La Seconda guerra mondiale PDF

Title La Seconda guerra mondiale
Author Letizia Torelli
Course Storia
Institution Liceo (Italia)
Pages 9
File Size 734.1 KB
File Type PDF
Total Downloads 241
Total Views 376

Summary

LA SECONDA GUERRA MONDIALESTORIA | CAPITOLO 10GLI ULTIMI ANNI DI PACE IN EUROPA1936-La politica di Hitler stava portando gran vigore alla Germania che, grazie all’asse Roma-Berlino stipulato nel 1936 con Mussolini, riuscì a espandere i propri ideali politici anche in Spagna appoggiando la rivolta di...


Description

LA SECONDA GUERRA MONDIALE STORIA | CAPITOLO 10

GLI ULTIMI ANNI DI PACE IN EUROPA 1936-1937 La politica di Hitler stava portando gran vigore alla Germania che, grazie all’asse Roma-Berlino stipulato nel 1936 con Mussolini, riuscì a espandere i propri ideali politici anche in Spagna appoggiando la rivolta di Franco. Nel frattempo il 25 novembre 1936 Hitler stipulò il Patto anti-Kommintern con il Giappone, con cui il Paese garantiva che non avrebbe stipulato accordi con l’Unione Sovietica. Nello stesso anno il Giappone conquistò la Manciuria e lanciò una nuova offensiva contro la Cina allo scopo di creare un vasto impero asiatico che gli permettesse un buon approvvigionamento di materie prime e di energia. La Società delle Nazioni dimostrò ancora una volta l’inefficienza del suo ruolo, facendo emergere segnali di generale debolezza del sistema diplomatico internazionale. L’aggressiva politica estera di Hitler seppe approfittare della debolezza della Società delle Nazioni per progredire nel suo scopo. A ciò si aggiunse la sicurezza che Francia e Regno Unito non sarebbero intervenuti per ostacolare Hitler. Le opinioni pubbliche delle due democrazie, infatti, chiedevano ai loro governi di evitare un nuovo scontro con la Germania e per far ciò adottarono la politica dell’appeasement . Entrambi i capi del governo si sforzarono di soddisfare le pretese sempre più aggressive di Hitler, convinti che così facendo avrebbero mantenuto la pace in Europa e che Hitler si sarebbe fermato non appena sarebbe riuscito a ricongiungere tutti i tedeschi in Germania. 1938 Hitler, ormai sicuro dell’appoggio italiano e delle intenzioni delle due democrazie, potè procedere all’annessione dell’Austria alla Germania. L’ Anschluss venne ratificata il 13 marzo 1938 e confermata da un plebiscito popolare. Hitler volse poi la sua attenzione sulla questione delle minoranze tedesche dei Sudeti in Cecoslovacchia. Il 22 settembre 1938 richiese la scissione dei Sudeti e la loro annessione alla Germania. Con questa richiesta le democrazie occidentali, spaventate dalla prospettiva di una nuova guerra, convocarono la Conferenza di Monaco, svoltasi tra il 29 e il 30 settembre 1938 alla presenza di Regno Unito, Francia, Italia e Germania. Il Trattato di Monaco che ne derivò concesse ad Hitler l’annessione dei Sudeti alla Germania e di alcuni territori della Cecoslovacchia, sempre convinti di seguire la politica del mantenimento della pace.

Conferenza di Monaco, 1938 Da sinistra: Chamberlain (Primo Ministro britannico), Daladier (presidente del Consiglio francese), Hitler e Mussolini

