Letteratura russa - Riassunto autori russi PDF

Title Letteratura russa - Riassunto autori russi
Author Klaudia Nikolova
Course Letteratura Russa
Institution Università degli Studi della Tuscia
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Riassunto autori russi...


Description

LOMONOSOV  nasce nel 1711 in una modesta famiglia di pescatori e trascorre l’infanzia nei paesi del mar bianco. Viene mandato a studiare a mosca e nel 1731 riesce a entrare nell’accademia slavo-greco-latina. Accolto nel 1736 all’accademia delle scienze si trasferisce a pietroburgo per affrontare gli studi scientifici che completerà poi in Germania. Incarna l’ideale pietrino dell’uomo che emerge non per privilegio di classe, ma per doti e meriti personali. Il punto di partenza della sua ricerca linguistico letteraria è la polemica con Trediakovskij sul modo di comporre versi : rispetto all’antagonista, lui è sostenitore della versificazione sillabica e propone una riforma basata sull’adozione di versi tonici formati da diverse misure (trochei, giambi, dattili e anapesti). L’ode è il genere a cui si dedica di più scrivendo delle occasioni solenni di cui era partecipe, ma si dedica anche alla lirica filosofico religiosa (утренне размисление о божем величестве), al poema epico (solo 2 canti del poema su pietro il grande) e alla tragedia (tamira e selin). Negli ultimi anni si da al bere e muore nel 1765. Elabora la dottrina dei tre stili: 1. alto per l’ode, poema eroico 2. Medio per epistole, satire, elegie 3. Basso per commedia, canzoni, cronaca giornalistica. RADISCEV  figlio di proprietari terrieri nasce nel 1749. Nel 1755 entra nella scuola dei cadetti a Pietroburgo e da lì viene mandato all’università di Lipsia per perfezionarsi in giurisprudenza. Il suo primo successo è ‘’житие фёдора васильевича ушакова’’ biografia di un intellettuale rappresentante dei quegli uomini moralmente forti, animati da ideali di giustizia, sui quali radiscev conta per combattere i soprusi sociali. Nel 1790 pubblica, in 600 copie, ‘’путешествие из петербурга в москву’’. Il titolo inganna la censura, che credendolo di carattere geografico, ne autorizza la pubblicazione; quando però caterina II si accorge delle sua portata sovversiva ne ordina l’immediato sequestro e fa arrestare l’autore. Al processo segue una condanna a morte commutata poi in 10 anni di lavori forzati in siberia. Quest’opera è il resoconto di un viaggio che collega le due grandi città (descrizioni realistiche, dialoghi con rozzi contadini, riflessione etica). A ogni tappa di questo itinerario dentro la miseria della provincia russa l’autore scopre i soprusi e le angherie dei proprietari, smaschera le violenze di cui sono vittime i contadini e denuncia gli abusi di potere di uno stato senza legge. Con disperazioni e rassegnazione, l’autore riconosce anche la propria vergogna, così che il libro diventa un’occasione di redenzione personale morale e politica. Nel 1801 viene chiamato da alessandro I a far parte di una commissione per un nuovo progetto legislativo, ma ancora una volta le sue tesi sono troppo liberali e, preso da crisi depressive nel 1802 si suicida. SUMAROKOV  nato nel 1718 da una famiglia di media nobiltà moscovita, viene educato alla scuola dei cadetti di pietroburgo, dalla quale esce con il grado di ufficiale. Esordisce come autore di odi nel 1740. Sebbene decida di dedicarsi soprattutto alla drammaturgia non trascura altri generi come la favolistica, liriche d’amore, satire e canzoni. Tragedie: chorev (rifacimento amleto), semira, dimitirj l’usurpatore. Si dedica anche a commedie per cercare di educare il pubblico attraverso la satira e il riso come trisottino, чудобищи, три брата совместники, рогоносец по воображению. Nel 1750 scrive un trattato dove esprime il rifiuto per il genere alto di lomonosov e sostenendo la parità dei generi. Scrive + di 300 favole in cui con acuto spirito satirico descrive una quotidianità retrograda e immorale. È il vero fondatore del teatro russo moderno. KARAMZIN  nasce nel 1766 in una famiglia nobile di simbirsk, ma poi viene mandato a studiare a mosca. Nel 1789 si stacca dalla casa massonica creata da novikov