava l’uso della scrittura per opere letterarie. Prime testimonianze dell’alfabeto testimoniano la derivazione da un particolare alfabeto greco: - usato nella città di Cuma con elementi di derivazione Etrusca. La letteratura nasce già adulta. Sallustio: i Romani sono bravi ad accogliere in maniera critica le culture dei popoli alleati e sottomessi, così da affrontare il discorso che lega Grecia e Roma. Ars Poetica di Orazio: dice che i Romani hanno portato le arti greche, una volta conquistate, nel lazio agreste. Testimonianze scritte: - Fibula Praenestina, fibbia d’oro del VII secolo - Cippo del Foro VI a.C. - Cista Ficoroni, iscrizione in vaso cilindrico di bronzo. - Vaso di Dueno, inciso messaggio amoroso. - Epitaffio in Saturni, di Lucio Cornelio Scipione Barbato La scrittura veniva usata per scopi politici, espressione di un’aristocrazia culturale: - Leges Regiae risalenti all’età monarchica. - Leggi delle XII tavole del 450 a.C., importante conquista per gli strati più deboli. - Annales, registrazione di eventi più importanti raccolti tutti da Publio Munzio Scevola nel 280 a.C. col nome di Annales Maximi. - Fasti, liste di mangiatrati, trionfi riportati in guerra. - Commentarii: stampo memorialisti di uso individuale che assumevano il ruolo di documentazione pubblica se depositati nei collegi sacerdotali. Forme preletterarie: - Carmen: grande fluidità di forma e contenuti. Ritmicità con numerose figure di suono per conferire sonorità ed aiutare la memorizzazione. • Verso Saturnio: difficile stabilire l’origine, se Italica o influenza greca, sia stabilire lo schema metrico base. • Carmina Triumphalia: per le vittorie militari • Carmina Convivalia: citati durante i banchetti. Il termine Carmen ha un uso generalizzato. Grande tessitura ritmica. Sottile la differenza in essi fra verso e prosa. - Poesia Sacrale: Carmen Arvale, Carmen Saliare, Carmen Lustrale. Carattere d’improvvisazione preletteraria: - Fescennini e Ludi: di origine Etrusca - Neniae e Laudationes Funebres: lamenti e celebrazioni funebri.

- Versi Fascennini: da Fascinum, malocchio, funzione apotropaica. Contadini si scambiano insulti e licenziosità

- Satura Drammatica: notizie da Tito Livio. Dopo una grande epidemia per placare gli dei, vennero rappresentati dei ludi scenici. Vennero dall’Etruria degli attori che senza testo improvvisavano battute, danza, suono di flauto. I Romani cominciarono ben presto ad imitarli, ma inserendo facezie e farse, come i Versi Fascennini. • I testi vennero poi regolati da testo scritto. • 240 a.C. Livio Andronico vi inserì un’azione unitaria. Da questo momento il teatro ebbe due direzione:

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- l’imitazione comica e tragica di quello greco - farse licenziose che poi si unirono con l’Atellana.

- Atellana: chiamata Farsa Osca. Nata ad Atella (Campania). • Rappresentazione esasperata delle azioni dell’uomo comune. Tipico l’uso di maschere. • Ci sono almeno 5 tipi: a) Maccus b) Bucco c) Pappus d) Dossenus e) Mandocus.

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Grande oscenità. Forse l’Atellana è originaria della Magna Grecia ed aveva carattere rituale. Quando era preletteraria si basava sull’improvvisazione. Ripetitività di situazioni ed intrecci.

Appio Claudio Cieco: grande importanza politica. Console nel 307 a.C. e nel 296 a.C., fu censore nel 312 ed anche dittatore. Grandi imprese militari contro Etruschi, Sabini e Sanniti. A lui si deve la via Appia. A lui vengono attribuite l’introduzione del ROTACISMO, un’orazione per la pace di Pirro e sentenze di carattere Orfico e Pitagorico: “Ciascuno è artefice della propria fortuna”. Importanza all’arte oratoria: grane importanza per i romani che ne fanno un’arte totalmente propria. Cieco fu l’iniziatore dell’attività retorica.