1939 L’ipotesi che l’annessione dei Sudeti bastasse a circoscrivere l’espansionismo nazista era errata. Hitler, infatti, dichiarò nel 1937 attraverso la dottrina della «marcia verso est» formulata nel Mein Kampf, che il problema del Lebensraum (spazio vitale) poteva essere risolto solo con le armi e che solo la conquista militare avrebbe consentito alla Germania di realizzarsi appieno in tutti i campi e di imporre un nuovo ordine all’Europa. Nel marzo 1939, invadendo il precedente Trattato di Monaco, Hitler invase la Cecoslovacchia e le regioni della Boemia e della Moravia divennero protettorati tedeschi. A questo punto divenne evidente che l’obiettivo di Hitler non era quello di ristabilire lo status quo ante Versailles ma di ingrandire il proprio territorio. Seguendo l’esempio di Hitler, l’Italia fascista emanò il 5 settembre 1938 le leggi razziali anti-ebraiche e nell’aprile 1939 l’Italia occupò l’Albania al fine di estendere la propria influenza nei Balcani. Il 22 maggio 1939 Hitler e Mussolini firmarono il Patto d’acciaio, che trasformava il precedente Asse Roma-Berlino da accordo politico ad accordo militare. Questo accordo prevedeva che ciascuna delle parti sarebbe dovuta intervenire obbligatoriamente a sostegno dell’altra se questo si fosse trovata coinvolta in un conflitto. In accordo con il disegno hitleriano del Lebensraum , la Germania hitleriana pretende la restituzione di Danzica da parte della Polonia e dichiara di voler costruire un “corridoio” che colleghi il territorio tedesco alla Prussia orientale. La Polonia rifiuta e si appella agli alleati (Gran Bretagna e Francia). Francia e Regno Unito dichiararono quindi che avrebbero difeso i confini della Polonia e che avrebbero avviato le trattative con l’Urss. Queste trattative tuttavia fallirono a causa della profonda differenza di ideali tra democrazia e comunismo e anche perché la Polonia si rifiutava di essere invasa dalle truppe sovietiche. Venuta meno ogni possibile intesa tra i Paesi occidentali e l’Unione Sovietica, Stalin decise di cedere alla proposta di Hitler. Il 23 agosto 1939 la Germania e la Russia siglarono il Patto di non aggressione Molotov-Ribbentrop, con cui Hitler si assicurava di non essere attaccato su due fronti e l’Unione Sovietica garantiva la sicurezza della propria frontiera. Questo patto sancì la fine dell’ultima opportunità di contenere l’aggressiva espansione di Hitler. Il 1º settembre 1939 le truppe tedesche violarono i confini polacchi e due giorni dopo seguirono le dichiarazioni di guerra di Francia e Regno Unito alla Germania, dando il via alla Seconda guerra mondiale. Nonostante il Patto d’acciaio Mussolini proclamò, in accordo con Hitler, la non belligeranza dell’Italia a causa dell’impreparazione bellica e industriale del Paese.

LA PRIMA FASE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE: 1939 - 1942 La prima fase della guerra fu compresa dal 1939 al 1942 e questi furono gli anni dei trionfi nazisti, in cui Hitler e la Germania toccarono il culmine per poi iniziare a declinare. In questi anni il conflitto divenne mondiale per la partecipazione diretta di Stati Uniti e Giappone. 1939 Con l’assalto di Hitler, la Polonia si ritrovò in condizioni disastrose. I polacchi si ritrovarono a dover combattere su due fronti, uno tedesco e uno russo. Il 18 settembre 1939 la guerra tedesco-polacca era terminata, senza che gli Alleati difendessero concretamente la Polonia. I successi di Hitler in questa fase furono dovuti alla tecnica di combattimento della «guerra lampo» o Blitzkrieg. Esso prevedeva lo sfondamento delle linee nemiche grazie ad un grosso ammasso di forze corazzate, appoggiate da attacchi aerei. I carri armati accerchiavano i nemici e le truppe di rincalzo distruggevano il nemico. L’Urss dopo aver occupato i territori polacchi impose il proprio controllo su Lettonia, Lituania ed Estonia. Infine nel novembre 1939 attaccò la Finlandia rivendicando le zone di confine. 2

