LA- Letteratura- Invisibile PDF

Title LA- Letteratura- Invisibile
Author Sara Pandolfi
Course Letteratura per l'infanzia
Institution Università di Bologna
Pages 18
File Size 243 KB
File Type PDF
Total Downloads 503
Total Views 948

Summary

LA LETTERATURA INVISIBILE Infanzia e libri per bambini A cura di Emy Beseghi e Giorgia Grilli 1. Bambini, insetti, fate e Charles Darwin di Giorgia Grilli Cercare di identificare una letteratura per sembrare discutibile e presuntuosa, ma in lo scopo quello di attribuire a questo tipo di letteratura ...


Description

LA LETTERATURA INVISIBILE Infanzia e libri per bambini A cura di Emy Beseghi e Giorgia Grilli

1. Bambini, insetti, fate e Charles Darwin di Giorgia Grilli Cercare di identificare una letteratura per l’infanzia “autentica” può sembrare un’operazione discutibile e presuntuosa, ma in realtà lo scopo è quello di attribuire a questo tipo di letteratura ciò che le spetta in termini di una serietà di approccio e di considerazione. Sono considerati letteratura per l’infanzia, tutti quei libri meno legati alle urgenze o alle mode ma fatti per restare. Essi hanno qualcosa da dire anche se scritti in epoche passate. Questi libri sono prodotti d adulti sinceramente affascinati dall’infanzia, incuriositi e talvolta ossessionati, al limite d esserne turbati o infastiditi. Nonostante ciò essi cercano, tramite la letteratura per l’infanzia, di rappresentare ciò che vuol dire realmente essere bambini sottolineandone le specificità e dando spazio al mondo interiore. Essi possono essere letti solo da coloro che vogliono realmente immergersi di nuovo in questa età. Pensare che questi libri possano essere letti solo da bambini è un paradosso. Charles Darwin  Egli faceva di ogni forma di vita un soggetto di studio, per questo si trovò ad osservare con insolita attenzione anche i bambini. Vita di C.D. : dopo il suo viaggio intorno al mondo, si ritirò a vivere in campagna con la moglie Emma ed i loro 10 figli. La perdita di una delle sue figlie di soli dieci anni e di due figli appena nati gli fecero cambiare il suo modo di vedere la vita ed il mondo. Egli era diverso dalla figura dell’uomo vittoriano del tempo( nonostante i biografi lo dipingano come “un patriarca vittoriano a tutti gli effetti”), anzi, si dimostrò un padre affettuoso e vicino, con la scusa dell’approccio studioso egli passò ore ed intere giornate a contatto con i propri figli. La letteratura per l’infanzia e la scienza darwiniana nascono per dare voce ad un’apertura, ad un’ipotesi, ad un dubbio, parlano di divenire anziché dell’essere. La creatività è un dono dell’infanzia all’età adulta. Darwin ha teorizzato la possibilità che nulla sia fisso ma in continua variazione che è il motore della selezione naturale. Egli dice “tutto è possibile” e questo, per alcuni, è destabilizzante e sconvolgente. Darwin parla della PRECARIETA’ DELL’ESISTENZA! Questo ragionamento significa anche che le specie possono sparire e la prova della loro esistenza può essere cancellata. Darwin afferma ciò, poiché egli capisce che tutto finisce e che non sarà per sempre. Anche l’infanzia finisce, e tutto ciò che si è conquistato può essere perduto. Darwin, infatti, va alla costante ricerca di ciò che scompare, degli “scheletri del passato”, tanto dell’uomo quanto degli altri esseri viventi che lui studiava. Egli capisce che il passato, ciò che scompare, può servire le più profonde verità. Egli procede verso una decentralizzazione dell’uomo  teoria osteggiata dai contemporanei che vedevano l’uomo come essere superiore per il quale era stato addirittura concepito l’universo. Darwin, nell’Origine della specie, tratta dell’uomo ma in altri suoi racconti dimostra che la vita è possibile anche senza quest’ultimo. Mentre i suo contemporanei pensavano che fosse un’idea assurda che l’uomo derivasse da

