La nascita del Purgatorio ⎯ Jacques le Goff PDF

Title La nascita del Purgatorio ⎯ Jacques le Goff
Course Storia medievale
Institution Università degli Studi di Firenze
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Riassunto dei primi capitoli de La Nascita del Purgatorio di Jacques Le Goff in maniera schematica....


Description

La nascita del Purgatorio ⎯ Jacques le Goff Il terzo luogo. Il Purgatorio si impone come terzo luogo nella geografia dell’aldilà. Nasce tra il 1150 e il 1250 nella cristianità occidentale come aldilà intermedio nel quale i defunti subiscono una prova che può essere abbreviata dai suffragi - l’aiuto spirituale - dei viventi. Viene fissato come luogo  intermedio temporale tra la morte dell’individuo e il Giudizio universale; come luogo intermedio spaziale tra Paradiso e Inferno (sostituisce il pre-Paradiso del refrigerium  =  ella storia di Lazzaro e del luogo di sollievo dei cristiani delle origini, e il seno di Abramo d cattivo ricco nel NT; si stacca dall’Inferno, del quale a lungo fa parte come geenna superiore ) ; è effimero e transitorio, perché non è eterno come Paradiso e Inferno. ●

Fuoco come cancellazione della vita trascorsa e inizio di quella nuova, purificazione, tipico dei riti di passaggio e adatto a questo luogo di transizione. Ignis divinus  proprio delle culture indoeuropee. Raffigurazione principale della pena subita nel Purgatorio (oltre al ghiaccio). “Il fuoco proverà quel che vale l’opera di ciascuno” (I Cor. 3,13). - Il fuoco che rigenera e rende immortali è un fuoco “attraverso il quale si passa”; ordalia. - In genere il fuoco purgatorio medievale ha fatto parte di una coppia: il fuoco e l’acqua (fredda); battesimo col fuoco dei primi cristiani. - Ha una natura molteplice e varia, derivata da mitologie e religioni antiche (aspetti molteplici del fuoco divino; purificatore, punitivo e/o probatorio; attuale/futuro; reale/spirituale).



Suffragi come interventi dei vivi nell’abbreviare la prova del morto nell’aldilà. III sec la Passione di Perpetua; le Confessioni di Sant’Agostino. L’efficacia dei suffragi si unisce solo tardivamente all’idea dell’esistenza di una purificazione dopo la morte. Da questo concetto deriva una sensazione di potenza per i vivi e un rafforzamento di coesione tra di loro (famiglie carnali, artificiali, religiose o di confraternita); verrà sfruttato come strumento di potere dalla Chiesa con le indulgenze, fonti di profitto finanziario.

Il cristianesimo latino distinguibile in due periodi circa la “produzione del Purgatorio”: III-VII sec, senza andare a fondo della logica del sistema, e metà XII- inizio XIII sec in poi, più decisivo. Il secolo creatore (XII) è quello in cui nasce il Purgatorio, compreso nell’ambito del sistema feudale allora messo a punto: i morti vengono inquadrati nella società.