1940 Tra l’aprile e il giugno 1940 i tedeschi annetterono la Danimarca e la Norvegia, ottenendo il controllo del Mar Baltico e di importanti basi aeree e navali. Il 10 maggio 1940 la Germania attaccò il Belgio, i Paesi Bassi e la Francia. La Blitzkrieg riuscì ad annientare l’esercito francese disposto su tutta la Linea Marginot e a far ritirare quello britannico. La Francia fu costretta a firmare l’armistizio di Rethondes il 22 giugno 1940, con cui il territorio francese fu suddiviso in due aree: settentrione/atlantico amministrato dall’amministrazione militare tedesca e sud che conservò un’autonomia solo formale amministrato dal maresciallo Pétain e con capitale Vichy. Il nuovo esecutivo collaborò per tutta la durata del conflitto con il nazismo. Nell’estate del 1940 tutta l’Europa pareva sotto il controllo di Hitler. Solo la Gran Bretagna, con conservatore Churchill, si rifiutava di firmare una pace di compromesso con la Germania. Al fine di conquistare definitivamente le democrazie occidentali, il Führer progettò l’invasione delle isole britanniche. Tuttavia dovette desistere in quanto la sua aviazione militare non riuscì a piegare quella britannica che disponeva di apparecchi tecnologici come il radar, in grado di prevedere un attacco ancora prima che i nemici potessero ingaggiare battaglia. Di fronte alla tenacia inglese, i tedeschi intensificarono i bombardamenti e progettarono una serie di attacchi sottomarini ( U-Boot) ai convogli che portavano rifornimenti dall’America. Tuttavia gli sforzi tedeschi non riuscirono a battere quelli inglesi e furono costretti alla ritirata. Il 10 giugno 1940 l’Italia, sotto la guida di Mussolini, decise di dichiarare guerra a Parigi e Londra. La decisione di abbandonare la «non belligeranza» fu una scelta avventata, compiuta solo per assicurarsi la possibilità di partecipare alla spartizione del bottino di quella che si riteneva una vittoria scontata dell’Asse. L’Italia tuttavia era ancora impreparata allo scontro. Sconfitta a fatica la Francia, l’Italia tentò di estromettere gli inglesi dal Mediterraneo attraverso la conquista del Canale di Suez. La flotta italiana, che a differenza degli inglesi non disponeva dei radar e portaerei, capitolò davanti a quella inglese nella battaglia di Punta Stilo nel 1940 e a Capo Matapan nel 1941. L’avanzata italiana in Libia e l’immediata risposta inglese fecero preoccupare Hitler che decise di intervenire fornendo l’Afrikakorps, al comando del generale Rommel, che respinse gli inglesi dalla Libia. Diventata difficile la situazione in Africa, il duce decise di attaccare la Grecia (28 ottobre 1940). Anche questo attaccò si rivelò subito un insuccesso. La precaria situazione delle truppe italiane fu risolta ancora una volta dalle truppe tedesche che intervennero nell’aprile 1941. Nel frattempo il Giappone aderì nel settembre 1940 al Patto d’acciaio, diventato così Patto Tripartito. Europa nel 1940

3

1941 Nel marzo 1941 il presidente americano Roosevelt fece approvare la Legge «Affitti e prestiti», con cui dichiarava che gli Stati Uniti avrebbero concesso l’invio incessante di rifornimenti al Regno Unito e ai suoi alleati. I tedeschi risposero rivolgendo i loro attacchi sottomarini anche alle navi dei Paesi neutrali come gli Stati Uniti. Tra l’aprile e il maggio 1941 la Germania sottomise la Jugoslavia e la Grecia. Hitler potè così rafforzare il fronte balcanico in vista dellimminente offensiva contro l’Urss. L’invasione dell’Unione Sovietica scattò il 22 giugno 1941. Le forze della Wehrmacht penetrarono in territorio russo lungo tre direzioni: a nord puntando su Leningrado, al centro su Mosca e a sud su Kiev. In ottobre i tedeschi giunsero alle porte di Mosca ma a causa dell’inverno gelido furono costretti ad arrestarsi. Stalin si appellò alla «guerra patriottica» in difesa della Patria e mise in atto la stessa strategia già utilizzata contro l’esercito napoleonico: rase al suolo ogni villaggio e via di comunicazione per rendere difficile ai tedeschi l’uso dei Panzer e rallentare la loro avanzata. Grazie a questa tecnica i centri vitali della Russia restarono al sicuro e gli impianti industriali furono rimessi in funzione. Alla fine del 1941 comincio per i tedeschi la guerra di logoramento a causa dell’inverno russo. Tra il 1940 e l’aprile 1941, inoltre, dopo gli scarsi successi italiani nelle colonie inglesi, le truppe britanniche conquistarono la Somalia, l’Eritrea e l’Etiopia decretando la perdita dell’impero fascista. Il 14 agosto 1941 il presidente americano Roosevelt e il Primo Ministro britannico Churchill firmarono la Carta atlantica . Essa illustravai principi di democrazia, libertà e cooperazione tra Stati che avrebbero regolato il mondo dopo la conclusione del conflitto, sulla linea dei Quattordici punti di Wilson.

