Tesina di storia sulla seconda guerra mondiale PDF

Title Tesina di storia sulla seconda guerra mondiale
Author Fiammetta Farnetani
Course Storia
Institution Liceo (Italia)
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Tesina di storia sulla seconda guerra mondiale...


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TESINA DI STORIA

Il Fascismo Alla fine della prima guerra mondiale l’Italia si ritrovò sommersa da gravi problemi sia in ambito economico (l’inflazione stava sempre più logorando il potere d’acquisto della nazione), sia in ambito sociale in quanto si stava diffondendo tra i cittadini un sempre più profondo disagio." La paura aleggiava tra la grande borghesia ed i proprietari terrieri, " entrambi preoccupati per le rivendicazioni dei braccianti." I membri dell’esercito, al rientro della prima guerra mondiale,trovavano una forte difficoltà nel reintegrarsi all’interno dei meccanismi della vita sociale." Queste classi riconobbero, nei movimenti nazionalisti che si stavano " sviluppando in Italia, valori di ordine e patriottismo che contrastavano ideologicamente gli ideali del partito socialista, movimento politico" appoggiato soprattutto dalla classe operaia che, entusiasmata dagli " avvenimenti della Rivoluzione russa, manifestava propositi sovversivi." Le riforme iniziate nel periodo giolittiano (legislazione sociale," revisione del sistema fiscale e democratizzazione della vita pubblica) andavano ora completate, ma tali impegni non furono mai portati a termine." Si stava diffondendo in tutta la penisola anche un profondo rancore verso i politici incapaci di portare a termine gli impegni stabiliti."

LA VITTORIA MUTILATA Durante la conferenza di Versailles il presidente del consiglio Orlando abbandonò la seduta in forma di protesta a causa della mancata concessione della Dalmazia e della città di Fiume." Il movimento nazionalista, avverso al sistema parlamentare ed ai valori della democrazia, sfruttò il gesto di Vittorio Emanuele Orlando per alimentare la propria propaganda, diffondendo così il mito della “vittoria mutilata”." Mussolini ed i suoi seguaci furono molto abili a sfruttare il mito della “vittoria mutilata” e della “patria tradita” come tramite per intraprendere e legittimare il loro disegno autoritario.

UN TRIONFO POPOLARE Nel Novembre 1919 furono indette le prime elezioni del dopoguerra nelle quali si evidenziò l’incisività delle masse popolari sulla vita politica del paese." I candidati dell’area liberale furono fortemente penalizzati " poiché il peso dei partiti divenne determinante." Il Partito Socialista si affermò come primo partito italiano con il " 32%; una grande approvazione la raccolse anche il Partito " Popolare con il 26,6%(fondato da Don Luigi Sturzo)."

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I movimenti liberali raccolsero invece il 15,6% dei voti. " La formazione del governo si presentò ovviamente difficile poiché i socialisti non erano " disposti a collaborare né con le forze liberali né con il partito popolare." I movimenti nazionalisti in queste elezioni non ebbero successo, ma ben presto la situazione politica nella penisola sarebbe cambiata." Dal punto di vista sociale si presentò una situazione molto critica: " nell’estate del 1919 iniziarono scioperi e manifestazioni " di massa a livello nazionale, il carovita non era più tollerato dai lavoratori che, con queste iniziative, volevano dimostrare il" proprio dissenso." Le proteste durarono fino al 1920, in quello che è passato alla" storia come BIENNIO ROSSO." Lo stato si dimostrò incapace di gestire queste forme di " protesta che presero il sopravvento nella primavera del 1920, " in Liguria, Lombardia e Piemonte si formarono infatti i " consigli di fabbrica sul modello dei Soviet Russi." Gli imprenditori, sempre meno disposti a dialogare con queste associazioni, iniziarono a non rinnovare i contratti di lavoro e a licenziare alcuni dipendenti facenti parte delle associazioni sindacali." La mossa degli imprenditori scatenò l’ira dei protestanti, una serie di scioperi fu indetta in tutta la penisola, la cui normale conseguenza fu la serrata (la chiusura delle fabbriche), una drastica decisione presa dagli industriali i quali non si volevano dimostrare impotenti di fronte alla minaccia operaia." Le fabbriche furono occupate dai movimenti operai che continuarono la produzione fino ad esaurimento delle materie prime, sui tetti degli stabilimenti furono installate le bandiere rosse." I moderati, allarmati dai fatti che stavano accadendo, si spingevano sempre più verso i partiti dei estrema destra, il governo Nitti cadde e fu sostituito da un nuovo esecutivo a capo del quale fu messo Giolitti." Il politico, forte dell’appoggio dei popolari e dei liberali riuscì a ristabilire l’ordine facendo sottoscrivere agli imprenditori nuovi contratti di lavoro, nei quali era previsto un cospicuo aumento salariale ed il controllo dei sindacati sulla produzione aziendale."