1. Gli aldilà prima del Purgatorio. Le visioni antiche. Le tre vie indù ⎯ Idea di una via mediana di salvezza, il passaggio attraverso il fuoco, dialettica tenebre-luce, miglioramenti di stato tra la morte e la salvezza definitiva, aldilà come ricetto di anime che altrimenti vagherebbero come fantasmi; assenza di metempsicosi e giudizio. Iran ⎯ Alternanza tra interpretazione infernale e paradisiaca del luogo di attesa del giudizio; presenza di un ponte che collega la terra al cielo, dove il defunto deve passare delle prove; fuoco; luogo intermedio per le anime che hanno opere buone e cattive dello stesso peso. Egitto ⎯ idea del giudizio dei morti; “Purgatorio infernalizzato”, tripartizione dei morti tarda; pene (spesso di fuoco) e prove da superare; luogo di tortura delle anime. Grecia e Roma ⎯ discesa agli Inferi; no giudizio dei morti, no sanzioni morali, no tormenti punitivi; elementi geografici (isola, montagna a picco sul mare scavata da grotte); costruzioni intellettuali di Platone (metempsicosi, dualismo, proporzionalità delle pene, collegamenti con le religioni orfiche) e Enea (discesa agli inferi, descrizione topografica dell’aldilà, reminiscenze ritrovate nella Divina Commedia; mescolanza di dolore e gioia, vista velata della luce celeste, contesto carcerario, esposizione a pene, espiazione mista alla purificazione - attraverso il fuoco -). Gilgamesh ⎯ giudizio dei morti; allusione al fuoco, fiume vicino a una montagna, valore sacro e ambiguo delle tenebre; discesa agli inferi; evocazione dei morti; prigione; tormento delle anime da parte di morti insepolti e incattiviti (appello alla sollecitudine dei viventi). Sheol ebraico ⎯ tenebre; montagna, fiume; discesa e risalita; dualismo tra Cielo e Inferno, raramente tripartito (cielo - mondo sotto il cielo - terra, sotto il mondo, dimora sotterranea e non la superficie); non è un luogo di tortura ma presenta il letto di vermi (no in Inferno e Purgatorio), la sete e il fuoco; distinzione delle profondità dove stanno gli impuri (più che i colpevoli) da cui si può esser tratti fuori da Dio. Visioni apocalittiche giudaico-cristiane ⎯ testi apocrifi del II-III sec d.C. - Libro di Enoch: inferno come baratro o valle stretta, montagna terrestre come luogo di attesa del giudizio; stato intermedio tra morte e giudizio; gradazione delle pene che dipende solo in parte dal merito degli uomini. - Quarto libro di Esdra: il Purgatorio è una dimora o un insieme di dimore, come un luogo di clausura; nel passaggio Inferno-Purgatorio-Paradiso lo spazio si allarga. Apocalissi cristiane. - di Pietro: descrizione dei castighi infernali; visione dualistica; appello alla giustizia. - di Esdra: elementi del Purgatorio come il fuoco, il ponte, i gradini. - di Paolo: tra le apocalissi, è quella che ha avuto più influenza sulla formazione del Purgatorio. In numerose versioni, appartenenti a diverse tradizioni; la più lunga. Tradotta nel Basso Medioevo in lingua volgare. Ponte, ruota di fuoco. La versione V è la prima ad accogliere la distinzione tra inferno inferiore e superiore (fondamento per la localizzazione del Purgatorio al di sopra dell’Inferno tra VI e XII sec). Nel

Medioevo ha riscosso un enorme successo, mentre era stata condannata da Sant’Agostino perché contraddice la lettera ai Corinzi II di S.Paolo. Descrizione delle pene infernali e classificazione dei dannati. Verbo vidit c ome espressione del genere dell’apocalisse, in cui ci viene rivelato , si vede i l normalmente invisibile. Struttura ripresa dal Purgatorio del XII sec. Idea di un riposo sabbatico infernale, esistenza di mitigazione per le pene dell’aldilà, giustizia più discreta e clemente. Ebrei ⎯  Nei primi secoli dell’era cristiana, ci fu un’evoluzione del pensiero religioso ebraico consistente in una maggiore precisazione della geografia dell’aldilà: sheol - geenna - Eden . Esiste una categoria intermedia di uomini non del tutto buoni né del tutto cattivi, che subirà un castigo temporale subito dopo la morte e perverranno in seguito all’Eden. Nel XII sec, la comparsa di nuovi intellettuali (maestri delle scuole urbane creatori della scolastica), è stata uno degli elementi decisivi per la nascita del Purgatorio, come lo sviluppo dell’insegnamento dei rabbini nei primi secoli dell’era cristiana. Il Purgatorio cristiano nella Scrittura ⎯ La dottrina cristiana del Purgatorio è stata messa a punto solo dopo il Concilio di Trento nel XVI sec. Nel Medioevo, solo alcuni testi hanno avuto un ruolo per la nascita del Purgatorio: - AT (II Maccabei 12. 41-45): possibilità di riscatto dai peccati dopo la morte e efficacia delle preghiere dei vivi per i defunti redimibili (corrispondenza di verità tra AT e NT) - NT (Mt 12.31-32): possibilità di riscatto dei peccati nell’aldilà. (Lc 16.19-26): Lazzaro e il cattivo ricco; il seno di Abramo  come prima incarnazione del Purgatorio (luogo di attesa dei giusti), vicino all’Inferno ma separati da un abisso invalicabile; nell’Inferno regna la sete del defunto  alla base dell’idea di refrigerium . (I Corinzi 3.11-15): proporzionalità tra meriti/peccati e ricompense/castighi; prova decisiva durante il Giudizio finale; ruolo del fuoco =  Purgatorio (castigo, purificazione, ordalia - distinti attualmente in Inferno-Purgatorio-giudizio finale ma confusi nel Medioevo). Discesa di Cristo agli Inferi ⎯ Basata su tre testi NT (Mt 12.40; At 2.31; Rom 10.6-7). Si colloca nell’ambito della tradizione orientale del combattimento del Dio-sole con le tenebre (forze ostili assimilate la mondo dei morti). Volgarizzato nel Medioevo attraverso il vangelo apocrifo di Nicodemo. Dimostra che: esiste una possibilità di addolcire lo stato delle pene di alcuni (eccezionalmente) dopo la morte, ma ciò non può avvenire all’Inferno (sigillato fino alla fine dei tempi); crea un nuovo luogo nell’aldilà, il Limbo (nascita contemporanea al Purgatorio, XII sec, rimaneggiamento geografico dell’aldilà). Preghiere per i morti ⎯ Innovazione rispetto agli antichi (pregare i morti - pregare per i morti). Diodoro Siculo testimonia questa usanza nell’Egitto del 50 a.C. => Cambiamento nella cultura ebraica: II Maccabei (Giuda Maccabeo, 100 a.C.), I Corinzi (battesimo dei proseliti greci convertiti al giudaismo, per i morti). I vivi si preoccupano per i morti e mantengono un legame con loro anche dopo la sepoltura non attraverso l’invocazione della loro protezione, ma intercedendo per loro.