Carta atlantica, 1941 A destra Winston Churchill e a sinistra Franklin Delano Roosevelt

La crescente politica espansionistica del Giappone aveva iniziato a preoccupare gli Stati Uniti, tanto che il governo di Washington sospese le forniture di petrolio e di materie prime. Il definitivo declino delle relazioni tra i due Paesi vi fu quando il governo nipponico decise di attaccare la base militare statunitense di Pearl Harbor. Il 7 dicembre 1941 partirono dal Giappone centinaia di aerei da bombardamento che colpirono la flotta statunitense del Pacifico e successivamente anche quella britannica. Gli Stati Uniti risposero dichiarando guerra al Giappone. Fu così che la guerra europea divento una guerra mondiale. Nei mesi seguenti il Giappone continuò la sua espansione in Malesia, nelle Filippine e in Indonesia. La firma della Carta atlantica pose le basi per la Conferenza di Washington tra il dicembre 1941 e il gennaio 1942, conclusasi con la dichiarazione delle «Nazioni Unite», un’alleanza antifascista di 26 Stati, i quali si sarebbero impegnati a controbattere le forze naziste. 4

In primavera le forze statunitensi ottennero le prime vittorie contro il Giappone nelle battaglie navali sulle isole Midway. In Cina intanto i nazionalisti e i comunisti, aiutati dagli statunitensi, attaccarono i nipponici a Tokyo. Così facendo l’espansione nipponica si restrinse e l’offensiva passò nelle mani degli Stati Uniti. 1942 Nella primavera del 1942 l’esercito tedesco si portò nuovamente all’attacco dell’Unione Sovietica, sempre con l’obiettivo di togliere a Stalin risorse e territorio. La Wehrmacht attaccò a sud, con l’intenzione di raggiungere i pozzi petroliferi del Caucaso, e ad est, in direzione di Stalingrado. Quest’ultima avanzata rappresentò la massima penetrazione tedesca in territorio russo. Nel novembre 1942, infatti, i sovietici intrapresero a loro volta una grande manovra di accerchiamento che i tedeschi non riuscirono ad oltrepassare e furono costretti ad arrendersi. I tedeschi persero la loro fama d’invincibilità e su tutto il fronte orientale la Germania e i suoi alleati arretravano. Nell’estate del 1942 gli italiani e l’ Afrikakorps penetrarono profondamente in Egitto, arrivando ad El-Alamein. Tuttavia la manacanza di uomini e di armi bloccò l’avanzata di Rommel. Il 23-24 ottobre 1942 l’armata inglese lanciò la controffensiva a El-Alamein. Gli italo-tedeschi furono sconfitti e costretti alla ritirata, che si concluse nel maggio 1943 con l’abbandono dell’Africa, ormai in mano a britannici e statunitensi. Le forze dell’Asse persero per sempre il controllo del Mediterraneo.

LA SECONDA FASE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE: 1943 - 1945 1943 La partecipazione al conflitto, voluta dal duce per dimostrare al mondo le virtù belliche del suo esercito, si risolse in un disastro. La carenza di armi moderne e l’impreparazione dei soldati impedirono all’esercito italiano di cogliere vittorie significative. L’Italia infatti dovette ricorrere costantemente all’aiuto dell’alleato tedesco. La situazione dell’Italia peggiorò nel corso del 1943 quando i massicci bombardamenti aerei colpirono ripetutamente le maggiori città italiane. Il fronte interno mostrò segnali sempre più forti di cedimento. La perdita dell’Africa settentrionale e delle sue basi espose la Penisola all’attacco diretto degli alleati, deciso nella Conferenza di Casablanca del gennaio 1943 da Churchill e Roosevelt. Il 10 luglio 1943 le truppe statunitensi e inglesi sbarcarono in Sicilia e in poche settimane occuparono l’isola.

5

Conferenza di Casablanca, 1943 A destra Winston Churchill e a sinistra Franklin Delano Roosevelt

La notte tra il 24 e il 25 luglio 1943 fu presentata la richiesta di dimissioni del duce, che dovette cedere il comando delle forze armate al re Vittorio Emanuele III. Il 25 luglio 1943 Mussolini fu arrestato e fu annunciata la caduta del fascismo. Il governo fu affidato al generale Pietro Badoglio che dichiarò sciolto il Partito fascista, ma che l’Italia avrebbe proseguito la guerra a favore dei nazisti. Contemporaneamente però, intraprese negoziati segreti con gli angloamericani, che si conclusero con la firma dell’armistizio il 3 settembre 1943. L’annuncio dell’uscita dell’Italia dal conflitto fu data da Badoglio l’8 settembre. In quella stessa notte il re, Badoglio e la corte abbandonarono Roma e si rifugiarono a Brindisi, mentre i tedeschi portavano a compimento l’«Operazione Achse», con cui i tedeschi si erano preparati ad una possibile resa dell’Italia dall’alleanza. Il centro-nord della Penisola cadde nelle mani dei nazisti che liberarono Mussolini e lo misero a capo della Repubblica sociale italiana di Salò. Il Meridione apparteneva invece agli alleati che risalirono faticosamente verso nord, arrestandosi sulla linea di conflitto «Linea Gustav».