esseri “inferiori e meno civilizzati”, Darwin ascolta la natura, la osserva davvero e si apre a tutte le possibilità. Darwn sfida l’antropocentrismo e lo sostituisce all’antropomorfismo. Sono tutti questi motivi che differenziano Darwin dal resto della società ma il punto principale è che lui non si sentiva integrato e a proprio agio all’interno del contesto culturale. È stato grazie a questo suo disagio che ha dato una riformulazione della società e attraverso la scienza che egli dà una rappresentazione del mondo diversa. Egli era contro l’abitudine, la riteneva alla base della cattiva scienza. Italo Calvino è in accordo con Darwin, infatti egli dice che la vera letteratura da un lato celebra : > ma dall’altro rende : .  manca poco perché l’uomo non diventi realmente un uomo o il mondo non diventi ciò che conosciamo. Basti pensare a Peter Pan, che era mezzo bambino e mezzo uccello, ecc. Le fate: si diffuse in tutti gli strati della società la moda delle fate, tra il XIX ed il XX secolo. Erano al centro di numerosi discorsi, opere teatrali, libri poemi e dipinti. Doyle le definisce: >. Egli dice inoltre che >. I bambini come alieni: La letteratura per l’infanzia è lo spazio in cui i bambini vengono mostrati veramente come diversi, come creature non del tutto “familiari”  non li conosciamo fino in fondo. Non a caso la maggior parte sono organi, creature che non ci appartengono, che non derivano direttamente da noi e la cui identità non dipende dalla nostra. Per questo si dice che sono “alieni”, perché vedono cose che gli adulti non vedono, entrano in dimensioni che per gli adulti non esistono o trasformano il qui in un altrove per lo sguardo con cui lo colgono. Tramite numerose metafore, si sottolinea l’alterità tra bambino ed adulto. Questo perché essi vengono attratti da qualcosa, da un segreto che gli adulti non posseggono più. Come direbbe Huckleberry Finn: sarebbe meglio andare all’inferno che farsi civilizzare (cioè omologarsi e diventare uomini per bene). Nella realtà, l’adulto non celebra l’infanzia per le sue differenze. Essi si fissano sul fatto che adulto voglia dire “arrivato”, “compiuto”, “finito”. Essi fanno corrispondere tutto ad una definizione, sono ripetitivi e abituali. Gli adulti vedono la vita come una dimensione rigida e rigorosa, infatti >. Il bambino, invece, vede il mondo come fluido, incerto, in costante movimento, sempre sul punto di cambiare. Il linguaggio determina la percezione di noi come soggetti del mondo come qualcosa di oggettivo.: sono due entità separate ed è proprio l’ ”io” che lo determina. Come si può fare per eliminare queste barriere? Assaporare la vita in silenzio o utilizzando il linguaggio in modo diverso dal solito. Sigmund Freud: successivamente a Darwin troviamo Freud, che matura l’idea che il nostro più profondo desidero sia tornare in una dimensione dove non importa chi siamo o chi non siamo. Essere come nel periodo dell’infanzia, ovvero sospesi ad un filo, disposti ad assumere qualsiasi forma e pronti a subire qualsiasi trasformazione. L’immaginazione unisce l’Io con il Tutto.