IL TEATRO ROMANO ARCAICO Nasce quando Livio Andronico nel 240 a.C. mette in scena una scena in sé compiuta, una FABULA, creando distinzione fra cantato e recitato (cantica e deverba).

Contaminatio: modelli teatrali greci.

- Cothurnata: tragedia di ambientazione Greca (Coturni: calzari dei greci), con Livio Andronico, Nevio, Ennio, Pacuvio e Accio.

- Praetexta:#tragedia#di#ambiente#Romano.#

- Palliata:#commedia#di#ambiente#Greco#(Pallio:#indumento#dei#Greci),#Plauto,#Cecilio#Stazio#e# Terenzio.# - Tabernaria: commedia di ambiente Romano con personaggi plebei e non nobili. - Trabearia: commedia con personaggi aristocratici e cavalieri. - Togata: opera teatrale di ambiente romano. Histriones deriva da etrusco ister. I Romani non usano il teatro stabile, ma impalcature smontabili. Primo teatro fisso nel 61 a.C. Unica celebrazione religiosa: Ludi Romani, organizzati da magistrati e pretori. Il più antico autori di Ludi Scaenici fu proprio quello di Livio Andronico. Grande influenza dall’Atellana per farse e personaggi “tipo”, permette di far interpretare allo stesso attore diversi personaggi.

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AUTORI LIVIO ANDRONICO (280 - 200 a.C.) Viene convenzionalmente considerato l’iniziatore della letteratura latina. - Originario di Taranto, nacque nel 280 a.C. - nel 262 a.C., raggiunge Roma dopo la fine della guerra fra Roma e Taranto. - Condotto a seguito del nobile romano Livio Salinatore di cui fu liberto e da cui prese il suo prenomen. - Divenne Grammaticus, insegnò latino e greco. - Autore di testi drammatici. Il primo rappresentato ai ludi romani. 207 a.C. scrisse un inno per Giunone cantato nel corso di una processione. Morì nel 200 a.C.

- Raccolte delle sue tragedie, Cothurnatae, circa 40 versi e 9 titoli. • Molte legate al ciclo Troiano: - Achilles - Aiax Mastigophorus - Equos Troianus - Aegistus. Nei suoi drammi era chiaro il modello greco di Sofocle ed Euripide, rielaborati.

- Produsse anche commedie di cui restano solo i titoli: • Glodiolus • Virgo • Varguso • Verpus Si cimentò nel genere epico: - ODUSIA, giunti 40 versi in metro Saturno. • Un rifacimento dell’Odissea, non una semplice traduzione. • Il modello di Omero era presente, ma produsse una traduzione artistica, fruibile come opera autonoma. • Richiama i luoghi italici che l’Odissea aveva visitato • si sforza di trasportare l’opera in ambiente romano, tentando una romanizzazione • fondamento eziologico al mito della fondazione di Roma. • La vicenda di Ulisse appare analoga a quella di Enea: era fratello di sventura del progenitore dei Romani. Aveva rapporti stretti con l’occidente. • L’Odissea vede esaltati i valori della patria e della famiglia per i quali Odisseo rinuncia all’immortalità. • Sostituisce l’invocazione alle MUSE con le ROMANE CAMENE. • Funzione pedagogica dell’Odissea: celebrazione della saggezza e della riflessione. • Livio Andronico, impregnato di cultura ellenistica, riflette sull’ethos piuttosto che sul pathos. • Forte volontà di aderenza all’originale. • Traduzione artistica: conservare il messaggio che viene tramandato, modificare ciò che risulta intraducibile.

