LA Metamorfosi- Kafka - Riassunto/ Trama PDF

Title LA Metamorfosi- Kafka - Riassunto/ Trama
Course Letteratura tedesca I
Institution Università degli Studi Suor Orsola Benincasa
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Summary

Questo è il riassunto della METAMORFOSI di Kafka, con qualche aggiunta di nozioni dette dal Docente del corso di Letteratura Tedesca I....


Description

Parte I Gregor Samsa, un commesso viaggiatore che grazie al suo lavoro mantiene la propria famiglia, si risveglia un mattino nelle sembianze di un orrido e gigantesco insetto.[2] In un primo momento crede che si tratti solamente di un brutto sogno; ciò non gli impedisce infatti di riflettere su quanto priva d'autentiche gioie sia la vita che sta conducendo. Guardando subito dopo l'orologio a muro, s'accorge d'aver dormito troppo, e che se non si sbriga subito, perderà il treno con la conseguenza di arrivar in ritardo al posto di lavoro e dover quindi dare spiegazioni al proprio capo. La madre, accortasi che il figlio non è ancora partito, bussa alla porta della sua stanza preoccupata, non essendo questa affatto una cosa comune da parte sua; gliene chiede spiegazione, convinta che sia malato. Gregor risponde cercando di tranquillizzarla, assicurandole che sarebbe uscito quanto prima per prendere almeno il treno delle sette; anche se ciò non gli avrebbe evitato di arrivare, per la prima volta dopo tanti anni, in ritardo sul lavoro. Si rende conto però che la sua voce è impercettibilmente cambiata. Anche la sorella Grete, con cui ha sempre avuto un rapporto molto affiatato, gli sussurra attraverso la porta pregandolo di aprire: a questo punto tutti i membri della famiglia cominciano seriamente a pensare che lui sia davvero malato. Gregor intanto sta cercando di alzarsi dal letto, ma gli risulta del tutto impossibile muovere il corpo; mentre sta provando a spostarsi s'accorge che il suo capoufficio, il procuratore, è appena giunto presso la sua abitazione, determinato a capire il motivo dell'assenza ingiustificata del suo sottoposto alla partenza del convoglio delle cinque. Nella sua nuova situazione, Gregor risulta nel frattempo in grande difficoltà nei movimenti e dopo esser finalmente riuscito, con immani sforzi, a rotolare col corpo a terra, per l'ennesima volta ripete a tutti che presto aprirà la porta della propria stanza. Il procuratore spazientito lo avverte delle conseguenze a cui rischia di andare incontro se persevera con quest'atteggiamento, fino a minacciarlo di licenziamento: aggiunge inoltre che i risultati da lui conseguiti recentemente son stati del tutto insoddisfacenti. Gregor non è d'accordo e prova a rispondere, ma oramai nessuno potrebbe più capire una sola parola di quello che sta dicendo; riesce infine a sbloccare il chiavistello della porta con la bocca. L'uscio si schiude, facendo prima retrocedere fino alla rampa delle scale e poi fuggire fuori dall'appartamento l'inorridito ospite e lasciando impietriti i familiari. La madre di Gregor sviene mentre il padre lo

ricaccia dentro la camera utilizzando il bastone lasciato dal procuratore, un giornale arrotolato e picchiando i piedi per terra in modo da spaventarlo. Gregor rimane addolorato, il padre richiude la porta a chiave: la vista di ciò che Gregor è diventato ha scatenato forti reazioni d'orrore. Esausto, Gregor si addormenta. Parte II Risvegliatosi, il giovane vede che qualcuno gli ha lasciato del latte e un po' di pane; inizialmente entusiasta scopre però in fretta che non ha più alcun gusto per il latte. Decide poi di stabilirsi sotto il divano. La mattina dopo la sorella, vedendo che non ha toccato il latte, lo sostituisce con avanzi di cibo in decomposizione, che Gregor mangia con gusto. Da questo momento in poi inizia una routine in cui la sorella lo nutre e pulisce la stanza, mentre Gregor sta nascosto sotto al divano per non spaventarla. A Gregor non rimane che passar il suo tempo ad ascoltare attraverso il muro i discorsi dei familiari; spesso questi discutono della difficile situazione finanziaria in cui improvvisamente si sono venuti a trovare, ora che Gregor non è più in grado di badare a loro. Neppure Grete potrà più frequentare le tanto desiderate lezioni di violino al conservatorio. Più il tempo passa e più Gregor pare trovarsi a proprio agio dentro al suo nuovo corpo, inizia difatti a scalare le pareti e correre sul soffitto allegramente; scoperto il nuovo passatempo del fratello, Grete decide di rimuovere alcuni dei mobili così da lasciargli più spazio. Cercando però di non far portar via un quadro appeso al muro (che raffigura una donna in pelliccia), Gregor vi si posa sopra facendo svenire la madre. Corre fuori dalla stanza fino in cucina, dove il padre lo vede e gli lancia delle mele, una delle quali si conficca nella sua schiena-corazza. Gregor è ora gravemente ferito e i suoi movimenti diverranno difficili e dolorosi.