UNA NUOVA POTENZA Questa situazione di instabilità fu molto favorevole per l’ascesa di quei partiti rimasti fino ad allora in ombra." Mussolini con un programma intriso di nazionalismo e promesse " riuscì ad ottenere le simpatie di una buona parte del popolo italiano " e nel 1919 fondò così I FASCI DI COMBATTIMENTO." Questo movimento si presentava con un programma politico molto " confuso, infatti a causa della sua natura demagogica raccoglieva " idee sia di destra, come ad esempio l’esaltazione della guerra, sia di " sinistra, si appoggiava infatti il diritto dei lavoratori; infine si " potevano ritrovare anche idee dalla natura anticlericale ed " antiliberale." Dopo il mancato successo delle elezioni del 1919 fu creato un braccio paramilitare formato dalle squadre d’azione."

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I componenti di questa forza armata (conosciuti come camicie nere) avevano come compito quello di intimidire ed eliminare tutti gli oppositori e nemici politici, le spedizioni punitive nei primi mesi del 1921 causarono molti morti ed ingenti danni nelle città italiane." Queste azioni armate fecero raccogliere al Movimento dei Fasci di Combattimento una grande approvazione da parte dei ceti medi e dell’alta borghesia, la mole del partito fu sottovaluta dal governo Giolitti che decise quindi di non intervenire, scelta che poi si rivelerà errata." Un fattore chiave che favorì la presa del potere di Mussolini fu la debolezza interna del Partito Socialista, primo partito alle elezioni del 1919." La frattura che si era creata tra l’ala riformista, preoccupata di una rivoluzione operaia come in Russia, e l’ala massimalista, decisa sostenitrice del movimento operaio, portò ad una inevitabile divisione del partito." Con il Congresso di Livorno del 1921 ci fu così la fondazione del Partito Comunista d’Italia, basato sui principi del modello sovietico." Al Partito Socialista questa scissione non giovò affatto; inoltre lo “sciopero legalitario” indetto dai socialisti fu fatto fallire da Mussolini che con questa mossa era riuscito a seminare il malumore all’interno del partito dal quale si distaccò anche l’area riformista che andò a formare il Partito Socialista Unitario."

UN SISTEMA POLITICO IN CRISI Giolitti, resosi conto della grande approvazione che il movimento di Mussolini stava ottenendo, voleva ottenere un’ampia maggioranza sul partito Socialista attraverso una sorta di alleanza con il partito nazionalista." Nel 1921 il capo del governo convinse il Re a sciogliere la camera e a indire nuove elezioni alle quali Giolitti si presentò con i blocchi nazionali ovvero coalizioni di fascisti e liberali." Nonostante questa mossa la situazione politica non cambiò, i Comunisti, Socialisti e Popolari mantennero il potere, Giolitti si dimise e al suo posto gli successe Bonomi." Dopo questi avvenimenti le forze di Destra esercitarono le loro violenze contro i sostenitori di Sinistra e, nonostante il patto di pacificazione voluto da Mussolini con le forze sindacali, le forze estremiste di destra continuavano a seminare terrore in molte città d’Italia." Nel 1921 ci fu la fondazione del Partito Nazionale Fascista," esso non presentava più le confuse idee del Movimento dei " Fasci di Combattimento ma aveva un modello ideologico" ideale alle esigenze della borghesia imprenditoriale." Ancora una volta il governo, a causa della diversità ideologica " che lo componeva, non finì il mandato, Bonomi si dimise e gli " successe Luigi Facta." La portata del Partito Fascista fu sottovalutata dalle forze di " Sinistra e Mussolini decise così di approfittarne." Il 28 Ottobre dello stesso anno Roma fu occupata da 40.000 camice nere, Facta vedendosi respinta la firma dello stato d’assedio da parte del Re decise di dimettersi; 2 giorni più tardi Mussolini forma un governo che escludeva sia Socialisti che i Comunisti." La marcia su Roma segna la presa del potere definitiva del Fascismo, favorita anche dall'incapacità delle forze democratiche nel dare un nuovo assetto politico al paese dopo la fine della grande guerra." Nel 1922 il Gran Consiglio del Fascismo fu riunito per la prima volta e nel 1923 ci furono le prime mosse del governo; fu creta la Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, con la 28

riforma Gentile si ha un riordino del sistema scolastico ed infine fu adottata una politica di tipo liberista." Queste mosse del governo contribuirono a far salire la produzione dell’Italia e Mussolini acquisì molto prestigio." Si formò allora il mito del Duce."