 Acquisisce presso i cristiani un significato di felicità celeste, le gioie Il refrigerium ⎯ dell’oltretomba promesse da Dio ai suoi eletti ( già in Tertulliano). Inizialmente non rappresenta un luogo ma uno stato. Refrigerium interim  di Tertulliano: ristoro intermedio riservato ai defunti giudicati degni di un trattamento privilegiato durante l’attesa (tra morte e giudizio finale), e corrisponde al seno di Abramo . Visione dualista (tormentum- supplicium punizione / refrigerium =  ricompensa), destini eterni. Il refrigerium o  spita sino alla cruciatus= resurrezione, il Purgatorio fino all’espiazione dei peccati. Prima concezione di Purgatorio: la visione di Perpetua ⎯ Passione di Perpetua e Felicita, il più antico testo in cui si profila l’immagine del Purgatorio, circa 200 d.C. (persecuzione di Settimio Severo del 203, martirio vicino Cartagine di Perpetua, Felicita, Saturo, Saturnino e Revocato). Nel corso della sua detenzione Perpetua ha modo di scrivere/passare oralmente i suoi ricordi ad altri cristiani, prima del martirio; narra di un sogno avuto durante la detenzione in cui vede il defunto fratellino Dinocrate: parla di refrigerium e  intercede per lui; non si parla di Purgatorio, ma il testo verrà riutilizzato a partire da Sant’Agostino, per elaborarne l’idea (sete dei morti; intercessione). I padri del Purgatorio. I due “fondatori” greci ad Alessandria ⎯ Clemente Alessandrino e Origene (inizio III sec d.C.), i due maggiori esponenti di teologia cristiana ad Alessandria. Derivazione teorie: - eredità greco-pagana: castighi imposti dagli dei non punizione ma mezzi di correzione e salvezza (idee platoniche volgarizzate dall’orfismo; filosofia pitagorica; Eneide). - Bibbia: fuoco come strumento divino (AT), battesimo di fuoco (NT), purificazione dopo la morte (NT Paolo). Interpretazione platonica della Bibbia. Distinzione di Clemente Alessandrino di due categorie di peccatori e castighi: - in vita: peccatori emendabili/irriducibili = castigo educativo/punitivo - in morte: emendabili/irriducibili = fuoco che divora e consuma/santifica, che penetra l’anima che attraversa, spirituale Per Origene (eretico per questo) non esiste un peccatore tanto cattivo da non poter essere completamente purificato attraverso il fuoco ( Inferno temporaneo, come un Purgatorio). - peccatori con solo qualche macchia: spirito di giudizio (fuoco istantaneo da attraversare), reale - peccatori veri e propri: spirito di combustione (più lungo), metaforico Le purificazioni per mezzo del fuoco hanno luogo durante il Giudizio finale. Delineazione di tre categorie di defunti: i giusti, che non lo attraversano, i peccatori “lievi”, che vi soggiornano solo per un periodo, i peccatori mortali, che vi soggiornano a lungo. Cristianesimo latino ⎯ Fine IV - inizi V sec; Sant’Agostino. - San Cipriano, metà III sec: comparazione tra coloro che non hanno resistito alle persecuzioni (lapsi e apostati) e i martiri; prigione = disciplina penitenziaria ecclesiastica, non purgatorio. Nel IV sec il cristianesimo cessa di essere perseguitato e diviene religione imperiale: il Purgatorio comincia ad essere elaborato partendo dall’episodio biblico del sogno di Daniele, la I Corinzi, il concetto origeniano di purificazione e il refrigerium di Tertulliano.