Il 9 settembre 1943 si formò a Roma il Comitato di liberazione nazionale (Cln) che chiamava gli italiani a resistere ai tedeschi. Con la costituzione di questo ebbe inizio la Resistenza armata contro tedeschi e fascisti. Essa fu una guerra di liberazione nazionale ma anche una guerra civile combattuta tra italiani con ideologie diverse. Il 13 ottobre il governo Badoglio dichiarò guerra alla Germania. Al governo degli alleati si schierarono anche le formazioni partigiane e il «Comitato di liberazione nazionale Alta Italia». La Repubblica di Salò intanto emanò le leggi razziali contro gli ebrei e vennero costruiti campi di concentramento e di sterminio attivi tra il 1943 e il 1945.

6

Nei primi mesi del 1943, dopo la Battaglia di Stalingrado, apparve evidente a tutti che la sconfitta del nazismo per mano dell’Unione Sovietica era solo questione di tempo. I sovietici iniziarono una lenta ma inesorabile avanzata che da Leningrado ricacciò i tedeschi per tutto il 1943-1944. Nel novembre 1943 si tenne la Conferenza di Teheran con cui si stabilì l’assetto geopolitico del mondo, ispirandosi ai principi liberali e democratici enunciati in occasione della firma della Carta atlantica . Tali zone furono stabilite in occasione dell’incontro svoltosi a Mosca tra Churchill e Stalin nell’ottobre 1944.

Conferenza di Teheran, 1943 Da sinistra Stalin, Roosevelt e Churchill

1944 In itala gli anglo-americani liberarono Roma nel giugno 1944 e avanzarono sempre più verso nord, arrestandosi sulla «Linea Gotica».

La politica interna italiana attraversò un momento difficile in questi mesi. Mentre il Partito del Cln chiedeva l’eliminazione della monarchia come forma di stato, l’Urss era convinta che fosse l’unica forma in grado di ricostruire l’Italia. Al contempo era convinta che l’Urss stesse usando il Partito comunista italiano per instaurare nuove rivoluzioni. La situazione fu sbloccata dall’arrivo del leader comunista Togliatti nel marzo 1944 che optò per un governo temporaneo e rinviare la questione istituzionale al futuro. Nel giugno 1944, secondo gli accordi presi nella Conferenza di Teheran nel novembre 1943, intrapresero l’apertura di un nuovo fronte europeo sulle coste francesi. Il 6 giugno 1944 si svolse sulle coste della Normandia il più grande sbarco della storia. La penetrazione delle forze alleate nel Nord della Francia minacciò direttamente il Reich tedesco. Il 5 agosto seguì uno sbarco di truppe alleate in Provenza che portò alla liberazione della maggior parte del territorio francese. La capitale fu liberata il 25 agosto e De Gaulle fu riconosciuto unico rappresentante della Francia libera.

7

1945 La successiva Conferenza di Jalta, svoltasi tra il 4 e l’11 febbraio 1945, oltre a decidere l’organizzazione da dare alle Nazioni Unite e dell’entrata in guerra della Russia contro il Giappone, stabilì la divisione della Germania in quattro zone di occupazione e la totale smilitarizzazione e denazistificazione del Paese.

Conferenza di Jalta, 1945 Da sinistra Churchill, Roosevelt e Stalin

Nella primavera del 1945, gli anglo-americani sfondarono il fronte a ovest mentre i sovietici penetravano in Germania da est, giungendo a Berlino a metà aprile. Qui,il 30 aprile 1945, Hitler si suicidò. Il 7 maggio i generali tedeschi si arresero e la guerra in Europa terminò. Pochi giorni prima gli alleati penetrarono nella Pianura padana in Italia e il 25 aprile il Cln diede via all’insurrezione nazionale. Le forze tedesche si arresero il 28 aprile e al contempo il duce venne catturato dalle forze partigiane e giustiziato a Dongo, mentre cercava di scappare con l’amante Claretta Petacci. La guerra nel Pacifico proseguì tra la primavera e l’estate 1945. Un tentativo giapponese di rovesciare le sorti del conflitto scaturì nel più grande conflitto navale presso l’isola di Leyte nelle Filippine. Le forze nipponiche ricorderò per la prima volta all’uso del kamikaze. Gli statunitensi, che possedevano già il controllo di Tokyo dal 1944, dopo aver intimato al Giappone la resa, il nuovo presidente statunitense Truman p...


Similar Free PDFs