L\'era del vuoto - Gilles Lipovetsky (riassunto del libro) PDF

Title L\'era del vuoto - Gilles Lipovetsky (riassunto del libro)
Course Sociologia dei processi culturali e comunicativi
Institution Università degli Studi di Trento
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L’era del vuoto - Lipovetsky I. Personalizzazione e seduzione Premessa Problema generale: la crisi che agita la società + l’individuo dell’era del consumo di massa + nuovo modo di socializzazione e individualizzazione (nuova fase ancora in corso) Processo di personalizzazione: è un concetto basilare proprio delle società democratiche nel corso del loro sviluppo che vedono l’affermarsi di una logica nuova (non in tutti i campi e con i relativi limiti). E’ una strategia globale, una mutazione generale del modo di fare e di volere delle nostre società che vuole abolire gli schemi rigidi e standardizzati mettendo in gioco la carta del benessere della persona singola Il consenso si conquista attraverso la persuasione, facendo appello alla sicurezza, alla salute, al raziocinio. Esso si sradica con le società moderne (fino agli Anni ’50) sebbene abbia preso l’avvio fin dagli Anni Venti e che ha continuato a mostrare i suoi effetti dalla WW2 in poi Disarticola la società disciplinante (POV negativo) e pone le basi per una società basata su nuove ed infinite procedure e valori volti alla libertà e all’esaltazione dell’io operando con il minimo di costrizione e austerità (POV positivo) Due aspetti: “proprio” o operativo: insieme dei dispositivi fluidi, destandardizzati, le formule di sollecitazione programmata elaborate da che detiene il potere che i critici (sia di destra che di sinistra) denunciano per il condizionamento generalizzato “selvaggio” o “parallelo”: sostenuto dalla volontà di particolarizzazione di gruppi e individui Società postmoderna: società che esprime un modalità di conversione radicale degli obiettivi e delle modalità di socializzazione dove l’edonismo è diventato legittimo, dove l’era della speranza futuristica e della rivoluzione è conclusa, dove regna l’indifferenza di massa, dove domina la sensazione di eterno loop (ripetizione continua e ristagnante), dove l’autonomia privata è ormai ovvia, dove l’innovazione è banalizzata. Siamo comunque destinati a consumare, ma il nostro è un consumo esistenziale nell’abbondanza (seconda fase dei costumi). Il valore fondamentale: realizzazione personale e rispetto della singolarità e personalità soggettiva ricerca della qualità di vita culto della libertà personale e di espressione (importante è essere sé stessi: diritto alla cittadinanza) caduta di idoli e tabù, regna un vuoto senza tragedie né apocalisse parcellizzazione di gruppi e individui sensibilità verde indifferenza di massa culto della partecipazione e solidarietà in microgruppi preminenza dell’atto di comunicare che del messaggio E’ una cultura decentrata, materialista, psi, pornografica ma discreta, innovatrice ma rètro, consumistica ma spontanea, creatrice ma banale E’ ossessionata da informazione ed espressione

Società moderna: società conquistatrice, che credeva nel futuro, nella scienza e nella tecnica, in nome dell’universale e della ragione.

E’ stata l’epoca dell’apoteosi del consumismo, esteso alla sfera privata. Prima l’individuo doveva essere calato in un insieme di norme uniformi, sradicando le preferenze e le singolarità, neutralizzare le particolarità di una legge che avrebbe dovuto essere universale. Le convenzioni, la morale e le regole erano standardizzati, carattere di rigidità

E’ ossessionata da rivoluzione e produzione Non è vero che siamo in balia di una delegittimazione totale: rimane comunque un valore cardine che è il fatto che l’individuo debba avere il diritto di realizzarsi per conto suo, di essere libero. L’individualismo, con il processo di personalizzazione, subisce una variazione 1: diventa individualismo narcisistico: il narcisismo è dunque simbolo del passaggio dall’individualismo limitato all’individualismo totale. E’ una tendenza che conduce tutti gli individui a ridurre la carica emotiva investita nello spazio pubblico e allo stesso tempo valorizzare la sfera privata