 Collegamento a Darwin: egli porta la scienza allo stello livello dell’immaginazione. Come Freud, egli ritiene che l’immaginazione serva a cogliere le somiglianze tra le cose, anziché le loro differenze. Darwin riteneva che la scienza agisse come l’immaginazione e portò la ragione ad affermare che ci sia continuità tra le forme di vita apparentemente diversificate e lontane. È necessario uno sguardo che sappia vedere oltre il visibile per scorgere la realtà unitaria che sta dietro ad ogni cosa. Bambini per sempre di Alison Lurie: la critica americana scrisse questo insieme di saggi per ricordare che chi scrive i libri per bambini deve essere un “bambino per sempre”. Essa analizza una serie di classici partendo dalla biografia degli autori che, proprio perché hanno subito determinati traumi durante l’infanzia, riescono a scrivere libri divenuti capi saldi della letteratura. Questi traumi sono il motivo per cui gli autori non si sono più svegliati dall’essere bambini e la loro crescita verso l’età adulta è stata fortemente ostacolata. L’adultità è stata assunta come maschera ed abito sociale al di sotto del quale rimaneva intatto il sé infantile, che è stato poi trascritto per condividerei propri sentimenti. Uno dei “bambini per sempre” descritto dalla Lurie è proprio Charles Darwin. Il mito della Natura e l’infanzia salvifica: l’infanzia e la natura finirono per coincidere per Darwin e i suoi contemporanei che, come lui, si sentivano a disagio nella società. L’obiettivo principale era il “progresso”, con la rivoluzione industriale di metà dell’Ottocento. Ma i benefici dell’industria costavano tanto: ovvero la bellezza della natura. Quando compresero la situazione, l’arte narrativa e figurativa degli inglesi si riempì di figure e di allusioni alla natura, luogo quasi divino che ispirava a vere esperienze, ma allo stesso tempo, spaventava. Il filone dell’avventura esplode ora  il vento, l’acqua e le altre forme della Natura rivelano poteri magici (sconvolgono il mondo dell’uomo ). Come Darwin, anche T. Carlyle fu un grande accusatore dell’epoca, diffuse la preoccupazione che l’uomo non fosse una macchina, ma un essere vivente. L’uomo moderno aveva perso la sensibilità e la capacità di sentire. In questo clima, l’unico ad apparire come colui che preserva ciò che è perduto è il bambino. Egli è in diretta comunicazione con il cosmo. Il bambino è l’unico che guarda con uno sguardo rinnovato incantato, che percepisce il visibile e l’invisibile; essi sono “medium” poiché il loro sguardo evoca anche ciò che non c’è qui ed ora. Possiedono lo shining. Quindi, scrivere per i bambini è il modo per mettere in contatto l’anima con il mondo  essi si sono dovuti opporre agli altri libri che volevano solo insegnare ai bambini, visti come strumenti di civilizzazione. La nostalgia del non essere Blake afferma che il desiderio sta alla base dell’immaginazione, dopotutto ciò che desideriamo risulta più reale di ciò che passivamente accettiamo. I bambini vorrebbero sapere alcune cose ma l’adulto preferisce che loro ne imparino delle altre.

2. La mappa e il tesoro. Percorsi nella letteratura per l’infanzia. di Emy Beseghi

La letteratura per l’infanzia evoca una pluralità di chiavi di lettura. Essa non viene considerata un genere minore o una sottocategoria, per la propria problematicità e la propria complessità. Anche la sua interdisciplinarità non è da dimenticare, poiché fa riferimento ad un ampio sistema di riferimenti. Il libro per bambini si impone per una complessa rete di riferimenti letterari, estetici, sociali e metaforici che lo collocano in un contesto più ricco di quello che solitamente viene assegnato. Esso include anche un aspetto pedagogico: la specificità del destinatario bambino, fruitore di questa narrativa. Egli è una figura sfaccettata spesso fuggente, scomoda ed imprevedibile. Il libro per bambino è un vasto universo comunicativo. Ciò che leggiamo da piccoli sta all’origine dell’immaginario di noi grandi. Questi libri, infatti, servono per decifrare l’infanzia, poiché contengono specifiche metafore capaci di alludere al mondo controverso e misterioso che le abita. I bambini ed i ragazzi si sentono presi sul serio, è come se si guardassero in uno specchio immedesimandosi nel protagonista, provando le sue emozioni e compiendo queste avventure tramite lui. Gli autori e le autrici, per lo più stranieri, che hanno contribuito a dare una grande svolta alla letteratura per l’infanzia, sono molteplici. ≠ da i libri influenzati dalla moda con trame impoverite e semplificate ma anche scopiazzate. L’occhio del bambino, l’occhio dello scrittore: gli autori che scrivono classici della letteratura per l’infanzia fingono da “spirito guida” di filoni tematici significativi, ricorrenti, che rimbalzando da un’epoca all’altra sono percorsi irrinunciabili da affrontare. Questi scrittori posseggono un dono, ovvero conservano l’occhio interiore, capace di aprire i “cassetti segreti” della memoria e di restituirci l’emozione e la ricchezza espressiva di esperienze altrimenti indicibili. Lo scrigno delle domande: -