LA NASCITA DELLA DITTATURA Nel 1924 furono indette nuove elezioni, i fascisti si presentarono con una lista nazionale (listone), la maggioranza di voti fu ottenuta proprio dai partiti facenti parte della lista con un netto 64,9 % dei voti, mentre le forze politiche di sinistra uscirono sconfitte dalle elezioni politiche." Matteotti, politico socialista, denunciò una serie di irregolarità attuate dai fascisti nelle elezioni e, proprio a causa di queste denunce, fu rapito ed ucciso da sicari fascisti." La conseguenza di questo atto fu la secessione dell’Aventino, le forze politiche di sinistra smisero di lavorare in forma di protesta per convincere il Re a revocare la fiducia a Mussolini." Il Duce riuscì a superare questo momento di crisi (grazie anche " all’appoggio del Re) e così riprese in mano la situazione attuando " una svolta radicale nella linea politica del governo." Mussolini annunciò la dittatura in un discorso nel quale egli stesso " si prendeva la responsabilità civile, morale e storica di tutto ciò " che era avvenuto, successivamente il Duce procedette con le " soluzioni di forza." Furono emanate così le leggi fasciatissime ed istituite la polizia " segreta del partito (Ovra) ed il Tribunale speciale per la difesa dello Stato." In campo economico si procedette con l’emanazione della Carta del lavoro il cui scopo era quello di mettere in atto una collaborazione tra le diverse classi sociali." I Comunisti ed antifascisti erano ormai costretti a vivere in clandestinità, qualsiasi loro tentativo di rivolta veniva sedato dalle forze di polizia fasciste." Nel 1928 il Gran Consiglio del fascismo divenne un organo di Stato ed i prefetti e podestà erano coloro che Mussolini usava come strumenti di controllo in tutta la penisola." Le Opere Nazionali furono oggetto di grande approvazione da parte del popolo italiano, tra di esse ricordiamo quella del dopolavoro, quella per la maternità e l’infanzia, i Balilla e la Gioventù italiana del littorio."

I PATTI LATERNANENSI E LA POLITCA ESTERA La Chiesa e lo Stato per lungo tempo sono stati divisi sia politicamente che ideologicamente, Mussolini ha posto fine a questa divisione, conosciuta come “questione romana”." Dopo difficili trattative lunghe diversi anni, tra Mussolini " ed il pontefice Pio XI si raggiunse un accordo; l’11 Febbraio " 1929 furono infatti firmati i Patti Lateranensi." Questi accordi si articolavano in tre documenti, il trattato sanciva

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la sovranità del Pontefice sulla Città del Vaticano l’indipendenza " del Regno d’Italia, il concordato riconosceva la validità civile " del matrimonio religioso ed introduceva l’insegnamento della religione nelle scuole, infine con la convenzione finanziaria lo stato si impegnava a versare un’indennità in denaro nelle casse della chiesa per risarcire la stessa per gli espropri fatti dopo l’unificazione nazionale." La presenza del Re e del Pontefice impedirono però a Mussolini un disegno pienamente totalitario, infatti si può parlare di totalitarismo imperfetto." Nel 1932 prese il controllo del Ministero degli Esteri e si pose l’obiettivo di portare l’Italia allo stesso livello delle altre potenze europee." In Europa intanto si stava sempre più diffondendo il timore di un possibile riarmo della Germania, così nella conferenza di Stresa del 1935, alla quale parteciperanno Francia, Italia ed Inghilterra, venne condannato qualsiasi tentativo di riarmo da parte della nazione tedesca." Vista l’imminente minaccia hitleriana la Francia, per guadagnarsi l’appoggio dell’Italia, dette il via libera a Mussolini per le operazioni di conquista in Etiopia." In pochi mesi le operazioni furono portate a termine, grazie anche ad un lavoro ben svolto sul piano militare del generale Badoglio, il Duce annunciò questa conquista dicendo: “sui colli fatali di Roma è riapparso l’impero”." La Società delle Nazioni adottò immediatamente sanzioni " economiche nei confronti dell’Italia, ma questi provvedimenti non " scalfirono in minima parte la nazione peninsulare, al contrario " servirono solo per evidenziare la debolezza della Società delle " Nazioni che fu usata come strumento propagandistico da " Mussolini." Nel 1936 abbiamo il primo patto di collaborazione tra Hitler e Mussolini ovvero l’asse Roma-Berlino, questa alleanza si rafforzò ulteriormente quando nel 1939 fu firmato il Patto d’acciaio, un patto politico-militare che prevedeva un aiuto reciproco in caso di conflitto." Le tre nazioni che avevano come fattore comune l’anticomunismo si riunirono, Italia, Germania e Giappone stipularono infatti nel 1949 il Patto tripartito." Sullo stesso modello tedesco si indirizzò la politica fascista, si attuò infatti in Italia una politica antisemita che portò nel 1938 all’adozione delle leggi razziali, le quali furono firmati il 1° Settembre 1938 dallo stesso Benito Mussolini."

Io appartengo all’unica razza che conosco, quella umana. (Albert Einstein)

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Bibliografia" Bonifazi E., Franceschi F., Ricciardelli F., Quercioli A., Ecostoria, Bulgarini, Firenze, 2012."

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