1 denominazione dei sociologi statunitensi

Il narcisismo però non significa depoliticizzazione in senso stretto MA corrisponde a infatuazioni relazionali (la gente crea gruppi, associazioni, ognuno dedito a una specifica sottocategoria che condivide tematiche e/o interessi anche a titolo volontario AKA gruppo AlAnon, gruppo genitori gay, etc) Narcisimo collettivo: ci si raduna tra simili sia per rendersi utili ed esigere diritti nuovi sia per sfogarsi mediante il contatto con altri Viviamo in un’epoca di democratizzazione senza eguali: ciascuno vuole dire qualcosa MA più ci si esprime, più non c’è niente da dire, la soggettività è sollecitata e l’effetto diventa anonimo e vuoto. Nessuno in fondo è interessato a ciò che si sta dicendo: il destinatario risulta il mittente stesso, l’unico interessato al discorso.

1: Seduzione non stop Esiste una nuova strategia che ha preso il posto dei rapporti di produzione, a vantaggio dei rapporti di seduzione che è diventata il processo sociale dominante volto a disciplinare la vita dell’uomo postmoderno. Tutto nasce dall’oggettiva proliferazione delle scelte resa possibile dall’abbondanza che offre un numero sempre maggior di opzioni su misura (ad es. USA dell’epoca all’uscita del libro contava 80 reti specializzate. La stima era che nei 6-7 anni a venire il numero di reti necessarie a soddisfare i bisogni del pubblico saliva a 150) La seduzione non ha nulla a che vedere con la rappresentazione falsa e con l’alienazione delle coscienze, non è il surrogato di una comunicazione assente MA è la distruzione cool del sociale mediante un processo di isolamento che si gestisce non più con la violenza o con la compartimentazione parlamentare bensì con l’edonismo, l’informazione, la responsabilizzazione. E’ un elemento che rimodella la nostra società secondo un processo sistematico di personalizzazione (che fa proliferare l’offerta affinché si chieda sempre di più). La tendenza di questo processo di personalizzazione è quello di privilegiare la comunicazione rispetto alla costrizione ad es.: istruzione: programmi individuali di lavoro, auto approfondimento, autocorrezione, manipolazione personale dell’informazione psicologia: terapie di gruppo, gruppi di trattamento rapido medicina: soggettivazione da parte del soggetto della malattia, possibilità di assumersi la responsabilità olistica della propria salute (omeopatia, agopuntura, etc) sport: fine della competizione cronometrata, inizio dell’allenamento personalizzato e autogestito à la carte secondo i propri ritmi costumi: va di moda la differenza, la fantasia, la disinvoltura, aumento dell’essere sé stessi educazione: estremo permissivismo, attenzione ai desideri dei ragazzi linguaggio: eufemistico, edificante, lifting semantico (non-udenti, persona di terza età, collaboratrici domestiche, “casi sociali” riferito a bambini scolasticamente pigri e inefficienti) musica: era di esplosione musicale, bisogni di una de realizzazione stimolante e atmosfera sincopata, trip sensoriale tutto questo possibile grazie al nuovo vettore di accelerazione dell’individualizzazione che amplifica la nuova ondata di seduzione: la microinformatica che non dipende dalle magiche prestazioni dei dispositivi MA dalla possibilità di autonomia individuale che noi ricaviamo da essi PERO’ rimane comunque una manifestazione del processo di personalizzazione.

Il fascino discreto della politica Anche la politica è influenzata dalla seduzione: nelle singole figure politiche (ad es. immagine mediatica dei presidenti a dimensione umana: J. F. Kennedy, Valéry Giscard1974-81) nei nuovi valori che la politica vuole far emergere (ad es. autenticità, semplicità, valori individualistico-democratici) MA è anche vero che se esiste un marketing politico programmato e cinico è altrettanto vero che è in sintonia con l’habitus postmoderno dell’homo democraticus, desideroso di contatto umano. La politica attuale si focalizza su: decentramento: politica versata sulla gestione locale e regionale ecologia politica museografica del territorio corrispondente alla politica di politica del patrimonio amministrativo regionalismo autogestione: mobilitazione ottimale di tutte le fonti di informazione, il motore della seduzione L’ecologia d’altro canto si basa anch’essa su un processo di personalizzazione della natura: se da una parte arresta il processo illimitato dell’espansione economica, dall’altro contribuisce a un’espansione del soggetto che deve pensare a tecniche nuove.