e intraprende n viaggio di 18 mesi in europa. La sua prima opera di spessore è Письма русского путешественника che inaugura il genere dell’epistolario di viaggio, ed è una delle compiute espressioni del sentimentalismo russo. Il suo obiettivo è dimostrare la parità di livello tra la lett russa e quella europea, infatti nei suoi incontri con gli intellettuali più prestigiosi del tempo (kant) si preoccupa di dare sfoggio alla cultura piuttosto che di descrivere i suoi interlocutori. Nel 1792 esce Бедная лиза che ha un clamoroso successo. Il racconto pone al centro dell’azione la vicenda sentimentale di una ragazza del popolo infelicemente innamorata di un nobile. In seguito viene nominato storiografo dello zar e redige la Storia dello stato russo che però verrà interrotta dalla sua morte nel 1826. PUSKIN  nasce a mosca nel 1799 da una famiglia di antica nobiltà. L'infanzia, trascorsa a Mosca, lo vide immerso in un ambiente assai stimolante dal punto di vista culturale. Puškin fu messo fin da piccolo a

contatto con una realtà in cui si discorreva di letteratura, ed ebbe modo di conoscere, tra gli intellettuali che frequentavano la sua casa, Nikolaj Karamzin, pioniere di un rinnovamento linguistico e letterario della letteratura russa. La sua educazione, come quella dei fratelli, fu tuttavia alquanto disordinata; prima dell'ingresso al Liceo imperiale di Carskoe Selo, Puškin imparò ad apprezzare la lingua e la letteratura francese, avvalendosi della biblioteca paterna. Il poeta non parlerà mai del periodo precedente al liceo, né negli scritti autobiografici né in quelli letterari. Fu « un uomo senza infanzia »: i suoi ricordi più antichi faranno sempre capo a Carskoe Selo, vera culla della sua formazione umana e spirituale. Nel 1814 alcune sue poesie comparvero sul "Vestnik Evropy" (Messaggero d'Europa), e prima ancora di lasciare il liceo egli venne invitato a far parte della celebre società letteraria dell' Arzamas, dove si patrocinava la nuova letteratura di Karamzin e dove fu in grado di gareggiare con poeti già molto affermati come Žukovskij e Batjuškov. Dopo aver completato i suoi studi, senza tuttavia eccellervi, nel 1817, Puškin diventò funzionario del Ministero degli Esteri, anche se di fatto non risulta che abbia mai svolto alcun lavoro ministeriale. A San Pietroburgo, dove risiedeva in quegli anni, condusse una vita all'insegna del piacere, primo fra tutti quello per le donne. Puškin trasse vantaggio dal confino viaggiando al seguito del generale V. F. Raevskij, nominato suo custode, e visitando la Crimea, il Caucaso e la Bessarabia spingendosi, libero sulla parola data al generale con cui nel frattempo aveva stretto un forte legame di amicizia, fino a Kamenka e Chisinau, in Moldavia, dove il 4 maggio del 1821 fu iniziato in Massoneria nella loggia "Ovidio". Nel 1823 venne trasferito ad Odessa alle dipendenze del principe Voroncov, governatore generale della Nuova Russia. Si profilarono peraltro dissapori con Voroncòv il quale, volendo vendicarsi della corte di Puškin verso la moglie Elisabetta, forse coronata da successo stanti le bellissime liriche che l'autore russo le ha dedicato, lo denunciò per attività sovversiva alla polizia. La polizia lo spedì quindi in esilio presso Pskov, nella tenuta materna di Michajlovskoe, dove rimase, senza la possibilità di allontanarsene, fino al 1826. In quell'anno infatti lo zar Nicola I, dopo aver represso il movimento decabrista, decise di annullare il provvedimento di confino avvisandolo tuttavia, in un'udienza privata, che da quel momento sarebbe stato il suo unico censore, salvo venir meno a quanto promesso quando la polizia intercettò una lettera mandata da Puškin ai decabristi in Siberia e riprese a controllarlo. Tornato a San Pietroburgo, l'autore visse il momento più prolifico della sua esistenza di scrittore, coronato nel 1831 con il matrimonio con la bellissima Natal'ja Nikolaevna Gončarova[9] . La coppia ebbe quattro figli. Il barone Georges d'Anthès ferì mortalmente al petto Puškin che morì due giorni dopo la sfida, ad appena 37 anni per complicanze settiche della ferita all'addome. КАПИТАНСКАЯ ДОЧЬ romanzo storico che