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GNEO NEVIO (275/271-201 a.C.) Poeta epico dell’età arcaica. Cittadino romano di origine campana, di Capua. Nacque tra il 275-271 a.C. Pertecipò alla prima guerra punica nel 264-241 a.C., combattendo contro i Cartaginesi negli ultimi anni del conflitto. Nel Miles Gloriosus di Plauto sappiamo che venne messo in prigione a Roma. Ebbe scontri con la nobiltà, con la famiglia dei Metelli. Grazie all’intervento dei tribuni della Plebe, la sua pena fu tramutata in Esilio, che trascorse ad Utica, vicino Cartagine. La morte fra il 204-201 a.C.

Dopo la prima guerra punica ebbe l’impulso e l’ispirazione di scrivere un poema per quegli eventi:

- BELLUM POENICUM, poema epico-storico • l’argomento è la prima guerra punica, celebrando la forza del popolo romano. • Contraddistinto da una forte polemica anti-aristocratica. • Versi Saturni, concepito come Carmen Continuum senza divisione interna. • Nel II secolo a.C. è stato diviso in 7 libri. - Primi 3 libri: preistoria di Roma, dalla partenza di Enea alla fondazione di Roma. - Altri 4 libri: parte storica più recente. • Rimangono purtroppo 60 frammenti di cui pochi superano 2-3 versi. • Dall’epos di età ellenistica deriva la presenza degli dei e del mito. • Elementi innovativi: • storia di Roma • fatto storico recente come guerra punica. • Vuole lanciare un messaggio al popolo: comunica la fede nella certezza della vittoria finale per tutti coloro che sono in pericolo. • Il protagonista non è un uomo, ma un intero popolo. • La digressione mitologica ha una funzione ideologica. • È cantore del popolo romano, il quale tutto eredita l’eredità degli antichi. • Contiene spesso attacchi personali contro avversari politici. • Sperimentalismo linguistico: linguaggio concreto, ma composti nuovi e nuove combinazioni sintattiche con un linguaggio ricco di aggettivi composti della lingua greca. Si rifà alla storiografia come stile di narrazione. Ordine lineare delle parole. - Numerosi termini tecnici e figure di suono. Nevio fu anche autore teatrale di tragedie e commedie, Cothurnate. Fu l’inventore della PRAETEXTA. Le trame erano costruite a partire dalla leggenda della storia di Roma. “Fabulas ad populum dedit”

- Immagine di un uomo dotato di spirito polemico - si è creato molti nemici all’interno dell’aristocrazia. Scrisse TRAGEDIE: - 6 titoli di Coturnate - 2 Praetextae: Romulus e Clastidium e COMMEDIE (35 titoli e 130 frammenti) Lo contraddistingue una marcata personalità, di distanzia da Livio Andronico per come racconta l’intera cultura italiana.

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PLAUTO (255 - 184 a.C.) Tito Maccio Plauto - Nacque nel 255 a.C. - Grandissimo commediografo latino. - Incerto il suo nome. Forma romanizzata di Plotus (dai piedi piatti o dalle lunghe orecchie) cognome umbro. - Maccio può derivare da Maccus, nome di una maschera dell’atellana, che lui impersonava. - Circolavano molte commedie sotto il nome di Varrone. - Non era di origine Romana, ma nemmeno di un’area ellenistica. - Viene da Sarsina, appenino tosco-emiliano. - Morì nel 184 a.C.

- Secondo leggende fu uno schiavo costretto a tirare una macina da mulino per pagare debiti che aveva contratto. Grazie solo al teatro riuscì a pagare i debiti.