(ad es. siamo in una società di seduzione che abolisce la rivoluzione e la violenza. Il P.C.F. 2 quindi, a causa della seduzione con cui opera l’individualizzazione, vede la lotta di classe attuarsi attraverso statistiche, compromessi storici, unione di popolo. La Rivoluzione affascina perché significa liberazione dai legami.)

Sexduzione Anche la pornografia (quando il sesso diventa spettacolo e la donna diventa sex-machine) è un aspetto della seduzione: essa leva l’ordine arcaico del Divieto, della censura, della repressione a vantaggio dell’utilizzo del proprio corpo come strumenti di soggettivazione e responsabilizzazione (“il tuo corpo sei tu, trattalo bene”, esso diventa quasi come una persona da rispettare) (ad es. nei night club ora ognuno è un’entità autonoma) Il neofemminismo (quando il sesso diventa politica e denuncia sociale) è in realtà anch’esso un aspetto del processo di personalizzazione: denunciando la donna-oggetto, promulgando un programma e una scala di idee comuni che contano sul gruppo e sull’esclusione maschile, si sta combattendo la battaglia per una maggiore autonomia e responsabilità alla ricerca di una differenza/affermazione svicolata dai sistemi di riferimento maschili. Il neofemminismo culmina nella sexduzione (seduzione del sesso): delinea una figura inedita e polimorfa femminile, emancipata dai ruoli, promossa al rango di individualità completa. IMPORTANTE è notare che la proliferazione dei gruppi di discussione non farà cessare all’isolamento della seduzione: più si interpreta (più le energie rifluiscono verso l’Io), più l’autoseduzione si intensifica

II. L’indifferenza di massa La diserzione di massa La nostra epoca è governata dalla sensazione di deserto in cui leggiamo la minaccia assoluta e la dilagante potenza del negativo. Vediamo chiaramente la mancanza di interesse per le istituzioni, i valori, le finalità che si ritrovano svuotati della loro sostanza: disimpegno di massa causati per sovrabbondanza e saturazione di impulsi e informazioni. Spesso i giovani sono stati accusati di essere il problema: FALSO perché è la società a dare spunto a tutti che i valori non sono più intangibili e assoluti (ad es. chi crede al valore del lavoro con la percentuale di assenteisti che aumenta, con la frenesia dell’arrivo delle vacanze, con l’aspirazione e l’ideale della pensione? In Francia: da 50% di lavoratori iscritti ai sindacati, al 25% Chi crede nella famiglia con la possibilità di divorzi, aborto, contraccezione, sterilizzazione e in cui i genitori vogliono restare giovani?) MA il sistema funziona lo stesso perché si sviluppa libero e a vuoto, senza aderenza o senso.

Apatia new-look L’indifferenza (per eccesso, per ipersollecitazione) è il sentimento tipico dell’uomo postmoderno: il suo deserto però non è un “nichilismo passivo” E NEMMENO un “nichilismo attivo”, autodistruttivo. nichlismo passivo: causato dal senso di vuoto dato dallo sfascio degli ideali e dalla bulimia di sensazioni, è rassegnazione o sconforto metafisico MA ora non è così: dilaga l’indifferenza per sovrabbondanza che non è alienazione marxista che deriva dal processo di reificazione (AKA quando gli uomini di desoggettivizzano riducendosi a oggetti meccanici) MA è un’indifferenza da un surplus di informazioni che però non fanno più notizia nichilismo attivo: non è rivoluzione come risposta al deserto ma estetica della distanza (NON del distanziamento) TUTTO PPERCHE’ Si è ormai capito che è possibile benissimo una vita senza valori né scopi. (ad es. arte: iperrealismo: resta solo il lavoro pittorico, il gioco della rappresentazione svuotato dal contenuto classico) (ad es. insegnamento: prestigio e autorità degli insegnanti scomparsi, discorso del maestro dissacrato e paragonato a quello dei media, studente distratto e scettico: il liceo è un deserto, non più una caserma.) (ad es. politica: astensionismo USA 40-45% ma cittadini comunque interessati: il problema è che lo sono allo stesso modo anche di tutte le altre trasmissioni che circolano nella rete: curiosità distratta, attratta da tutto e da niente) Anche ciò di cui sembra interessarsi la gente (regionalismo, ecologia, ritorno del sacro, etc) non fanno altro che completare la logica dell’indifferenza perchè: in primo luogo ci sono valori che sono svuotati da ogni sostanza. (ad es. il futuro, la modernità non entusiasmano più nessuno) inoltre tutti i comportamenti possono coabitare senza escludersi (ad es. vita ecologica e sofisticata al contempo) tutte queste questioni diventano solo atmosfera: mobilitano per un po’ di tempo e poi spariscono (ad es. risorgere della famiglia - apparente - perché aumento in pratica delle coppie child-free, di genitori single, etc) (ad es. ritorno del sacro: mondo dove regna la precarietà delle esistenze abbandonate a loro stesse)