ha per sfondo la rivolta di pugacev : il giovane grinev parte da pietroburgo per la fortezza di orenburg dove deve prestare servizio militare. Qua incontra masha, figlia di mironov, e se ne innamora. Quando la fortezza viene occupata da pugacev, mironov e la moglie vengono uccisi, mentre grinev viene risparmiato perché il ribelle aveva riconosciuto in lui il giovane che gli aveva salvato la vita cedendogli la sua pelliccia. Chiede a pugacev la salvezza anche di masha. In seguito verrà accusato di tradimento e sarà proprio masha ad ottenere la grazia per lui direttamente da caterina II. Евгений онегин romanzo in versi : evgeni, giovane brillante e mondano, trasferitosi in una proprietà di campagna in seguito ad un’eredità, trascorre annoiato il tempo non nascondendo il suo disprezzo per l’ambiente provinciale del luogo. Ad una festa conosce le sorelle Larin, Tatiana e Olga: la prima si innamora di lui, lui la rifiuta, ad un’altra festa corteggia olga ed uccide il fidanzato in duello, a pietroburgo ritrova tatiana capisce di essere innamorata, ma lei ormai sposata lo rifiuta. Пиковая дама racconto fantastico: hermann, attirato dal gioco pur non avendo mai giocato a carte, è perseguitato dall’idea di carpire a una vecchia contessa il segreto di 3 carte vincenti. Riuscito ad entrare nella casa di lei provoca accidentalmente la sua morte. Dopo i funerali, il fantasma gli svela le 3 carte a condizione che le giochi una volta sola e che sposi la dama di compagnia dell’anziana signora. Disposto ad aderire alla prima, ma non alla seconda condizione, vince con le prime 2 carte, ma perde con la 3 che è una dama di picche. Sconvolto dalla perdita impazzisce. Il racconto è un primo esempio di analisi del demone del gioco. LERMONTOV  Nato da una famiglia di origini scozzesi rimane orfano della a tre anni, nel 1817, e viene allevato dalla nonna materna, nella tenuta di Tarchany, Oblast' di Penza; l'allora villaggio di Tarchany si chiama, oggi, Lermontov. Nel 1818 viaggia nel Caucaso, a Pjatigorsk, dove tornò ripetutamente, negli anni 1820 e 1825. Adolescente si appassiona di letteratura leggendo

avidamente Byron e cominciando a scrivere appena quindicenne. Nel 1828 entra nella scuola privata "Pensione Nobile" (Blagorodnyj pansion pri moskovskom universitete); scrive I circassi, Il prigioniero del Caucaso, Il corsaro. Nel 1830 si iscrive all'Università di Mosca, che lascia nel 1832 per la morte del padre e per i sospetti delle autorità accademiche.Passa quindi alla Scuola di Cavalleria della Guardia di Pietroburgo dove può arricchire la sua vena letteraria, prima limitata a pagine introspettive; si dedica anche a temi folcloristici ed erotici (i poemetti Saska e Festa a Peterhof). Scrive un romanzo dedicato a un personaggio del seguito di Pugačëv, Vadim, ed una poesia simbolica: La vela. Nel 1834 ottiene il grado di ufficiale degli Ussari della Guardia, a Carskoe Selo. Pubblica altresì numerose poesie ed il poema Hadži Abrek. Nel 1835, oltre a frequentare i salotti di Pietroburgo, conclude il dramma - rifiutato dalla censura - Un ballo in maschera. L'anno seguente scrive Il boiaro Orša, Il gladiatore morente e Melodia ebraica. Una sua poesia per la morte in duello di Aleksandr Puškin, nel 1837, La morte del poeta, viene giudicata sovversiva dallo zar Nicola I, diventando così motivo della sua espulsione dalla Guardia e del suo invio in un reggimento in linea sul Caucaso. Dello stesso anno sono Borodino, Il prigioniero, Il ramo di Palestina. Grazie alle pressioni della nonna potrà però tornare dopo poco tempo a Pietroburgo, con la fama di poeta e di dissidente perseguitato.Sarà un'occasione per completare alcune sue opere, tra cui Il demone e Il novizio; quest'ultimo è un racconto ambientato in Georgia. Nel 1840 esce Un eroe del nostro tempo, il suo capolavoro in prosa, che desta subito grande interesse. Lermontov però cade ancora in disgrazia presso le autorità a causa di un duello con il figlio dell'ambasciatore francese, Ernest de Barante.Inviato ancora nel Caucaso, si segnala per atti di valore (combattendo contro i ribelli nei pressi del fiume Valerik) ma non riesce a farsi richiamare a