- Sant’Ambrogio ammette l’efficacia delle preghiere dei vivi per i defunti (suffragi per la mitigazione delle pene), quando prega per l’anima di Teodosio e del proprio fratello Satiro. La visione di grandi laici (re o imperatori) nell’aldilà sarà un’arma politica della Chiesa (come esempi di disobbedienza alla Chiesa, visto l’esempio di Teodosio, o di obbedienza, es. teodorico, Carlo Martello, Carlo Magno => Dante); rapporto tra vivi e morti visto nell’esempio del fratello Satiro (rete familiare rafforzata, clientelismo romano, a cui si aggiungeranno altri tipi di solidarietà). Aderisce all’idea di una seconda resurrezione. - Ilario, Ambrogio e l’Ambrosiaster distinguono tre categorie di defunti (influenza sui primi scolastici del XII sec): i santi e i giusti (direttamente in Paradiso alla risurrezione); gli empi, gli apostati, i miscredenti e gli atei (direttamente nei tormenti del fuoco infernale); i semplici cristiani, peccatori (dopo esser stati purificati per un certo periodo nel fuoco e aver pagato i propri debiti andranno in Paradiso, perché hanno avuto fede). - Paolino di Nola (morto 431): derivazione origeniana del fuoco savio, intelligente, attraverso cui passare e purificarsi dal peccato; fuoco esaminatore; passaggio attraverso fuoco e acqua per approdare al refrigerium . Agostino ⎯ La sua posizione si è evoluta ed è considerevolmente mutata a partire dal 413 (intensificazione della lotta contro i lassisti dell’aldilà, i misericordes ) [studio di Joseph Ntedika]. Le incertezze di Agostino derivano dal disinteresse per il destino degli uomini tra la morte e il Giudizio finale; da motivazioni relative all’epoca (i cambiamenti in atto nella società romana, impregnata di millenarismo e persuasa di un imminente Giudizio finale, poco portata a concentrarsi su pensieri sottili); dalla constatazione dell’imprecisione delle Scritture (fondamento della religione), da cui deriva l’elaborazione della terminologia agostiniana che sarà importante per il Purgatorio del XII sec (purgatorius, temporarius/temporalis, transitorius ) , e la necessità di rispettare il segreto laddove questa non è chiara; la morte della madre Monica, in occasione della quale esprime l’efficacia dei suffragi per i morti (Confessioni) . La decisione di ammettere o meno la madre in Paradiso spetta unicamente a Dio, su cui però Agostino può influire attraverso le preghiere; Monica, nonostante i suoi peccati, ha meritato la salvezza durante la sua vita (battesimo, fede, opere buone; opere di misericordia, devozione eucaristica, rispetto dello statuto matrimoniale dei laici): per questo la misericordia di Dio e le preghiere del figlio (e delle comunità attraverso di lui) saranno efficaci. La salvezza dell’aldilà si merita innanzitutto quaggiù, poiché le tribolazioni di questa vita sono una forma di “purgatorio”. La Città di Dio.  Scritta attorno al 426-27, per rispondere ad una nuova situazione: le idee dei lassisti “misericordiosi”, ritenute pericolose [discendenti di Origene, in quanto ritengono che tutti gli uomini saranno salvati al termine del processo di paracatastasi - O. comprendeva anche Satana e gli angeli cattivi] ; influenza delle concezioni millenariste 1; eco del sacco  di 1 Credenza di alcuni cristiani, ereditata dal giudaismo, nella venuta sulla terra, in una prima fase della fine dei tempi, di un periodo di fortuna e pace di mille anni (il Millennium). Numerosi soprattutto tra i greci (da cui il nome chiliasmo, dal greco χιλία, mille). Si basa su un passo dell’Apocalisse di Giovanni 20.4-6. Apogeo della diffusione tra i cristiani nel II sec d.C.; non scomparirà mai del tutto (importante è il ritorno con Gioacchino da Fiore nel XIII sec). Nella Città di Dio, Agostino critica fortemente il