2 partito comunista francese

Indifferenza operativa Quando gli ideali e i valori pubblici/sociali cadono in disuso, non può che rimanere la ricerca dell’ego e del proprio interesse, l’estasi della liberazione personale, l’ossessione del corpo e del sesso. La nostra società è fondata sul capitalismo, il quale opera su una ristrutturazione incessante di combinazioni inedite ed esso trova nell’indifferenza una condizione ideale per verificare il suo operato, avendo trovato nell’indifferenza una seppur minima resistenza. L’apatia rende possibile in questo modo l’accelerazione di tutte le sperimentazioni. QUINDI il sistema (basato sull’indifferenza) si sforza continuamente di far partecipare e fornire informazioni. Sono proprio le stesse organizzazioni del sistema a produrre apatia: più il sistema satura di informazioni, più l’indifferenza (che non è assenza - ma scarsità - di motivazione) dilaga. MA se si supera una determinata soglia critica di diserzioni che causa un disservizio intollerabile allora i poteri non restano inattivi. (ad es. Maggio ’68: la più significativa delle resistenze macroscopiche al deserto, diserzione per eccellenza al sistema postmoderno: informazione sostituita da raduni nelle strade, ideale di nuova vita, occupazioni, discussioni interminabili MA al tempo stesso essa subisce l’influenza della società indifferente in cui opera: il movimento non aveva uno scopo, un programma, un inquadramento politico) (ad es. dal ’68 sorgono i movimenti radicali di liberazione di donne e omosessuali: smantellamento della forma delle persone e delle identità costruendo inattese combinazioni)

Il flip A rigor di logica se l’ondata di diserzione invadesse la sfera privata, il suicidio dovrebbe essere la conclusione più razionale MA le statistiche dicono chiaramente che la percentuale di suicidi continua a diminuire. Questo perché il suicidio comporta un estremo coinvolgimento di vita e morte che non corrisponde al lassismo postmoderno. Piuttosto del suicidio si diffonde la patologia di massa: la depressione, il flip (stato del drogato in astinenza) che corrisponde a: processo di disimpegno e indifferenza assenza di teatralità spettacolare oscillazione bipolare tra eccitabilità e depressività CAUSA: L’uomo d’oggi è vulnerabile: è depresso non tanto per le vicissitudini psicologiche di ciascuno BENSI’ all’avvento dell’individuo puro (Narciso) che ricerca ed è ossessionato solo da sé stesso e che vede come insormontabile ogni problema della vita, che diventa così insormontabile. Prima erano le personalità poetiche ed eccezionali ad essere vittime di solitudine e melanconia, ora non più Dalla diserzione sociale dei valori e delle istituzioni si passa alla diserzione dei rapporti con il prossimo: l’aspetto relazionale scompare in un deserto di autonomia e neutralità. L’uomo chiede di essere solo e allo stesso tempo non sopporta sé stesso e a questo punto dal deserto non si esce più.