Pietroburgo. A Pjatigorsk nell'aprile 1841 ritrova un vecchio compagno d'armi, Nikolaj Martynov. Qualche mese più tardi sarà proprio quest'ultimo, per un'offesa ricevuta, a sfidarlo a duello e ucciderlo, negli stessi luoghi dove era ambientato il duello descritto nell'Eroe del nostro tempo. ДЕМОН poema. Storia di un essere soprannaturale che cacciato dall’eden si aggira sulla terra tormentato dalla condanna all’eterno esilio a meno di non sedurre una vergine. Arrivato nel caucaso s’innamora di tamara alla quale spera di essere redento per poter riconquistare l’eden. Fa di tutto per sedurre la fanciulla, chiusa in un convento dopo la morte del fidanzato, ma al momento del primo bacio lei muore e viene trasportata in cielo dagli angeli. Il demone rimasto solo si chiude nella sua tristezza. МАСКАРАД dramma in 4 atti. Durante un ballo nina moglie di arbenin perde un braccialetto, che finisce nelle mani di un giovane principe che crede gli sia mandato da nina stessa. Accecato dalla gelosia il marito la avvelena nonostante lei dichiari la sua innocenza. Nell’ultimo atto arriva uno sconosciuto che come un deus ex machina racconta tutta la verità e arbenin impazzisce. IL NOVIZIO poema di un bambino georgiano appartenente ad una delle popolazioni ribelli del caucaso viene fatto prigioniero e affidato ad un convento dove cresce fino a prendere i voti monastici. Durante una notte scompare e viene ritrovato dopo 3 giorni sfinito e sanguinante e racconta ad un monaco le sue peregrinazioni per le foreste in cerca della sua vera casa e della sua identità. ГЕРОЙ НАШЕГО ВРЕМЕНИ romanzo di 5 racconti ambientati nel caucaso incentrati su un unico protagonista grigorij peciorin. Nel 1 racconto l’ufficiale maksim racconta dell’amore di peciorin per bela una ragazza cecena sedotta e poi abbandonata. Nel 2 maksim incontra peciorin che viene descritto come personaggio freddo e scostante. Il 3 e il 4 sono frammenti del diario di peciorin di cui lui stesso è il protagonista. GOGOL  Nikolaj Vasil'evič Gogol' nacque il 19 marzo 1809 a Velyki Soročynci, villaggio nell'oblast' di Poltava, governatorato russo nell'attuale Ucraina, da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Il padre fu scrittore di commedie in lingua ucraina, mentre la madre aveva una forte personalità, era una donna austera e una fervente religiosa. Gogol' crebbe a Vasilevka, presso una delle proprietà del padre. Studiò dapprima a Poltava e poi a Nežin; venne ammesso nel 1821 al liceo, dove iniziò i suoi studi letterari. Durante gli anni del liceo si dedicò anche alla recitazione, sua passione poi abbandonata per intraprendere la carriera lavorativa.[2] Iniziò a scrivere ufficialmente nel 1825. Tra i racconti più significativi di questi anni vi sono: I masnadieri, una tragedia andata perduta, I fratelli Tverdislavič e Qualcosa su Nežin, ovvero per gli stupidi la legge non è scritta. Nel 1828 concluse gli studi e trasferitosi a Pietroburgo intraprese una carriera di burocrate mantenendo viva la passione per la letteratura. Nel 1829, assunto lo pseudonimo di V. Alov, pubblicò il Ganc Kjuchel'garten, idillio in versi iniziato nel 1827, subito stroncato dalla critica. In reazione alle critiche negative, Gogol' comprò tutte le copie della rivista su cui era stata pubblicata la sua opera e le bruciò. Partì allora per l'estero, visitò la Germania, specialmente Lubecca e Amburgo nel 1829; durante il suo viaggio incorse in alcune difficoltà economiche che lo costrinsero a chiedere l'aiuto della madre. Tornò a Pietroburgo e si occupò degli immobili pubblici, prima, e dei beni patrimoniali, poi. Nel 1831 conobbe il poeta Aleksandr Puškin e nello stesso anno pubblicò la prima opera di successo, ВЕЧЕРА НА ХУТОРЕ БЛИЗ ДИКАНЬКИ (raccolta di 8 racconti esposti dal narratore il burlone sempliciotto Panko affiancato dal