- Scrisse Fabulae Palliatae, commedie di ambiente greco. - Le sue commedie furono scritte usando

• contaminatio, inserisce pezzi tratti da altre commedie • aemulatio che porta a considerare i modelli greci come punto di partenza, ma aspira a superarli. Sono giunte 21 commedie: - Pseudolus - Miles Gloriosus - Amphitruo - Aulularia - Mostellaria - Manaechmi

- Il prologo è espositivo: un attore o capocomico racconta i fatti o anticipa alcune parti dell’intreccio per catturare la benevolenza del pubblico. Le azioni sono espresse in parti recitate e cantate in metri vari “numeri in numeri”. Sempre è presente il lieto fine: dettato o dal caso o da un servo astuto. Il Servo è uno dei suoi tipi principali. Se ne presentano almeno 4: - Servus Callidus: • astuto • intraprendente • bugiardo • piano per aiutare il padroncino a scapito dell’anziano padre. - Servus Currens: • parodia del messaggero delle tragedie • affannato e spesso crea beffe e scherzi. • molto rumoroso. - Servus Poeta: • mentitore • artista • dare corpo all’inesistente • raggira • riflette sulla sua azione creando effetti di metateatro. - Servus Imperator: • è simile ad un generale in trionfo • caricatura mondo militare trionfante. • iperbolico e solenne.

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La commedia Plautina è Motoria, vi è spesso movimento sulla scena. Maschere caricaturali senza alcuna evoluzione, ricorrenti, come: - il Vecchio. - il giovane innamorato. - il cuoco prepotente. - il soldato valoroso. Plauto fa esprimere la sua poetica ad un servo vanitoso: PSEUDOLUS, dice che il compito del poeta è presentare al pubblico bugie in forma verosimile. Rompere la quarta parete è una caratteristica comune per portare il pubblico alla riflessione: tecnica del METATEATRO.

- Alternanza di parti cantate, i cantica e recitate, deverbia. - Presenza diffusa e maggioritaria delle parti cantate come caratteristica della commedia Plautina. Intreccio: la lotta fra due antagonisti verso il possesso di un bene (donna o denaro). Il vincitore è sempre il GIOVANE a discapito del vecchio, o del lenone (il protettore). È molto spesso il servo furbo a gestire lo svolgersi degli intrecci. Forza onnipresente della fortuna: grande valore di stabilizzazione, è alleata ed antagonista del servo per bilanciarlo così che la situazione non risulti irrealistica. Presenza numerosa di EQUIVOCI. Predilige le facezie all’introspezione psicologica, così da non soffermarsi troppo sul modello greco che i romani vedevano ancora distante. Tutti gli elementi seriosi vengono aboliti o trasformati, adattati a un pubblico più rozzo. - Somiglianza Menandro e Bacchides di Plauto: tendenza a non tradurre mai pedissequamente e compie operazioni di ampliamento e di riduzione secondo un’operazione di economia drammatica. Centrale la sua educazione al teatro popolaresco contaminato poi dalla Commedia Nuova. Debito con Nevio per il ruolo del servo. Uso frequente di verbi universali, struttura sintattica molto semplice: - prevale la paratassi. Presenza di Grecismi, presenti arcaismi. Prototipi delle commedie. - Commedia della beffa: come la Casina, doppi sensi e allusioni. - Commedia del romanzesco: la trama si complica. - Commedia dell’agnizione: varie vicissitudini che si risolvono con il riconoscimento e lo scioglimento di un personaggio che ha creato problemi. - Commedia dei simillimi: quando al centro delle vicende ci sono scambi di persona che portano ad equivoci. - Commedia della caricatura: ritratto caricaturale per sottolineare un ritratto psicologico come nel Miles Gloriosus. - Commedia composita: si mescolano le caratteristiche precedenti. Originalità rispetto ai greci - Numeri innumeri: versi infiniti, si allude alla maestria ritmica. - Rispetto a Menandro, inserisce molte parti cantate, non erano presenti nella Commedia Nuova. - Linguaggio: bisticci ed equivoci.

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ENNIO (239-169 a.C.) Quinto Ennio è il padre della letteratura latino. - Era originario di Rudiae. - Nacque nel 239 a.C. - Dopo la conquista dell’Italia meridionale e della Grecia, a Roma ci fu un accentramento culturale con il trasporto dei libri della biblio...


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