-

-

Il Piccolo Principe: innanzitutto la prima cosa che affascina è la premonizione della scomparsa

dell’autore, quasi come un autentico personaggio delle fiabe. Il Piccolo Principe ci colpisce con domande sempre nuove, molto spesso bandite da un mondo adulto che diventa il sinonimo di arido e ripetitivo. Questo libro ci ispira ad un viaggio anche filosofico. Il contesto iconografico è parte del racconto: d’altronde sappiamo che le figure, per la ricchezza di suggestioni che contengono, offrono un prezioso materiale fantastico a cui attingere. La curiosità è bambina, essi chiedo sempre “perché”. Il mondo di Sofia, Jostein Gaardner: thriller dove la fantasia, riveste la stessa importanza della conoscenza in uno straordinario gioco di specchi. Affianco a grandi pensatori sfilano personaggi della Walt Disney o protagonisti di vari libri. L’anatra, la morte ed il tulipano, albo illustrato di Wolf Erlbruch. Racconta dell’amicizia tra un’anatra e la morte dove la prima fa numerose domande alla seconda. La morte porta sempre con sé un tulipano che poi regala all’anatra nel suo ultimo viaggio.

Viaggiando oltre lo specchio: - Alice nel paese delle meraviglie : la curiosità bambina è il grande motore unito al nonsense, al paradosso, ai giochi linguistici, all’esplorazione del mondo onirico; bambino amico ≠dalla concezione vittoriana del b. imperfetto che migliora solo con l’aiuto dell’adulto.

-

Con -

-

-

il libro offre un approccio interdisciplinare ( psicoanalisi, linguistica, logica e semiotica) oltre che una critica ai metodi di insegnamento dell’epoca. Alice, infatti, è provocazione per i lettori! Rivendica il diritto di pensiero e cattura l’attenzione con simpatici dialoghi e domande esistenziali sottolineate dalla confusione tra le proporzioni o tra il caos delle parti. Disegnatori di Alice del periodo vittoriano: J. Tenniel, sotto forma di caricatura; J. Todd che esalta i colori, prolunga le ombre e delinea i colori. Disegnatori di Alice contemporanei: N. Claveloux che inserisce elementi cinematografici; Suzy Lee e altri che non mi piacciono. Possiamo dire che in questi libro confluiscono più linguaggi, importanti per comprendere fino a fondo il significato del testo. Coraline: questo libro cita molte cose da Alice, ad esempio >. Caratteristica di questo libro è lo stop motion. Libro horror, dark, in cui Coraline vedere ciò che gli adulti non vedono, o che reputano insignificante. le ali del puer: Peter Pan: è l’icona del Novecento. Da una parte riscontriamo il mito del puer aeternus (ovvero il bambino eterno) ma dall’altra allude a documenti storici , echi autobiografici, alla vita nell’infanzia vittoriana. Quando un individuo rimane prigioniero nell’abisso dell’uomo che non vuole diventare grande, si dice “sindrome di Peter Pan”. In tutto il libro troviamo un sottile strato di ambiguità: il mito dell’infanzia eterna come unico modo di vivere, oppure, al contrario, come unico modo di non vivere, che cancella la memoria, che conduce bambini morti troppo presto nell’isola che non c’è? Questo libro denuncia una figura misteriosa, un limbo, che ci fa aprire gli occhi verso un’età che non smette di appartenerci. La figura di capitan Uncino rimanda all’alter ego di Peter. Pasta di drago, di Silvana Gandolfi, si ispira a Peter Pan e al mito del puer, poiché narra di un unguento magico che blocca l’età delle persone e narra l’itinerario di una conquista affidato ad una dea bambina; Pipino nato vecchio e morto bambino, di Giulio Gianelli che narra il senso della vita al contrario; Signori bambini di Daniel Pennac dove i genitori diventano bambini e viceversa.

Tra giardini misteriosi e isole misteriose Essi hanno un posto centrale nella letteratura per l’infanzia. - Il giardino segreto: vede come setting un grande e cupo castello inglese, che sarà poi l’interno di altri numerosi romanzi (come quello di Barbablù, dove la Bella incontra la Bestia, oppure dei romanzi gotici). La modernità di questo romanzo è sottolineata dal fatto che presenta un collegamento tra malattia fisica e psichica, marcando sui bambini che vivono senza amore, ma che si danno forza l’un l’altro. Il modo migliore per farlo è condividendo un segreto, quello di un giardino morto a cui ridanno vita. I richiami fiabeschi sono molteplici: il castello isolato, la ricerca di un tesoro nascosto (metafora di un percorso iniziatico), gli eroi e l’animale visto come aiutante magico. ≠ adulto e bambino: il primo è costituito da progetti soffocanti in stanze chiuse, sull’immobilità. È per queste caratteristiche che il bambino ha bisogno di un luogo dove ritrovare se stesso, un luogo che sia nascosto all’occhio dell’adulto.