sagrestano forbito parlatore e sono tutti e due di ambiente ucraino. L’elemento comico grottesco della quotidianità della vita dei popolani si alterna al fantastico mondo demoniaco). Nel 1832 pubblicò il secondo volume delle Veglie alla fattoria presso Dikan'ka e, durante un suo soggiorno a Mosca, conobbe molti intellettuali quali Michail Petrovič Pogodin, Sergej Timofeevič Aksakov e Michail Nikolaevič Zagoskin. Nel 1834 fu nominato professore aggiunto di Storia (tratta specialmente quella ucraina) all'Università di Pietroburgo. Nel 1835 pubblica gli Arabeschi (ruolo arte e artista), La prospettiva Nevskij, Il ritratto e MIRGOROD , una raccolta di racconti in due parti (1. Narra la monotona serena vita di due vecchietti sconvolti dalla morte della gatta che preannuncia la morte della protagonista 2.lotta della sech la reppublica dei cosacchi di dnepr contro gli oppressori polacchi 4. Come per futili motivi un’amicizia si può trasformare in odio) ; inoltre "per motivi organizzativi" non gli fu rinnovato l'incarico di professore (attività in cui, comunque, non eccelleva e che non gradiva particolarmente. Le sue lezioni erano definite «noiose» dagli allievi, e lo stesso Gogol' disse: «ignorato sono salito sulla cattedra, e ignorato ne discendo»), così, nel 1836, si dedicò febbrilmente alla produzione di racconti, pubblicati sul Sovremennik . Gogol' decise di mettersi in viaggio verso l'Europa, dove soggiornò a lungo. Partito per la Svezia, passò poi per la Germania, visitando città come Aquisgrana, Düsseldorf e Brema. Giunge anche in Svizzera in agosto, dove, a Vevey, riprende a scrivere Le anime morte. In ottobre esce il racconto NOS (una mattina il barbiere ivan jakovlevic ritrova in mezzo ad un panino un naso che riconosce essere di un suo cliente, cercano di metterlo a posto, ma il naso nel frattempo passeggia in carrozza per pietroburgo, sollo alla fine tornerà misteriosamente al suo posto), che precede la partenza per Parigi, dove incontra il poeta polacco Adam Mickiewicz. Nel marzo 1837 inizia a studiare la lingua italiana in occasione del suo soggiorno in Italia. Vive a Roma in via Sant'Isidoro n. 17 e frequenta diversi scrittori russi residenti nella città, specialmente Ivanov e Šapovalov. Conosce il letterato Pagodin e Giuseppe Gioachino Belli. Torna a Mosca nel 1839. Nel 1842 pubblica IL CAPPOTTO (il povero imprenditore è vittima di scherzi da parte dei colleghi, si fa un nuovo cappotto, lo derubano, muore e il suo fantasma vaga per la città rubando cappotti) e sulla rivista Moskvitjanin ("Il moscovita") la novella Roma e inizia la pubblicazione de Le anime morte. In ottobre torna a Roma e affitta una casa nei pressi della precedente, in via Felice n. 126. Nel 1843 pubblica in quattro volumi tutte le sue opere, che comprendono anche Il cappotto, poi ritorna in Germania, a Düsseldorf, dove abita con il poeta Vasilij Žukovskij. L'anno seguente va in scena La lite. Nel 1845 si ammala a Francoforte e si trasferisce prima a Praga, poi torna nuovamente a Roma, dove continua il lavoro del secondo volume de LE ANIME MORTE (dovevano essere 3 volumi come la divina commedia,ma venne pubblicata solo la prima ovvero l’inferno, che rappresentava la situazione contemporanea di corruzione e violenza. La vicenda si sviluppa intorno al viaggio d’affari di cicikov che vuole acquistare a poco prezzo delle anime morte, ovvero servi della gleba). Nel 1848 visita Malta, Costantinopoli, Gerusalemme e Odessa; torna a Mosca in settembre, dove incontra il drammaturgo Aleksandr Ostrovskij. Nella notte tra l'11 e il 12 febbraio 1852 brucia la seconda parte de Le anime morte a causa di una crisi religiosa derivata dal contrasto presente dentro di lui: da una parte v'è il desiderio di comprensione cristiana verso gli altri, dall'altra il desiderio di sottoporre a dura satira i costumi della società russa. Indebolito da lunghi periodi di digiuno e di penitenza, muore il 21 febbraio 1852. Viene sepolto quattro giorni dopo nel Monastero di San Danilo. TURGENEV  Turgenev nacque in un'antica ed agiata famiglia di Orël, nell'omonima provincia russa. Suo padre, Sergej Nikolaevič, colonnello in un reggimento di cavalleria degli ussari, morì quando Ivan aveva sedici anni, lasciandolo, insieme al fratello Nikolaj, alle cure della madre Varvara Petrovna Lutovinova, donna severa ed inflessibile, ricca proprietaria di terreni con molti servi della gleba. Dopo aver frequentato i corsi scolast...


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