Parte III Una sera viene lasciata per errore la porta della camera di Gregor aperta, mentre Grete in soggiorno sta suonando il violino per i genitori e i nuovi pensionanti che hanno dovuto accogliere in casa per avere delle entrate extra; il fratello, ascoltandola, ne rimane

fortemente impressionato. Subito dopo viene però scorto - s'era insinuato fuori dalla camera per poter ascoltare meglio - ed il padre cerca di ricacciarlo indietro; i tre inquilini annunciano che sarebbero rimasti ma senza pagare l'affitto a causa delle condizioni veramente disgustose in cui è tenuto l'appartamento. Dopo poco tempo Grete trova un impiego e Gregor resta completamente abbandonato a se stesso: il padre è d'accordo sul fatto che devono sbarazzarsi di Gregor il prima possibile per evitare di finire in rovina. Il rifiuto da parte della sua famiglia e la percezione di gravare sulle loro già scarse finanze senza poter contribuire in alcun modo, fanno piombare Gregor in uno stato di depressione tale da condurlo a rifiutare il cibo offertogli fino a giungere ad una morte lenta. Ha deciso così di liberare la famiglia dalla propria presenza. In seguito a ciò, la famiglia caccia i tre pensionanti, si sbarazza del suo cadavere (la cameriera - che sarà licenziata - lo getta nella spazzatura di propria iniziativa), ne dimentica l'esistenza e riesce a risollevarsi dai problemi economici che l'avevano afflitta. Il finale delinea quasi un lieto fine per la famiglia. Decidono di trasferirsi in un appartamento più piccolo di quello attuale per risparmiare ulteriormente; infine i genitori notano che, a dispetto delle difficoltà attraversate, la loro figliuola pare esser molto cresciuta in bellezza, e pensano che potrà presto trovarsi un buon marito.

Attraverso la condizione ripugnante del protagonista e la sostanziale incapacità dei parenti di instaurare con lui un rapporto umano, l'autore vuole rappresentare l'emarginazione alla quale il "diverso" viene tragicamente condannato nella società. L'insetto non simboleggerebbe altro che questo "diverso". La metafora dell'insetto rappresenta la dipendenza di Kafka dalla famiglia e la negazione della sua libertà artistico-espressiva nella letteratura. Già in una lettera alla sorella Elli, Kafka aveva definito la famiglia come un "contesto veramente animale", che soffoca la libera espressione dell'individuo con l'egoismo oppressivo di un amore "assurdo e bestiale". Nonostante la famiglia di Gregor tenti, almeno inizialmente, di mantenere un contatto umano con lo sventurato, si percepisce quasi subito il ribrezzo che suscita in loro la vista della condizione ributtante nella quale egli versa. Nemmeno lo stretto grado di parentela e il ricordo di un passato normale e felice riescono a

salvare Gregor dalla condanna alla quale sembra, fin dall'inizio, destinato. Dapprima, scoperta la nuova condizione dell'uomo, i familiari provano raccapriccio; poi paura di avere contatti diretti con esso, tant'è che il poveretto decide di nascondersi, quando gli viene portato il cibo, per non suscitare spavento; poi insofferenza (che si manifesta nel lancio di mele, da parte del padre, a Gregor, che viene gravemente ferito), e infine rassegnazione. Gregor è diventato un peso, i familiari stessi si augurano che muoia. La madre, il padre e la sorella ne sono comprensibilmente affranti, tuttavia sanno che quella è l'unica via d'uscita da una situazione divenuta oramai insostenibile. In occasione della stampa della seconda edizione, adombrando la possibilità di altre interpretazioni del racconto, il 25 ottobre 1915 Kafka scrisse al suo editore Kurt Wolff, che aveva affidato al disegnatore Ottomar Starke il compito di illustrarne la copertina: «Siccome Starke fa illustrazioni concrete, mi è passato per la mente che voglia disegnare magari l'insetto. Questo no, per carità, questo no! Non vorrei limitare il campo della sua competenza, ma rivolgere soltanto una preghiera perché naturalmente io conosco meglio il racconto. Non lo si può far vedere neanche da lontano. Se questa intenzione non c'è, e quindi la mia preghiera diventa ridicola, tanto meglio. A Lei sarei grato se volesse trasmettere e ottenere il mio desiderio». Albert Camus, ne Il mito di Sisifo, sostiene che la metamorfosi sia una rappresentazione dell'etica della lucidità, che può trasformare facilmente l'uomo in una bestia. Tale interpretazione fa pensare anche al racconto kafkiano come ad un'anticipazione dell'olocausto, anche se certamente il testo trascende una lettura storica peraltro successiva alla scrittura del racconto....


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