-

I ragazzi della via Pal: il giardino qui è un campo è il centro di scontro tra due bande rivali. Winne the Pooh: il giardino dietro casa diventa un luogo in cui Cristopher è un bimbo che governa

su una società di esseri viventi ancora più piccoli. Un giardino di versi di Stevenson Il giardino di mezzanotte di Pearce L’isola misteriosa di Jules Verne, l’isola del tesoro di Stevenson, le avventure di Tom Sawyer.

Nei libri più contemporanei, l’isola può essere paragonata ad una fortezza, come l’Isola in via degli uccelli di Uri Orlev o l’isola del tempo perso di Silvana Gandolfi. Sul sentiero dei bambini orfani - Senza Famiglia: Remigio, protagonista, è orfano ed è impegnato in avventure che riguardano tanto la sopravvivenza del piccolo e del debole in un mondo ostile e del debole in un mondo ostile, quanto la fantasia ricerca un’identità da guadagnare. - Oliver Twist: riflette la dura vita dei bambini maltrattati. Dickens era infatti un grande osservatore della realtà sociale del suo Paese, della lucente metropoli londinese che però nasconde una realtà sociale molto triste. I bambini abbandonati rappresentavano il fardello del progresso. Essi, inoltre, sono soggetti a crudeltà, a maltrattamento, alla mancanza di affetto, allo scontro quotidiano della lotta contro la violenza. Dickens offre un modo per studiare l’universo infantile posto ai margini della storiografia tradizionale. - Dahl: egli scrive di bambini orfani, poiché i bambini possano trovare dentro di sé il modo per superare il dolore. Egli sa che l’infanzia è una fase della vita in cui si trova a confronto con la durezza del mondo che non può risparmiare nessuna componente: dolore in primo luogo. - Il bambino con il pigiama a righe: scritto da John Boyne, il cui protagonista è Bruno, il figlio di un comandante nazista stringe amicizia con un bambino ebreo prigioniero di un lager e deciderà di varcare il filo spinato e legge L’isola del tesoro; - La sfida: sempre di John Boyne dove il protagonista legge David Copperfield. Le nuove frontiere della letteratura per l’infanzia Vi è un sottile filo di continuità tra la letteratura di ieri ed oggi. La narrativa attuale presenta un vario materiale eterogeneo e problematico. Uno dei temi principalmente affrontati è quello della memoria, di cui si lamenta la decadenza e la perdita, vengono portati in primo piano attraverso viaggi nel passato e non dimenticano le ferite della storia. (guardare l’elenco della prof per vedere chi sono gli scrittori importanti contemporanei) 3. Zone outsider nella marginalità della Grande Escusa. Poesia, inaspettatamente fiaba, romanzo di formazione. di Milena Bernardi Negli anni ’70, Francelia Butler chiama la letteratura per l’infanzia “la grande esclusa”, intendendo la marginalità di questa rispetto alla letteratura tout court. In quegli anni, infatti, l’infanzia era proprio vista da un punto di vista marginale. Nonostante ciò, essa ha “rapporti di buon vicinato e scambi fecondi” con le altre aree della ricerca letteraria poetica ed artistica.

Quella tra bambini e storie-figure è una relazione nascosta nelle fantasie infantili che coinvolgono le infanzie e i misteri delle narrazioni, delle finzioni letterarie: seguendo questa scia, si scorge la scena di bambini che si nutrono delle metamorfosi dell’infanzia. Punti su cui si basa il rapporto tra bambini e storie-figure: Fascinazione Rapimento Seduzione Curiosità della scoperta L’obiettivo di questo MALEDETTO capitolo è la contraddizione culturale ed epistemologica che fa della letteratura per l’infanzia la grande esclusa. Va specificato cosa si intende per marginalità: essa è riferita all’idea e all’immagine di infanzia agli occhi dell’adulto. Infatti il bambino diventa marginale se a pensare all’infanzia non è lui ma l’adulto, che è lontano dal bambino. La poesia L’intreccio della letteratura orale e scritta in cui si congiungono rime tramandate da generazioni di voci e di versi raccolti, è legata all’infanzia. La poesia, con o senza rime, è depositaria di memorie, di ricordi, di saperi; ha rappresentato un lascito sancito dalla storia della lett...


Similar Free PDFs