Roma del 410 ad opera dei Visigoti di Alarico, percepito come annuncio della fine del mondo. Da qui, le sue opinioni sul destino dei morti e sulla possibilità di redenzione dopo la morte si fanno più restrittive. Riguardo alle preghiere per i morti, precisa i limiti entro cui esse hanno efficacia: sono inutili per i dannati, e valide solo per una certa categoria di peccatori, non ben definita, ma la cui vita non è stata né buona né cattiva. Sono efficaci solo le preghiere della Chiesa stessa o di “alcuni uomini pii”. Per reazione ai lassisti afferma che esistono due fuochi: uno eterno, destinato ai dannati (suffragio inutile) e uno purgatorio (suffragio utile). Precisa inoltre l’inferno definendo categorie di peccatori e peccati. Divide gli uomini in categorie (ternarietà introdotta dal XII sec): empi / martiri, santi e giusti (direttamente all’Inferno / Paradiso). Tra i due estremi stanno chi non è stato né del tutto buono, né del tutto cattivo: destinati anch’essi all’Inferno, si possono (forse) salvare attraverso i suffragi e il passaggio da un fuoco purgatorio (a condizione di aver meritato la salvezza finale nonostante i peccati => opere di misericordia, penitenza => correlazione tra penitenza e purgatorio importante tra XII e XIII sec; tribolazione come principale forma di purgatorio). Il fuoco purgatorio è doloroso, non eterno (≠ Geenna), agisce tra morte e risurrezione (non nel momento del Giudizio). Distinzione tra peccati molto gravi (“crimini”), abitudinari, e poco gravi (“lievi”, “piccoli”, “minimi”, “quotidiani”), dovuti al troppo attaccamento alle cose terrene, moneta spicciola dell’esistenza. Il giorno del Giudizio passeranno entrambi dal fuoco: i primi periranno, i secondi saranno salvati. Per essere salvati bisogna aver unito in vita fede e opere (fondamento salvifico: Cristo), aver “mutato in meglio la propria vita” ed essersi dedicati a penitenze canoniche: in questo caso la remissione sarà completata dopo questa vita attraverso un fuoco purgatorio, diverso da quello infernale eterno. Le pene purgatorie/espiatorie, sia su questa terra che dopo la morte, sono temporanee in quanto finiranno il giorno del Giudizio finale e in quel momento coloro che le hanno subìte andranno in Paradiso. Riguardo alla storia di Lazzaro e del cattivo ricco, distingue un luogo di tormenti (Inferi, dove è sceso Gesù), un luogo di riposo (non negli Inferi) e un Paradiso (il seno di Abramo, non il Paradiso terrestre dove è stato posato Adamo). Nega quello che nel XIII sec sarà il limbo degli infanti per i non battezzati. Il Purgatorio sarà la prigione degli spiriti, da cui possono evadere per brevi apparizioni ai vivi il cui zelo nel soccorrerli sia insufficiente; si conferma qui la trilogia ausiliare dei morti che troveremo nel Purgatorio: messe, preghiere, elemosine; si reprime o rifiuta le pratiche divinatorie pagane e la scienza onirica, recuperata dopo molto tempo dal Medioevo.

millenarismo, dando al Millennium un significato allegorico. Nega una prima risurrezione dei giusti, affermando invece l’esistenza di un fuoco purgatorio dal quale taluni defunti passeranno tra la morte e la resurrezione (senza eventi escatologici in questo periodo). Origene, al contrario, aveva affermato l’esistenza di numerose resurrezioni. L’edificazione del Purgatorio potrà così apparire come una risposta della Chiesa a spinte millenaristiche.

Contributo di Agostino: Definizione rigorosa del fuoco purgatorio: - applicabile a un numero limitato di peccatori - molto doloroso - sorta di inferno temporaneo (infernalizzazione del Purgatorio) Definizione del tempo del Purgatorio: tra la morte individuale e il giudizio generale. Non definizione dei peccatori del Purgatorio; né dei peccati che ivi conducono (no dottrina dei peccati veniali). Non definizione del luogo: non dogmatizzato neanche nei Concili che istituzionalizzeranno il Purgatorio, perché necessita l’avvicinamento a pratiche popolari. Cesario di Arles ⎯ falso padre del Purgatorio; conferma due posizioni di Agostino: - fuoco del Purgatorio più terribile di qualunque pena terrena - distinzione tra peccati molto gravi (crimina  in Agostino) e meno gravi (parva, quotidiana, minuta ) => precisazioni di Cesario: peccati molto gravi chiamati crimina capitalia (ripresi da Gregorio Magno); i peccati meno gravi sono quelli che saranno espiati attravers...


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