L\' Ignoto: la mia esperienza PDF

Title L\' Ignoto: la mia esperienza
Author Giovanni Castoldi
Course Filosofia
Institution Università degli Studi di Milano
Pages 3
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Summary

Scritto prettamente filosofico che racconta la mia esperienza catartica sulla Filosofia contemporanea. ...


Description

Contributo di filosofia: Timore e attrazione per l’ignoto. Ho deciso di trattare questo argomento perché, affrontandolo in classe, ho potuto confrontarmi con i miei compagni e imparare molte cose. Prima di tutto bisogna decidere cosa sia questo ignoto: qualcosa che l’uomo non ha ancora scoperto esistere oppure un evento possibile che può verificarsi in un immediato futuro. Riguardo alla prima definizione, ci sono pareri differenti: io ed altri compagni pensiamo che è insensato aver paura di qualcosa che non è ancora stato scoperto, perché per provare timore verso qualcosa dovresti averla sperimentata o almeno conoscere le conseguenze; chi d’altronde ha paura di un buco nero che può risucchiarci tutti o di creature diverse da noi presenti nella galassia ?. Diego e Davide però ci hanno fatto riflettere, hanno spiegato che ogni uomo, dentro di sé, ha moltissime preoccupazioni e paure che sono più o meno forti, è chiaro che una persona, quando si alza la mattina, la prima cosa che pensa non è la paura verso questo ignoto, ma se ci si ferma a pensare un attimo, si capisce di aver provato, almeno per una volta, un lieve senso di angoscia verso il mistero , anche solo perché tale. Io, più che paura verso il mistero, sono attratto da esso, e se avessi dovuto compiere la scelta di Truman ( dal film: “ The Truman Show “ ): se restare nel ignoranza e nel finto mondo, vivendo una vita tranquilla e senza problemi, oppure, rischiando, uscire e vedere ciò che c’era dietro lo schermo, scoprendo la verità, bella o brutta che sia, avrei sicuramente fatto la sua identica scelta; mi è impossibile pensare che, ogni giorno della mia vita avrei avuto il rimorso di vivere nella finzione, non sapendo quale fosse la vera realtà. In secondo luogo, siamo tutti d’accordo che ogni persona ha paura di molte cose che potrebbero accadere in futuro. Queste possono essere anche molto grandi, ma secondo me ogni persona dovrebbe cercare di vivere positivamente, se possibile affrontarle o in caso contrario metterle da parte almeno per un po’ di tempo. Il Prof. Merechetti ci ha raccontato una sua esperienza, durante il viaggio in Siria, in qui i bambini, che sono sottoposti ogni giorno alla guerra, e hanno paura in ogni istante di morire e di perdere un loro caro, riescono a mettere da parte la paura in piccoli momenti, come durante una festa, e perciò a godere appieno dei brevi momenti di felicità che sono loro concessi.

A questo proposito trovo coerente il collegamento con una scena della serie tv “Breaking Bad”: il protagonista Walter White è un professore di chimica di Albuquerque. Vive con la moglie Skyler, incinta della loro secondogenita, e il figlio Walter Junior, affetto da una paralisi cerebrale. Alla soglia dei cinquant'anni, Walter è costretto a svolgere un secondo lavoro come dipendente di un autolavaggio, per far fronte alle difficoltà economiche della famiglia. A tutto questo si aggiunge il profondo senso di insoddisfazione di Walter, che deve sopportare le angherie del suo titolare, dei suoi amici e familiari, i quali lo vedono come un uomo debole e remissivo. In particolare suo cognato Hank, agente della DEA, con cui peraltro ha un buon rapporto, non perde occasione per mettere a confronto la sua vita avventurosa con quella di Walter, totalmente priva di soddisfazioni. Quando a Walter viene diagnosticato un cancro ai polmoni inoperabile, i suoi problemi sembrano precipitare. Tuttavia, in seguito al casuale incontro con Jesse Pinkman, un suo ex studente diventato uno spacciatore di poco conto, Walter decide di cucinare i cristalli di metanfetamina, per lasciare soldi alla sua famiglia quando morirà . Il prodotto di Walter si rivela però di qualità nettamente superiore rispetto alla concorrenza, con una purezza del 99,1%, derivante dalle sue conoscenze chimiche. Decide quindi di sfruttare le sue capacità per prendere il controllo del mercato della droga. “Ho passato tutta la vita ad avere paura, paura di disgrazie terribili che potevano accadere oppure no. Per cinquant’anni ho vissuto nella paura, ritrovandomi sempre sveglio alle tre del mattino. Ma ora è diverso: da quando mi hanno diagnosticato il cancro ho iniziato a dormire bene. Mi sono reso conto che è la paura la peggiore delle disgrazie, è la paura il vero nemico. Perciò alzati, va’ ad affrontare la vita reale. E se il mondo è un bastardo allora colpiscilo con tutta la forza che hai!” (https://www.youtube.com/watch?v=Lrsr805aoLY ) Questo monologo mi ha molto stupido, mi ha fatto riflettere sul fatto che certe volte si ha più paura che ti possa succedere qualcosa piuttosto che la cosa stessa, il fatto che non sai mai, cosa e quando ti può accadere ti provoca angoscia. In specifici casi ( come l’interrogazione del giorno dopo, non certo delle catastrofi ), è quindi meglio che l’oggetto della paura accada il prima possibile, cosi da liberarti da essa e vivere una vita spensierata. Ciò che non bisogna mai perdere invece è la memoria di tutto quello che hai passato, che non ti deve spingere a temere il futuro ma a ricordarti di quante volte ha

affrontato il passato e hai vinto, come dice Ultimo nella canzone Sogni Appesi: “Dimmi che cose resta se vivi senza memoria perdo la voce, cerco la pace, e lascio che la vita viva per me. Dimmi che cosa senti se scopri di avere paura brucio consigli, alzo il volume, l'ansia nasconde i sorrisi che ho. Dimmi che cosa vedi quando pensi al domani Quali domande? Quante risposte? "Forse domani" ripeti "forse". (https://www.youtube.com/watch?v=WI54tFj3lmw)...


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