LA MORT DU LOUP - Vigny - Appunti di lezione 10 PDF

Title LA MORT DU LOUP - Vigny - Appunti di lezione 10
Author Alessia Artizzu
Course Letteratura Francese
Institution Università degli Studi di Cagliari
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Summary

Traduzione e spiegazione della poesia "La mort du Loup" di Vigny...


Description

LA MORT DU LOUP – ALFRED DE VIGNY “La mort du loup” è uno degli undici poemi che costituiscono “Les Destinees”, una raccolta di componimenti poetici di carattere filosofico di Vigny, scritti tra il 1838 e la morte del poeta . Questa raccolta fu pubblicata postuma nel 1864 (finire di ripetere Les Destinees). Vigny compose “La mort du loup” quando aveva appena subito sia la morte di sua madre sia la rottura della sua relazione con l’attrice Marie Dorval. Egli scrisse infatti questa poesia nella proprietà di Maine-Giraud in Francia, ereditata dopo la morte della madre. In questa poesia egli racconta di un gruppo di cacciatori che si trovano a vagare in un bosco fino a quando non trovano le impronte di un animale: un lupo. Così tutti i cacciatori si prepararono ad attaccare il lupo e la sua famiglia. A questo punto, il lupo attacca il cane dei cacciatori per difendere la sua famiglia (Vigny parla del lupo, della lupa e dei suoi cuccioli come se fossero una vera e propria famiglia umana). Così i cacciatori lo sparano, il lupo si rilassa e inizia a leccare il sangue nelle zanne e muore, senza gridare ne piangere. Il poeta, guarda il lupo che ha difeso i cuccioli, vergognandosi della crudeltà degli uomini. Il paesaggio è descritto nei minimi dettagli tipici del romanticismo. L'ambiente è buio, teatro della malvagità dell'uomo e della morte dignitosa del lupo. Vigny per tutto il testo contrappone l’innocenza del lupo con l’astuzia e la crudeltà dell’umanità.

53 Le Loup le quitte alors et puis il nous regarde.

Allora il Lupo lo lascia (al cane) e poi ci fissa.

Les couteaux lui restaient au flanc jusqu'à la garde,

I coltelli gli restavano nel fianco, fino all’impugnatura,

Le clouaient au gazon tout baigné dans son sang ;

Lo inchiodavano al prato tutto immerso/bagnato nel suo sangue;

Nos fusils l'entouraient en sinistre croissant.

I nostri fucili lo accerchiavano in un crescendo avverso (cioè crudelmente)

Il nous regarde encore, ensuite il se recouche,

Lui ci guarda ancora, poi si accuccia di nuovo ((=re))/ si ristende,

Tout en léchant le sang répandu sur sa bouche,

mentre ((tour en)) lecca il sangue d’intorno alle sue zanne,

Et, sans daigner savoir comment il a péri,

E, senza degnarsi di sapere come egli sia morto,

60 Refermant ses grands yeux, meurt sans jeter un cri.

Chiudendo i suoi grandi occhi, muore senza gettare un grido.

In questa scena viene dunque raccontato il momento della morte del lupo. Per quanto riguarda i personaggi, "noi" sono i cacciatori arroganti. "Io" è invece il poeta che realizza la malevolenza dell'uomo. Il lupo ha l'obiettivo di difendere i cuccioli. Il lupo è presentato invece alla terza persona singolare. Il lupo è un animale con un grande senso della virtù e un'anima forte, motivo per cui muore senza gridare. Morire in silenzio significa morire con dignità e grandezza. Accettare stoicamente la morte è una lezione morale che il lupo dà all'umanità, perché solo il silenzio è grande; tutto il resto è debolezza. La narrazione è per lo più condotta in passato: l'imperfetto spiega la durata e i momenti di attesa che creano la suspense (V. 56 "i nostri fucili lo circondavano"). Nei momenti chiave, Vigny abbandona i tempi del passato e ricorre al presente narrativo (V. 60 "muore senza piangere"): il lettore ha l'impressione sorprendente di assistere alla scena. Vigny enfatizza realisticamente la gravità delle ferite con verbi violenti e aggettivi che ne amplificano l'intensità, come ad esempio nel verso 54-55. Inoltre menziona più volte il

sangue. L'immagine ravvicinata del lupo "che chiude i suoi grandi occhi" è toccante. A poco a poco il lupo, inizialmente presentato come un vero animale selvatico, si trasforma in un personaggio sublime. Il Lupo non è più solo un personaggio ma un eroe: la morte del lupo è solenne nella sua lentezza, degna, eroica. La dimensione eroica del lupo è collegata all'antico riferimento al lupo materno "che i romani adoravano" e che aveva allattato Remo e Romolo, il fondatore di Roma. Ma è associata a un'altra allusione, quella cristiana, alla crocifissione: questa morte solitaria inflitta da "coltelli" che " inchiodarono", la ferita "sul fianco" si riferisce alla morte del Cristo, che accetta di sacrificarsi per salvare gli uomini. Il lupo, come Cristo, muore rimanendo in silenzio ("muore senza piangere"), mostra coraggio e non si arrende alla sofferenza, ha il senso del sacrificio e si dimentica di se stesso. Il lupo da una lezione di stoicismo: bisogna accettare la sofferenza "senza un grido". Figure retoriche presenti: allitterazione e assonanza....


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