III. Narcisismo Narcisimo o la strategia del vuoto Modernismo dell’homo aeconomicus: individualismo che rendeva: economia: concorrenziale vita domestica: sentimentale politica e arte: rivoluzionaria Postmodernismo dell’homo aequalis: individualismo puro che rende: sbarazzarsi di tutti quei valori che non implicano l’Io AKA valori sociali sfera privata in balia di desideri mutevoli Nascita di nuova figura che rispecchia l’uomo postmoderno: Narciso

Narciso su misura Sfera privata (nel senso di benessere personale) sembra uscire dall’ondata di apatia QUINDI da homo politicus a homo psycologicus che vive nel presente in quanto il futuro gli appare incerto e il passato viene svalutato (svalutazione del passato) Il narcisimo si sviluppa in una totale assenza di nichilismo tragico BENSI’ in un’atmosfera di apatia frivola nonostante le realtà catastrofiche che ci presentano i media MA non abbiamo la sensazione di Apocalisse: ci si abitua al peggio. Il narcisimo NON è l’ultimo rifugio di un Io che, deluso dalla decadenza occidentale, si getta a peso morto nel godimento egoista E NEMMENO alienazione (siamo fin troppo informati) MA è una forma inedita di apatia fatta di sensibilizzazione superficiale al mondo e allo stesso tempo di profonda indifferenza nei suoi confronti.

Lo zombi e lo psi L’uomo subisce una rivoluzione interna che gli fa prendere consapevolezza del suo desiderio di realizzazione che causa una forte spinta narcisistica.

Nasce così in medicina/psicologia la terapia di self-examination: la terapia psi, camuffata da filosofia orientale, rielabora l’homo psycologicus lavorando sull’inconscio. L’uomo deve quindi ricercare e lavorare per ritrovare sé stesso e liberare l’Io: liberare sé stessi diventa una sfida e a questa ingiunzione l’uomo risponde con il narcisismo. Come lo spazio pubblico perde emozioni per eccessiva informazione (cosa scandalizza più oggi?) così l’Io perde punti di riferimento per eccessiva attenzione (desostanzializzazione). L’era dell’indifferenza pura coincide anche con la scomparsa dei grandi scopi, delle grandi imprese: lo sforzo non è più di moda. Ora è “tutto e subito” e non “per aspera ad astra”: scomparsa dell’era della volontà. Quando il rapporto con l’Io > del rapporto con l’Altro anche la democrazia ne soffre: non è più un problema. Narcisismo è dunque anche diserzione dell’uguaglianza MA questo non significa che la democrazia scompare.

Il corpo riciclato Dato che il corpo rappresenta la nostra identità più profonda perde quell’aura di alterità/rex estensa/posizione rascendente: corpo oggettivo viene sostituito dal corpo psicologico. C’è dunque una volontà di riscoperta del corpo dall’interno stimolandone l’autoriflessività (attività del corpo e della mente che riflettono su esse stesse) (ad es. yoga, danza moderna, bioenergie, etc) Questa personalizzazione del corpo coincide anche con l’imperativo di gioventù contro le avversità temporali: ma l’interesse febbrile che noi dimostriamo verso il nostro corpo non è per nulla spontaneo e libero MA segue un’opera di normalizzazione del corpo che deve seguire determinati codici (ad es. l’interesse per la linea e la comparsa di sempre più prodotti, tecniche e diete nuove per dimagrire)

Un teatro discreto Richard Sennetsoc USA: “condanna morale all’impersonalità” Quando gli individui si ritrovano concentrati nel loro Io, diventano incapaci di recitare i ruoli sociali ( erosione dei ruoli sociali) e questo ci fa percepire le convenzioni come rigide causando una liberazione dei codici da parte degli individui. Più questo succede e più le relazioni interpersonali degli individui diventano fratricide. PER LIPOVETSKY 1. okay che anche le regole convenzionali sono state coinvolte nel processo di personalizzazione che tende alla deregolamentazione a all’ammorbidimento delle regole stesse MA è anche vero che i codici non sono stati aboliti, semmai sono solo stati resi meno rigidi: logica dell’esprimersi senza riserbo ma in un contesto prestabilito e entro limiti prestabiliti. Questo causa che il valore cardine diventi l’autenticità CHE NON E’ spontaneità (ad es. basta ved...


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